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venerdì 23 luglio 2021

Recensione: "Arrivederci tra le stelle" di Jack Cheng (a cura di Melz)

Buongiorno, lettori! ^^
Oggi Melz ci parla di un libro tenero e toccante, "Arrivederci tra le stelle" di Jack Cheng. Se cercate una storia che sappia emozionarvi, questa lo è di certo. Vi lascio alle parole di Melz, fateci sapere poi se conoscete il romanzo e cosa ne pensate. A presto! ;)

Arrivederci tra le stelle
di Jack Cheng

Prezzo: 8,99 € (eBook) 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 256
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Bompiani
Data di pubblicazione: 28 Giugno 2017

Alex Petroski ha undici anni, ama lo spazio e i razzi, sua madre, suo fratello Ronnie e il suo cane, Carl Sagan - chiamato così in onore dell'astronomo suo grande eroe. Alex ha costruito un razzo e desidera con tutte le forze lanciarlo per poter inviare nello spazio il suo Golden iPod, proprio come Carl Sagan (lo scienziato, non il cane) aveva fatto nel 1977 con il Golden Record: il disco d'oro che porta le voci e i suoni più belli del nostro pianeta agli alieni. Dal Colorado al New Mexico, da Las Vegas a Los Angeles, Alex registra tutto quello che gli accade lungo la strada per mostrare agli extraterrestri com'è la vita sulla Terra, la sua Terra. Ma la destinazione continua a cambiare. E i bizzarri, scombinati personaggi che incontra lungo la strada possono prepararlo solo in parte ai segreti che sta per scoprire: dalla verità sul padre perduto molti anni prima al fatto che la sua famiglia è più grande di quanto crede.

Alex Petroski ha undici anni, una famiglia disfunzionale e un sogno: raggiungere le stelle. No, Alex non vuole diventare astronauta, vuole solo che il suo Golden iPod ricco di registrazioni umane raggiunga lo spazio tramite il razzo che ha costruito, proprio come il suo idolo Carl Sagan (il cui nome è stato assegnato anche al cane più fifone del mondo) fece nel 1977 con il Golden Record.

“Il Dott. Carl Sagat, uno dei più grandi astronomi del nostro tempo. Quando le sonde Voyager 1 e 2 sono state lanciate nel sistema solare esterno, il suo aiuto è stato indispensabile, e a bordo il dottor Carl Sagat ha messo un Golder Record, un disco tutto d'oro con tantissimi suoni del nostro pianeta, come il canto delle balene e i saluti di noi terrestri in cinquantacinque lingue diverse, e la risata di un neonato e le onde cerebrali di una donna innamorata e la musica più bella dell'umanità, tipo Bach e Beethoven e Chuck Berry. Non è che l'aveste ascoltato?”

Alex sa tante cose, ma non sa che il suo viaggio sarà molto più di quel che crede. È il viaggio di un piccolo eroe con il quale la vita non è stata clemente, di un bambino solo che sa cavarsela molte volte meglio di un adulto. Alex ha una madre schizofrenica che è costretto ad accudire, un fratello che fa i salti mortali per mantenerli e sa che suo padre è morto quando aveva tre anni. I suoi comportamenti sono studiati nel minimo dettaglio ogni giorno e vederlo durante il romanzo in situazioni impreviste e affrontarle con tanta maturità è un grande insegnamento per noi più grandi.

Anche se a primo impatto può non sembrare, Arrivederci tra le Stelle non è un romanzo sullo spazio, ma sulla famiglia e sulla ricerca della verità. Appare come una storia sulle stelle, sul sogno di Alex, ma già a pagina 70 capiamo che è molto di più. Quando scopre che a Las Vegas si trova qualcuno con lo stesso nome di suo padre e la stessa data di nascita, diventa qualcosa di più grande.

Tutti i protagonisti della storia, da Alex, a Carl Sagan, alla comunità di nerd che conoscerà lungo il cammino sono teneramente bizzarri: c’è Zed, col suo voto di silenzio che nelle registrazioni è solo risate e colpi di gessetto sulla lavagnetta; c’è Steve che litiga sempre con la sua ragazza e sembra burbero, ma alla fine acconsente sempre alle richieste di Zed e Alex, e un mucchio di altra gente che riconoscerà in Alex il bambino sveglio che è.

Il linguaggio è semplicissimo, la voce narrante è quella di Alex, ci porta con sé tramite le registrazioni destinate agli extraterrestri, per questo entrare in sintonia con i personaggi è facile. Si entra in empatia con essi tramite sensazioni di tenerezza e delicatezza. L’innocenza di questo bambino è palpabile, la sua voglia di conoscere tutta la verità fa voltare le pagine con una velocità disarmante. Arrivederci tra le stelle si legge in un pomeriggio.

In definitiva devo riconoscere la grande originalità del romanzo a Cheng che è riuscito tramite gli occhi e le parole di un bambino ad affrontare temi importantissimi e pesanti. Penso questa fosse una grande sfida, siamo abituati a grandi parole e capriole di pensiero per parlare di solitudine, abbandono e dolore, come se per esprimere sentimenti negativi si abbia bisogno di un certo tipo di linguaggio. Ma, purtroppo, sensazioni come quelle possono essere comuni anche a un bambino come Alex che quella proprietà di linguaggio non la ha ancora e capirle, quando sono contornate di ingenuità e sogni, non è semplice. Lui c’è riuscito.

Consiglio Arrivererci tra le stelle a chi ha bisogno di un romanzo tenero e intelligente allo stesso tempo; a chi ama le storie ricche di emozione e a chi vuole scoprire di nuovo il mondo come se avesse di nuovo undici anni.


Melz

Foto crediti: @sonomelz

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