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giovedì 10 febbraio 2022

Recensione: "Midnight in Everwood" di M.A. Kuzniar (a cura di Eleonora)

Buongiorno, lettor*!
Oggi per voi una nuova, bellissima recensione! Eleonora ha letto "Midnight in Everwood", un retelling dello Schiaccianoci, dalle atmosfere magiche e invernali che l'hanno incantata, la lettura perfetta per questo periodo. Scoprite la sua opinione e fateci sapere cosa ne pensate e se conoscete il romanzo. A presto! ;)

Midnight in Everwood
di M.A. Kuzniar

Prezzo: 10,03 € (eBook) 18,08 € (cop. rigida) 15,67 € (cop. flessibile)
Pagine: 352
Genere: fantasy, retelling
Editore: HQ 
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2021
INEDITO IN ITALIA

In the darkness of night, magic awaits… Nottingham, 1906.  Marietta Stelle longs to be a ballerina but, as Christmas draws nearer, her dancing days are numbered – she must marry and take up her place in society in the New Year. But, when a mysterious toymaker, Dr Drosselmeier, purchases a neighbouring townhouse, it heralds the arrival of magic and wonder in Marietta’s life. After Drosselmeier constructs an elaborate theatrical set for her final ballet performance on Christmas Eve, Marietta discovers it carries a magic all of its own – a magic darker than anyone could imagine. As the clock chimes midnight, Marietta finds herself transported from her family’s ballroom to a frozen sugar palace, silent with secrets, in a forest of snow-topped fir trees. She must find a way to return home before she’s trapped in Everwood’s enchanting grip forever. In the darkness of night, magic awaits and you will never forget what you find here…

Midnight in Everwood
è un libro sorprendente, capace di creare nel lettore aspettative elevate puntualmente disattese, con picchi di delusione alti quanto una collina, per poi risollevare il morale a terra in uno schiocco di dita e rivelarsi inaspettatamente sbalorditivo e stupefacente, salvo poi riportare tutti con i piedi per terra con una perfetta imitazione libresca della frase “La vita reale non è questa”.

La storia di Marietta, che ama la danza più di qualsiasi altra cosa al mondo, prende liberamente e largamente ispirazione dal famoso libro de “Lo Schiaccianoci” di Hoffman, e secondo me anche dal balletto classico, stravolgendone i personaggi, i ruoli e dandogli un nuovo significato. In questo libro infatti, pur non essendoci alcuni attori principali del romanzo, se non come piccole comparse tra gli oggetti menzionati nella storia (il personaggio dello Schiaccianoci ad esempio, anche se magari può essere rivisto, sotto certi aspetti, nella figura del Capitano Legat), il racconto classico diventa ancora più magico, cupo e scintillante e si arricchisce di storie, di tradizioni e di dolcezza (quella dei luoghi di Everwood). La protagonista è una giovane donna figlia di due esponenti dell’alta società, rigidi nelle convenzioni sociali e nel mantenimento dello status, indifferenti, se non addirittura ostili, a quelle che sono le aspirazioni di vita dei loro figli. Frederick e Marietta, in particolare quest’ultima, cercano infatti di farsi strada nella società dei primi anni del ‘900, all’inseguimento dei propri sogni, lui di diventare un pittore e lei una ballerina, desiderio ovviamente ostracizzato dai genitori che vogliono vedere sposata la ragazza a qualcuno in grado di dare maggior lustro alla famiglia. Quel qualcuno ben presto risulta essere il Dottor Drosselmeier, figura enigmatica e affascinante di cui non traspare che una minima parte di tutto ciò che si cela dietro la sua facciata di ricco costruttore di giocattoli che, giunto da poco in città, attira subito le attenzioni di tutte le famiglie più altolocate, le quali fanno a gara per contendersi i suoi favori. La sua attenzione viene catturata dalla famiglia Stelle (i genitori di Marietta) e da Marietta stessa, che ben presto però si rende conto che non è tutto cristallo quello che luccica. La notte della vigilia di Natale infatti, per scappare alle sgradite attenzioni di Drosselmeier, la nostra ballerina cade dritta dritta nella trappola preparata per lei che la conduce al mondo incantato di Everwood

Qui il suo grande talento per il ballo attira l’attenzione di Re Gelo che la prende in ostaggio rendendola schiava dei suoi desideri e della sua magia crudele. Nella sua prigionia, però, Marietta non è sola, con lei infatti ci sono anche la principessa Pirlipata e Dellara, una demone; la prima è ostaggio del Re finché non accetta di diventarne la sposa, con la costante minaccia della distruzione del suo regno che pesa sulle sue spalle, la seconda invece è stata catturata e privata della sua magia, senza la quale si ritrova anch’essa inerme di fronte al sadismo del sanguinario sovrano. Le tre ragazze, chiuse in una magica gabbia dorata che sembra non offrire nessuna possibilità di fuga, pian piano imparano a contare l’una sull’altra e stringono un legame di amicizia forte e profondo che si rivelerà essere la chiave per la loro sopravvivenza e la libertà dalle loro catene. Condannato a sottostare ai più disparati ordini di Re Gelo, c’è anche il Capitano Legat, figura che forse risulta essere quasi in secondo piano rispetto alle tre ragazze ma che con la sua presenza dà un contributo significativo alla storia e porta anche quel pizzico di storia d’amore che ci sta sempre bene. Lui, vittima di un’azione che, a posteriori, si è rivelata essere una sciagura, cerca di fare il possibile per raddrizzare gli errori del passato aiutando Marietta in ogni modo possibile, nei limiti del suo ruolo di facciata, nel suo obbiettivo di ritornare nel mondo da cui è venuta.

Questo libro non è perfetto, la prima parte si è rivelata quasi monotona, tutta la vicenda sembrava vittima di una spirale in cui cambiava poco o niente da un giro all’altro, le prime novanta pagine a mio parere avrebbero potuto essere tranquillamente tagliate di un terzo del loro numero, molte scene le ho trovate non necessarie e a tratti ridondanti. Dall’entrata in scena (quasi letteralmente) di Everwood sembra di aver iniziato un altro libro, si sente da subito la magia cupa che permea il mondo incantato, si viene letteralmente trasportati insieme a Marietta nella foresta magica, si sente il freddo della neve e ci si riesce ad immaginare lo sfarzo del Palazzo di Zucchero, incantato, così come tutto il villaggio circostante, in modo tale da rimanere immutabile nel tempo.

Marietta, da questo punto della storia in poi, subisce una profonda crescita caratteriale che fa acquisire al suo personaggio una nuova profondità ed un nuovo spessore, si riesce anche ad apprezzarla di più, come se l’autrice fosse riuscita finalmente a trasmettere la vera forza motrice che spinge la protagonista in tutto ciò che fa e a far emergere la forza del suo carattere.

L’attenzione in questo libro è focalizzata sulle tre prigioniere del Re e a ragione, sono il loro legame, il loro spirito combattivo, la loro voglia di libertà e di inseguire i propri sogni la spinta trainante dell’intero romanzo, ma ho apprezzato molto anche la figura del Capitano che l’autrice è riuscita a rendere attraverso il non detto, la lettura tra le righe, che ne ha fatto emergere un personaggio sfaccettato e profondo.

Non ci sono grandi colpi di scena nel romanzo, tutto fila come ci si aspetta, bene o male, sin dall’inizio, si è talmente immersi nella magia di Everwood però che la lettura procede liscia e scorrevole senza risultare banale o faticosa (da pagina 90 in poi). Il finale per quanto azzeccato e citofonato non sarebbe stato male, secondo me, con un piccolo, striminzito epilogo ambientato magari una decina di anni più tardi (leggendo il libro probabilmente si capisce dove voglio arrivare). Nonostante qualche difetto però questo libro si rivela essere una storia che parla dell’inseguire i propri sogni, nonostante tutti gli ostacoli e i sacrifici che bisogna compiere per realizzarli, parla dell’ottenimento della libertà fisica ma anche dalle costrizioni sociali e dalle aspettative degli altri e infine parla di crescita e di autoconsapevolezza nelle decisioni che si devono prendere nel seguire il cammino che si è scelto per sé.

Eleonora


Photo credit: @eleonoranicoletto


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