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martedì 15 febbraio 2022

Rubrica: Coffee&Ciak - "And Just Like That..." (a cura di Melz)

Buon pomeriggio! ^^
Oggi nuovo appuntamento con la rubrica Coffee&Ciak! <3 La nostra Melz ci parla della recente serie "And Just Like That...", nuovo capitolo di Sex and The City. L'avrà apprezzata, da grande amante della serie quale è? Scopritelo leggendo la sua opinione! A presto ;)

And Just Like That...
(Potevamo farne a meno)


Buon pomeriggio, piccol* TV series addicted. Chi come me ama le serie frizzanti e con protagoniste femminili conosce di certo le quattro donne che per anni hanno festeggiato a suon di Cosmopolitan sul piccolo schermo. Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte sono state in grado di farci sognare in ogni modo perché, parliamoci chiaro, era impossibile non rivedersi in almeno una di loro o di immaginare di voler addirittura essere una di loro. A me succedeva con tutte. Sentivo addosso la maniacalità di Miranda, la voglia di libertà di Samantha e la timidezza di Charlotte. Allo stesso tempo, volevo avere una mia rubrica come Carrie e anche un grande uomo come lo aveva lei. E no, NON STO PARLANDO DI MR BIG. Se siete fan, sapete benissimo a chi mi riferisco.

Ciao, Aiden, CARRIE NON TI MERITA, MA NOI SÌ.

Quando ho saputo di questo revival ero emozionata e agitata allo stesso tempo. Le liti tra Sarah Jessica Parker e Kim Cattrall mi davano l’orribile sensazione che sarebbe mancato qualcosa e BOOM: Samantha non ci sarebbe stata. Non giudico mai un libro dalla copertina, ma lei era uno dei pilastri di Sex and the City, quella tra le quattro che regalava la spensieratezza necessaria per una mini serie del genere. Lei aveva la soluzione perfetta a ogni problema, riusciva a ridimensionare ogni cosa, sotto la prospettiva di Samantha i piagnistei delle altre tre prendevano la piega leggera che quella serie doveva avere. Ma CIANCIO ALLE BANDE, iniziamo la recensione.

And Just Like That… riprende le vicende anni dopo, in un mondo dove il covid non c’è più e dove Samantha, arrabbiata più di una iena con Carrie, vive a Londra. La scrittrice della rubrica sul sesso continua il suo lavoro come creativa e vive la sua storia d’amore con Mr Big, Miranda decide di intraprendere una nuova strada della sempre presente carriera legale e Charlotte è una perfetta madre di famiglia. Praticamente non sembra cambiato niente, ma proprio durante la prima puntata un tragico evento sconvolgerà le loro vite, soprattutto una.

Nella prima parte senza spoiler (vi avviso quando ce ne saranno) darò un’opinione generale. “And Just Like That…” è decisamente TROPPO. Troppi concetti messi tutti assieme, troppe cose così ben costruite per ben sei stagioni completamente buttate nel cesso. E poi hanno cinquantacinque anni circa e, mentre la metà di loro (Steve) sembra avere i problemi di un settantenne, l’altra metà si veste in maniera decisamente improponibile anche per qualcuno che di anni ne ha venti? Certo, questa è sempre stata una mia domanda, ma sicuramente sono io che di moda ne capisco quanto Sheldon Cooper. Lungi da me dire che gli argomenti trattati non siano importanti, lo sono, ma fare quest’insalata mista era decisamente evitabile.

Questo significa che il revival è brutto? No. Evitabile non significa questo. L’ho guardato con piacere, ma se non ci fosse stato beh, ecco, per me sarebbe stata esattamente la stessa cosa.

L’unica cosa che è cambiata è la mia preferenza sui personaggi. Samantha non penso abbandonerà mai il suo trono di Regina del mio cuore, a meno che in un prossimo revival intraprenda la carriera ecclesiastica, ma Charlotte che ho sempre snobbato si è fatta spazio accanto a lei, mentre Miranda è scesa a far compagnia alla protagonista.

Se volete sapere il perché, seguitemi nella parte con SPOILER quaggiù, altrimenti, ci vediamo dopo che avrete visto il revival anche voi.

Via il dente, via il dolore. Perché fare questo a Miranda e Steve? Che la sessualità di lei fosse non proprio inquadrata si capiva anche prima e va bene, ma quell’amore ne ha viste tante ed era autentico. Insieme hanno affrontato di tutto da una gravidanza inaspettata, a un tradimento, a varie turbolenze. Ci hanno messo così tanto tempo per costruirsi come famiglia che ho trovato crudele disintegrarla in questo modo. Mi è dispiaciuto così tanto per Steve che non riesco a descriverlo. Forse volevano dare a Miranda finalmente la libertà di agire secondo il proprio cuore, ma non so… c’erano altri settecento modi per farlo.

E poi, qui volano pomodori, ma il personaggio di Che Diaz, così stravagante e anticonformista l’ho trovato odioso. Non per quello che sono, non per quello che fanno, ma per come si comportano, non curanti di ciò che li circonda come se fossero sempre avvolti in una coltre di nebbia e si rendessero sempre troppo tardi conto di quello che sta succedendo. Non comprerò il biglietto per il loro spettacolo, proprio no. Torna a fare Callie Torres, grazie.

Sorpresa, invece, come dicevo prima per Charlotte! Il modo in cui affronta la confessione della figlia Rose che vuole diventare suo figlio Rock è quello che tutti i genitori dovrebbero fare. Cercare di comprendere, forse sbagliare, ma ascoltare. Nel suo modo bizzarro e scoordinato, Charlotte è stata in grado di dare il giusto sostegno alla sua splendida famiglia e a far sentire la sua voce per tutte le dieci puntate. Certo, non sono mancate le sue scene di vittimismo e pianto isterico, ma è proprio quello il bello: Charlotte ha avuto la sua evoluzione rimanendo sempre Charlotte con molto più carattere e molto, molto più botox. Chapeau!

Per quanto riguarda Samantha, ero molto curiosa di come avrebbero gestito la sua assenza. Inizialmente avevo pensato alla sua morte, durante la prima puntata ho trovato totalmente Out of Character la sua decisione, ma col passare del tempo l’ho riconosciuta nei fiori al funerale e nei messaggi con Carrie. Voglio pensare abbiano passato a Parigi la più bella delle serate. Kim e Jessica potranno non andare d’accordo, ma l’amicizia tra Carrie e Samantha era qualcosa di magico.

Alcune parole le spendo per il personaggio che ho infamato più di tutti durante la visione delle sei stagioni: Mr Big. Mi ero spoilerata la sua morte come una pivellina su instagram, ho immaginato non avrei provato chissà che dispiacere, non perché non mi dispiacesse, ma perché non mi ero mai affezionata particolarmente. Risultato? Ho pianto come una bambina. Sei stato un gran pezzo di merda, John. Un indeciso, un dubbioso, un codardo. Ma sai una cosa? Non mi piace rivangare gli errori del passato e hai trovato la tua strada anche dopo averla persa. La tua strada era Carrie e tu eri la sua. Sei stato l’anima di questa serie anche tu, in un certo senso, ci mancherai. Un po’.

Un ultimo addio a Stanford, venuto a mancare durante le riprese di questa serie, l’ultima in cui abbia recitato. Stanford è sempre stato uno dei miei super prefe.


Do a “And Just Like That” tre tazzine. Non troppo, non troppo poco.
Alla prossima,

Melz

Fonte immagini: comingsoon.it, digitalspy, youtube, DireDonna, HallofSeries, DailyRecord

1 commento:

  1. Preciso che quando ho sentito della miniserie ho quasi alzato gli occhi al cielo. L'ennesimo progetto che aggiungeva forse pezzi inutili a una storia già conclusa. Forse.
    Aggiungi poi l'assenza di Samantha! Il mio piccolo cuore non ha retto.
    Detto questo, non penso la guarderò, la tua recensione mi dice tutto quello che volevo sapere, sia quello che mi aspettavo, sia le delusioni.
    Grazie <3

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