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venerdì 4 marzo 2022

Review Tour: "L'anima nera di un Lord" di Estelle Hunt (a cura di Eleonora)

Buongiorno, caffeinomani! ^^
Oggi esce il romanzo di Estelle Hunt, "L'anima nera di un Lord", un romance storico, appartenente alla serie Amori vittoriani, in cui troviamo una storia d'amore sofferta e tormentata. Lo ha letto la nostra Eleonora, che in questo genere ci sguazza felice. Scoprite il suo pensiero e fateci sapere se conoscete l'autrice e avete letto altri suoi romanzi.
Ringraziamo Lucia di Ultime dai libri per l'organizzazione dell'evento e per averci permesso di leggere il romanzo in anteprima. 

L'anima nera di un Lord
di Estelle Hunt

Serie: Amori vittoriani #3 
Pagine: 259
Genere: romance storico
Editore: self-publishing
Data di pubblicazione: 4 marzo 2022

Carter Castlereagh è il più celebre libertino della sua generazione. Raffinato edonista, colleziona amanti con la stessa disinvoltura con cui lancia nuove mode, ma dietro un volto scolpito e occhi di ossidiana, nasconde un terrificante segreto. Insofferente alle regole, non si cura della reputazione compromessa, né di quanto lo disprezzi il Visconte suo padre, poiché non è destinato al titolo e alle responsabilità del rango. Juliana Conway è conosciuta come la Baronessa. Rimasta vedova in giovane età, con la morte dell’anziano marito ha ereditato, oltre a un cospicuo patrimonio, una mole di maldicenze tale da renderla invisa al ton. Si mostra al mondo con indosso una maschera di frivolezza e superficialità, dietro la quale nasconde numerose ferite. Avendo sempre a cuore la propria dignità, ha giurato di restare libera per il resto della vita. Ciò nonostante, per entrambi, le nozze restano l’unica soluzione ai problemi familiari e alle insistenti pressioni sociali. Così i due, pur detestandosi, decidono di unire i loro destini in un matrimonio di facciata, convinti di poter condurre un’esistenza autonoma senza interferenze. La convivenza forzata, però, mostrerà lati inediti dei loro caratteri e molte sorprese: perché quando due anime così profondamente provate e infelici si incontrano, nulla potrà mai tornare a essere come prima. Ma mentre Carter, tenacemente convinto di non possedere più un cuore, per allontanarla da sé spezzerà quello di Juliana, i segreti alla fine verranno alla luce a uno a uno. E a quel punto i due impareranno a fidarsi l’uno dell’altra o le ombre del passato li allontaneranno per sempre?

Oggi, con la recensione de L’Anima Nera di un Lord, ultimo romanzo di Estelle Hunt, si torna a parlare di storie d’amore ambientate nel diciannovesimo secolo, nello specifico però si tratta di storie d’amore tormentate, a dir poco. Per chi non conoscesse questa autrice, infatti, in molti suoi lavori i rapporti che ci sono tra i due protagonisti sono travagliati, ostacolati in ogni modo e a volte non cominciano proprio con ottime disposizioni d’animo da parte di almeno uno dei due. L’Anima Nera di un Lord non fa eccezione, se possibile, anzi tutti i punti tipici dei romanzi vengono esasperati ed esacerbati all’ennesima potenza, in questo caso infatti non sono solo i rapporti tra lui e lei ad essere rotti, spezzati e sul filo del minimo civile tra due persone, sono i protagonisti stessi che rispecchiano in pieno queste caratteristiche.

La protagonista femminile di questo libro è Juliana, data in sposa ad un vecchio, laido e perverso barone quando aveva solo diciotto anni, che dopo un lungo tempo si ritrova finalmente libera, vedova e proprietaria di una grande ricchezza. Tutto ha un prezzo però e la sua nuova e agognata condizione arriva con la distruzione della sua reputazione ad opera dei figli di primo letto del Barone che non hanno preso per niente bene il lascito che ha ricevuto in eredità dal defunto marito. Ostracizzata dal ton di Londra e messa alle strette dai suoi più cari amici e dalla madre (assolutamente insopportabile) che fa forza sul sentimento filiale che ha Juliana nei suoi confronti per ottenere quello che vuole, la donna si ritrova costretta ad un matrimonio combinato e forzato con un uomo che a dir poco detesta; per farvi capire quanto, il giorno del matrimonio si veste a lutto. Il signore in questione non è altri che, ovviamente, il protagonista maschile di questa storia; anch’esso vittima di un passato traumatico e di un presente familiare difficile, al contrario di Juliana, trova rifugio dai suoi ricordi nella dissolutezza, nell’immoralità e nella sregolatezza più totale oltre che in un atteggiamento che definire bestiale è riduttivo (in segreto ha un cuore da Robin Hood, tranquilli). Il matrimonio, pur essendo solo di facciata, diventa ben presto un’occasione per Carter per umiliare, ripudiare come persona o, nel migliore dei casi, ignorare Juliana, che dal canto suo non può far altro che trincerarsi nello stoicismo, mantenere i nervi saldi e la mente lucida per rispondere agli affronti del marito; contemporaneamente a tutto ciò, la novella e per nulla felice moglie scopre un lato inedito di Carter, che si scontra con ciò che vede e sa di lui e la lascia alquanto confusa e perplessa. Intanto, anche il marito apprende che forse non è proprio tutto vero quello che si dice e si conosce in società per quanto riguarda la moglie, anzi nulla potrebbe essere più distante dalla verità, ma è più facile voler credere ad una conveniente bugia o ad una difficile realtà?

Quando alcune delle carte vengono scoperte, quello che doveva essere solo un mezzo per uno scopo si tramuta poco a poco, e con molta, ma davvero molta, fatica, in un legame agognato ma disperato che pare non aver possibilità di lieto fine se non per un minimo barlume di speranza, nel fondo più profondo del tunnel, per il quale entrambi i protagonisti dovranno lottare con le unghie e con i denti (e non del tutto in senso figurato).

Indubbiamente questo è un libro che, oltre che d’amore, il quale a volte passa pure in secondo piano, parla di salvezza, di redenzione e di perdono, di se stessi e dell’altro, scritto in maniera lucida, vivida e dettagliata (a volte fin troppo) che colpisce dritto e a fondo il lettore; però, c’è un grande, enorme ma che appare sin dalle prime pagine e cioè che questo libro potrebbe, per chi legge, essere fin troppo forte, o almeno per me così è stato. Rispetto ad altri libri che avevo letto di questa autrice, infatti, che avevano la loro buona dose di asprezza e tormento, quest’ultimo si è dimostrato, per me, troppo, troppo di tutto, asprezza, tormento, dolore e situazioni al limite. Appena si inizia, tutto il racconto si apre con due scene molto d’impatto, non tanto per i contenuti quanto per come sono state rese, e questa rappresentazione cruda e a volte destabilizzante di vari episodi e comportamenti si protrae per circa metà libro. Fortunatamente, i toni si smorzano, e anche abbastanza, dalla metà in poi, lasciando spazio a quello spiraglio di luce che l’autrice ha accostato prevalentemente alla protagonista, fino al tanto, veramente tanto, sospirato e agognato lieto fine.

Questa decisione narrativa, dopo aver letto anche i ringraziamenti, ho capito che è stata scelta e voluta così com’è dall’autrice proprio per evidenziare la contrapposizione iniziale, di “luce” e “oscurità”, che c’è tra i due protagonisti, nonostante le esperienze che li accomunano, e per rendere più efficace il percorso che devono compiere per arrivare al finale.

Verdetto? Per chi ama le storie tormentate e protagonisti molto controversi, con passati difficili e dolorosi, è il libro perfetto ma è adatto prevalentemente agli spiriti forti.


Eleonora


Fonte immagini: Google immagini

1 commento:

  1. Grazie infinite per la bella e approfondita recensione 🙏❤️❤️

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