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martedì 7 novembre 2023

Coffee&Ciak: "Asteroid City" di Wes Anderson (a cura di Ms Rosewater)

Buon pomeriggio! ^^
Oggi appuntamento con una delle rubrichette del blog, quella dedicata a film e serie tv. La nostra Ms Rosewater ha visto Asteroid City, il nuovo film di Wes Anderson, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes il 23 maggio e distribuito nelle sale italiane il 28 settembre. Se siete fan del regista troverete sicuramente qualche elemento nel suo stile unico, se invece non lo conoscete affatto potete farvi un'idea con questo articolo. Buona lettura! 

Asteroid City 
di Wes Anderson


1955. I visitatori della cittadina di Asteroid City assistono a un incredibile incontro ravvicinato. A seguito di ciò, l'esercito americano costringe tutti i testimoni a una quarantena in città, durante la quale seguiamo vari personaggi, alcuni che cercano di fuggire, altri che passano il tempo tentando di tornare alla realtà dopo l'apparente visita aliena, riflettendo sulle proprie credenze esistenziali e religiose dopo avere appreso di non essere soli nell'universo. Fonte trama: Wikipedia.org

In qualunque film di Wes Anderson troverete: la famiglia, i rapporti tra genitori e figli, la perdita, la nostalgia. Ogni volta il regista cambia storia, palette di colori, ambientazione, mantenendo saldi i temi che costituiscono il nucleo del suo stile narrativo. Asteroid City pur muovendosi nella consueta orbita stilistica, inaspettatamente, introduce una serie di novità.

Come sempre ci troviamo nel passato, la data - il 1955 - è immediatamente dichiarata, e come sempre decine di personaggi s'incontrano in un luogo catalizzatore che per una volta non è uno spazio chiuso (una casa, un albergo, un treno...), bensì il deserto dell'Arizona in cartapesta. Si tratta dichiaratamente di uno scenario teatrale, minuziosamente descritto nelle prime scene dallo scrittore autore della commedia che vi si svolge: la realtà è dunque una trasmissione televisiva degli anni 50 in un bianco e nero che fa pensare ai Fratelli Cohen, da cui parte la rappresentazione a colori. Uno sdoppiamento di piani narrativi, stabiliti in due luoghi di finzione - il teatro e la televisione - che si alternano e i cui confini si alterano e confondono, fino a che la realtà diventa la finzione.

Asteroid City è un piccolo agglomerato che comprende una stazione di servizio, un motel, un cratere prodotto dalla caduta di un asteroide, un misterioso centro scientifico dove è conservato l'asteroide, uno svincolo di autostrada (non ultimato); musica country vi risuona tutto il giorno. È una minuscola scialuppa in uno sconfinato spazio a cui approdano Augie Steenbeck, fotografo neo vedovo, e i quattro figli, tre gemelle dai nomi mitologici e stellari - Pandora, Andromeda e Cassiopea - e un figlio, Woodrow, vincitore di un premio scientifico. L'evento richiama anche gli altri visitatori, Midge Campbell, famosa attrice, insieme alla figlia, un gruppo scolastico, una band di musica bluegrass e country.

Le loro storie si legano attraverso dialoghi surreali e casuali, episodi bizzarri e continue incursioni della (presunta) realtà in bianco e nero in cui viene raccontata la genesi della commedia, come è stata concepita, com'è stato scelto il protagonista, la malinconia dello scenografo attrezzista: è sempre Wes Anderson, ma questa volta non osserva più i suoi personaggi da lontano, non li inscatola in grandi edifici dove può osservarli come formiche. Si avvicina, scende tra loro dilatando i monologhi che mai prima sono stati tanto espliciti e dolorosi, lasciando che alcune vicende si compiano e altre restino sospese, inconcluse. Realtà e finzione sono entrambe fittizie, calate in luoghi che non sono tali e per questo anche l'assenza e la separazione possono diventarlo.

In questo senso monologo tagliato della moglie di Augie è l'istante in cui i due mondi si ricongiungono momentaneamente, il tentativo di abbracciare l'esperienza del lutto senza vie di fuga, è quel momento impossibile, irreale, desiderato da chiunque per poter parlare, ancora una volta, con una persona amata.

Ma in Asteroid City ci sono un sacco di altre cose - molte divertenti, alcune tristi - tra cui gli alieni (di cui non posso parlare per non fare spoiler) che rientrano ampiamente nel discorso fatto sopra. Non manca il solito folto gruppo di star hollywoodiane in ruoli inconsueti, tra loro Brian Cranston, Scarlett Joahnsson, e - abbastanza sorprendentemente - Tom Hanks; e poi veterani come Tilda Swinton, Jeff Goldblum, Adrien Brody, Edward Norton, Willem Defoe... manca solo Bil Murray (tragedia), bloccato dal covid a pochi giorni dall'inizio delle riprese e sostituito da Steve Carrell.

I fan di Wes Anderson non resteranno delusi, ritroveranno le atmosfere a cui sono abituati e alcune novità, soprattutto nella struttura narrativa, e qualche vaga eco di personaggi shakespeariani. Chi invece non lo ama probabilmente non cambierà idea...

Infine vi segnalo una mostra dei modellini e di alcuni costumi usati nel film aperta alla Fondazione Prada di Milano fino al 7 gennaio 2024: https://www.fondazioneprada.org/project/wes-anderson-asteroid-city/
Ms Rosewater


Fonte immagini: cineblog.it, Tiff.ro, Golem.de, Cinematographe.it

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