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mercoledì 20 dicembre 2023

Recensione in anteprima: "The Scottish Boy" di Alex De Campi

Buongiorno lettor*! ^^
Oggi vi porto la recensione di The Scottish Boy, di Alex De Campi, un romanzo storico m/m che ho molto apprezzato. È stato paragonato al Principe Prigioniero ed effettivamente delle vibes della serie di C.S. Pacat sono rintracciabili, ma sono tante anche le differenze. Ve ne parlo nella recensione e ne approfitto per ringraziare la casa editrice per fiducia e per la copia digitale in cambio di un’onesta opinione.

The Scottish Boy
di Alex De Campi

Prezzo: 5,99 € (eBook) 18,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 467
Genere: storico, M/M
Editore: Triskell Edizioni
Data di pubblicazione: 20 dicembre 2023

1333. Edoardo III è in guerra con la Scozia. Il diciannovenne Sir Harry de Lyon desidera mettersi alla prova e coglie al volo l'occasione quando un potente barone inglese, William Montagu, lo invita a partecipare a una missione segreta con una dozzina di cavalieri d'élite. Cavalcano verso nord, fino a una fortezza scozzese in rovina, catturando il ragazzo ferino e mezzo affamato che vi si trova e mettendo a ferro e fuoco gli altri abitanti. Ma nessuno sa perché il fiore all'occhiello della cavalleria inglese si sia intrufolato oltre il confine per catturare un adolescente selvaggio e sporco. Montagu affida il ragazzo a Harry come suo scudiero, con due sole regole: non farlo scappare e convertirlo alla causa inglese. All'inizio non c'è speranza. Il ragazzo scozzese è scontroso e violento e mangia tutto ciò che non è inchiodato. Poi Harry comincia a notare alcune cose: che, oltre al gaelico, il ragazzo parla un francese impeccabile, con un accento molto diverso da quello normanno di Harry. Che sa anche leggere il latino. E quando Harry finalmente convince il ragazzo - Iain mac Maíl Coluim - a tagliare la sua sudicia cortina di capelli, il volto che ne emerge è la cosa più bella che Harry abbia mai visto. Con Iain come scudiero, Harry vince un torneo dopo l'altro e diventa il favorito del re. Ma sotto lo sfarzo si celano due segreti: la crescente passione di Harry e Iain l'uno per l'altro e la misteriosa eredità di Iain. Mentre l'Inghilterra si lancia di nuovo verso la guerra, questi segreti distruggeranno tutto ciò che Harry ha di più caro.

Il Principe Prigioniero
è una delle mie serie preferite di sempre. Nonostante i suoi mille difetti e alcune scelte discutibili dell’autrice, ho sempre amato il modo in cui C.S. Pacat è riuscita a intrappolarmi nel suo mondo, a farmi divorare i suoi romanzi e innamorare dei suoi indimenticabili personaggi. È chiaro che da allora, qualunque romanzo paragonato al Principe Prigioniero che abbia letto, non sempre è riuscito a soddisfare le aspettative, forse perché troppo irraggiungibile ai miei occhi. Poi arriva la mail di Triskell che annuncia l’uscita di The Scottish Boy. La trama sembra proprio ricordare quella del Principe Prigioniero e ancora una volta decido di accettare la sfida, di leggere un romanzo storico con delle caratteristiche che amo e che mi ricordano una serie che porto nel cuore. Non ci avrei scommesso un centesimo, eppure sono qui, a lettura conclusa, a dire che questo libro mi ha davvero conquistata e che - attenzione! - potrebbe davvero essere il libro adatto per chi è orfan* della serie di C.S. Pacat. Gli elementi per farvi innamorare ci sono tutti: un’ambientazione storica curata, intrighi politici, una scrittura scorrevole, due protagonisti che si fanno amare. Una storia che cresce piano piano e che diviene sempre più intrigante, intervallata da colpi di scena e rivelazioni.

Siamo nel 1333 e l’Inghilterra è in guerra con la Scozia. Il diciannovenne Harry ha sempre sognato di diventare un cavaliere e sin dall’età di dieci anni, preso sotto l’ala di Sir Simon, lo segue come un’ombra, nell'attesa di realizzare il suo sogno. Il vecchio signore è un po’ per lui il padre che non ha mai conosciuto. Ma alle porte di una battaglia importante, Harry viene richiamato nella sua terra perché la madre è morente. Al suo ritorno sul campo di battaglia è già tutto finito. Gli inglesi ne sono usciti vincitori, seppur con numerose perdite. E Sir Simon è stato preso dal nemico. Harry è sconfortato, in pochissimo tempo non solo ha perso due delle persone che più amava, ma non riesce a immaginare cosa ne sarà di lui adesso. Sorprendentemente, le cose vanno per un verso che mai si sarebbe aspettato. Viene condotto dinanzi al suo giovane Re e investito cavaliere. I suoi sogni sembrano realizzarsi, eppure non era così che Harry si immaginava di diventare cavaliere. Gli pare quasi di non esserselo meritato, di aver barato. 

Come se non bastasse, insieme al barone Montagu, si ritrova a intrufolarsi di nascosto in territorio nemico per rapire un ragazzo (e massacrarne la famiglia). La consapevolezza di quelle azioni così vili lo fanno ricredere sui suoi sogni, sul cavalierato, sul suo futuro. Eppure, cosa gli resta? Adesso è sir Harry de Lyon e ha una tenuta piena di debiti di cui occuparsi, lui, un ragazzo di appena diciannove anni con troppi sogni inutili per la testa. Si lascia quindi convincere ad assecondare Montagu, a tenere il ragazzo nascosto per il tempo necessario, a farne nel frattempo il suo scudiero, così che nessuno nutra sospetti. Ma quel giovane e denutrito ragazzo scozzese è un osso fin troppo duro. Non si fa certamente maltrattare, anzi sin da subito dà prova di un carattere forte e deciso. Il ragazzo scozzese colpisce il giovane Harry, che riesce a vedere oltre la maschera di tristezza, sudiciume e indole selvaggia e ne coglie tratti aristocratici inaspettati. Il giovane, infatti, oltre al gaelico, sembra conoscere bene francese e latino, sembra avere avuto un’istruzione di un certo livello e Harry più volte si domanderà su chi sia quel prigioniero e sul perché gli inglesi lo abbiano rapito. Nel periodo in cui starà con lui a Dartington Manor, imparando a essere uno scudiero preparato e credibile, i due supereranno piano piano le barriere che li separano. Harry ha sempre desiderato un amico della sua età, da grande devoto ha anche rivolto molte preghiere a Dio per ottenerlo. Non avrebbe mai immaginato che le sue preghiere sarebbero state ascoltate, che sarebbe diventato cavaliere e che avrebbe avuto un amico. Ma a che prezzo? Certo le cose tra loro non sono subito facili, la fiducia non verrà concessa senza fatica, ma Harry farà di tutto per dimostrare al ragazzo scozzese, Iain, che lui non è come gli altri, che non vuole fargli del male e che non permetterà gliene faccia qualcun altro. Iain, da parte sua, cercherà di mettere da parte l’astio, di guardare oltre la facciata nemica e vedere che Harry è quello con la spada pulita, è quello con il cuore buono e generoso, è quello dalla sua parte.

Questa storia è riuscita a colpirmi davvero, perché nonostante le tematiche forti, nonostante il contesto di guerra e tutta la violenza e il dolore che questa concerne, tramite i due protagonisti l’autrice ha saputo equilibrare il tutto e regalare a* lettor* una storia intrisa di passione e coraggio e sentimenti profondi. Non negherò che la scelta della narrazione al presente in terza persona non mi abbia presa in contropiede, non l’ho molto apprezzata infatti (non l'apprezzo mai), ma mi ci sono abituata presto e sono riuscita a godermi il racconto senza troppi intoppi. Alex de Campi è un’autrice molto valida, il suo stile è scorrevole e poetico, forse anche migliore di quello di C.S. Pacat, più conciso e distaccato. Harry e Iain sono due personaggi degni di nota, con dei caratteri inusuali: il cavaliere che non ama la guerra e ha sogni romantici, quello che immagina di sbaragliare il nemico e allo stesso tempo di diventargli amico, e il prigioniero che, a dispetto delle sue risorse, riesce sempre a tenere duro, a difendersi, a farsi valere, a lottare per la libertà. Le loro vicende mi hanno coinvolta dal primo momento, rendendomi difficile mettere giù il libro o non pensarci assiduamente. Le cose, poi, diventano sempre più interessanti mano a mano che si procede e vengono fuori nuove rivelazioni, complotti, segreti. Da questo punto di vista, ho sentito molto le affinità con la serie di C.S. Pacat, sebbene l’aspetto storico e politico di questa sia ancora più approfondito e meglio trattato. Anche i personaggi Damien e Laurent per me sono irraggiungibili, soprattutto Laurent, un protagonista che è quasi un villain e che sorprende per la sua incredibile gamma di grigi. 

Harry e Iain sono comunque splendidi, mi hanno toccato il cuore, specialmente nei momenti più delicati in cui ricordano il passato e la famiglia perduta. Ma anche il loro modo di avvicinarsi, di scrutarsi, di lasciarsi andare a un sentimento che diventa sempre più impellente, nonostante ciò che li circonda, nonostante il mondo in cui vivono, l'epoca in cui vivono. Nonostante siano nemici. È un sentimento che sconvolge entrambi, soprattutto Harry, così attaccato ai suoi principi religiosi che non riuscirà a viverlo da subito come vorrebbe, ma che non riuscirà a tenerlo a freno a lungo. La loro passione esploderà e mentre intorno a loro si ordiscono trame e macchinazioni politiche, loro troveranno una dimensione in cui viversi senza paura e con coraggio.

Questo romanzo non sarà forse un degno sostituto di Il Principe Prigioniero, ma vi assicuro che ci va molto vicino. È meno crudo e violento, anche se non mancano scene di combattimento, anche abbastanza spietate, ma l'autrice non indugia sui dettagli, perciò se temete per i trigger warning, posso rassicurarvi. Ci troverete un lato molto passionale e romantico, a fare da contraltare a tutto il resto, e anche una sottile ironia che non mi è dispiaciuta affatto, ma che anzi mi ha fatto gradire la storia ancora di più.
Per me è stata una lettura davvero bella. Vi consiglio di dare un’opportunità a questo romanzo, perché se la merita tutta.
Fonte immagini: Google immagini, Amazon.it

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