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sabato 16 dicembre 2023

Review Tour: "Il mercante di incubi" di Laura Costantini + bonus

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi finalmente vi parlo di un libro che ho atteso tanto, ovvero Il mercante di incubi, di Laura Costantini. Dopo aver amato i precedenti romanzi di questa autrice, tra cui quelli della serie del Diario Vittoriano, come potevo lasciarmi sfuggire un fantasy dark ambientato a Edimburgo nel 1881? Ringrazio infinitamente la casa editrice per la copia e per avermi permesso di organizzare questo piccolo evento, ma soprattuto Laura Costantini, continua fonte di ispirazione con il suo bellissimo stile che riesce sempre a trasmettermi un sacco di emozioni.

Il mercante di incubi
di Laura Costantini

Prezzo: 4,99 € (eBook) 19,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 410
Genere: fantasy gotico
Editore: Dark Abyss
Data di pubblicazione: 7 dicembre 2023

Edimburgo, anno 1881. Sulla capitale scozzese imperversano il tipico gelido inverno e un’inspiegabile ondata di suicidi. Driscoll Farquhar, investigatore privato, viene incaricato di far luce su una di quelle morti da una giovane istitutrice, Cadence Rhymer. Le indagini si snodano tra melodie struggenti che gemono nel vento, misteriosi alchi- misti e ali nere. Potrà l’alleanza tra Driscoll, un corvo e un violinista immortale rendere giustizia alle vittime del mercante di incubi?

<<L’ombra col violino era una melodia incarnata, perché possedeva un corpo. Non apparteneva al mondo, ma lo attraversava e poteva toccarlo.>>

Se anche voi, come me, amate la Scozia, i suoi luoghi intrisi di storia, di magia, di leggende, di oscurità e mistero, allora non potete assolutamente lasciarvi sfuggire Il mercante di incubi, di Laura Costantini. Se già nel Diario Vittoriano ci aveva dato un assaggio di Scozia, qui potrete averne in grandi quantità. Tra l’altro l’ambientazione fredda, invernale, rende il tutto ancora più suggestivo e io non posso che ringraziare per tanta meraviglia. I fatti che ci racconta, con un punto di vista onnisciente che vede tutto e cala su ogni personaggio, partono da una Edimburgo, teatro di un suicidio sconvolgente. Una giovane lady si getta dalla finestra e lascia marito e due figli piccoli. L’istitutrice dei bambini, molto legata alla donna, decide di rivolgersi a Driscoll Farquhar, un investigatore privato con un’ottima reputazione (ma un pessimo aspetto). Driscoll, che vive con la sorella Rhona, che si prende cura di lui come una madre affettuosa, non sa se credere alla giovane Cadence Rhymer, che gli rivela i suoi sospetti, ovvero che è stato il marito della sua signora a ucciderla, avvelenandola con una fiala posta sotto il suo cuscino la sera. Eppure il caso lo intriga molto, soprattutto dopo che sarà andato in obitorio a vedere il corpo della donna, il cui viso sfregiato dalle sue stesse mani gli farà comprendere che qualcosa davvero non andava nella sua testa per essere arrivata a tanto. Le sue indagini lo porteranno a muoversi su più fronti, ma la pista principale sarà legata a un certo Hiram, un uomo misterioso che pare sia l’artefice di ciò che ha ucciso la donna. 

A suggerirgli questo nome sarà un ragazzo sbucato dal nulla, un'ombra, una figura evanescente come l’aria, con due occhi blu come due pozze d’acqua, un giovane dall’aspetto glorioso e armonico la cui presenza è accompagnata dal suono toccante di un violino. Nariman Tëmnyj è il suo nome, uno straniero, probabilmente russo, che pare portarsi dietro una storia conturbante, appartenere persino a un altro mondo. Nariman chiederà a Driscoll collaborazione per salvare qualcuno dalle grinfie di Hiram, qualcuno a cui è legato, un certo Julian, appartenente al suo stesso mondo, ma così facendo dovrà essere sincero con Driscoll fino in fondo e metterlo a conoscenza di una realtà soprannaturale che probabilmente lui non capirà. Ma Driscoll, per quanto il suo aspetto e i suoi modi siano rozzi, è un’anima sensibile. Il suo rapporto col corvo imperiale che si porta sempre appresso ne è una prova. Ed è proprio questo a convincere Nariman, perché alla fine non è lui a scegliere Driscoll, ma viene scelto da lui, anzi dal suo corvo, per l’esattezza. Ailish non è un semplice corvo, come scoprirete leggendo questa storia, non è solamente un animale da compagnia, ma è intelligente e partecipe delle indagini. È una creatura che deve la propria origine a un’altra storia terrificante, un’altra morte di cui potete leggere nel racconto prequel Ailish Il Corvo, presente in un primo momento solo nella raccolta Tarocchi Dannati, uscita sempre per Dark Abyss, ma riportato anche all’inizio di Il mercante di incubi. Mi è piaciuto tantissimo questo collegamento e non vi nego che Ailish mi ha catturata dal primo istante, diventando il mio personaggio del cuore e catalizzando tutta la mia attenzione.

In questo romanzo Laura Costantini ha riversato tutta la sua bravura, trattando come sempre argomenti spinosi legati all’epoca vittoriana e facendolo con la solita eleganza che la contraddistingue. Non mancano riferimenti infatti alle differenze sociali, l’omofobia tipica del periodo in cui la storia è ambientata, piaghe come la prostituzione minorile, ma anche suicidio, violenze e molto altro. Incapperete anche in tematiche come la caccia alle streghe, che nella Scozia ebbe un’evoluzione importante, e proprio due streghe potreste trovarle all’interno della storia narrata. E non solo loro. Tra le figure oscure che popolano questo romanzo, anche i vampiri, figure che da sempre affascinano lettor* e scrittor* e che l’autrice rielabora con il suo stile incantevole, regalandoci qualcosa di originale e inaspettato. Ho sempre ammirato la capacità di Laura Costantini di riuscire a far calare l* lettor* all’interno delle sue storie in maniera naturale e senza sforzo. Ancora una volta, mi sono ritrovata completamente immersa, completamente ammaliata da una storia coinvolgente e scritta benissimo. Le indagini vengono portate avanti nel modo giusto, aggiungendo di volta in volta quel pezzettino che manca per arrivare alla soluzione, ma non sono il centro di tutto, perché i personaggi hanno un ruolo fondamentale e vengono approfonditi a dovere, ma anche l’atmosfera è molto curata; basta un refolo di vento, o un fiocco di neve, o qualche ombra inquietante a fartene percepire la presenza costante. Le ambientazioni sono forse l’elemento più affascinante del romanzo (oltre Nariman, naturalmente :P), la città vecchia si apre davanti ai nostri occhi, le sue strade gelide percorse da un Driscoll sempre in guardia e sorvolate da una Ailish protettiva, sono la cosa migliore che leggerete in questo libro. Le parole di Laura Costantini accompagnano i nostri protagonisti e ci ammaliano, tant’è che nemmeno vi renderete conto dello scorrere delle pagine fino a quando non sarete arrivat* alla fine. La fine di una magia, perché è questo che fa l’autrice con le sue parole, fa magie. 

Inutile dirvi che ho amato questo libro, non solo per la storia ben raccontata ma anche per tutto ciò che è stata capace di evocare, mi ha fatto risentire l’emozione provata leggendo il Diario Vittoriano (che vorrei riprendere a leggere un giorno sì e l’altro pure), ma anche quella provata leggendo Il Varcaporta. Qui non abbiamo sicuramente lo stesso livello di elementi steampunk, non ne abbiamo per niente, ma c’è un marchingegno che per un attimo mi ha riportato lì, al Varcaporta e ai suoi macchinari artificiosi. E poi c’è Edimburgo, una città che non disdegna di rivelarsi magnifica sotto certi aspetti e tenebrosa sotto altri, che mostra tutto il suo fascino ma che nasconde anche incubi e storie terrificanti nei suoi meandri. C’è la musica, il suono di un violino che accompagna la lettura e che ti sembra di sentire davvero intorno a te mentre leggi. E ci sono figure inquietanti, come un Hiram che mette i brividi con il suo ghigno malefico e il suo volto così particolare. Ma ci sono anche legami eterni, suggestivi, che nessun maleficio potrà mai rompere.

Se avete voglia di una storia che vi faccia tremare, se volete leggere di personaggi ricchi di chiari e scuri, se volete saggiare l’effetto della scrittura di Laura Costantini su di voi, beh, questa è l’occasione giusta, Il mercante di incubi è tutto vostro, se vorrete.

Approfondimento: Origine della caccia alle streghe in Scozia

Nella Scozia medievale la superstizione e la paura per il soprannaturale sono sempre stati presenti, grazie alle leggende di origine celtica, che avevano come protagonisti elfi, fate, folletti, goblin, brownie e che si tramandavano tra la popolazione di qualsiasi ceto. Si credeva anche al diavolo e si pensava che qualunque avvenimento tragico o catastrofico fosse proprio opera del demonio. Tra il XV e il XVII secolo si diffuse in tutta Europa il timore per le streghe, anche grazie al Malleus Maleficarum, scritto da Heinrich Kramer, nel quale si dichiarava che Satana volesse sterminare gli umani e si servisse di streghe, che andavano quindi eliminate per scongiurare ogni pericoloso e dimostrare la propria devozione. 

In Scozia il panico per la stregoneria e la conseguente uccisione di oltre 2500 donne si deve in particolare a Re James IV, figlio di Mary Stuart, che nel 1603 divenne Re James I d’Inghilterra. 

La grande caccia alle streghe di Scozia iniziò dopo un episodio, nel 1590, che riguarda James IV. Il re, fu costretto a recarsi a Copenhagen per recuperare la sua promessa sposa, perché durante il viaggio che doveva portarla in Scozia era stata fermata da una terribile tempesta ed era dovuta tornare indietro. Quando James arrivò trovò una situazione di isteria legata alla paura per le streghe. Due donne furono arrestate e, dopo ore di interrogatori e torture, confessarono di aver evocato loro la tempesta con lo scopo di uccidere la futura coppia reale. Colpito da questa confessione, nel re scattò una vera e propria ossessione, terrorizzato di poter morire in modo violento a causa delle streghe. La sua paranoia crebbe così tanto che, una volta tornato in Scozia, diede inizio a una folle persecuzione contro ogni donna sospettata di essere una strega. 

I metodi utilizzati per far confessare le donne accusate furono tra i più atroci e raccapriccianti, venivano cercati segni della loro unione col diavolo anche sui loro corpi, cicatrici, nei, macchie di vario genere. Con la tortura i cacciatori di streghe tentavano di smascherare le streghe, di estorcere confessioni e una volta che la donna confessava veniva condannata al rogo, ma prima la strangolavano per evitare che dalle fiamme salisse il diavolo a salvarla.

Quando James succedette alla zia Elisabetta I sul trono d'Inghilterra, incontrò degli oppositori religiosi molto agguerriti: i cattolici. E così fu costretto, per salvaguardare la sua posizione, ad allontanare la sua attenzione dalla caccia alle streghe per dedicarsi alle cospirazioni cattoliche. Con la sua morte, per un po' continuarono a verificarsi processi alle streghe, ma pian piano si diffuse l'idea che bisognasse vietare e fermare quel tipo di azione e solo nel 1735 divenne un crimine accusare qualcuno di possedere potere magici o praticare stregoneria.

5 tazzine per Il mercante di incubi, un romanzo magnificamente cupo ed emozionante.

Fonte immagini: Pinterest
Grafica: @dolcicarloni
Fonte approfondimento: Nel cuore della Scozia

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