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sabato 20 gennaio 2024

Recensione: "L'eredità dell'Impero" di G.B. Nefe

Buon pomeriggio, lettor*! ^^
Oggi per voi una nuova recensione. Si tratta di L’eredità dell’Impero, romanzo d’esordio di G.B. Nefe e primo capitolo della serie Cronache del Figlio del Pianto. Ho letto questo libro nei mesi scorsi, è una lettura che ho concluso nel 2023 e che ho già valutato come una delle più interessanti dell’anno, uno degli esordi fantasy che ho più gradito, e adesso finalmente riesco a parlarvene. Ho voluto prendermi un po’ più tempo del solito per leggerlo e recensirlo, perché questo libro è stato davvero una sorpresa, una lettura comfort in mezzo ad altre che purtroppo mi hanno lasciato poco. L’eredità dell’Impero è riuscito a essere la lettura ideale nel momento in cui più avevo bisogno di qualcosa del genere e quindi me lo sono voluta godere al massimo. Ringrazio l’autrice per avermi dato l’opportunità di leggere la sua storia, inviandomi una copia in omaggio, ma soprattutto la ringrazio per la pazienza che ha portato e per aver atteso potessi leggerlo nei tempi a me più consoni.

L'eredità dell'Impero
di G.B. Nefe

Prezzo: 4,99 € (eBook) 16,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 521
Genere: fantasy, epic-fantasy
Editore: self-publishing
Data di pubblicazione: 22 aprile 2023

L’ultimo Imperatore elfico è morto senza lasciare discendenti e ha portato con sé i segreti della propria reggenza, dalle cui ceneri sono fioriti i regni degli uomini. Ma seicento anni dopo dalla fine del suo dominio, dalle sabbie del passato emergono le rovine dell’antico impero e l’ordine del mondo vacilla. Zefiel è infatti l’erede segreto del Lignaggio Imperiale, e vive nascosto da un enclave di Guardiani. Un tradimento, però, lo rivela al mondo costringendolo alla fuga, mentre il fuoco ribelle degli imperialisti si riaccende causando attacchi terroristici in tutta Mythoma per ristabilire l’antico impero. A gettare ancora più mistero su questi avvenimenti è però il mutare della natura, sempre più alterata da stagioni impazzite e anomalie ambientali. Guidato dai segreti della sua stirpe, tra cui il misterioso Marchio del Pianto, Zefiel sarà costretto a indagare sui mutamenti del mondo, scansando le minacce dei regnanti sempre più braccati dagli imperialisti e combattendo contro doveri sconosciuti ereditati dal suo lignaggio. Nel viaggio per scoprire i segreti della propria discendenza, Zefiel capirà che miti e leggende sono parte di una trama ben più insidiosa, e che le divinità non sono che i contorni di ideologie che rischiano di soffocare non solo il suo destino, ma Mythoma stessa.

A volte ti imbatti in letture che ti prendono dalla prima pagina e che come un treno ti trascinano e ti travolgono, libri che finisci di leggere in un paio di giorni, ricchi di azione, colpi di scena, rivelazioni di ogni tipo; li leggi talmente d'un fiato che dopo qualche mese hai già dimenticato tutto. Altre volte, invece, incappi in quel fantasy italiano inaspettato, quello che parte con lentezza, che si prende il suo tempo per farti immergere nel mondo creato ma che una volta varcato non puoi fare a meno di amare, un mondo ricco, dettagliato, incredibile che, pagina dopo pagina, continua ad affascinarti. E se pure non si tratta di un libro dove i colpi di scena abbondano, sei ugualmente rapit* al punto da non pensare ad altro, da non voler finire quel libro. E sono questi i libri che non dimentichi. È il caso di L’eredità dell’Impero, esordio fantasy di G.B. Nefe, che si è imposto come una delle letture migliori del 2023 grazie a una trama non particolarmente movimentata, ma sicuramente degna di nota. L’eredità dell’Impero vanta dei protagonisti straordinari e decisamente lontani dai soliti canoni, e già solo per loro varrebbe la pena iniziare a leggere questo libro. Penso di averli amati tutti, nessuno escluso, e vorrei fare i complimenti all’autrice per il modo in cui li ha caratterizzati e gestiti. Mythoma è una terra molto vasta che vede convivere umani, elfi e nani da molto tempo. È una terra in cui vigono culti diversi, ma è anche una terra ricca di leggende, tradizioni e magia. Zefiel è un elfo in fuga, la sua esistenza è motivo di pericolo per il suo mondo e lui, ultimo erede di lignaggio imperiale, deve sfuggire agli Imperialisti e nascondersi. Zefiel non è un protagonista comune, è un tipo assolutamente pacifico, che odia le armi e la guerra, che ama la natura in ogni sua forma. È un essere dolce, amabile, che però si porta dietro una condanna terribile, e un Marchio di cui non comprende bene l’esistenza. Gran parte del suo destino è avvolto nel mistero, Zefiel non ha idea di cosa questo preveda per lui, ma di una cosa è certa, vorrebbe solo essere libero… libero di vivere come gli pare e piace, libero di essere se stesso, di non doversi nascondere, di non nascondere la sua vera essenza. Durante la sua fuga si imbatterà in un altro personaggio davvero unico, Lokexsus, un elfo grigio, che per natura dovrebbe essere malvagio ma che invece è soltanto un pezzo di pane pentito. Lokexsus è un tipo molto particolare, sin da subito lo adorerete, per le sue battute taglienti, per il suo carattere spigliato, e adorerete la piccola volpe che si porta dietro, lo spirito Klepis, il suo famiglio "difettoso". Ciò che però colpisce di più di questo personaggio è il suo misterioso passato, un passato che cerca di dimenticare ma che allo stesso vuole ricordare per punirsi. Il suo senso di colpa lo perseguita e lo accompagna da sempre, le azioni riprovevoli compiute lo torturano in ogni momento e lui è convinto di meritare il peggio per ciò che ha fatto, e non si dà pace per questo. Riesce a nascondere tutta questa oscurità dietro sorrisi e sarcasmo, ma è una tattica che non funziona sempre. Lokexsus non crede di meritare redenzione, eppure c’è chi al suo posto la pensa diversamente.

Tra i due protagonisti si creerà un rapporto speciale, fatto di fiducia maturata lentamente, di confidenza, di stima, di lealtà. Certo, ognuno di loro ha il proprio fardello da portarsi dietro, ma si incoraggeranno a vicenda e affronteranno tutto insieme. In qualche modo, questi due personaggi così diversi troveranno il modo di convivere ed essere complici. Il destino li ha messi sulla stessa strada per un motivo, probabilmente, e sarà interessante proseguire la lettura per scoprire dove porterà questa strada… e cos’altro ci riserverà il prossimo volume! Ma oltre questi due personaggi, molti altri solcheranno le pagine del romanzo, lasciando un segno indelebile. Tra tutti ho sicuramente apprezzato tantissimo Oniria, regina di Borea, una donna dal carattere risoluto, che non si lascia intimidire dalle controparti maschili ma che sa imporre il suo pensiero in maniera intelligente e diplomatico, cercando di fare il meglio per tutte le razze del regno. Ho invidiato la sua tempra, ma anche la sua generosità e quella spiccata compostezza anche di fronte alle peggiori avversità. Andrej è un altro personaggio di tutto rispetto, mi è piaciuto perché per gran parte del tempo si è dimostrato molto intrigante, con una natura demoniaca interiore da voler tenere a bada e una versione più eroica da voler mostrare al mondo. Altri due personaggi che mi hanno conquistata sono stati Nialoren e Kendall, il primo Cavaliere, il secondo Generale, entrambi uniti da un sentimento profondo, che però cercano di tenere nascosto. Infine, vorrei citare anche Kyrim, che per un malaugurato caso nella prima parte del romanzo pensiamo essere in un modo, ma che più avanti scopriremo essere decisamente in un altro e non potremo fare a meno di rivalutarlo. 

G.B. Nefe ha dato vita a un bellissimo coro di personaggi, ognuno in grado di suscitare ne* lettor* emozioni diverse
. Non ci sono dei veri e propri cattivi in questa storia, anche se molto dipende dai punti di vista. Sicuramente gli Imperialisti possono essere considerati i nemici, seguono i loro principi e non accettano il governo di Oniria e le sue prese di posizione, corrompono, uccidono, assaltano, ma non sono soltanto loro coloro da cui guardarsi. Un altro nemico, più imperscrutabile e ignoto, mette a rischio Mythoma, un cambiamento climatico che nessuno riesce a spiegarsi. Cosa ci sarà dietro? La lettura scorre lentamente all’inizio, come già detto, ma una volta entrati nel pieno della storia non riuscirete più a mettere giù il libro. Non è una di quelle storie che si divora, ma una di quelle da godersi con calma, che apprezzi piano piano e che riesce a regalarti delle bellissime sensazioni di benessere. Alcune descrizioni dell’autrice sono davvero suggestive, ma è proprio il rapporto simbiotico che ha Zefiel con la natura a lasciare senza fiato, il suo apprezzare le più piccole e insignificanti cose, un suono, un refolo di vento, un raggio solare che si poggia su qualcosa, come si fa a non innamorarsi di un personaggio così coccoloso e speciale?

Oltre all’interesse verso la natura e i cambiamenti climatici, l’autrice riesce anche a inserire elementi lgbt+ nella sua storia e anche elementi archeologici, mescolando sapientemente il tutto a una trama che risulta sempre piacevole e credibile nel suo insieme. Per essere un’opera d’esordio, L’eredità dell’Impero è molto ben concepita, i personaggi sono tutti caratterizzati a dovere e in maniera originale e se vi aspettate colpi di scena a ogni pagina, rilassatevi e godetevi invece una lettura che ha da offrirvi ben altro, giocando secondo regole diverse e riuscendo comunque a colpire nel segno. In conclusione, L’eredità dell’impero è un fantasy straordinario che brilla per caratteristiche diverse da quelle cui ci hanno abituato gli epic-fantasy moderni o anche qualcuno dei più classici, è la storia di un viaggio, della riscoperta di se stessi, ma anche la storia di amicizie e amori, di guerre e tensioni, di magia e tradizioni, di scoperte e misteri, di intrighi politici e scelte rovinose, di segreti e sodalizi. Insomma, se avete voglia di leggere qualcosa che vi faccia appassionare e vi dia delle vibes positive, qualcosa che vi stupisca davvero, allora dovete leggere questo piccolo gioiello.

Fonte immagini: Pinterest
Mappa: @lasedicesimalettrice

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