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martedì 16 ottobre 2012

Recensione: "Un bacio dagli abissi" di Anne Greenwood Brown


Il mondo delle sirene, si sa, ha sempre affascinato molto. Se poi queste sirene non sono soltanto delle meravigliose e ammalianti creature, ma dei veri e propri mostri, degli assassini, allora anche meglio no? La curiosità sale alle stelle, leggendo la trama di "Un bacio dagli abissi", e ci si aspetta di trovare un mondo affascinante e originale, finora mai raccontato.
Purtroppo non è così...
Ringrazio la casa editrice per l'invio della copia. Desideravo davvero tanto leggere questo romanzo, peccato la mia opinione non sia del tutto positiva...

Un bacio dagli abissi
di Anne Greenwood Brown


Prezzo: 16,00 euro
Pagine: 300
Editore: Mondadori (collana Chrysalide)



Lily pensa che il suo nuovo amico Calder sia un ragazzo normale. Calder, però, nasconde un terribile segreto: fa parte di una stirpe di sirene e tritoni assassini, che vivono nei Grandi Laghi e si nutrono dell'energia degli esseri umani. Spinto dalle sue sorelle, il ragazzo esce dall'acqua per uccidere l'uomo responsabile della morte della loro madre. L'uomo è il padre di Lily e l'unico modo per avvicinarlo è sedurre sua figlia. Abituato ad ammaliare le ragazze con la sua faccia d'angelo, Calder scopre che Lily è molto speciale: si veste con abiti retrò, ha un volume di poesie da cui non si separa mai e, soprattutto, non cade subito ai suoi piedi, costringendolo a passare molte giornate insieme. E in queste giornate, proprio mentre Lily inizia a capire che le leggende dei laghi hanno un fondo di verità e le acque profonde potrebbero riservare pericoli mostruosi, Calder si innamora di lei.


Calder è un tritone (scusate se non lo definisco "sirenetto", come nel libro, ma è più forte di me) e, sebbene trascorra la maggior parte dell'anno lontano dalle sue sorelle, facendo vita solitaria e cercando di non cedere troppo alla sua natura malvagia, arriva il momento in cui ricongiungersi a loro diventa impellente. Inoltre, il fatto che abbiano trovato l'uomo che stanno cercando da una vita è un incentivo in più.

Calder e le sue sorelle sono sirene "cattive", che si nutrono dei sentimenti positivi degli umani e per farlo li attirano nel profondo degli abissi, uccidendoli. E' questa la loro natura, una natura che non possono cambiare. Lo stesso Calder, nonostante non voglia essere quel genere di mostro, nonostante detesti essere come le sorelle e provi a limitare i suoi istinti, sarà sempre in lotta con ciò che è e ciò che vorrebbe essere. Eppure, se riuscisse a conquistare l'agognata libertà, che solo la sorella Maris può dargli spezzando il legame che li vincola, potrebbe riscattarsi, potrebbe essere diverso. Migliore.
Ecco perché accetta di assecondare il piano di vendetta nei confronti del figlio dell'uomo che ha causato la morte della loro madre, Jason Hankock. Un uomo che probabilmente non sa nulla di ciò che ha fatto il padre in passato, ma che loro devono necessariamente uccidere. Si tratta di qualcosa di "sacro" a cui non possono rinunciare.
Così, Calder si ritrova a doversi "infiltrare" nella famiglia Hancock, ottenerne la fiducia e riuscire a condurre Hanckock al Lago per poi ucciderlo insieme alle sorelle. E vendetta sarà fatta.
Ma cosa succede se il piano iniziale, ben congegnato, comincia a fare acqua da tutte le parti, quando sorgono imprevisti inaspettati, primo fra tutti la figlia di Hancock, Lily?
Calder non avrebbe mai pensato di riuscire a provare dei sentimenti per qualcuno, meno che mai per la figlia dell'uomo che progetta di uccidere. Eppure lei ha qualcosa di speciale, qualcosa che la distingue da qualunque altra ragazza e, a differenza loro, lei è l'unica che sembra resistere al fascino ammaliatore del bel tritone. Tutto ciò non fa che aumentare la curiosità di Calder, oltre che peggiorare le cose, perché lui si ritroverà sempre più legato a lei, mettendo in discussione il piano ideato con le sorelle. Vuole davvero uccidere il padre di Lily? Vuole davvero usarla per arrivare a lui? Vuole davvero dimostrare di essere il mostro che è e farle del male gratuito, ma soprattutto farne a se stesso?

Tramite questo conflitto interiore, ci ritroviamo a vivere le giornate di Calder, tra una tentazione e l'altra, tra il mondo marino e la terraferma, tra il bisogno d'amore e quello di vendetta.

La storia ha seriamente uno spunto lodevole e mi sarei aspettata un po' di azione in più o qualche colpo di scena eclatante, ma quei pochi che troviamo non sono così sorprendenti e la storia finisce con risultare piacevole ma non abbastanza all'altezza delle aspettative iniziali.

I personaggi sono caratterizzati poco, persino le bellissime e perfide sorelle di Calder, le sirene assassine, non mi hanno colpita più di tanto (a parte il fatto che hanno dei nomi quasi impronunciabili, spesso le confondevo).
 Ma parliamo dei due protagonisti della storia, Calder e Lily, una coppia che di unico ha ben poco, vista la somiglianza con un'altra fin troppo "scopiazzata" dalla letteratura YA di oggi, Edward e Bella. Vi dico solo che in più di un'occasione mi è sembrato stessi rileggendo Twilight, invece di "Un bacio dagli abissi". La confessione di Calder riguardo la sua reale natura rappresenta il punto meno originale dell'intero romanzo e la reazione di Lily, non troppo sorpresa, mi ha lasciata alquanto perplessa (sopratutto considerando il fatto che si trova di fronte ad una creatura mitologica - "evoluta" - che progetta di uccidere suo padre!). Come minino, non so, avrebbe dovuto odiarlo per un pezzo, invece no: lei lo "perdona" quasi subito (e gli fa addirittura un bel sermoncello sul perdono) e, perché no?, propone persino di nuotare con lui.

Ed ecco che quella creatura che per più di mezzo libro si era angosciata di essere temibile e pericolosa, di poter uccidere chiunque gli si fosse avvicinato, di non poter resistere ai sentimenti felici di qualcuno, si ritrova a sguazzare allegramente negli abissi, trasportandosi in groppa la donna più felice del mondo e riuscendo persino a baciarla senza torcerle un solo capello.

La scrittura è fluida, l'autrice ha il dono fortunato di non annoiare il lettore e di far sembrare il tutto molto apprezzabile. Anche le atmosfere sono quelle giuste. All'inizio del romanzo ero presa da un senso di inquietudine per la caratteristica delle sirene che nutrivano il bisogno di uccidere, che pianificavano la loro vendetta riguardo una storia avvenuta nel passato che si scopre poi man mano che si va avanti. La forma è buona, dunque, ma il contenuto? Secondo me, poteva essere sfruttato meglio, poteva davvero catturare il lettore, invece oltre l'ottimo spunto, vi è solo una storia carina, leggera, piacevolmente leggibile, ma nulla da lasciare il segno o da sorprendere. Nel finale c'è qualche spunto stuzzicante per il seguito, che non vi rivelo, ma che di sicuro me lo faranno leggere, nella speranza che possa emozionarmi di più e dimostrarsi più indimenticabile di questo debutto.

Le ambientazioni sono favolose, sono sicuramente la cosa che ho adorato di più nel libro (A questo proposito, potete andare  a vedere sulla pagina FB di Chrysalide l'album con le splendide immagini dei luoghi che hanno ispirato l'autrice).

In definitiva, ve lo consiglio? Sì, se siete alla ricerca di una lettura non troppo impegnativa, capace di farvi trascorrere qualche ora piacevole, in compagnia di luoghi suggestivi e inquietanti sirene... e sirenetti:P

Voto: 6/10



9 commenti:

  1. Bisognerebbe di tanto in tanto sottrarsi ai soliti stereotipi della letteratura ya,tentando di creare trame e personaggi originali .....ma ripetutamente leggiamo pessimi calchi di successi che oramai hanno ampiamente stufato!
    Fuoco sacro dell’ispirazione romanzesca dove sei??????
    Bella recensione socia,,,,,tu sei quella buona io quella...spietata ;))))

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    1. Lo troveremo chi ha questo fuoco sacro, prima o poi!:)
      ahahah, io sono la buona e tu la spietata?... mi fai morire:DDD però dai, anche io critico quando ci vuole...

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    2. SI socia tipo poliziotto buono e cattivo,,,,,
      hihihi sono in fase Daniel Craig 007 skyfalls chiedo venia :)

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  2. Dice davvero Sirenetto??? Ommiodio nooooooo... io non ero per niente convinta di questo romanzo, e continuo a non esserlo!!

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    1. Sì, sì... sirenetto, non si può sentire, potevano tradurlo in un altro modo, tritone è molto più adeguato, ma sirenetto... mi veniva sempre da ridere leggendolo:P

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  3. diciamo che non è un capolavoro ma qualcosa da leggere in mancanza di meglio!? peccato riponevo grandi aspettative in questo libro.

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  4. no no...sirenetto proprio NO!!!
    non ho letto recensioni entusiaste di questo libro, mi è scaduto un pò... per il momento passo :-)

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  5. No dai, Sirenetto non si può sentire!! Aahaha xD
    Avevo in mente di leggerlo, ma mi sa che aspetterà ancora un pò.

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  6. Sirenetto!!!orrendo!!
    comunque io avevo grandi aspettative su questo libro all'uscita!ma sono decisamente calate!!se mi capita lo leggo, prima do la precedenza ad altri libri!!

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