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lunedì 12 luglio 2021

Recensione: "La vedova riluttante" di Georgette Heyer (a cura di Eleonora)

Buongiorno e buon inizio settimana, lettori! ^^
La recensione di oggi è a cura di Eleonora che ci parla dell'ultimo romanzo di Georgette Heyer pubblicato dalla casa editrice Astoria. Se amate i romance storici pieni di intrighi e avvincenti, non perdetevi questa uscita! Vi lascio all'opinione di Eleonora, a presto! ;)

La vedova riluttante
di Georgette Heyer

Prezzo: 9,99 € (eBook) 18,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 288
Genere: romance storico
Editore: Astoria
Data di pubblicazione: 3 Giugno 2021

Convinta di prendere servizio come governante, la giovane Elinor Rochdale deve fronteggiare un’incredibile vicenda: al termine di un lungo viaggio che dovrebbe condurla nella dimora della temibile signora Macclesfield, si trova invece in una casa signorile ma decadente, al cospetto di un elegante gentiluomo, lord Carlyon, che le chiede di sposare il cugino Eustace. Elinor capisce presto di essere arrivata nella casa sbagliata e teme di essere in presenza di un pazzo. Ma così non è. Grazie all’irresistibile fascino e alla lucida logica di lord Carlyon e alla sventatezza del suo giovane fratello Nicholas, Elinor si sorprende a diventare sposa e vedova nel breve corso di una notte e a trovarsi al centro di una singolarissima vicenda di documenti segreti, agenti inglesi al servizio di Napoleone, spie e assassini. Una rocambolesca trama gialla e gli immancabili colpi di fulmine ci regalano una Heyer al suo meglio.

“La vedova riluttante” è l’ultimo libro di Georgette Heyer pubblicato da Astoria edizioni. In questo romanzo, ambientato nell’epoca della Reggenza, la giovane protagonista Elinor Rochdale, convinta di prendere servizio come governante presso la famiglia della signora Macclesfield, a causa di un involontario scambio di persona o meglio di carrozza, si ritroverà coinvolta suo malgrado in una situazione ai limiti dell’assurdo. Quando giungerà a destinazione infatti un distinto gentiluomo che risponde al nome di Lord Carlyon, con l’aiuto di una lucida logica e del suo non disdegnabile fascino, riuscirà a convincere una decisamente riluttante Miss Rochdale a sposare suo cugino Eustace. Elinor, per sua fortuna o sfortuna a seconda dei punti di vista, diventerà sposa e vedova in una sola notte e con questo avranno ufficialmente inizio le sue tribolazioni. In un continuo susseguirsi di battibecchi, frecciatine e inattaccabili logici ragionamenti l’autrice ci conduce in un susseguirsi di eventi da un sapore spiccatamente tragicomico in cui il romanzo giallo e il romanzo rosa regency si mescolano per dare un racconto frizzante, divertente e dal ritmo serrato con una risoluzione del mistero per alcuni forse prevedibile ma comunque molto calzante.
Elinor, la protagonista, è una giovane donna intelligente, irriverente e moderna che, pur nei limiti delle convenzioni del periodo e del carattere del suo “aguzzino”(vedere il suddetto Lord Carlyon), riesce a far valere la sua opinione e a tenere testa ad un trio di fratelli abituati ad avere il comando e il controllo della situazione. Sotto certi aspetti in lei possiamo ritrovare alcuni dei tratti tipici delle protagoniste dei romanzi di Jane Austen a cui spesso Georgette Heyer, per la sua precisione nei dettagli che caratterizzano l’epoca di cui scrive e per i suoi personaggi, è più volte paragonata. La controparte maschile nel romanzo è composta dalla triade di fratelli più impetuosi e allo stesso tempo più rispettati della contea: a capo della famiglia c’è Lord Carlyon, il gentiluomo responsabile delle disavventure della povera Miss Rochdale che, purtroppo per lei, è l’uomo a cui tutti danno retta e verso cui nutrono una cieca fiducia tale da rasentare l’idolatria, noto per la sua intelligenza spiccata e per la sua disdicevole tendenza a notare dettagli che spesso si spera sfuggano; troviamo poi il signor Carlyon, fratello “di mezzo”, che rappresenta il lato più serio, responsabile e ponderato della faccenda, anche detto guastafeste o colui che dispensa le ramanzine al povero, si fa per dire, Nicholas (Nicky per tutti), il minore dei tre e un autentico combinaguai, è infatti a lui che si devono le scene più rocambolesche, le molte visite del dottore e anche alcuni dei dialoghi e delle scene più divertenti e spiazzanti in cui traspaiono tutta l’esuberanza e l’incontenibilità dovute alla sua giovane età. Tutti questi elementi contribuiscono a fare de “La vedova riluttante” un piccolo gioiello, un romanzo leggero ma entusiasmante con una narrazione scorrevole ed efficace che pur non scendendo nei particolari fa immergere il lettore nell’atmosfera dell’epoca e con dei personaggi che sembrano balzare fuori dalle pagine del libro per prendere vita davanti agli occhi di chi legge con le loro battute sagaci, i dialoghi pungenti e ovviamente con la sottile attrazione tra i due personaggi principali che (con mia grande soddisfazione) porta ad una meritata fine.




Eleonora

Foto: @eleonoranicoletto

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