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lunedì 29 novembre 2021

Recensione: "La Quinta Stagione" di N.K. Jemisin

Buon pomeriggio! ^^
Dopo la recensione di Giulia, tocca a me adesso recensirvi il libro che mi ha consigliato lei per le nostre “letture incrociate”. Diciamo che lei non è stata generosa quanto me e che il libro usciva dai limiti di lunghezza che ci eravamo imposte, ma cavolo se le sono grata! Non fosse stato per lei avrei continuato a rimandare questa lettura, a tenere un libro del genere in libreria aspettando non so quale momento propizio per leggerlo. E non lo meritava. Non lo meritava affatto.
Probabilmente, è una delle letture migliori fatte quest’anno. Pochi i libri che davvero in questo 2021 mi hanno stupita, La Quinta Stagione si è conquistata senza troppa fatica un posto nel mio cuore. Vi consiglio di recuperare questa bellissima serie perché è qualcosa di spettacolare.

La Quinta Stagione
di N.K. Jemisin

Serie: La terra spezzata #1
Prezzo: 7,99 € (eBook) 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 490
Genere: fantasy, fantascienza, distopia
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 30 aprile 2019

È iniziata la stagione della fine. Con un'enorme frattura che percorre l'Immoto, l'unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.

Mai sottovalutare una lettura. È una regola che mi ripeto sempre, eppure, a volte, dimentico di darmi ascolto. Quando uscì La Quinta Stagione di N.K. Jemisin ero abbastanza scettica. Forse il tanto clamore intorno a questa serie e all’autrice (vincitrice di tre premi Hugo consecutivi) mi frenavano; si sa che, alla fine, i titoli attorno ai quali si creano più hype e aspettative sono quelli che deludono maggiormente. O, forse, era proprio la storia a non ispirarmi più di tanto, sta di fatto che non volevo proprio incappare in una nuova delusione e così attendevo e dribblavo la scelta di questa lettura, come solo Kristoff riesce a farmi fare con i suoi libri. Alla fine una challenge nata per caso e un titolo buttato lì dalla mia collaboratrice Giulia e, che dire?, non me la sono sentita di rifiutare la sfida. Mi sono bastati pochi capitoli per rendermi conto di che meraviglioso romanzo avessi tra le mani e di quanto fossi stata sciocca a non fidarmi subito della Jemisin. Il 2021 non si è distinto per letture particolarmente interessanti, ma sono contenta che sia arrivato questo romanzo a riempire un po’ del vuoto nella classifica dei libri migliori letti quest’anno. Parlare de La Quinta Stagione non è per nulla semplice, quando mi trovo davanti a trame così articolate ho sempre qualche difficoltà, più che altro per via di quella tipica “ansia da prestazione” nel dare onore a qualcosa di grande che non può essere sintetizzato in poche righe. Bisogna scegliere le parole giuste, essere in grado di dosarle, trasmettere tutto ciò che si è provato. Mi concentrerò soprattutto su quest’ultima parte, perché quello che mi preme farvi capire è quanto questo libro mi abbia colpita e quanto immenso potenziale abbia.

N.K. Jemisin è un’autrice eccelsa, capace di costruire un mondo che lascia senza parole e che molto ricorda il nostro attuale o ciò che potrebbe diventare se continuiamo a ignorare il suo grido d’aiuto. Dopo cataclismi e altre devastazioni, il continente di cui ci narra la Jemisin è diventato un luogo deturpato della sua originaria bellezza. È un luogo grigio, arido, freddo e triste, in cui si cerca di sopravvivere come si può alle catastrofi cicliche che si ripresentano con costanza e che possono durare anche un’infinità di anni. A tenere sotto controllo questi eventi, vi sono gli orogeni, persone con la capacità di percepire (o sensire) la sismicità della terra, trarre energia dai suoi movimenti e placarli o sfruttarli a proprio piacimento. Gli orogeni non sono ben visti dal resto della popolazione, vengono ritenuti pericolosi poiché molti non riescono a controllare il loro potere e spesso e volentieri rischiano di sterminare gente innocente. Ecco perché vengono isolati, trattati senza ritegno, o sfruttati.

La storia è narrata da tre punti di vista differenti di cui uno in seconda persona singolare, una scelta coraggiosa che pensavo mi avrebbe creato un po’ di problemi, ma che alla fine sono riuscita ad apprezzare, soprattutto per la capacità di coinvolgimento.

Il primo personaggio che impariamo a conoscere è Essun, che scopriamo subito essere madre di un bambino di tre anni che, però, ha perso la vita. La storia di Essun è una storia particolarmente drammatica ma che, allo stesso tempo, riserva delle sorprese. Essun si rivela essere un personaggio molto forte, capace di affrontare più di una situazione difficile e di adattarsi a molti cambiamenti e imprevisti. Ho adorato il suo personaggio, è forse quello che coinvolge di più, o comunque quello a cui mi sono sentita più vicina.

Un’altra protagonista interessante, di cui seguiamo il punto di vista, è Damaya, una bambina orogena che vive isolata in un fienile e viene rintracciata da un Custode per essere portata a Yumenes ad addestrarsi. Anche la sua storia è molto toccante, perché Damaya non ha mai conosciuto l’amore, quello di una famiglia che le voglia bene davvero e vediamo, infatti, come lo cerchi un po’ ovunque, intorno a sé, persino in quel Custode che è venuto a prenderla e che le farà provare gioie e dolori in egual misura.

E, infine, abbiamo Syenite, un’orogena addestrata nel Fulcro, costretta a riprodursi con un’orogeno di più alto grado, che le farà anche da mentore, ma considerando il desiderio di Syen di avanzare di grado, la sua forte ambizione, nulla potrà scalfirla, nemmeno l’idea di procreare con un perfetto sconosciuto.

Tre personaggi femminili molto forti, di diverse età ma accomunate dal potere dell’orogenia. C’è chi lo domina, chi vorrebbe farlo e chi non ci tiene affatto e lascia che le sue emozioni prendano il sopravvento. Tramite loro ci addentriamo in questo mondo ferito, annichilito e pericoloso, esaminiamo tre diverse condizioni e aspettiamo di vedere dove ci conducono. Sebbene questo primo romanzo manchi effettivamente di grande azione, ma si prenda il suo tempo per introdurre tutto a dovere e lasciarsi scoprire dal lettore, mi sono lasciata presto trasportare dagli avvenimenti raccontati, fino a volerne sapere sempre di più. C’è davvero un grosso lavoro dietro questo romanzo, bisogna ammetterlo. Tutto ciò di cui si parla è stato studiato alla perfezione, tanto da risultare sempre molto credibile. Dalla distinzione delle varie stagioni, alle caste degli abitanti, dal potere di alcuni di essi alle caratteristiche di qualsiasi cosa venga descritta. Alla fine del libro troviamo anche un paio di glossari che ci aiutano a capire questo mondo complesso, così come tutti gli spezzoni di litodottrina che troviamo incorporati nel testo alla fine di ogni capitolo. Ma la struttura del romanzo non è l’unica cosa che mi ha affascinata. A conquistarmi sono stati anche i personaggi e lo stile narrativo dell’autrice. I personaggi perché non sono scontati né prevedibili, e lo stile perché è superbo, molto musicale e accattivante. Non è facile trovare romanzi come questo, con un’architettura così meticolosa e suggestiva e quel tocco originale e attuale al tempo stesso. Questo è solo il primo libro della serie della Terra Spezzata e si denota anche una certa lentezza introduttiva tipica dei primi libri di serie, ma non per questo mi ha annoiata, anzi! Ho fatto le ore piccole per finirlo e adesso che l’ho concluso vorrei solo avere tra le mani il secondo per poterlo divorare.

La Quinta stagione è una storia non per tutti ma che tutti dovrebbero leggere. Tocca tematiche molto interessanti e si distingue per una prosa che pochi altri romanzi hanno. Lo consiglio assolutamente (se ancora non si era capito) e spero vivamente che si parli ancora di più di questa trilogia perché, per una volta, siamo di fronte ad un romanzo che merita sinceramente tutto il successo ottenuto.


A presto!
xoxo
Fonte immagini: Google e Pinterest


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