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venerdì 1 aprile 2022

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "L'Accademia del Bene e del Male" di Soman Chainani (a cura di Eleonora)

Buon pomeriggio, lettor*!
Oggi, per la rubrica dedicata a bambini e ragazzi, la nostra Eleonora ci parla del primo libro dell'Accademia del Bene e del Male, una serie di grande successo, pubblicata da Mondadori, che presto vedremo anche su Netflix. Non vi chiedo se la conoscete, perché sicuramente è così, ma fateci sapere cosa amate di più della serie e perché ;) Vi aspettiamo nei commenti!

L'Accademia del Bene e del Male
di Soman Chainani

Prezzo: 4,99 € (eBook) 12,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 504
Genere: fantasy, ragazzi, middle-grade
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 23 agosto 2016

Sophie e Agatha sono da sempre amiche del cuore e non vedono l'ora di scoprire cosa significhi studiare nella leggendaria Accademia del Bene e del Male, dove ragazze e ragazzi normali vengono preparati a diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Con i suoi eleganti abiti rosa, le scarpette di cristallo e la passione per le buone azioni, Sophie sa che otterrà ottimi voti nella Scuola del Bene. Agatha invece, con i vestiti neri e informi e il carattere scontroso sembra una perfetta candidata per la Scuola del Male. Quando arrivano all'Accademia le due ragazze fanno una scoperta sorprendente: Sophie finisce nella Scuola del Male a seguire lezioni di Imbruttimento, Trappole mortali e Storia della Cattiveria, mentre Agatha si ritrova nella Scuola del Bene, a lezione di Etichetta principesca. Si tratta di un errore? O forse il loro autentico carattere è diverso da ciò che tutti credono? Per Sophie e Agatha comincia un viaggio in un mondo straordinario, dove l'unico modo per uscire dalla fiaba è viverne una fino alla fine. Dentro la foresta primordiale c'è un'accademia del bene e del male. Ci sono due castelli, due teste gemelle: uno benigno e l'altro maligno. Prova a fuggire: le vie son bloccate. L'unica è una storia di fate. Età di lettura: da 11 anni.

C’era una volta, tanto tempo fa, in un paese lontano lontano...
questo è l’inizio di molte moltissime fiabe di nostra conoscenza, ed è proprio in questo mondo che vi voglio portare oggi con il primo volume della serie d’esordio di Soman Chainani, L’Accademia del Bene e del Male. La nostra storia ha inizio a Gavaldon un piccolo paesello sorto sul limitare di una foresta molto speciale, è un villaggio apparentemente banale, popolato da personaggi normali, che all’apparenza ha ben poco da offrire ma c’è una particolarità: ogni anno due ragazzini vengono portati via nella notte per essere condotti in una scuola fantastica, non si avranno più loro notizie se non, dopo qualche tempo, in un libro di fiabe, posto davanti alla porta dell’unica “libreria” del paese, che narra la loro storia. Come molti di voi probabilmente ancora aspettano la lettera da Hogwards, così Sophie, una delle due protagoniste di questa saga, aspetta il Gran Maestro; il suo obbiettivo è essere “rapita” e portata nel luogo, lontano dal paese pieno di plebaglia in cui è costretta a vivere, a cui, secondo lei, è da sempre destinata, ovvero L’Accademia del Bene e del Male, per avere finalmente il suo lieto fine con un bellissimo principe azzurro. A darle della povera illusa e a tentare di riportarla con i piedi per terra ci pensa Agatha, inizialmente “buona azione quotidiana” e poi migliore amica di Sophie, per la quale tutti i vaneggiamenti dell’amica su scuole magiche, principi e principesse non sono altro che un’accozzaglia di pensieri irrealistici e perditempo.

Le due ragazzine non potrebbero essere più diverse tra loro, una dai lunghi capelli biondi e il visino angelico, l’altra con una corta chioma corvina che fa il paio con una faccia spesso immusonita, una passa il tempo a prepararsi maschere viso e trattamenti di bellezza con improbabili ingredienti, l’altra con gli improbabili ingredienti ci prepara il pranzo, eppure al di là delle loro diversità sono legate da un reciproco affetto molto profondo, come sia possibile ancora non si è ben capito. Ah, quasi dimenticavo, una anela ad essere portata all’Accademia, più precisamente alla scuola dei Sempre (i buoni, per capirci), l’altra rifugge anche solo il pensiero, poco ansiosa di sostituire il cimitero relativamente tranquillo dove vive per un’orrenda e sicuramente caotica scuola per cattivi (i Mai). Ovviamente gli eventi non prendono la piega sperata e ben presto entrambe si ritrovano catapultate in un mondo da favola, letteralmente. C’è un unico, piccolissimo, infimo problema: la bella e amante del rosa Sophie è finita tra i Mai, figli dei cattivi più cattivi delle fiabe e destinati all’imbruttimento perenne; l’imbronciata e tetra Agatha, invece, è finita, con suo sommo orrore, tra i Sempre, coloro che sono destinati a diventare principi, principesse e buoni in genere, adoratrici folli del rosa in tutte le sue sfumature le ragazze e vanesi i ragazzi. Per quanto sembrino carini e coccolosi tutti gli studenti Sempre fanno sin da subito sentire la povera Agatha un’esclusa e un’emarginata. Per quanto concerne le due protagoniste, tendono anche loro a pensare che qualcosa sia andato storto nell’assegnazione delle scuole, e non sono le uniche, perciò tentano con dei piani elaborati di riportare quello che secondo loro è l’ordine naturale delle cose. Ma siamo davvero sicuri che alla fine sia solo l’apparenza quella che conta nella selezione del destino che è loro riservato? Ovviamente no, e ben presto qualcuno comincia ad accorgersi che il posto dove stanno le due è proprio quello giusto per loro. Non tutto è rose e fiori, una buona parte sì, ma c’è anche una ben presente componente di antiche faide, rancori nascosti o ben visibili, pettegolezzi e malelingue, troll, mostri, incantesimi e trasformazioni in esseri ripugnanti, alleanze improbabili e principi “ciechi”, e a tutto questo bisogna aggiungere un personaggio che trama nell’ombra per avere il proprio lieto fine, non propriamente nel senso più tradizionale del termine, ma dal suo punto di vista non potrebbe essere altrimenti. Insomma non mancano sicuramente gli ingredienti per confezionare una storia con i controfiocchi ed effettivamente è quello che ci ritroviamo tra le mani.

Dalle prime pagine lo stile di Soman Chainani cattura e trascina in un racconto frizzante, comico e appassionante che porta il lettore dritto dritto nei retroscena del “C’era una Volta”. Si entra subito in empatia con la povera Agatha, una santa ragazzina, a cui si vorrebbe solo fare i complimenti per l’immensa sopportazione che ha nei confronti di Sophie, e poco a poco tutti i personaggi che vengono presentati entrano nel cuore del lettore, soprattutto quelli che dovrebbero essere i Cattivi e che lo scrittore ha approfondito a tutto tondo con pregi e difetti, sicurezze e insicurezze e che nel loro essere “cattivi” sono più veri e più liberi dei “buoni”. Il tema che emerge preponderante da queste pagine è l’amicizia che lega le due protagoniste, con i suoi momenti alti e bassi, con i litigi, le riappacificazioni e la lealtà che contraddistingue questo legame che supera qualsiasi ostacolo o impedimento. Altri focus che emergono sono il non basarsi sull’apparenza delle cose, ciò che è bello non per forza è anche buono, anzi a volte è ancora più dannoso o perfido, oppure l’accettazione di se stessi per quello che si è e non per quello che si vorrebbe essere, il non doversi per forza conformare a dei canoni prestabiliti, ma anzi fare della propria diversità un punto di forza; questi sono tutti i temi che appaiono sottilmente ma molto chiaramente da questo primo volume.

L’Accademia del Bene e del Male, alla fine delle sue 501 pagine, si rivela quindi un libro gestito ed elaborato con maestria da uno scrittore che senza alcuna difficoltà trasmette qualcosa al suo pubblico ma allo stesso tempo sa divertire, rallegra e fa appassionare, perché, credetemi, una volta iniziata questa serie non si potrà più fare a meno di andare avanti a divorare gli altri volumi che la compongono.
Voto: 5 bicchieroni di latte e cioccolato


Eleonora


Photo credit: @eleonoranicoletto

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