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giovedì 12 settembre 2024

Recensione: "Saltblood. Sangue salmastro" di Francesca De Tores

Buongiorno, lettor*! ^^
Finalmente oggi vi parlo di Saltblood. Sangue salmastro, di Francesca De Tores, libro che ho avuto la fortuna di leggere in anteprima, grazie a Netgalley e Ne/oN Libri. Saltblood è uscito il 4 settembre, ma mi ha accompagnata durante questa torrida estate, facendomi vivere avventure per mari, libertà, legami viscerali e poesia. Eh sì, perché Francesca De Tores, oltre che una grande narratrice è anche una splendida poetessa, che ha saputo dare alla sua storia, alla storia di Mary Read, un sapore tutto nuovo, regalandoci anche un finale dolce-amaro. Ho molto apprezzato questa lettura e volevo davvero parlarvene per bene, ma con 35 gradi in casa capirete che per me è stato impossibile anche solo avvicinarmi al macbook, che ho lasciato riposare fino al primo fresco, ovvero oggi. Finestre spalancate, aria d’autunno e pioggia fanno da sottofondo mentre scrivo questa recensione e mi preparo mentalmente a tutte le altre che ho intenzione di scrivere nei prossimi giorni. Fatemi sapere se avete letto Saltblood o avete intenzione di farlo. Io non posso che consigliarvi di recuperare questo titolo, che probabilmente è uno dei più interessanti dell'anno.

Saltblood. Sangue salmastro
di Francesca De Tores

Prezzo: 10,99 € (eBook) 17,20 € (cop. flessibile)
Pagine: 352
Genere: avventura, romanzo storico, lgbt+
Editore: Ne/oN
Data di pubblicazione: 4 settembre 2024
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Cresciuta all’ombra del fratellastro morto di cui è costretta a portare il nome, Mary impara presto a mantenere il segreto rappresentato dal suo corpo. Quando l’Inghilterra entra in guerra, Mary vede nel conflitto una via di fuga da una sorte già segnata, e si arruola nella Royal Navy per conoscere il mondo e assaporare un po’ di libertà. L’ineludibile richiamo del mare sancisce il suo destino, e dopo essere stata fanciulla, ragazzo, marinaio, soldato e moglie, Mary potrà diventare chi è forse sempre stata: una pirata, parte della ciurma di Calico Jack Rackham e affiancata dalla temeraria Anne Bonny, di cui è amica e amante. Ispirato alla vera storia di Mary Read, "Saltblood. Sangue salmastro" è ricostruzione storica e romanzo d’avventura, storia d’amore e Bildungsroman che parla dei limiti del corpo, del genere e di quello che siamo e osiamo immaginare di diventare.

Ho atteso con una certa trepidazione le prime uscite di Ne/oN Libri da poter richiedere in anteprima su Netgalley. Anni fa ho usufruito di questo portale per leggere qualche libro non tradotto in Italia, ma adesso, per la prima volta, una casa editrice italiana ci mette a disposizione le copie arc con largo anticipo, proprio come funziona all’estero. Saltblood è il primo volume su cui mi sono letteralmente gettata, ispirata dalla trama tanto intrigante. La storia si ispira al personaggio realmente esistito di Mary Read, piratessa britannica di grande fama, che intreccerà il suo cammino con quello di Calico Jack e Anne Bonny, anche loro famosi pirati. Saltblood però prende avvio dalla nascita di Mary che, a causa della morte del fratello, viene costretta a prenderne il nome e a crescere come un ragazzo. Sin dai primi capitoli, l’autrice ci mette dinanzi alle difficoltà che il personaggio si ritrova a subire. Un’infanzia dura, povera, in balia di una madre che ha il pieno controllo su tutto. Mary però non si ribella, si lascia plasmare a piacimento della donna perché non ha altri che lei, non ha altro che quello. Non sa neanche esattamente chi sia ("Così indosso il suo amore come i vestiti smessi di qualcuno, sapendo che non mi calzano. Ma che cosa mi sta bene davvero?"). E mentre assistiamo alla sua crescita, alle ingiustizie che subisce nel dover nascondere il suo corpo, la sua personalità dietro il falso nome di Mark, nell’imparare a essere chi non è, la vediamo anche pian piano cambiare. Nonostante si abitui a quel segreto, a quella maschera, a quella vita non sua, allo stesso tempo va alla ricerca di una libertà che nasce dal più profondo di se stessa, attratta costantemente dal mare. 

"Come posso rendere a parole il mare, o il canto delle navi? Queste cose le ho imparate non tramite il linguaggio ma attraverso le mani sulle corde e i piedi scalzi sul ponte, gli occhi socchiusi contro gli spruzzi salati."

Ed è proprio il mare un altro protagonista indiscusso del romanzo, che con il suo fascino e il suo richiamo, riesce a restituire a Mary Read la sua vera essenza, la sua anima perduta, e a farle prendere scelte azzardate ma più affini al suo essere. Mary si arruola nella marina militare e da quel momento avviene il primo vero distacco da una vita che da lei ha preteso troppo sacrificio. Il mare la riporta sulla giusta via, la rimette in sesto più volte e se pure deve continuare a mantenere i suoi segreti, lo fa volentieri adesso, se è l’unico modo per poter assaporare quella sorta di libertà. Questa volta è una sua scelta, così come lo saranno le volte successive ed è questo che la appaga di più, poter avere il controllo sulla propria vita, scegliere lei chi voler essere, se un uomo o una donna, oppure entrambi. Se un soldato, un marinaio, una moglie o un pirata. Mary si troverà davanti a varie sfide e spesso e volentieri il suo segreto sarà anche un peso per lei ("Ogni settimana varco la soglia portando con me quell'enorme bugia che è l'intera forma del mio corpo."). L’autrice ci fa percepire tutto il suo disagio, ogni perplessità, ogni momento di sconforto con grande concretezza, ma ci regala anche pagine di poesia in cui tutto diventa più limpido e chiaro nella mente e nel cuore della protagonista, che altro non desidera che vivere senza menzogne, in maniera autentica. E mentre il mare culla i suoi pensieri e un corvo misterioso li rende tangibili con il suo sguardo affilato e indagatore, ci ritroviamo perdutamente innamorati di una storia suggestiva, ricca di avvenimenti e personaggi memorabili, a vivere insieme a Mary le sue tante vite, le sue tante facce di un’unica medaglia. Mary va alla riscoperta del suo essere donna quando si innamora di Dan Jansenns, quando con lui farà un figlio e quando dovrà scoprire che per una donna è tutto più duro che per un uomo, ma non rinnegherà mai il suo lato maschile, ciò che è stata per anni, perché anche quello le ha insegnato tanto. Mary prende ciò che la vita le offre e lo sfrutta per sopravvivere, per resistere alle intemperie che si ritrova davanti. Può essere ciò che vuole quando vuole ed è questa la vera libertà che l’autrice vuol testimoniare. Mary Read è un personaggio esemplare con le sue vicende uniche, e questo libro ricostruisce la sua storia in maniera schietta, offrendo a chi legge uno sguardo esplicito su una realtà cruda e su una questione, quella di genere, che ancora oggi c'è chi fatica a comprendere. 

"Il mio più grande segreto non è che non sono un maschio. Il mio più grande segreto è che mi piace."

  Saltblood è un libro che si prende il suo tempo, che scende nei dettagli, che racconta, racconta tanto, ma che allo stesso tempo fa riflettere. Le parole di De Tores permettono di aprire gli occhi su molte tematiche spinose, di farci varcare ogni tipo di confine ed esplorare ogni tipo di meta. Il mare come unico filo conduttore di questo lungo, piacevolissimo romanzo ("Col sale nel sangue, con tutto il mio cuore, scelgo il mare."). È un libro che merita di essere assaporato con calma, vissuto, assimilato in ogni sua parte, perché ognuna di queste parti ha tanto da dire. Trovo sublime il lavoro fatto dall’autrice nel ricostruire personaggi noti e dar loro così tanto carattere e spessore, non tralasciando nulla e avvicinandoli il più possibile a noi, anche affrontando tematiche molto moderne in cui senza dubbio ci possiamo rispecchiare. Mary Read, insieme all’indomita Anne Bonny e all’intraprendente John Rackham (Calico Jack), ci trascinano tra mille avventure, senza mai farci annoiare un momento. Il loro è un rapporto simbiotico e intenso, fatto di rispetto reciproco e di un sentimento che va oltre ogni etichetta ("Stare con Jack le dà il permesso di stare con me. È tutto intessuto insieme: noi tre un nido di cordame incrostato che non si puà sbrogliare."). Assistiamo alla maniera spontanea in cui tutto nasce e a come poi pian piano si delinea, senza però mai vincolare. Anne si può dire che sia la metà perfetta di Mary. Come lei, è stata costretta a crescere come un uomo, mentre poi ha scelto con convinzione la sua strada e lo fa ogni giorno. Anne non ama crogiolarsi nel passato, a lei interessa solo il presente. E sarà questo che vorrà insegnare a Mary, a non portarsi sempre appresso il passato, ma a lasciarlo andare. 

"Un fiume è un fiume perché se ne va sempre. Il mare no: il mare va e viene, come il respiro. Ma i fiumi vanno e basta."

Ho trovato tutto perfettamente bilanciato, ogni esperienza raccontata in maniera coerente dalla voce ben definita della protagonista. Lo stile è semplice e al contempo pregno di poesia e passione. Questo libro si è rivelato perfetto da leggere sotto l’ombrellone, immaginandomi a solcare le onde insieme a eroine affamate di vita e di libertà, eroine coraggiose, per nulla stereotipate, nelle cui vene scorre… sangue salmastro. Se amate le storie di formazione ma anche le storie di pirati, se cercate un romanzo che vi faccia realmente staccare la spina, che parli di voglia di vivere, indipendenza, ricerca di se stessi, scelte importanti, cambiamenti, allora Saltblood fa per voi. Preparatevi ad assaporare un mare di emozioni.

"Ho conosciuto il mio corpo per quello che è, e ho lasciato che amasse là dove ha trovato amore."

Fonte immagini: Pinterest

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