Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi ritorna Melz con una nuova recensione dedicata alla sua amata Sally Rooney e il suo ultimo libro, "Dove sei, mondo bello", uscito per Einaudi. Una storia che parla un po' di tutti noi, assolutamente da conoscere. Scopritela nella recensione! ;)
Dove sei, mondo bello
di Sally Rooney
Prezzo: 10,99 € (eBook) 20,00 € (cop. rigida)
Pagine: 312
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: 8 marzo 2022
Alice ha scritto due romanzi di enorme successo, ma per trovare compagnia deve andare su Tinder. Eileen lavora per una rivista letteraria, però non ci paga l’affitto. Simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. Felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua è una fuga. Alice, Eileen, Simon e Felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent’anni, si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare. In un bar di un paesino irlandese sulle coste dell’Atlantico una giovane donna aspetta un uomo che ancora non conosce. Lei si chiama Alice e di mestiere scrive romanzi. «E ci fai dei soldi, giusto?» le chiede lui, il suo Tinder date, poco più tardi. Si chiama Felix e con la letteratura non ha niente a che fare; per vivere sposta merci in un magazzino gelido. Il loro primo incontro è un completo flop, eppure Alice, reduce da un crollo psicologico, lo invita ad accompagnarla nel suo prossimo tour promozionale a Roma. Dei soldi Felix non dovrà preoccuparsi, ci penserà lei, con i proventi di un lavoro che giudica «moralmente e politicamente inutile», il solo che voglia fare. Frattanto a Dublino la sua amica Eileen, come lei ventinovenne, per pochi spiccioli sistema la punteggiatura di articoli non suoi per una rivista letteraria su cui un tempo ha pubblicato un unico pezzo degno di nota, e per il resto scorre le pagine social dell’uomo che l’ha lasciata e cerca di rimettere insieme i cocci di ambizioni e speranze dimezzate mentre, ai margini del suo scontento, Simon, un consulente politico bellissimo e cristianamente promiscuo, chiede di essere guardato. Con Alice Eileen condivide la sensazione che «ci troviamo nell’ultima stanza illuminata prima delle tenebre, testimoni di qualcosa». Le vivide mail che le due donne si scambiano affrontano i temi della contemporaneità minacciata, dal contrasto fra la società dei consumi e la miseria della moltitudine al crollo della civiltà nella tarda Età del bronzo, dalla perdita del senso del bello con l’avvento della plastica agli effetti corrosivi della fama sulla cultura. Ma, mescolato all’armamentario pubblico dell’impianto intellettuale millennial, si fa strada proditoriamente, quasi felicemente, l’urgenza del privato desiderio. «Ecco che nel bel mezzo di tutto, con il mondo messo com’è, l’umanità sull’orlo dell’estinzione, io mi ritrovo qui a scriverti un’altra mail a proposito di sesso e amicizia. C’è altro per cui valga la pena vivere?» domanda Alice. Ci sono i corpi, in questa dimensione, ci sono il dissacrante, anti-cliché Felix, e l’accogliente, inarrivabile Simon, c’è perfino l’illusione di una comunione vivifica che sappia sciogliere i solipsismi. «E di cosa parlano, i tuoi libri?» vuole sapere Felix da Alice al loro primo incontro. «Oh, non so, disse lei. Delle persone».
Non un colpo di fulmine, quello tra me e Sally Rooney, ma che incredibile storia d'amore. Nonostante il suo primo libro non mi sia piaciuto, fui spinta a leggerlo da una forte curiosità, strana (a dir poco) per un autore che non conoscevo; poi ci furono Connel e Marianne e "Persone Normali" è diventato uno dei miei libri preferiti. Da un lato, quando uscì il nuovo libro, ebbi paura: sarebbe stato un ritorno alle origini, mi avrebbe delusa o l'amore sarebbe continuato? Complici le parole sul New York Times: "il libro più bello di Sally Rooney finora", ho deciso di scoprirlo...
"Dove sei, mondo bello", traduzione letterale dell'originale titolo inglese (sapete quanto odi quando stravolgono le cose senza bisogno), è un evoluzione di Persone Normali e parla proprio di questo. È la storia di Alice e del suo esaurimento dopo il raggiungimento del successo; è la storia di Felix e la sensazione di essere un fallito che lo porta ad avercela con chi ha fortuna; è la storia di Eileen e della sua costante paura di perdere chi ama; ed è la storia di Simon che brilla più del sole, ma è l’unico a non accorgersene. Sally ci porta ancora una volta nel mondo di persone caratterialmente distanti, un mondo esattamente come il nostro fatto di appuntamenti su Tinder, chiamate perse, conti in rosso, affitti così costosi che portano a condividere case con coinquilini a ventotto anni, lavori che preferiremmo non fare, ma che siamo costretti a fare perché le bollette non si pagano da sole. Vi è forse nuovo, almeno uno di questi argomenti? Il segreto del successo di queste storie è tutto qui: parlano di noi.
Alice ed Eileen si conoscono da tempo, da quando condividevano un appartamento ai tempi dell’Università, Simon conosce Eileen da quando era una bambina e Felix è un infelice appuntamento di Alice dopo essersi trasferita lontano da Dublino. Quattro storie di vita che si intrecciano in un nodo difficile da sciogliere. Vediamo per 3⁄4 del libro scambi di mail tra le due donne, intende a raccontarsi la vita e scambiarsi opinioni e idee. Già da qui la loro essenza si delinea, Alice è dura, Eileen più dolce, la loro amicizia sembra strana, particolare. Ma essere amici non è per forza tutto cuore, divertimento e affetto; forse l’amicizia è più profonda, complessa, e questo la Rooney lo sa, lo ripropone in ogni libro scritto da Frances e Bobby, a Connell e Marianne, pur essendo situazioni lontanissime tra loro. Quello che le lega è un legame così ben radicato nel loro cuore che non c’è bisogno di frivolezze, loro sono amiche, lo saranno sempre e ne sono a conoscenza. Tanto basta. Le controparti maschili sono, a loro volta, due poli opposti della bussola. Simon ha una salda morale e prega Dio, Felix si sfonda di erba ed è già tanto se crede di esistere egli stesso. Pur rimanendo estranei per quasi l’intero racconto, le loro interazioni sono singolari e piacevoli.
Punto cardine anche di questo romanzo, come in Persone Normali, è la non comunicazione. E leggendo è così facile pensare: “perché non glielo dici?” o “perché non sei più chiaro, come fa a capire cosa cerchi da lui/lei?”, ma noi lo facciamo? Siamo sempre davvero così trasparenti? Non credo. Quello che i quattro fanno (forse Felix meno degli altri, e dovrebbe farlo di più) è non parlare per non ferire (nel caso di Simon), lamentarsi di qualcosa per avere delle conferme (nel caso di Eileen) o non parlare per orgoglio (più nel caso di Alice che degli altri). Atteggiamenti, questi, che l’animo umano assume parecchie volte. Eileen è insicura, crede e afferma di non essere amata perché vuole (inconsciamente) farsi dire che lo è, per esempio. Molte persone lo fanno davvero. A volte, l’ho fatto anch’io, posso quindi biasimarla? I personaggi letterari della Rooney sono così veri che possono dare ai nervi, forse perché sappiamo che, leggendo, in quelle persone ci siamo anche noi e questo non ci sta bene. Sally non racconta una storia qualsiasi, ma la nostra storia. Se con Persone Normali lo aveva fatto con dei ragazzi durante il passaggio dell’adolescenza all’età adulta, ora ha fatto la stessa cosa con neo trentenni alla ricerca di una stabilità di qualche tipo. Questo a far comprendere che ad ogni età quello che cerchiamo è semplicemente essere sereni.
Eileen è il personaggio in cui più di tutti ho rivisto me stessa più volte ed è l’esempio lampante del fatto che siamo noi gli unici in grado di accendere la nostra stessa fiamma. Se non siamo noi, i primi a credere in noi stessi, non andremo da nessuna parte. Finiremmo per fare sempre le stesse cose e non osare mai. Questo riguarda anche Felix, ma lui lo fa in modo più sfacciato e antipatico (passatemi il termine). Eileen ha creduto di non poter scrivere un libro e non ce l’ha fatta, non ci ha nemmeno provato. Questo è un messaggio fondamentale.
“...più mi convincevo che anche solo cercare di scrivere un libro da parte mia sarebbe stato un gesto davvero penoso e spericolato, perché sono del tutto priva di spessore intellettuale e non ho idee originali; e poi per quale motivo l’avrei fatto? Solo per dire che lo avevo fatto? [...] se ci avessi provato sono sicura che avrei fallito, per questo non ci ho mai provato”.
Eileen, in generale, è una persona simil-cherofobica, spaventata dalla felicità e convinta che dietro ogni avvenimento felice ce ne sarà uno devastante dietro l’angolo, quando in realtà la felicità è l’unica cosa che desidera davvero.
Per quanto riguarda l’amore, ancora una volta si comprende che il campo sentimentale è una continua sorpresa, ma soprattutto è accettazione incondizionata dell’altro pur non condividendone idee e credenze. Simon non vuole per forza che chi lo ama lo accompagni a messa e questo è solo un misero esempio.
“se Dio volesse che rinunciassi a te, non mi avrebbe fatto quello che sono”
Sono convinta che tutte le lettrici di “Dove sei, mondo bello” saranno innamorate di Simon come lo sono io. Lui non è perfetto, ma ha un cuore immenso e una pazienza infinita (lasciatemelo dire). Simon è coraggioso, in un certo senso testardo, ma una persona buona ed è di questo che dovremmo innamorarci, della bontà, della gentilezza, di Simon. Sembra effettivamente che Alice e Felix mi siano piaciuti meno. In realtà, nonostante mi sia sembrato così per buona parte del libro per via delle loro uscite discutibili, alla fine ho capito. Felix ed Alice sono difficili, due casi psichiatrici (davvero), pieni di dolore, rancore, tristezza. Felix era ciò che serviva ad aprire Alice, e viceversa. Senza la spocchiosità di Alice lui non avrebbe ammesso niente, senza le domande fuori luogo di Felix, Alice non avrebbe ragionato quando tutto sembrava star cadendo a pezzi.
“Ti dico io cos’è: a tratti fai veramente la spocchiosa. Ma conosco altra gente che può essere così, e con loro non mi tange come con te. Se proprio devo dire, in realtà penso che è più perché mi piaci. Per cui quando ti comporti così mi dai sui nervi”.
Un elogio poi (come se finora non ne avessi fatti) va alla Rooney perché non ha paura di parlare di sessualità, impulsi sessuali femminili (perché sì, li abbiamo anche noi) e poi per aver parlato della ricerca del bello. Eileen dice che per un periodo della sua vita ha scritto su un taccuino ogni giorno un dettaglio sulla giornata trascorsa che le aveva fatto pensare che il mondo fosse ancora bello e finché lo faceva sempre più dettagli saltavano ai suoi occhi, quando smise, lentamente, niente sembrava più bello. Il punto è proprio questo: il mondo bello c’è, ma siamo noi che dobbiamo essere in grado di vederlo. Lui non si farà avanti da solo.
Consiglio questo libro? Se la scrittura della Rooney vi piace, sì, assolutamente. L’assenza di virgolette nei discorsi diretti e l’abuso, sempre in questo caso, delle virgole può risultare fastidioso e a volte si fa fatica a capire chi parla se non si presta la massima attenzione. In questo caso, evitate. Ma se questo non vi blocca, fatevi un favore e leggete questo libro.
Diedi a Persone Normali 5/5 e resta il mio libro preferito della Rooney, ma non posso dare a questo meno di 5 tazzine. Facciamo che all’altro do la lode? Grata a Sally per averlo scritto, grata a me per aver scelto di leggerlo.
Melz
Photo credit: @sonomelz
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