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mercoledì 11 gennaio 2023

Recensione: "Per il lupo" di Hannah Whitten (a cura di Eleonora)

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi la nostra Eleonora condivide con noi la sua prima recensione del 2023, dedicata a Per il Lupo, di Hannah Whitten, retelling di Cappuccetto Rosso dalla trama ben complessa e articolata. Scopritela qui sotto e fateci sapere se avete letto e apprezzato questo libro. A presto! ;)

Per il lupo
di Hannah Whitten

Prezzo: 10,99 € (eBook) 22,00 € (cop. rigida)
Pagine: 456
Genere: fantasy, retelling, dark fantasy
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 8 novembre 2022

Red è l'unica secondogenita nata da secoli, e come tale sa che la aspetta un destino ineludibile: verrà sacrificata al Lupo nella Foresta nella speranza che lui restituisca al mondo gli dèi che ha rapito. Red ne è quasi felice: tormentata da un misterioso potere che non è in grado di controllare, almeno nel Wilderwood non potrà fare del male a coloro che ama. Non più. Ma le leggende non dicono la verità. Il lupo non è un mostro, è un essere umano. I poteri di Red non sono una maledizione, sono una vocazione. Ma se non imparerà a controllarli gli dèi, divenuti mostri, inghiottiranno il Wilderwood, e il mondo intero.

In questa nuova uscita per Mondadori che si presenta come una sorta di retelling della classica fiaba di Cappuccetto Rosso, troviamo come protagonista Redarys, o Red, la seconda figlia della regina di Velleyda il cui unico scopo esistenziale è essere sacrificata al Lupo per mantenere l’equilibrio magico che governa la vita di tutti gli abitanti del reame. La seconda voce e contro-protagonista che troviamo è la prima figlia e gemella di Red, Neve, la futura regina di Velleyda e il regno che un giorno sarà suo dovere governare è intriso di tradizioni e credenze religiose di cui la città è capitale e fulcro. Velleyda si trova a essere la città più importante perché confina con un bosco magico, popolato da esseri misteriosi e imbevuto di magia terribile, in cui dimora il Lupo. La figura di quest’ultimo è circondata da voci, impressioni e leggende, nessuna di queste cose però lo dipinge con una luce positiva. Il Lupo infatti a dispetto dell’immagine che è stata fatta di lui è solo un ragazzo che si è ritrovato a coprire il ruolo di guardiano del bosco a seguito di una tragedia personale e che, consapevole dei rischi intrinsechi nella magia del bosco, è deciso a dare il tutto per tutto, anche se stesso, per poter sperare di salvare la popolazione intrappolata come lui dai vincoli incantati del bosco. Quando Red è costretta a lasciare la sua casa, sua sorella e i suoi affetti, quando cioè viene sacrificata secondo i dettami del culto della sua città, va incontro al suo destino aspettandosi la sorte più tragica che le possa capitare ma, ansiosa di risolvere un mistero che la riguarda e di attenuare i suoi sensi di colpa legati a un guaio combinato insieme alla sorella qualche tempo prima e finito in malo modo, si butta nell’ignoto a testa alta e con piglio deciso. Una volta giunta alla dimora del Lupo si accorge che niente è come le è stato raccontato fino a quel momento e che la realtà dei fatti è ben più complessa e inaspettata. Impara anche che il Lupo è ben diverso da come è stato sempre descritto e che in fondo è solo un giovane uomo invischiato suo malgrado in qualcosa di più grande di lui e che fa del suo meglio per gestire la situazione. Tra i due, con molta fatica, iniziale diffidenza e tante incomprensioni, lentamente nasce un’intesa che pian piano si trasforma in un sentimento ben più profondo e significativo che diviene poi un legame indissolubile.

Mentre nel profondo della foresta incantata Red svela le incongruenze che hanno da sempre condizionato la sua vita e quella di tanti altri, al castello, Neve, incapace di rassegnarsi all’allontanamento della sorella, non si ferma davanti a nulla nella speranza di riportarla a casa. Le sue azioni e le sue decisioni, al contrario di quello che capita alla gemella, la fanno precipitare sempre di più in un vortice di manipolazioni e sotterfugi in cui il culto religioso viene piegato e modellato per giochi di potere e per motivazioni egoiste ed egocentriche. Questa situazione oscura e intricata è l’arena perfetta per un giocatore riemerso direttamente dalle credenze popolari che, nell’ombra, gioca una letale partita e punta allo stravolgimento degli equilibri magici e naturali delle cose. Neve ovviamente si trova a essere una pedina inconsapevole, accecata dalle sue ingiuste convinzioni e dal desiderio di riavere la sorella.

In questa storia un po’ dark, tanto magica e con molti giochi di potere ci sono chiari riferimenti alle favole classiche; partiamo dall’ovvia Cappuccetto Rosso, per poi spostarci nel mondo incantato de La Bella e la Bestia, finendo poi con Biancaneve. Nel libro tutti gli elementi caratteristici di queste tre favole si intrecciano alla perfezione e si passa agevolmente dall’uno all’altro, dal cappuccio rosso di Red, allo specchio incantato che funge da finestra per vedere/cercare una persona cara fino alla principessa addormentata in una bara di cristallo in mezzo al Bosco che incidentalmente si chiama pure Neve.
Così come sono due le sorelle, due sono i POV che ci accompagnano durante lo svolgimento dell’azione in modo da permettere al lettore una maggiore comprensione dei complicati meccanismi che sorreggono la storia. Perché questo romanzo è ben più che una semplice rivisitazione e mash-up di varie favole, è una vera e propria creazione di un universo di cui siamo invitati a capire la struttura politica, culturale e religiosa. Presenta comunque delle pecche, a livello narrativo i capitoli dedicati alle vicende di Redarys e del Lupo sono molto più vividi e agili, più ricchi di azione e scorrevoli, mentre quelli dedicati a Neve scorrono più lenti e a tratti risultano pure noiosi, sebbene siano quelli che alla fine contribuiscono maggiormente a dare un risvolto oscuro a tutta la vicenda. 

Della storia ambientata al castello ho apprezzato molto lo sviluppo della personalità di Neve; mentre Red parte come personaggio già formato e maturo, che richiede solo un po’ di perfezionamento e affinamento per raggiungere la completezza e la maturità, l’erede al trono invece è ancora in fase di formazione ed è proprio a causa della sua immaturità che viene trascinata nel vortice di eventi che portano fino all’epilogo finale. Mi è piaciuto vedere come alle volte il disperato desiderio di qualcosa, seppur magari rivolto ad un'altra persona o pensato con le migliori intenzioni, si possa trasformare in qualcosa di contorto e negativo. Così come ho apprezzato anche la lentezza dell’evoluzione del rapporto tra Red ed il Lupo, uno scontro di due personalità forti e decise che pian piano trovano un terreno comune nel quale supportarsi ed
 affrontarsi.

Nel complesso però, nonostante le caratteristiche positive, ho trovato questo libro un po’ lento, senza quella spinta in più, quella scintilla, necessaria a far esplodere seriamente una storia altrimenti un po’ troppo blanda e un po’ fredda, non del tutto in grado insomma di assorbire completamente il lettore nella sua trama.


Eleonora


Photo credit: @eleonoranicoletto


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