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giovedì 12 aprile 2012

Rubrica: Classici eterni #1


"L'unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi."

Queste parole vi dicono qualcosa?
Sono l'indizio per il classico di cui parleremo oggi che, come molti di voi avranno già intuito, è "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde.


Ho scelto proprio questo romanzo, perchè ho notato (e decisamente lo sto apprezzando), che la Giunti ultimamente si è data alla riedizione di grandi classici senza tempo. Dopo aver già pubblicato "Jane Eyre" di Charlotte Bronte", "Orgoglio e Pregiudizio" di  Jane Austen, "Cime tempestose" di Emily Bronte", "Bel Ami" di Guy de Maupassant, "Le affinità elettive" di J. W. Goethe, "Amore e Psiche" di Apuleio, "Madame Bovary" di Gustave Flaubert, "Le relazioni pericolose" di Laclos, adesso si dà al dark. Infatti, a partire dal 26 Aprile, verranno pubblicati altri quattro capolavori della letteratura, decisamente "da brivido".
"Frankenstein" di Mary Shelley, "Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hide" di Robert L. Stevenson, "Il fantasma di Canterville e altri racconti" di Oscar Wilde e, dulcis in fundo, "Il ritratto di Dorian Gray"!


Le copertine sono tutte a dir poco fantastiche e c'è da dire, inoltre, che è davvero una bellissima idea questa di pubblicare i classici, perché sono in tantissimi quelli che ancora li ignorano, considerandoli troppo "antichi" e privi di attrattiva.

Ne sono uscite parecchie di edizioni del Dorian Gray di Wilde. I dati che vi posto a seguire sono relativi a quella sempre di Giunti, in attesa della più accattivante edizione che vedete sopra.


Scheda tecnica

Titolo: Il ritratto di Dorian Gray
Autore: Oscar Wilde
Prezzo: 7,50 euro
Pagine: 310
Editore: Giunti Editore (collana Biblioteca Ideale Giunti)

Biografia dell'autore: Oscar Wilde
(clicca)

Il "ritratto di Dorian Gray" è uno dei romanzi più belli che abbia mai letto. Forse perché mi è sempre piaciuto un po' il genere "dark" o, forse, perché Dorian Gray è un personaggio talmente complesso e affascinante che non puoi non restarne colpito.

Il romanzo è ambientato nella Londra del XIX secolo e ha per protagonista il giovane e bello e puro e ingenuo Dorian. Un giorno conosce un pittore di nome Basil Hallward che ne rimane affascinato e decide di fargli un ritratto. Un ritratto che, una volta terminato, risulterà un superbo capolavoro. Henry Wotton è un amico di Hallward che stringerà amicizia con Dorian e, lentamente e inesorabilemente, grazie alle sue grandi doti oratorie e ad un'acuta intelligenza che lo porta ad esprimene delle teorie personali sul mondo e sulla vita che fanno breccia nel ragazzo, questi ne cambierà il modo di essere, facendolo precipitare verso un baratro sempre più buio e profondo.


Frequentando Wotton e le sue abitudini, Gray acquisirà quella sicurezza in se stesso che non ha mai avuto. Vedrà le cose come le vede lui e farà proprie quelle teorie. La bellezza e la giovinezza diventeranno ai suoi occhi un bene raro e da preservare. Ecco perché guarderà con invidia e ammirazione al suo ritratto. Lì bellezza e giovinezza resteranno sempre intatte e possederle vuol dire potersi permettere tutto nella vita.  Per questo motivo, pronunciando delle parole fatidiche, stringerà un patto col demonio.


"Che tristezza! Io diventerò vecchio, orribile, spaventoso, ma questo ritratto rimarrà sempre giovane. Non sarà mai più vecchio di quel che non sia in questo particolare giorno di giugno... Oh, se fosse il contario! Se fossi io a restar sempre giovane e il ritratto a invecchiare! Per questo... per questo darei qualunque cosa; sì, non c'è nulla al mondo che non sarei disposto a dare! Darei perfino l'anima mia, per questo!"


Da quel giorno comincerà l'ascesa/deterioramento dell'anima di Gray. Mentre lui, bello e giovane, anche col passare degli anni, si darà ai peggiori vizi, il quadro invecchierà al posto suo. Imbruttirà, si deturperà, diventerà orrendamente spaventoso, tanto da turbarlo profondamente e costringerlo a tenerlo nascosto in una soffitta, cosicché nessuno si accorga di ciò che sta accadendo.


 Solo lui conosce quel segreto, un segreto che gli procura non pochi rimorsi. Finché un giorno, incapace di sopportarli oltre, lacera l'orrendo quadro con un coltello. Lo stesso col quale aveva ucciso il pittore Hallward.
Sarà questa la sua fine. I servi troveranno un vecchio e avvizzito, irriconoscibile, Dorian Gray con un coltello nel cuore e il quadro perfetto come era dopo essere stato dipinto.

Allora, vi sembra tanto brutto questo classico? Io lo trovo bellissimo, una metafora sui principi dell'essere umano che molto spesso vengono ignorati. Si dà molta importanza a cose  fatue e si vive con troppa leggerezza la vita, quando bisognerebbe prendersene cura. Rispettare oltre che il corpo anche la nostra anima. Non temere la morte, la vecchiaia, ma considerare il passare degli anni come un percorso di formazione dell'anima e di noi stessi. La bellezza potrà anche sfiorire, ma la vera bellezza è in altre cose. E' quella che dobbiamo tenerci stretta, per star bene con noi stessi.


A proposito, il film l'avete visto? Davvero bello e... inquietante. Guardatelo! :)
Questa è la locandina, con i due protagonisti: in primo piano il bellissimo Ben Barnes e sullo sfondo il mio amato Colin Firth *_*



2 commenti:

  1. Questo è uno dei miei libri preferiti...uno dei gioielli della mia libreria!!!

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  2. Bellissimo! E concordo con Clody: uno dei miei preferiti! Poi... Oscar Wilde è sempre Oscar Wilde ^^

    RispondiElimina

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