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venerdì 6 maggio 2022

Review Party: "Il Re Demone" di Cinda Williams Chima

Buongiorno, lettor*!
Eccomi qui a parlarvi, finalmente, di un libro che mi è piaciuto tantissimo e che mi sento davvero di consigliare agli amanti del fantasy classico per ragazzi. Uscito da poco per Fanucci Editore, “Il Re Demone” è il primo volume di una saga composta da quattro libri, in cui non mancano avventura, magia, amore e un meraviglioso worldbuilding. Sono felice di aver avuto l’opportunità di leggere questo libro, ringrazio immensamente Fanucci per avermi permesso di organizzare questo piccolo Review Party e un grazie anche alle mie compagne di viaggio, blogger di I miei sono tra le pagine, The Mad Otter e La lettrice sulle nuvole.

Il Re Demone
di Cinda Williams Chima

Prezzo: 9,99 € (eBook) 14,90 € (cop. rigida)
Pagine: 372
Genere: fantasy, high-fantasy, epic-fantasy
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: 28 aprile 2022

Han ruba un amuleto da uno dei maghi, Micah Bayar, per impedirgli di usarlo contro di loro. Solo più tardi, scoprirà a caro prezzo il valore di quell’oggetto e il modo in cui la sua storia si intreccia con quella del famigerato Re Demone, il mago che ha quasi distrutto il mondo un millennio prima. E i Bayar non si fermeranno davanti a nulla pur di riaverlo. Nel frattempo, la principessa Raisa, l’erede al trono dei Lupi Grigi di Fells, ha appena trascorso tre anni di relativa libertà con la famiglia di suo padre al campo Demonai, cavalcando, cacciando e lavorando nei famosi mercati del clan. Ora la vita di corte a Fellsmarch le sta stretta come un paio di scarpe troppo piccole. E mentre le guerre infuriano nel sud e minacciano di estendersi a nord, il potere del Consiglio dei Maghi sta crescendo come non accadeva dai tempi della terribile Divisione. La gente di Fells è affamata e vicina alla ribellione. Ora più che mai c’è bisogno di una regina forte ma la madre di Raisa, la regina Marianna, è debole e distratta dall’affascinante Gavan Bayar, il Mago Supremo dei Fells. E Raisa aspira a essere come Hanalea, la leggendaria regina guerriera che ha ucciso il Re Demone e salvato il mondo. Con l’aiuto del suo amico, il cadetto Amon Byrne, si destreggia nell’infida corte del Lupo Grigio, sperando di poter svelare la cospirazione che stanno tramando intorno a lei, prima che sia troppo tardi.

Erano anni che puntavo questa serie, ormai avevo quasi perso le speranze di vederla pubblicata in Italia. Poi arriva l’annuncio di Fanucci e ho colto la palla al balzo per leggere finalmente Il Re demone, primo volume della serie The Seven Realms - I Sette Regni, di Cinda Williams Chima. La pubblicazione del primo libro risale a circa tredici anni fa, siamo infatti di fronte a un fantasy di stampo abbastanza classico, eppure per quanto mi aspettassi tutto questo, non avrei mai creduto che la storia mi avrebbe preso così tanto. Il suo pregio è sicuramente quello di avere un worldbuiding solido e molto credibile, che affascina il lettore per le sue tante sfaccettature. Il mondo raccontato da Williams Chima è estremamente curato, a seconda che si parli della corte reale o dei vicoli più fatiscenti del regno. Una cosa che sarebbe stata molto utile ma che nell’edizione italiana manca è una mappa. Ho sentito spesso l’esigenza di consultarla e ho dovuto cercarla su internet (se si siete interessat*, la trovate sul sito ufficiale dell’autrice), per capire dove sta la Valle, dove il Regno dei Fells, o l’accampamento Demonai e tutti gli altri luoghi che vengono citati nel romanzo. 

Mentre a Sud imperversa una guerra che sembra non coinvolgere direttamente gli abitanti a Nord, il regno dei Fells, governato da una discendenza di regine, si sostiene grazie all’appoggio dei maghi a corte e alla protezione di una Guardia Reale molto efficiente. Raisa conosce bene i suoi doveri. Lei è la principessa erede e un giorno dovrà prendere il posto della madre, diventare regina e mandare avanti il regno. Ma Raisa è anche molto giovane, ha solo quindici anni, e di sentir parlare di matrimonio proprio non vuole saperne. Nonostante sia corteggiatissima, non c’è uomo che sia interessata a sposare, nemmeno l’affascinante Micah Bayar, figlio del Mago Supremo, con cui ama flirtare di tanto in tanto. Il ritorno di un vecchio e sincero amico, Amon, figlio del capo della Guardia, la porterà ad aprire gli occhi su faccende fuori dal regno di cui ignorava l’esistenza, voci su povertà e disagi che al castello non arrivano. Ecco perché deciderà di fare qualcosa e, con la complicità di Amon, evaderà di nascosto, travestita da sguattera, per finire nel luogo più malfamato del regno direttamente tra le mani del criminale più ricercato.

Han Alister è un ragazzo di strada. Era a capo di una banda chiamata Rigattieri, ma crescendo ha preferito abbandonare quel tipo di vita. Lo ha fatto per la sua famiglia, per la madre e la sorellina Mari, che non potevano badare da sole a loro stesse. Si è preso cura di loro facendo lavori più onesti, non rubando, anche se quella vita non ha mai abbandonato lui. La banda rivale dei Rigattieri, i Sudisti, ha ancora conti in sospeso con Han, e persino la Guardia Reale lo cerca. Lui si rifugia spesso in un clan di montagna, Marisa Pines, che è un po’ una seconda casa per lui, ma in realtà non lo è. Han è diviso tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere, sembra ancora non averlo capito.

<<Per tutta la vita aveva vissuto un conflitto interiore. La vita sulla strada era seducente. Ti faceva sentire potente, perché avevi il controllo sulla vita, sulla morte e sugli affari, senza dover uscire dal quartiere […]. Così la tua storia diventava una leggenda, fino a non sapere più chi fossi o di cosa fossi capace […] Era stato bravo, nel suo campo. Follemente bravo. O forse solo folle. Aveva fatto cose a cui non voleva più pensare.>>

Sa così poco di se stesso che quasi fa tenerezza. Porta ai polsi due bracciali magici che crescono con lui e non riesce a sfilare, non ha mai conosciuto suo padre e della magia sa ben poco. Eppure tutto inizia proprio con la magia. Mentre un giorno si trova a cacciare con l’amico Danzatore del Fuoco, ha un incontro con tre giovani incantatori, o maghi. Uno di loro, che si presenta come Micah Bayar, porta al collo un amuleto magico e sta per fare un incantesimo ai due amici, quando Han lo prende di mira, lo mette alle strette e si fa consegnare l’amuleto. Come se non bastassero già tutti i nemici che ha alle calcagna, gli mancava anche un diverbio con dei maghi! Sua madre gli ha sempre raccomandato di stare lontano dai maghi e dalla magia, ecco perché Han nasconde l’amuleto e non rivela niente a nessuno. Facendo delle indagini, scopre che quell’amuleto è appartenuto al Re Demone, uno dei maghi più potenti di sempre. Non solo! Dal giorno in cui ne è entrato in possesso, succedono anche cose parecchio strane e le colpe sembrano ricadere su di lui, che già di per sé ha una pessima fama. Sarà così che Han si metterà a indagare più a fondo, perché solo la verità potrà dargli la libertà che cerca e riacquisire credito agli occhi della gente. Sarà anche un modo per scoprire di più su se stesso e le sue origini.

La storia di Han e quella di Raisa per un po’ procedono in parallelo. Il narratore onnisciente alterna i due pov e ci porta sia tra le mura del castello, dove aleggiano segreti e amarezze, sia tra le strade di Fellsmarch, tra mercati affollati e strade pericolose, soprattutto di notte. I due protagonisti conducono due vite all’opposto, però sembra che qualcosa in comune lo abbiano. Raisa si sente intrappolata dalla vita al castello, dai doveri e dalle regole. Un uccellino in gabbia che vorrebbe solo spiccare il volo. Il poco tempo passato nel clan Demonai di cui fa parte il padre, le ha dato un assaggio di libertà che non ha mai dimenticato e a cui ambisce con tutta se stessa, ma non è facile ignorare i propri obblighi e le proprie responsabilità. << […] È vero, cerco di fare le cose a modo mio, ma penso che sia perché non posso mai fare a modo mio nelle questioni importanti. Non posso scegliere dove vivere, chi sposare e nemmeno gli amici. Non sarò mai padrona della mia vita.>> Anche Han, nonostante la giovane età, sente addosso il peso della responsabilità, soprattutto verso la sua famiglia. Prova con tutto se stesso a tenersi lontano dai guai e a guadagnare in maniera onesta, ma ha scoperto che l’onestà non paga come vorrebbe, che a essere onesti si finisce lo stesso in un mare di casini e così è continuamente combattuto tra il fare la cosa giusta e il cedere alla tentazione di correre dei rischi.

C’è molto da dire su questo libro, l’autrice ha fatto un ottimo lavoro in ogni ambito. La suddivisione tra clan, maghi, corte, guardie, gente povera, mercanti è molto chiara. Tutto il mondo rappresentato è ben definito. Non mancano i racconti, storie che si tramandano, che ci permettono di conoscere il passato, la religione e anche le regole che vigono tra le varie categorie. Ho amato le descrizioni di ogni luogo e angolo del regno e sebbene all’inizio alcune possano sembrare di troppo, abituata oramai allo show don’t tell di fantasy più contemporanei, non mi sono pesate. La storia è veramente avvincente, questo primo libro funge un po’ da preludio all’intera saga, con la presentazione dell'eterogeneo mondo narrato, ma allo stesso tempo intrattiene bene e convince.

I protagonisti sono ben delineati, ma anche i personaggi secondari non sono da meno, tant’è che credo di essermi affezionata proprio a tutti (tranne a Micah, ecco a Micah proprio no :P). Han e Raisa sono due protagonisti che si fanno amare. Devo dire che Raisa mi è piaciuta particolarmente, per il suo volersi opporre alle regole e per le piccole battaglie personali che porta avanti, per il modo in cui si impone quando crede in qualcosa e per il suo carattere fiero che ricorda le eroine femministe di alcuni romanzi che porto nel cuore.

<<Che cos’è la regalità?, si chiese. È come un abito da indossare, che poi evapora appena lo si toglie? Qualcuno guarda mai oltre i vestiti eleganti?>>

In conclusione, nonostante alcuni cliché tipici del fantasy più classico, nonostante un po’ di descrizioni che "raccontano" il wordbuilding invece che mostrarcelo (alcune le ho trovate parecchio suggestive, però), Il Re Demone è un libro sorprendentemente intrigante, con tanti elementi apprezzabili e dei protagonisti che sono sicura hanno ancora molto da regalare. Una storia di formazione, ben scritta, che penso possano apprezzare lettori più giovani ma anche veterani del fantasy. Non vedo l’ora di proseguire questa avventura con i prossimi volumi!
A presto!
xoxo
Fonte immagini: Pinterest


Si ringrazia Fanucci Editore per la copia omaggio fornita in cambio di un'onesta opinione.

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