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lunedì 1 settembre 2025

Recensione: "Come una maledizione" di Elle McNicoll (a cura di Ms Rosewater)

Buon lunedì, lettor*! ^^
Primo giorno della prima settimana di un nuovissimo mese, quant* come me emozionat* per le vibes autunnali che iniziano a sentirsi nell'aria? Io appena termina agosto sono già in modalità zucche e zucchette e letture dark academia :P Ma vediamo oggi cosa ha letto la nostra Ms Rosewater, che come sempre ci regala una delle sue accurate recensioni. Elle McNicoll è un'autrice di cui ha parlato spesso qui sul blog e della quale penso abbia letto tutto. Come una maledizione è il suo ultimo romanzo, nonché il seguito di Come un incantesimo. L'avrà conquistata come i precedenti? Vi lascio alla sua opinione e, se vi va, ricordatevi di lasciarci un commentino, ci fa sempre tanto piacere leggerli :) A presto!

Come una maledizione
di Elle McNicoll

Prezzo: 16,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 272
Genere: libri per ragazzi, fantasy
Editore: uovonero
Data di pubblicazione: 28 marzo 2025

Dopo le magiche avventure narrate in Come un incantesimo, è in arrivo l'atteso secondo volume di una dilogia fantasy con protagonista una coraggiosa ragazzina neurodivergente. Edimburgo è una città piena di creature magiche. Nessuno può vederle... tranne Ramya Knox. Bloccata a Loch Ness mentre Edimburgo cade sotto il controllo di una sirena terribilmente potente, Ramya Knox è frustrata. Dovrebbe imparare la magia da sua zia Opal, ma non sta andando tutto liscio come sperava. Mentre cerca di salvare i suoi amici del Popolo Nascosto in città, segreti a lungo sepolti vengono alla luce e le leggende prendono vita. Ramya sa di essere diversa, sa di essere una strega. Ma ora deve imparare il vero significato dei suoi poteri... prima che tutto ciò che ama vada perduto.

Elle McNicoll
ha probabilmente cercato attraverso i suoi precedenti (ottimi) romanzi un carattere al quale affidare più avventure e lo ha giustamente individuato in Ramya, la giovane strega neurodivergente, disprassica, stilosa e dal carattere impulsivo che avevamo conosciuto qualche mese fa in Come un incantesimo: Ramya viene da una famiglia di streghe e riesce a vedere oltre il Glamour, ovvero il travestimento che le creature magiche assumono per non essere viste dagli umani.

Il volume precedente si chiudeva con una rivelazione per la bambina e la scoperta del proprio potenziale nonché lo scioglimento di un segreto a lungo tenuto in famiglia. Questo si apre in un luogo isolato, lontano dalla città, Loch Ness. È evidente che a Edimburgo è successo qualcosa di inquietante e pericoloso e Ramya col cugino Marley si trovano a casa della nonna, mentre le tre sorelle (Cassandra, la madre di Ramya e le due zie Leanna e Opal) e la nonna preparano in gran segreto una contromossa. Opal, anche lei neurodivergente e per questo molto vicina alla protagonista, dà alla nipote lezioni di magia e di vita che però Ramya comprende solo in parte, ansiosa com'è di mettersi alla prova come strega e dimostrare quanto è speciale.

È bello ritrovare i personaggi di Come un incantesimo (sia buoni che cattivi), anche se l'atmosfera è decisamente diversa, più cupa: sfruttando una location misteriosa e magica per antonomasia (Loch Ness, appunto), l'autrice aumenta la gradazione fantasy ripassando l'intero repertorio, unicorni esclusi. Ecco allora Ramya volare a cavallo di un drago, lanciare incantesimi che ricordano alcune battaglie magiche dei cartoni animati giapponesi, e arrivare addirittura all'interno di un vulcano spento dove si dice avesse sede la Tavola Rotonda di Re Artù. Mancano solo i templari. Scherzi a parte, è il mio gusto, ma a volte c'è un po' di sovraccarico da fantasy.

Ramya ha una personalità complessa, a volte perfino un po' irritante, ma poter trovare un difetto in un personaggio positivo e viceversa un lato amabile in uno negativo è, non solo ciò che distingue un carattere da una funzione, ma ciò che (scoprirà la stessa Ramya) permette di mettersi nei panni dell'altro. In lei si riconoscono atteggiamenti che chi lavora con la disabilità osserva spesso, ad esempio la ricerca di scorciatoie e un impegno altalenante anche verso obiettivi che la attraggono; stremata dalle logiche della scuola che la costringono a inseguire il gruppo facendo inutili e ripetitivi esercizi piuttosto che imparando con i suoi tempi e sfruttando le proprie capacità, Ramya non ha energie residue neanche per sviluppare il proprio talento di strega e spera di farcela senza fare troppa fatica.

Ma questa volta abbiamo anche l'occasione di conoscere meglio Marley, il cugino conforme e studente modello che un po' soffre di non essere incluso nel circolo della magia di famiglia, ma darà il suo contributo, supportando la cugina e dandole talvolta dei limiti razionali. Compaiono poi nuovi amici, come Alona, una driade affine al mondo vegetale, e nuovi nemici, ad esempio il druido o la geniale increspatura, una creazione che smuove le emozioni più profonde e rappresenta quasi un concetto filosofico.

Protagoniste assolute, nel bene e nel male, sono comunque le donne, che siano streghe o sirene, bambine, ragazze o adulte, a loro l'autrice affida le forze della Natura, l'acqua, il fuoco, la flora, la voce. Sono il nucleo della famiglia a cui appartiene anche Ramya, le custodi della magia e le protettrici del Popolo Nascosto e del mondo. Alla maggiore consapevolezza della protagonista corrisponde una nuova complessità psicologica e morale delle situazioni e dei livelli di lettura; le tematiche di Come un incantesimo, alcune trasversali a tutta la produzione di McNicoll, vengono ulteriormente sviluppate e Ramya impara a comprendere meglio i sentimenti delle persone che la circondano (primo tra tutti Marley), spostando progressivamente la propria attenzione dal solo sé a includere gli altri.

La partenza è lenta, per rielaborare gli eventi del romanzo precedente e introdurre la nuova situazione, costruendo una storia che non è un semplice un proseguimento né tanto meno una copia, il ritmo e l'intensità del racconto aumentano col procedere della vicenda, diventando sempre più appassionanti (le ultime 50 pagine le ho lette in una sola sessione).

Se amate quest'autrice ancora una volta non sarete delusi, e se non la conoscete riuscirete a perdonarle anche il sovraccarico fantasy.

Mrs Rosewater



Photo credit: @lisapavesi

Copia omaggiata dalla casa editrice Uovonero, che ringraziamo di cuore.

venerdì 27 dicembre 2024

Recensione: "Cour des Chaînes" di Amanda Fall (a cura di Eleonora)


Buongiorno, lettor*! ^^
Come state? Spero abbiate trascorso un buon Natale! Queste feste ci serviranno a ricaricare un po' le batterie, a rilassarci e stare serenamente in famiglia, ma anche per leggere tanto e parlarvi di nuovi e interessanti libri. Oggi la nostra Eleonora recensisce Cour des Chaînes, secondo volume della serie Holland Academy, di Amanda Fall. Se il primo volume l'aveva conquistata, questo l'ha un po' delusa, ma leggete la sua opinione completa qui sotto per saperne di più e fateci sapere cosa ne pensate voi. 
Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale in omaggio in cambio di un'onesta opinione.

Cour des Chaînes. Holland Academy II
di Amanda Fall

Prezzo: 3,99 € (eBook)
Pagine: 492
Genere: fantasy, paranormal romance, romantasy
Editore: Words Edizioni
Data di pubblicazione: 27 novembre 2024

Elios Turner era l'incarnazione della purezza in un mondo dominato dal sangue, dalla vendetta e dalla morte. Fino a quando Lena Blake non scopre la verità sul suo passato. Ora, braccata dal desiderio di vendetta, è pronta a distruggerlo. E mentre l'ingresso alla Cour des Revenants è stato finalmente individuato, Lena sa che impugnare la spada è l'unica via per guarire il cuore spezzato da un gioco di luci e ombre. Ma proprio quando il cammino sembra tracciato, nuovi segreti emergono, nascosti tra le mura della Holland Academy. Cosa sta celando il misterioso Prevosto Corvinus? Perché gli interessi degli Hunter e dei vampiri, guidati dal principe Artois, si intrecciano in un intrigo mortale? Lena si trova a un crocevia: lottare per l'amore e rischiare di perdere tutto, oppure sacrificare ciò che le resta del suo cuore in nome del dovere. Tra battaglie cruente e orrori sepolti nel tempo, in una Londra gotica avvolta nel mistero, le maschere cadranno, e i cuori si frantumeranno.

Cour des Chaînes
è il secondo capitolo della saga della Holland Academy di Amanda Fall e devo dire che rispetto al primo volume (QUI la recensione) in questo caso sono stata un po’ delusa, ho avuto difficoltà nel leggere il libro e la storia in diversi punti mi è sembrata eccessivamente intricata e a volte nemmeno troppo studiata, mi ha dato l’impressione di un libro scritto di getto, riletto in velocità e preso per buono.

Cour des Chaînes inizia proprio nel punto in cui eravamo rimasti con Cour des Revenants, dopo l’epico scontro tra Lena Blake e il principe Nikolas che aveva rivelato al mondo l’introvabile entrata della corte dei vampiri e aveva lasciato entrambi sull’orlo del tracollo fisico ed emotivo, ma non solo, tutti gli equilibri sono stati spezzati e tutte le verità date per assodate cominciano a essere messe in dubbio. Il trio di Echo formato per indagare sulla corte e composto da Lena, Caroline Corvinus, la figlia del Prevosto, ed Eva Stark, una cacciatrice a dir poco turbolenta, decide, dopo essere stato allontanato dalle indagini iniziate nel primo libro, di prendere la situazione in mano propria e cercare di risolvere tutte le matasse che non tornano; facendolo, però, danno il via a una serie di rivelazioni sconcertanti e alcune pure macabre che non faranno altro che contribuire alla quantità industriale di dubbi che sorgono e di risposte da cercare.

In tutto ciò a parte il trio centrale e la controparte a due vampirica, composta dal principe Nikolas e da suo fratello di sangue Ignis, i personaggi secondari, e mi riferisco a Spyro e Vi, la cosiddetta famiglia di Lena, sono risultati delle comparse quasi del tutto ininfluenti al fine della storia, i loro momenti sul palcoscenico sono sembrati decontestualizzati e privi di fondamento, per non parlare dei loro dialoghi, pathos eccessivo e discorsi al limite del copione da tragedia greca, dichiarazioni d’amore eterno e imperituro come se tutto il mondo fosse contro di loro anime pure, innocenti e condannate alla miseria, nella realtà dei fatti se la sono fatta e se la sono goduta per i fatti loro.

Il rapporto tra Nikolas e Lena invece ha avuto un'evoluzione coerente con i personaggi che sono, devono passare da acerrimi nemici ad amanti e superare tutti i preconcetti che hanno sempre avuto, non è facile, però anche loro si impegnano e ci mettono la loro buona dose di battute al limite dello sdolcinato ma allo stesso tempo un po’ cringe. Possiamo dire, in generale, che la descrizione delle scene di intimità non è molto congeniale alla scrittrice.

L’unico personaggio che mi ha veramente convinta è Caroline che nel suo percorso evolutivo ha tirato finalmente fuori il carattere e la grinta, iniziando a mettere in mostra tutto quello che è il suo potenziale di personaggio cardine della storia, anche Eva Stark ha un’evoluzione interessante e decisamente inaspettata, l’unica nota dolente è che pure lei a una certa mi cade nell’eccessivamente drammatico, si riprende subito fortunatamente e ritorna a essere l’Echo cazzuta che abbiamo imparato a conoscere seppure un pochino ammorbidita.

In generale, in questo secondo volume viene messa molta carne al fuoco e le scene di lotta sia fisica che politica non mancano però mi sembrano tutte molto affrettate e confusionarie, l’impressione è che si volesse dare un ritmo veloce e frenetico al tutto ma ottenendo piuttosto una rocambolesca serie di scene e situazioni di cui non sempre capiamo appieno i come e i perché.

Il finale lascia sicuramente intendere che ci sarà ancora parecchia strada da fare per i nostri personaggi, che dal nulla decidono di fare cose a caso sorprendendo sia i loro compagni di avventura che noi lettori, ci sono questioni lasciate in sospeso, altre appena accennate, altre ancora che vorremmo veder chiuse, tanto non è che importino un granché, ma sappiamo benissimo che sono ben lungi dall’esserlo ma soprattutto io personalmente vorrei vedere e capire qualcosina di più che a fine lettura mi sembra di essere stata su un ottovolante senza sapere come ci sono finita sopra e che giro ha fatto.

Mi aspettavo di più vista la partenza con il primo volume, ma la sensazione è che si sia voluto strafare e nel farlo sia stata persa un attimo di vista la storia nel suo insieme.
Eleonora


Fonte immagini: Pinterest

giovedì 24 ottobre 2024

Recensione: "Juniper & Thorn" di Ava Reid

Buon pomeriggio, lettor*! ^^
Come promesso, eccomi oggi a parlarvi di Juniper & Thorn, romanzo uscito proprio ieri per Ne/oN Libri. Di Ava Reid avevo già letto A Study in Drowning e mi era piaciuto moltissimo, perciò non vedevo l’ora di leggere anche questo romanzo, che è in realtà stato scritto prima. Ho apprezzato ancora una volta lo stile dell’autrice, bravissima nel creare atmosfere inquietanti e magiche, ma soprattutto le tematiche trattate. Ho adorato questa storia, in tutto e per tutto; una storia oscura e ammaliante come poche.
Ringrazio la casa editrice per la copia arc inviatami tramite Netgalley in cambio di una recensione onesta.

Juniper & Thorn
di Ava Reid

Prezzo: 9,99 € (eBook) 16,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 320
Genere: fantasy, horror, dark fantasy romance
Editore: Ne/oN Libri
Data di pubblicazione: 23 ottobre 2024
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Marlinchen e le sue sorelle sono le ultime vere streghe di Oblya, una città in cui la magia sta lasciando posto all’industria. Considerate poco più che un’attrazione per turisti, trascorrono le giornate curando clienti con rimedi arcaici e incantesimi nostalgici, mentre tentano di ammansire il padre, uno stregone tirannico e xenofobo, che tiene le figlie rinchiuse nella casa fatiscente. Di notte, però, riescono a sfuggire alla casa e al padre per godersi i palpiti della città, in particolare il teatro del balletto di nuova apertura, dove Marlinchen incontra un ballerino che le catturerà il cuore. Ma man a mano che i loro incontri notturni si fanno più intesi e frequenti, la minaccia dell’ira del padre si fa più incombente. E mentre la città prospera, un mostro si cela nel suo ventre, nato dall’intolleranza e dal risentimento, soffuso del potere di un mondo antico.

È difficile parlarvi di Juniper & Thorn considerando quante cose ci siano da dire su questo libro. All’apparenza può sembrare una storia banale, un fantasy dalle tinte dark con una storia d’amore al centro. Ma Juniper & Thorn è molto più di questo. Davvero molto di più. Innanzitutto possiamo dire che questa è la storia di una maledizione. Abbiamo uno stregone potentissimo il cui ego lo spinge a sfidare un’altra strega molto potente che lancerà su di lui un incantesimo che lo imprigionerà per sempre. Lo imprigionerà in una fame brutale, senza che possa mai trovare sazio. Non si sazierà mangiando né sarà mai soddisfatto di nulla, neanche delle sue tre figlie, che lui taccerà come “figlie avide, figlie egoiste, figlie ingrate”, nonostante lo servano obbedienti. E mentre la maledizione scorre e mette radici sempre più bramose dentro di lui, la città in cui abita, la sua amata Oblya, cambia. Le steppe incontaminate lasciano spazio a fabbriche fumose, l’elettricità prende piede come nuova forma di magia, ogni traccia dell’originale sparisce, lasciandosi dietro solo scie di curiosità serpeggiante. È proprio questo tipo di curiosità che lo stregone decide di sfruttare, portando le tre figlie streghe a mettere le proprie arti magiche a disposizione di chiunque sia a disposto a pagare adeguatamente. Undine riesce a predire il futuro imponendo le mani su una pozza divinatoria, Rose è un’erborista capace di creare pozioni di ogni tipo e per qualsiasi problema, mentre Marlinchen, l’ultima delle tre figlie, è una divinatrice della carne, riesce a vedere le cose tramite il contatto. Non si può dire che il rapporto tra le sorelle sia idilliaco, infatti, delle tre, Marlinchen è quella considerata inferiore alle altre, sia per bellezza che per intelligenza, e quindi sminuita continuamente, ma bisogna constatare che tutte sono a modo loro vittime del padre. Tutte subiscono i suoi insulti e maltrattamenti, la sua ira furibonda, la sua perenne insoddisfazione e questo non fa che incattivirle, ma allo stesso tempo renderle ribelli. Sarà infatti proprio grazie a una fuga di notte che Marlinchen si inoltrerà fuori dalle mura di casa con le sorelle maggiori e scoprirà cosa si è sempre persa durante quegli anni. Il teatro riempirà il suo cuore di emozioni nuove, in particolare un ballerino che sembra incarnare tutto ciò su cui ha sempre fantasticato leggendo fiabe quando era più piccola. 

L’occasione di questo incontro sarà la fiamma che farà divampare l’incendio, un tumulto interiore che la porterà pian piano a riconsiderare la sua vita e il modo in cui è stata educata e cresciuta. Marlinchen si renderà conto di non voler essere soltanto l’insignificante terza figlia servizievole, timida, che non conosce nulla al di fuori delle mura della sua casa. Sente un desiderio bruciarle dentro, un desiderio che considera impuro e inopportuno, ma è proprio quello a farla sentire viva e non più un inutile guscio vuoto, prigioniera di azioni ripetitive e frustranti. Nel suo passato ci sono traumi di cui non riesce a vedere del tutto l’origine e c’è un padre despota che la tiene al guinzaglio con manipolazioni mentali e sensi di colpa, sebbene non sempre lei se ne renda conto e continui a servirlo e giustificarlo. Nel profondo sa che tutto questo è sbagliato, ma anche lei si sente sbagliata, contaminata da un'oscurità e una fame implacabile che non sa come quietare. La riempiono pensieri torbidi, desideri costanti e si rende conto che qualcosa deve cambiare. È graduale il passaggio di Marlinchen da ragazza asservita a potente strega sicura di sé, ma è questo ciò a cui assistiamo nel romanzo. Assistiamo all’evoluzione di un personaggio che per certi versi, all’inizio, può essere considerato troppo buono e anche un po’ debole, ma che lentamente tramuta davanti ai nostri occhi, come sotto il più incredibile degli incantesimi. E se è vero che a dare l’input per questo suo risveglio sia l’amore che inizia a nutrire per il bellissimo ballerino Sevas, sentimento che la spinge a mentire e a custodire gelosamente i suoi segreti come non ha mai immaginato di poter fare, è anche vero che Marlinchen è sempre stata quella più simile al padre, più legata in qualche modo a lui e questo legame ha lasciato dentro di lei delle tracce che la porteranno, nel momento fatidico, a comprendere ogni verità e ad agire di conseguenza.

In questa storia sono tanti i temi trattati dall’autrice, temi per lo più delicati, di fatti il romanzo è pieno zeppo di trigger warning (vi rimando alla pagina dove potete trovare le avvertenze sul testo) da tenere in considerazione prima di iniziare la lettura. Abbiamo chiari riferimenti ad abusi domestici, manipolazioni e violenze psicologiche, ma anche abusi sessuali e problemi alimentari. L’autrice, tra metafore splendide ma allo stesso tempo feroci, costruisce immagini vivide e intense nella nostra mente. Nelle sue parole vi è poesia, oscurità e violenza. Juniper & Thorn non è il tipo di romanzo adatto a tutt*, non aspettatevi il classico romantasy, perché non lo è affatto. È una storia per certi versi strana... turbolenta, inquietante e raccapricciante. Ci sono sacrifici, inganni, oppressione, sangue, morti macabre, sofferenze, atrocità di ogni genere. Ci sono mostri, ma più di tutto, ci sono mostruosità umane. Perché ciò che sicuramente Ava Reid vuol puntualizzare è quanto, mostri e stregoni a parte, il vero pericolo e orrore risiede altrove. Negli umani insensibili, in chi è avido di desiderio al punto da sovrastare l’altr*, in chi nasconde le proprie perversioni dietro facciate di perbenismo, in chi sfrutta le debolezze altrui e il proprio ruolo per approfittare di qualcun*; ne riconoscerete vari esempi nel libro. Troverete tante forme di orrore, e alcune le vediamo tutti i giorni anche noi, nelle nostre vite, nel nostro quotidiano, o le sentiamo ai telegiornali. Ecco dunque che i due protagonisti di Juniper & Thorn diventano espressione di una consapevolezza che a un certo punto arriva e li solleva dal loro stato di torpore, di sottomissione, per prendere in mano le redini delle proprie vite

Una ragazza fragile, che ama la sua famiglia nonostante tutto, una ragazza che ha sempre avuto una sorta di timore reverenziale verso gli altri perché le è stato inculcato di non valere abbastanza, di non meritare abbastanza, che alla fine si prende la sua rivincita e dà alla sua storia il lieto fine che desidera. E un ragazzo giovane e bello che sin da piccolo non ha conosciuto altro che danza e sacrificio, la cui vita è stata plasmata in un determinato modo senza uscire mai da quei binari. La vita di Sevas non è stata altro che una recita per lungo tempo, giorno dopo giorno ha sempre interpretato lo stesso personaggio, fino a dimenticare chi sia lui e cosa voglia. È solo l’ombra di un personaggio eroico e ammirato, ma quando il personaggio non ci sarà più, cosa resterà di lui? È così che Sevas, come Marlinchen, si ribella a quel ruolo prestabilito, trova la forza, data dal motore più potente di tutti, l’amore, per distaccarsi dai fili che lo tengono legato al suo burattinaio e andare incontro a una sorte che avrà scelto lui stesso. Ho trovato emblematici i due protagonisti che sembrano appartenere a due mondi molto diversi ma che poi portano addosso cicatrici simili. La storia d’amore non è tanto centrale in questo romanzo ma smuove molti eventi e cambiamenti e l'ho trovata senza ombra di dubbio bellissima.

Juniper & Thorn si ispira alla favola dei fratelli Grimm considerata tra le più cupe, Il Ginepro. Da essa ne riprende alcuni tratti macabri e violenti, ma è stata quasi completamente rivisitata dall’autrice per darne una sua interpretazione originale e quanto mai attuale. È una fiaba dark oscurissima, che ti imprigiona nella durezza delle sue scene, ti fa prendere coscienza, ti fa riflettere, ti mostra le ombre che a volte ti avvolgono senza che tu te ne accorga. Questo romanzo è un colpo al cuore, inflitto con crudele precisione, ma è anche una bellissima, grande metafora di cambiamento. È possibile fuggire dalla storia della propria vita? La verità è la risposta. E la verità la portiamo dentro di noi da sempre. Basta guardarsi allo specchio, trovare il coraggio di crederci e la scorgeremo.

Fonte immagini: Pinterest

venerdì 20 settembre 2024

Recensione: "Il Regno delle Ceneri" di Tasha Suri

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi torno da voi con una nuova recensione. Il libro di cui vi parlo l’ho letto insieme alla mia adorata Francesca di La biblioteca di Zosma, perché entrambe avevamo anche letto il primo volume e l’avevamo apprezzato. Il Regno delle Ceneri, di Tasha Suri, conclude una suggestiva dilogia che si ispira alla cultura indiana e ci trasporta in terre magiche e affascinanti. Questo volume non è sicuramente all’altezza del primo (QUI per la recensione), anzi presenta parecchi difetti, ma lo stile dell’autrice è sempre sublime e ho adorato ritrovarlo.
Ringrazio Fanucci per la copia omaggio in cambio di un’onesta opinione.

Il Regno delle Ceneri
di Tasha Suri

Prezzo: 9,99 € (eBook) 25,00 € (cop. rigida)
Pagine: 408
Genere: fantasy
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: 21 giugno 2024
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

L’Impero di Ambha si sta sgretolando. Una terribile guerra di successione si profila all’orizzonte. L’unica speranza di pace risiede nel misterioso regno delle ceneri, dove i mortali possono trovare ciò che cercano negli echi dei sogni dei loro antenati. Il prezzo per arrivarci è altissimo, ma Arwa è determinata a compiere il viaggio. Rimasta vedova in seguito a un brutale massacro, ha giurato di servire la famiglia imperiale fino alla fine. Non si sarebbe mai aspettata di essere affiancata da Zahir, il principe illegittimo e caduto in disgrazia che si è rivolto alla magia proibita nel tentativo disperato di salvare coloro che ama. Insieme, percorreranno il sanguinoso cammino del loro passato. E metteranno in discussione tutto ciò in cui hanno sempre creduto, compreso se valga o meno la pena di combattere per salvare l’Impero.

È trascorso un po’ di tempo da quando ho terminato Il Regno delle Ceneri, poi con l’estate di mezzo non sono riuscita a recensirlo perché la pausa si è prolungata fino a giornate più fresche in cui non fosse una fatica immane stare davanti al computer. Nonostante tutto, ho ancora un ricordo abbastanza vivido del romanzo, l’ho atteso con impazienza e letto con parsimonia. La protagonista della storia non è più Mehr, ma stavolta la sorella Arwa. Nel primo libro non abbiamo avuto modo di conoscerla bene, era anche più piccola, mentre adesso la ritroviamo adulta e vedova. Arwa ha perso il marito in un terribile massacro e lei ne è ancora turbata. Non vuole pensare a ciò che è successo, le fa male rendersi conto di essere l’unica sopravvissuta. Mehr sa cosa la aspetta adesso, ciò che aspetta a qualsiasi vedova: l’Eremo. È quello il suo destino, e lei ha intenzione di sottostare alle regole senza ribellarsi. Di prendersi il tempo che le serve per raccogliersi nel suo dolore e affrontare il lutto che l’ha colpita tanto ferocemente. Ma Arwa, in realtà, per quanto si sforzi di mantenere un profilo basso - più di quanto abbia fatto la sorella in passato - non riesce del tutto a nascondere quel lato del suo carattere più curioso e ostinato, e anche se troverà altre vedove a impartirle lezioni e metodi, compresa Gulshera che vuole imporle una disciplina che Arwa dimostra di non avere, la ragazza piano piano uscirà dal suo guscio, comprendendo di aver sempre avuto una percezione sbagliata su tutto. Arwa si metterà al servizio dell’Impero, nella speranza di poter approfondire alcuni sospetti che iniziano a sorgere in lei, ma anche perché le viene richiesto collaborazione dalla principessa in persona, quando il segreto che si porta dietro non sarà più un segreto, ovvero il potere del suo sangue per metà Amrithi. Se nel primo volume Mehr andava fiera di quella parte di sé e onorava la  cultura che apparteneva alla madre, Arwa non è mai riuscita a farlo. Lei è stata plasmata come una perfetta donna Ambhan, e tutto ciò che di Amrithi c’era in lei è stata costretta a nasconderlo, a non rivelarlo mai, perché troppo pericoloso. Ma quando le persone intorno a lei muoiono o rischiano di farlo, Arwa non ha altra scelta che diventare un’arma… e abbracciare quella parte di sé che ha sempre negato.

Il Regno delle Ceneri è partito con ottime premesse e con una protagonista diversa dalle solite, rispetto a quelle che troviamo in questo genere di romanzi. Arwa è infatti una donna sposata ma anche una vedova (e ditemi voi in quanti romanzi fantasy adult o young adult ne avete trovate). Il mio entusiasmo iniziale è però calato mano a mano che procedevo con la lettura perché, nonostante le ottime idee di base, qualcosa alla fine sembra essere andato storto. La prima parte era sicuramente interessante, con l’ambientazione nell’Eremo e Arwa alle prese con l’elaborazione del proprio lutto. Peccato che questa elaborazione non ci sia mai stata, ad Arwa non è stata concessa la libertà di piangere il marito prima che un altro uomo le fosse messo a fianco. Arwa infatti, quando arriva a palazzo, dovrà collaborare in segreto con Zahirprincipe “non principe”, un figlio illegittimo dell’Imperatore, che si dedica in una cripta alle arti occulte e viaggia nel sogno per ritrovare defunti e avere risposte per salvare il proprio regno, che ormai si sta sgretolando, dopo la morte del Maha (una sorta di guida spirituale del regno) e la lotta di successione al trono tra i figli legittimi dell’imperatore. È da subito un incontro interessante il loro, i due si soppesano e si studiano, si ritrovano più simili di quanto immaginano e così diversi da come in realtà si mostrano. Avrei voluto che questo loro rapporto fosse più lento e profondo, invece si percepisce un’attrazione dal primo istante e questa cosa va a stonare con le premesse del romanzo che riguardano il personaggio di Arwa. Probabilmente avrei preferito non nascesse nulla tra i due, alla fine, anche perché non c’è mai una vera e propria chimica, quel qualcosa che ti fa pensare che i due siano assolutamente fatti per stare insieme. È un po’ come se l’autrice avesse dovuto inserire una storia d’amore per forza di cose, ma secondo me sarebbe stato uguale se Arwa e Zahir avessero semplicemente collaborato senza necessariamente innamorarsi. Ho apprezzato il rapporto che si viene a creare e alcuni momenti che condividono sono anche teneri, ma resta per me una forzatura la loro storia. 

Nella seconda parte del romanzo le cose si fanno leggermente più movimentate, rispetto a una prima parte più statica, ma non abbastanza da convincermi fino in fondo. La trama si complica e in alcuni momenti si ha la sensazione di non capire bene cosa stia succedendo e perché, come se mancassero dei pezzi. Più volte ho avuto il presentimento che a questo romanzo siano state tagliate delle parti, probabilmente non sostanziali, ma comunque importanti per seguire meglio il percorso della protagonista e le varie vicende che si trova ad affrontare. C’è un po’ di confusione generale nell’ultima parte, come se si volesse arrivare di corsa a chiudere dopo aver tergiversato fin troppo, mentre avrei preferito un ritmo più costante e meno altalenante. Questi in sostanza i difetti che più mi hanno infastidita e che nel primo romanzo non ho riscontrato. C’è da dire, però, che Tasha Suri ha sempre il pregio di sapere rendere suggestivo ogni luogo di cui narra e di saper dare alle sue storie un’impronta talmente incantevole che è impossibile non restarne ammaliat*. C’è sempre un velo magico sottile e affascinante che accompagna l* lettor* tra le pagine, regalando sensazioni positive e ampliando l’immaginazione. L’aspetto legato alla cultura e alla religione del regno di Ambha è stato trattato molto bene, era già stato sviluppato ottimamente nel primo volume e anche stavolta ritroviamo un mondo regolato da tradizioni, magia e potere in cui tutto è approfondito a dovere. Ritroviamo anche tematiche di accettazione di sé, e riguardanti la diversità e l'emarginazione. Viene qui approfondita la questione dei daiva e comprendiamo meglio alcuni argomenti accennati nel primo libro, sebbene non si possa dire lo stesso per altri.

 Ho amato i viaggi occulti che Arwa e Zahir compiono nel Regno delle Ceneri, un po' mi hanno ricordato gli incontri onirici tra Lazlo e Sarai in Il Sognatore di Laini Taylor. Forse la coppia protagonista non sarà tra le migliori di cui ho letto, ma ho apprezzato il legame che creano, i loro dialoghi intensi - che a volte non necessitano neanche di molte parole ma solo di sguardi e piccoli gesti - e anche il loro essere così lontani da come ci si aspetterebbe. Il Regno delle Ceneri è un romanzo che ha sicuramente dei difetti, con qualche accorgimento in più poteva rendere meglio, ma è stata ugualmente una lettura gradevole, anche se non indimenticabile.
Fonte immagini: Pinterest

venerdì 19 luglio 2024

Recensione: "Come un incantesimo" di Elle McNicoll (a cura di Ms Rosewater)

Buongiorno, lettor! ^^
Scusate la lunga assenza dal blog, ma sono stati dei mesi un po' duri per me. Se avete letto qualcosa nelle mie storie Instagram, saprete che ho perso mio padre il mese scorso, e purtroppo qualche giorno fa anche mia nonna. Il ritardo perciò nella pubblicazione delle recensioni è dovuto al fatto che ho avuto bisogno di prendermi del tempo per rimettermi in sesto. Ho continuato a leggere, perché sono sempre convinta che la lettura sia la miglior àncora di salvezza nei momenti più bui, e perché avevo davvero bisogno di distrazione, di staccare la mente dalla tristezza. La mia recensione di Saltblood arriverà la settimana prossima (a causa dei motivi sopracitati), ma oggi non vi lasceremo all'asciutto. La nostra Ms Rosewater ha scritto una bellissima recensione su Come un incantesimo, l'ultimo romanzo di Elle McNicoll pubblicato da Uovonero, una storia magica e sorprendente che vi farà innamorare. Ve la proponiamo nella rubrica di nuova adozione Inclusion Books, inaugurata proprio da Ms Rosewater con un altro titolo di Elle McNicoll (QUI). Fateci sapere che ne pensate e se avete intenzione di leggere questo libro ;)
Un grazie infinito alla casa editrice Uovonero per la copia inviata in cambio di un'onesta opinione e grazie anche a La Chicca Ufficio Stampa.

Come un incantesimo
di Elle McNicoll

Prezzo: 16,00 € (cop. rigida)
Pagine: 180
Genere: ragazzi, fantasy
Editore: Uovonero
Data di pubblicazione: 29 marzo 2024

Edimburgo è una città piena di creature magiche. Nessuno le può vedere per come sono realmente, tranne la dodicenne Ramya Knox. Quando viene coinvolta nel mondo di segreti e incantesimi della sua famiglia, Ramya si mette al lavoro per scoprire la verità sul Popolo Nascosto, con tre sole parole di avvertimento da parte di suo nonno: Attenzione alle sirene. Lo scopo della sua missione è quello di andare oltre gli stereotipi e i falsi miti, e di scoprire quali sono le reali caratteristiche delle creature magiche, che a volte sono anche molto diverse da quelle che la letteratura e il cinema vogliono farci credere. Ramya è disprassica, e la disprassia non è esattamente la caratteristica migliore per una strega. Ma, immersa in un'avventura che cambierà tutto per lei e per gli altri, tra vampiri gentili e fate inquietanti, Ramya scoprirà presto che i suoi poteri sono molto più forti di quanto avesse mai immaginato.

Una delle cose più belle per un lettore è seguire la crescita di uno scrittore in itinere, scoprendo le ricorrenze e i nuovi temi della sua produzione nel momento in cui emergono. La maggior parte degli autori a me cari purtroppo è defunta da tempo e questo particolare aumenta la sorpresa e il piacere con cui affronto i libri di Elle McNicoll, scrittrice scozzese che rappresenta la neurodivergenza tessendola nell'ordito delle sue storie. Gli elementi che tornano spesso nelle sue storie sono la famiglia, la perdita, il fantastico e la magia. Quest'ultima, dopo essere stata ricordo in Una specie di scintilla e infida tecnologia futuribile in Mostraci chi sei, si materializza finalmente nel qui e ora nelle pagine di Come in un incantesimo.

La protagonista è ancora una volta una ragazzina quasi adolescente, Ramya, che vive a Edimburgo con i genitori. E' disprassica, i suoi movimenti sono talvolta goffi, ha difficoltà a scrivere e né i genitori, che appaiono giudicanti, né la scuola, che la costringe a faticose e inutili classi di recupero, hanno mai saputo leggere le sue potenzialità e valorizzare la sua intelligenza, facendola crescere incattivita e disillusa.

Il nonno materno è l'unico a vedere il suo talento e quando muore, Ramya riceve in eredità un libro che solo lei può leggere e che sarà suo compito completare, raccogliendo informazioni sulle creature magiche che popolano la città. E' così che comincia a scoprire i propri poteri, il mondo che si cela dietro a quello visibile a tutti e a ricucire i rapporti sfibrati nella sua famiglia.

Ramya è una protagonista diversa rispetto alle precedenti, più decisa, rifiuta di obbedire a comandi che non condivide e conserva la tenacia e l'idealismo di Addie (Una specie di Scintilla) e il coraggio di Cora (Mostraci chi sei): come loro non si vergogna di sé stessa, anche se le circostanze la fanno sentire emarginata e non compresa, non desidera mai essere diversa. Addie e Cora erano supportate dalla famiglia mentre lei non si sente appoggiata dai propri genitori e si trova ostacolata da segreti che hanno provocato la dissoluzione dei legami con le zie sorelle di sua madre e i nonni, ancora una volta marginalizzata dal gruppo che più di tutti dovrebbe includerla, e non per colpa sua. Tuttavia, va avanti, anche da sola, per portare a termine la sua missione e riappropriarsi della sua storia.

Conoscerà così un popolo costretto all'invisibilità, che conserva l'anima magica e profonda di Edimburgo, nascosto dietro un incantesimo che gli permette di mescolarsi agli umani.

La neurodivergenza è un carattere fondante dei personaggi di McNicoll e la scintilla da cui scaturiscono le sue storie, ma per quanto sia importante nella sua narrazione e le protagoniste affrontino tutte le difficoltà che un giovane neurodivergente incontra, non è mai l'unico centro d'interesse della trama, allargando l'orizzonte dei lettori alle relazioni, all'amicizia, e affermando di fatto la normalità dell'eccezione, a maggior ragione in questo nuovo romanzo ricco di metafore, in cui l'Edimburgo magica è resa con una facilità e una naturalezza che rendono una vicenda fantastica del tutto plausibile anche per il lettore scettico che - come la sottoscritta - non si trova a suo agio col fantasy.

Come un incantesimo è un'ulteriore evoluzione della scrittrice verso una narrativa sempre più raffinata, un libro appassionante che dà veramente piacere leggere, entusiasmerà i ragazzi e sono certa troverà molti estimatori tra gli adulti. La buona notizia è che a ottobre è prevista addirittura l'uscita di un seguito, Come una Maledizione.

Ms Rosewater


Fonte immagini: Google immagini, Pinterest

giovedì 9 maggio 2024

Recensione: "The Gilded Cage. La gabbia dorata" di Lynette Noni

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi vi porto la recensione di un altro libro terminato da non molto, The Gilded Cage. La gabbia dorata, secondo volume della serie fantasy di Lynette Noni, pubblicata da Sperling&Kupfer. Il primo volume, The Prison Healer, di cui vi ho parlato QUI, mi era piaciuto abbastanza da spingermi a recuperare subito il secondo una volta uscito, anche perché non si poteva fare altrimenti dopo QUEL finale da paura. Devo dire che anche questo secondo volume mi ha conquistata, ma vi spiego meglio nella recensione. Attenzione a eventuali SPOILER del primo volume!
Buona lettura e non dimenticate di lasciare un commentino ^^

The Gilded Cage
di Lynette Noni

Prezzo: 9,99 € (eBook) 17,90 € (cop. rigida)
Pagine: 416
Genere: fantasy, romantasy
Editore: Sperling&Kupfer
Data di pubblicazione: 5 marzo 2024
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Dopo essere scampata alla prigione di Zalindov e al mortale Giudizio degli Elementi, Kiva Meridan è una sopravvissuta. Negli ultimi dieci anni, il suo unico obiettivo è stato quello di riunirsi alla famiglia e distruggere le persone che hanno rovinato le loro vite, ma questa missione sta diventando più complicata che mai. Ora che si sta ambientando nella capitale, scopre di non essere stata l'unica a soffrire mentre era a Zalindov: i suoi fratelli e i loro ideali sono cambiati, e ben presto la ragazza si ritroverà a nascondere segreti non solo ai propri nemici ma anche a chi ha di più caro al mondo. Fuori dalle mura della città, nel frattempo, serpeggia la tensione fra i ribelli, insieme alle voci di una crescente minaccia da parte dei regni del Nord. Questa volta, per sopravvivere, Kiva dovrà destreggiarsi in una complicata rete di bugie, in cui un passo falso potrebbe costarle tutto.

Se c’è una serie che mi sta sorprendendo davvero, di libro in libro, è proprio questa di Lynette Noni. Non pensavo potesse prendermi tanto e invece mi sono dovuta ricredere, perché riesce a distinguersi in mezzo a tanti romantasy che sembrano fatti con lo stampino. Oltre l’ambientazione originale (il primo volume è interamente ambientato in una prigione!), abbiamo anche un intreccio ben costruito. L’autrice riesce a tenere sempre viva l’attenzione, inserendo qua e là pezzi che vanno a creare un puzzle sempre più grande e articolato. In questo secondo volume devo dire che ha dato il meglio di sé, perché i colpi di scena non mancano e il finale complica talmente le cose che pensare a cosa si inventerà adesso per dipanare la matassa non è tanto semplice. Ma Lynette Noni non ci ha abituat* a cose scontate e quindi immagino che anche il terzo volume sarà bello tosto. 

In The Gilded Cage ritroviamo la nostra protagonista, Kiva, fuggita ormai da Zalindov e approdata nella capitale con Jaren. Di lui avevamo avuto modo di conoscere il segreto più grande, un segreto che continuerà ad avere un certo peso anche in questo libro, ma il fulcro del romanzo, in realtà, sarà il desiderio di Kiva di riunirsi alla sua famiglia e vendicarsi di coloro che le hanno fatto del male, rovinandole la vita, ovvero la famiglia Vallentis. Ma ciò che lei desidera non va a braccetto con ciò che prova il suo cuore, sempre più legato a Jaren. Riappropriarsi di ciò che le appartiene di diritto vorrebbe dire toglierlo a lui e se c’è qualcuno al mondo che merita di essere un sovrano è proprio Jaren. Inoltre, entrando a far parte del suo mondo, impara anche a conoscere tutti i retroscena della guerra che si è perpetrata durante gli anni della sua prigionia, e comprende che a soffrire, in realtà, non è stata solo la sua famiglia. Kiva è così combattuta. In questo libro vediamo come la sua anima sia letteralmente spezzata in due: da un lato vorrebbe riuscire a compiere il suo dovere, a essere un buon “soldato”, leale alla famiglia, e procurare loro le informazioni più utili per battere i Vallentis, dall’altro non riesce a farlo, perché si rende conto che anche la sua famiglia ha sbagliato, ha fatto del male, e non sa bene come uscirne. Si mantiene in bilico intessendo bugie, provando a fidarsi dei ritrovati fratelli, e cercando nel frattempo una soluzione che possa farla uscire da questa situazione, un modo pacifico per riavere il trono, senza che si debba ricorrere a sangue e rivolte. Ma in questa guerra non gioca soltanto lei, perché un ruolo fondamentale lo hanno anche altri personaggi. Non bisogna sottovalutare nessuno, perché se Kiva riesce a farsi degli scrupoli, c’è chi non se ne fa alcuno quando c’è di mezzo il potere…

Lynette Noni ci regala una storia molto avvincente, con protagonisti che si fanno davvero apprezzare. Kiva, con il suo divario interiore, è perfettamente caratterizzata, si riescono facilmente a comprendere tutti i suoi dubbi e le sue incertezze e spesso vorresti poterle dare un abbraccio e un po’ di conforto perché sembra che nessuno si accorga di quanto dentro di sé stia soffrendo. Il suo potere, un potere che le è molto affine ma che ancora non sa gestire bene, non fa che rendere tutto più complicato, talvolta intralciandola, ma in realtà possederlo la fa sentire davvero se stessa. Nel corso dei due volumi Kiva è sempre stata coerente, sempre disposta ad aiutare il prossimo ma anche a fare del suo meglio per sopravvivere. Riuscirà per una volta a mettere al primo posto la sua felicità? 

Jaren, che in questo libro, purtroppo, vediamo poco, è un personaggio integro, che ha valori ben saldi e che non si lascia corrompere dal potere. Potrebbe essere davvero spietato, considerando il suo vissuto e la magia che ha tra le mani, ma si limita a essere ponderato e giusto (e ci piace così). Ha un profondo rispetto per Kiva e per quello che ha passato e vorrebbe non vederla più soffrire; si fida ciecamente di lei, si apre con lei su tutto (anche troppo, povero ingenuo!), ma ancora non sa che c'è un grosso segreto a dividerli. Finalmente, approfondiamo la conoscenza di Caldon, una presenza appena accennata nel primo volume, ma qui molto più presente - e per fortuna, aggiungerei! Carismatico, sferzante, si potrebbe pensare che sia un po’ un buffone, ma non lo è affatto. È un personaggio molto intelligente, che riesce a cogliere dettagli che altri non colgono, che riesce a essere leale anche quando non ne avrebbe motivo. L’ho apprezzato tantissimo e probabilmente la storia sarebbe stata molto più noiosa senza di lui, quindi chapeau all’autrice per aver confezionato un personaggio tanto affascinante. 

Di questa serie ho gradito soprattutto che qualunque personaggio, anche i secondari, sono costruiti molto bene - e non è cosa da poco, credetemi. Non sono personaggi che restano sullo sfondo e piatti come una tavola da surf, ma ognuno, nel suo piccolo, ha un ruolo fondamentale ai fini della storia, e l’autrice è attenta a non farli assomigliare mai a delle macchiette, ma conferisce loro il giusto spessore. Questa premessa è rivolta in particolare ai fratelli di Kiva, Torell e Zuleeka, una presenza nebulosa nel primo volume, ma qui determinante. Riusciamo a scoprire come anche loro hanno trascorso i dieci anni lontani, gli anni che Kiva ha passato a Zalindov. Suo fratello ha sofferto tanto e avrebbe voluto fare qualcosa per aiutarla, mentre Zuleeka ha sempre voluto rispettare le volontà della madre. Ha poi preso in mano la situazione, si è messa a capo dei ribelli e ha portato avanti una guerra con l’astuzia di una vipera, la stessa vipera che porta in forma di maschera sul volto quando attacca i suoi nemici. Zuleeka è un personaggio molto complesso e anche ambiguo, il più delle volte non sai a cosa credere, appare sincera e pentita ma subito dopo tira fuori le zanne ed è pronta a mordere e sputare veleno. Non dico altro per non rischiare di fare spoiler, ma sappiate che per la sua personalità e per le sorprese che riserva, è un personaggio davvero ben costruito (ma l'ho anche odiato un bel po'). 

Ci sarebbe molto altro di cui parlare, ma voglio solo dirvi che, se cercate una storia che non sia per nulla banale e abbia dei risvolti inattesi, questa è sicuramente la lettura ideale. Per gran parte del romanzo pensi che non stia succedendo chissà cosa e che probabilmente ti annoierai, poi non si sa come ti ritrovi a finire il libro perché prendono il sopravvento situazioni inaspettate che ti lasciano senza fiato. È tutto ben ponderato, un'alternanza di momenti tranquilli ad altri più movimentati, verso la fine diventa tutto più spasmodico e la tensione altissima vi porterà a urlare davanti al cliffhanger. Lynette Noni sa decisamente il fatto suo. Sa come avvinghiare l* lettor*, sa come farl* affezionare ai personaggi e sa come darti la batosta finale e farti desiderare ardentemente il volume successivo. Vi consiglio assolutamente questa serie che, rispetto ad altre dello stesso genere, merita più considerazione. Adesso resto in attesa del terzo volume, che dovrebbe essere il conclusivo, ma non oso immaginare cosa succederà, che ansia! :P

Fonte immagini: Pinterest

domenica 5 maggio 2024

Recensione: "Cour des Revenants" di Amanda Fall (a cura di Eleonora)

Buongiorno, lettor*, e buona domenica!^^
Oggi la nostra Eleonora ci parla di una delle ultime uscite di Words Edizioni, Cour des Revenants, tra i libri più attesi della casa editrice. Si tratta di un fantasy ricco di suspense, con trope enemies to lovers e vibes dark academia. Scoprite tutti i dettagli nella recensione e fateci sapere se lo avete letto o lo leggerete presto! ;) 
Un immenso ringraziamento alla casa editrice per la copia digitale fornita in cambio di una recensione onesta.

Cour des Revenants
di Amanda Fall

Prezzo: 2,69 € (eBook) 
Pagine: 430
Genere: fantasy, paranormal romance, romantasy
Editore: Words Edizioni
Data di pubblicazione: 1 aprile 2024

Lena Blake è una Hunter, sicario arruolato tra le fila della Holland Academy. La secolare accademia ha il compito di epurare l’umanità da tutto ciò che di demoniaco esista in natura. Il suo compito è stroncare un’antica dinastia di vampiri, protetta dalla leggendaria Cour des Revenants: è l’occasione che attendeva da tempo per poter finalmente vendicare la morte della madre. Nicholas Artois, vampiro e principe della Cour des Revenants, ha ricevuto dal padre un incarico: uccidere il sicario della Holland Academy, dopo che gli Hunter hanno scoperto dell’esistenza della Corte. È la sua unica opportunità per fare breccia nell’animo del genitore e dimostrarsi suo degno erede. Il cuore pulsante di una Londra oscura come non mai si prepara ad accogliere una guerra senza pari, anche se la speranza di un mondo di pace esiste ed è racchiusa in un siero che Lena stessa beve e che è in grado di trasformarla nell'aspetto e nello spirito. E quando nel cuore di Hyde Park Lena salva il giovane Elios Turner, innamorandosene, non sa che, in realtà, lui nasconde un segreto che cambierà tutto.

Cour des Revenants
è il primo capitolo di una saga che fin da ora si rivela come complessa ed estremamente articolata
, sia per quanto riguarda i personaggi nella loro caratterizzazione, sia per quanto riguarda le interazioni e i legami che intercorrono tra di essi, ma comunque intrigante e diverso dal solito. Ammetto che è stato un libro non semplice da leggere proprio per questa quantità di collegamenti che attualmente vengono per lo più solo presentati e nemmeno nella loro interezza, però la scrittura dell'autrice ha comunque semplificato le cose e nella sua semplicità non ha complicato ulteriormente la situazione.

A portare avanti la storia troviamo Lena Blake, una ragazza Echo, ossia un essere per metà umano e metà demoniaco, che fa parte della più importante istituzione londinese di caccia e controllo della criminalità demoniaca, la Holland Academy. Lena oltre che con i demoni in carne e ossa deve fare i conti con i suoi personali, che affondano le loro radici in un lontano passato che non ha mai smesso di perseguitarla con il suo fardello di dolore e sete di vendetta. Ad alleviare le sue giornate e la nuvola nera che sembra sempre accompagnarla ci sono Spyro e Violet, rispettivamente un Delta, figlio di Echo ma del tutto umano, e una umana che però cincischia con alchimia, armi perfezionate e tutto lo scibile su cui riesce a mettere le mani; i tre da quando si sono conosciuti si sono riconosciuti come anime in qualche modo affini e sono divenuti gli uni la famiglia degli altri, si sostengono e si coprono le spalle a vicenda in qualsiasi situazione ad alto tasso di rischio si presenti nella loro quotidianità fatta di violenza e aggressività. 

Una quotidianità in cui ad un certo punto si inserisce per Lena anche un giovane ragazzo, Elios, che inizialmente la attrae per il colore strabiliante dei suoi occhi, che le ricorda tremendamente una infanzia passata ma estremamente cara, diventando poi una parte importante del suo cuore, ma comunque una parte che mantiene nascosta a tutti. Un giorno alla spietata Echo, rinomata per essere la punta di diamante tra i cacciatori dell'accademia, viene affidato un incarico che stravolgerà le sue giornate: deve trovare e distruggere totalmente la Cour des Revenants, una sorta di Londra specchio sotterranea che è patria dei demoni ma sopratutto dei vampiri ed è governata dagli Artois padre e figlio. È proprio a quest'ultimo, il principe della corte, Nicholas, che viene affidato l'incarico specchio di eliminare la minaccia, ossia uccidere Lena. Per tutta una serie di motivi articolati, e anche qui legati al suo passato, il principe prende questo incarico molto sul personale, in una maniera tale che lo porta a provare un odio a dir poco smisurato per Lena e un impellente desiderio di eliminarla anche in modi creativamente brutali. Gli scontri tra i due sono sempre cruenti e sanguinosi ma più si va avanti nella storia più si capisce che questi duelli all'ultimo sangue sono solo la punta dell'iceberg che si nasconde tra segreti e macchinazioni portati avanti tra spie e doppigiochi, di cui i veri obiettivi sono ancora ignoti sia ai protagonisti che a noi lettori.

Entrare nelle vicende dei protagonisti non è immediato e nemmeno semplice, inizialmente pare tutto molto complicato e di difficile intuizione, specialmente per quanto riguarda la società degli Echo e anche proprio le loro caratteristiche intrinseche. Personalmente non sono riuscita nemmeno ad avere ben chiara un'idea di Lena per almeno la prima parte del libro, appena superato lo scoglio iniziale però tutto comincia a essere più scorrevole, anche se la presenza di alcuni personaggi continua a sembrare come se non c'entri nulla. È solo dopo la metà del libro che le pagine iniziano a essere mangiate alla velocità della luce e quando vengono svelati alcuni arcani che veramente si illuminano le lampadine e, bam!, è come una rivelazione, fantastico, per come ci si avvicina al finale. Si sa cosa aspettarsi ma non del tutto. 

La storia si prospetta come un enemies to (penso) lovers che per la sua aderenza perfetta al trope è uno dei migliori letti ultimamente. Nel complesso Cour des Revenants è stata una lettura molto piacevole, che mi ha lasciata con la voglia di sapere come continuerà e come si risolverà la situazione al limite della tensione di odio/qualcosa a cui ancora non si vuole o non si può dare nome e definizione (ma vi prego ditemelo). Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto, mi ha dato l'impressione di correttezza e linearità, che rispetto alla storia a dir poco arzigogolata, si distingue per essere fresco e non difficoltoso.

Ringrazio la casa editrice per la copia fornita in anticipo. 

Eleonora


Photo credit: Materiale grafico fornito dalla casa editrice.

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