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giovedì 25 maggio 2023

Recensione: "Anatomy. Una storia d'amore" di Dana Schwartz (a cura di Eleonora)

Buon pomeriggio! ^^
Oggi vi proponiamo una nuova recensione, quella della nostra Eleonora a una delle novità più attese di questo anno per Mondadori, Anatomy. Una storia d'amore, di Dana Schwartz. La storia le è piaciuta ma con qualche riserva. Scoprite tutto nella sua recensione e fateci sapere se avete letto il libro e cosa ne pensate. A presto! ;)

Anatomy. Una storia d'amore
di Dana Schwartz

Prezzo: 9,99 € (eBook) 22,00 € (cop. rigida)
Pagine: 360
Genere: fantasy storico
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 24 gennaio 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli

Quando Hazel si imbatte in Jack fuori dalla Società reale degli anatomisti di Edimburgo non ne rimane particolarmente colpita. Nel momento in cui però le viene proibito di frequentare i corsi del celebre dottor Beecham in quanto donna, capisce che il suo nuovo amico potrebbe tornarle molto utile. Perché con Beecham la ragazza ha stretto un patto: se riuscirà a superare l'esame di abilitazione studiando per proprio conto, potrà proseguire la carriera medica. Ma senza poter seguire le lezioni ufficiali, a Hazel non basta prepararsi sui libri: deve esaminare cadaveri. E, scherzo del destino, ha appena conosciuto qualcuno che si guadagna da vivere trafugandoli. Ma pure Jack ha i suoi problemi: loschi individui si aggirano per i cimiteri, i suoi amici scompaiono in circostanze misteriose, e la terribile peste romana, che già due anni prima aveva ucciso migliaia di persone, sembra essere tornata. E nessuno vuole occuparsene. Tranne Hazel. Ora i due dovranno unire le forze per scoprire gli oscuri segreti nascosti non solo in quelle tombe senza nome, ma nel cuore stesso della buona società di Edimburgo.

Quando ho letto la trama di Anatomy ho trovato delle buone somiglianze con la serie di Kerri Maniscalco, Le indagini di Audrey Wadsworth, e visto che gli ingredienti di base mi avevano convito la prima volta mi sono lasciata comprare anche la seconda. Non ho trovato esattamente quello che mi aspettavo però alla fine non sono rimasta delusa, solo un po’ perplessa.

Ci troviamo a Edinburgo nei primi decenni dell’Ottocento e la protagonista Hazel Sinnet è una giovane ragazza di buona famiglia promessa in sposa, sin da quando ricorda, al cugino. Peccato che l’idea del matrimonio non sia proprio la sua massima aspirazione. Contrariamente all’educazione che ha ricevuto, infatti, Hazel vuole diventare un chirurgo, il corpo umano e i suoi meccanismi l’hanno sempre affascinata e adesso il suo obiettivo è imparare quanto più possibile per scardinare gli ideali della società, secondo la quale i chirurghi sono solo un gradino al di sopra dei criminali e dei macellai, e per realizzare il suo sogno. Nella teoria le sue conoscenze rivaleggiano con quelle del migliore chirurgo in circolazione ma purtroppo le manca la parte pratica dello studio. Ovviamente, all’epoca gli unici luoghi per studiare l’anatomia umana erano i teatri anatomici, quando venivano aperti agli aspiranti chirurghi per delle lezioni tenute da illustri personaggi, ma c’è solo un problema: le donne non possono partecipare. Con un po’ di inventiva e grazie ai vestiti del fratello maggiore morto qualche tempo prima, a causa di una malattia simile alla peste che ancora imperversa nelle città, Hazel riesce a spacciarsi per un ragazzo e a frequentare le lezioni del dottor Beecham, nipote di quello che è stato il padre delle più “attuali” tecniche chirurgiche e a sua volta il miglior chirurgo del tempo. Purtroppo viene scoperta poco tempo dopo l’inizio del corso e costretta ad abbandonarlo, la sua bravura però viene notata da Beecham che le propone un patto, se riesce a prepararsi da sola e a superare l’esame di abilitazione potrà essere la prima chirurgo donna della storia

Per nulla intenzionata a lasciarsi sfuggire l’occasione, Hazel accetta la scommessa e inizia a prepararsi, con una ostinazione e una tenacia che mi sono piaciute parecchio. Oltre alla teoria però le serve la pratica dal vero sui corpi umani ed è qui che entra in scena il nostro secondo protagonista, Jack Currer, lavorante a teatro di giorno e trafugatore di tombe la notte. Con l’aiuto del ragazzo Hazel riesce a imbastire un teatro anatomico improvvisato che pian piano verrà surclassato a favore di uno studio medico e un centro di ricovero per i malati di peste romana, la malattia responsabile del decesso del fratello. Oltre infatti a diventare un chirurgo praticante, la ragazza ha un’altra aspirazione e cioè trovare la cura a questa malattia finora incurabile; per fare ciò attinge a tutta la conoscenza possibile, teorica, pratica, culturale e popolare arrivando, se non alla cura definitiva, a un rimedio palliativo che pare ridurre l’avanzata della malattia. Il supporto di Jack però non si limita alla fornitura iniziale di cadaveri per Hazel, ma diventa un'importante spalla sia per la sua attività di medico sia per la vita della ragazza. Tra i due si sviluppa ben presto una storia d’amore importante che purtroppo sarà l’inizio della loro rovina, insieme al fatto che Jack non riesce a togliersi dalla testa il pensiero di non essere abbastanza per Hazel. Sono proprio le incaute azioni di quest’ultimo che daranno il via a una serie di eventi catastrofici responsabili della prima vera rivelazione di questo romanzo e la base ottimale per il seguito.

Venendo ai punti deboli e punti di forza, possiamo dire che l’aspetto medico dell’intero romanzo è decisamente preponderante e ben fatto tanto che sotto certi punti di vista si può pensare che la storia d’amore sia tra Hazel e la medicina più che tra Hazel e Jack. A proposito di questi due, in effetti ho qualche perplessità, in particolare per quanto riguarda l’evoluzione del loro rapporto che mi è parso un po’ frettoloso e molto poco sviluppato, nel senso che si parte da un bacio e in pochissime pagine si arriva a Hazel e Jack che pare vivano insieme a Hawthorden senza alcun approfondimento del loro rapporto. Quello che si intravede e percepisce è molto carino ma troppo trascurabile per i miei gusti, soprattutto per un libro che ha come sottotitolo “Una storia d’amore”.

La storia procede un po’ lentamente e linearmente, di sicuro non si può dire che ci siano grandi cambiamenti, momenti di tensione narrativa o grandi evoluzioni dei personaggi, così come anche lo stile è molto semplice e il lessico non troppo ricercato, se non per la nomenclatura tecnica legata alla medicina. Come si sarà già capito è su quest’ultima il vero focus, i processi di sperimentazione, studio e pratica sui pazienti, nonché tutto ciò che sta intorno alla pratica dei chirurghi, come appunto i trafugatori di tombe. Una parte non così imponente ma affascinante di questo libro ruota intorno a queste figure contrastanti, analizzandone il contesto sociale, il lavoro e il loro ruolo nella società del tempo, dando luogo a dei riferimenti che ho veramente apprezzato.

In generale comunque questo libro ha delle forti vibes cupe che trovano la loro cornice perfetta nella città di Edimburgo, dove è ambientata la storia, che è sempre collegata a quell’aura dark academia un po’ malinconica che in questo caso calza a pennello. Oltre a quello, a spiccare sono state alcune scene in particolare che mi hanno colpito: quelle degli interventi dal vivo, talmente dettagliati da risultare quasi disgustosi e una scena che vede protagonista un carillon, pietra miliare che segna definitivamente la ship tra Hazel e Jack. Un altro aspetto che non mi ha del tutto convinta è stata la parte riguardante la peste, o meglio la necessità di inserire una malattia di quella tipologia, considerando che il focus medico è di diverso orientamento, non ne ho ancora ben capito il nesso, forse solo come escamotage per spingere al massimo l’ambizione di Hazel??? Bah.

Il finale è stato alquanto inaspettato, perfetto però per lasciare libero il passo al secondo volume della serie, per il momento ancora inedito in Italia. Riuscirà Hazel a diventare finalmente il primo chirurgo? Capiremo qualcosa di più di questa fantomatica peste romana? Non si sa, quello che però è certo, a mio parere, è che questo primo volume è stato molto più simile a un preludio per quello che verrà che non un vero e proprio primo capitolo, anche se comunque molto godibile e interessante.
Eleonora


Photo credit: @eleonoranicoletto

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