Buongiorno lettor*, come state? ^^
Siete pront* a una nuova recensione? La nostra Ms Rosewater riesce a puntare titoli sempre più interessanti, e stavolta è incappata in un'uscita Mercurio Books molto particolare. Si tratta di Il vasto territorio, di Simón López Trujillo, una storia ambientata in Cile che ha come protagonista un fungo parassita che devasta il mondo. Scoprite tutto nella recensione che segue e non dimenticate di lasciare un commento e farci sapere cosa ne pensate del libro. Buona lettura! ^^
Il vasto territorio
di Simón López Trujillo
Prezzo: 9,99 € (eBook) 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 136
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Mercurio Books
Data di pubblicazione: 31 gennaio 2025
A Curanilahue, in Cile, la vita silente del sottosuolo sta lentamente trasformando tutto ciò che tocca. Da sotto il terreno filamenti bianchi, come cavalieri della fame e della morte, salgono e si inerpicano su alberi, uomini, animali. Un odore acre succhia tutta l’aria. Intanto, Pedro Marambio lavora in un’azienda forestale; da quando è morta sua moglie a lui sono rimasti solo i figli: Patricio, con i suoi sudoku, e Catalina, con le sue collane di fiori di eucalipto. Dall’altra parte del mondo, Giovanna, dottoranda impegnata in ricerche di Micologia a Manchester, viene richiamata in Cile per studiare un fungo dal comportamento anomalo. Tutte queste vite si toccheranno quando Pedro inalerà le spore esalate dalle viscere della terra e, al risveglio da un coma profondo e sognante, una setta religiosa riconoscerà in lui il nuovo messia. Tutto questo, però, è solo un riflesso, un’eco che risuona sopra il terreno. Sotto, i funghi si estendono per chilometri, comunicano, scambiano segnali elettrici e proteici, tanto da bucare il suolo e infestare la vita, da bucare la pagina e parlare con voce fantasmatica ai personaggi e al lettore. Ne "Il vasto territorio", Simón López Trujillo si muove tra ecologia e realismo sociale, inscena un’apocalisse per interrogarsi sul disboscamento, sui suoi effetti e sulle risposte dell’uomo alla crisi ambientale. E lo fa con un’immaginazione di rara potenza, annunciando inedite forme di convivenza tra le specie.
Forse non saranno le guerre ad azzerare l'umanità, forse - e dopo il Covid ne sono ancora più convinta - sarà qualcosa molto piccolo, innocuo, ad esempio una pianta, una muffa o un fungo, acquattato nel sottobosco e pronto al salto di specie.
Il protagonista di questo romanzo breve è in effetti il Cryptococcus Neoformans, un fungo parassita che infesta uomini e animali: come il micidiale Cordyceps nel videogioco e relativa serie The Last of Us prende possesso di un corpo e lo colonizza, portandolo quasi sempre alla morte. L'operaio forestale Pedro Marambio inala le spore del Cryptococcus mentre taglia grandi piante di eucalipto, il suo organismo ha una violenta reazione e l'uomo cade in coma. Miracolosamente, sopravvive agli effetti immediati della contaminazione, ma questa prosegue, silenziosa, inarrestabile.
Nella visione evocata da Simón López Trujillo il nostro presente, e ancora di più il futuro che ci attende a breve, sono apocalittici, causati dalla macchina apparentemente inarrestabile del capitalismo, divoratrice dell'ambiente e generatrice di profitti destinati a pochi, e dalla distruzione delle foreste millenarie (qui siamo in Cile ma potrebbe essere il Brasile o qualsiasi lembo di terra non ancora costruito) attuata da operai locali. Colpevoli incolpevoli, privi di alternative economiche, tagliando gli alti eucalipti recidono il proprio legame con la Terra impoverendo la loro stessa comunità, inghiottita dallo sfruttamento e dalle merci.
Il temibile fungo che vive sopra e nel profondo di quel terreno è simbolo ambivalente, dell'ultra capitalismo che svuota l'umanità dall'interno, e della vendetta di una Natura continuamente amputata e umiliata dall'uomo.
Anche la religione ha il suo posto in questa rappresentazione: corrotta dallo stesso male del profitto, è pronta a fare degli eventi uno strumento al proprio servizio. Il sopravvissuto diviene oggetto di un culto neo-messianico, senonché le sue parole non sono dettate da un'estasi mistica, ma dal collasso del suo corpo invaso dal fungo.
La malattia di Pedro porta alla deriva la sua famiglia, già traumatizzata dalla perdita della moglie: i figli, un adolescente e una bambina, sono abbandonati a loro stessi, rappresentazione di un'umanità futura (e presente) allo sbando, inselvatichita e indolente. Chiusi in una casa sudicia e cadente, smettono progressivamente di preoccuparsi e si adattano al lento ma inesorabile disfacimento del proprio mondo e di ogni cura di sé.
L'atmosfera ribolle di presagi spaventosi, i segni sono visibili e sempre più frequenti. Man mano che la replicazione del fungo procede il racconto sembra disfarsi, cadere a pezzi, la lingua si frammenta in note e corsivi, si affolla delle voci di vivi e di morti, dall'uno alla moltitudine, in una progressiva accelerazione che culmina in un finale forse prevedibile ma ugualmente spaventoso. Trujillo avrebbe potuto facilmente risolvere il romanzo in chiave Sci-Fi, rinunciando all'elemento profetico, ha invece optato per immagini organiche, affini all'estetica mutante di alcuni manga (Akira, Kenshiro, Tetsuo), forti, capaci di veicolare visivamente la storia e colpire la fantasia dei lettori.
In un numero fin troppo esiguo di pagine (136 appena) sono concentrati gli incubi di questo tempo che ci toglie il sonno e forse non sorprende scoprire che la stesura del romanzo iniziò durante la pandemia di Covid, quando il sentire comune era di continuo pericolo, ossessione del contagio, terrore del contatto di inalare un virus che poteva crescerci dentro e impossessarsi del nostro corpo. E soprattutto, quando abbiamo avuto l'occasione di vedere come sarebbe il mondo senza di noi, libero dalla pressione e dallo sfruttamento continuo e mortale che ne facciamo.
In un momento in cui l'arte sembra aver perso la capacità di connettersi al presente imponendo questioni e provocando dibattito, Il Vasto Territorio rappresenta un'eccezione, i suoi molteplici piani narrativi rivelano altrettante chiavi di lettura sociologiche, filosofiche, politiche.
Vi consiglio di tenere d'occhio la casa editrice Mercurio, oltre a questo libro propone diversi titoli interessanti e bizzarri.
4 tazzine (perché poteva anche essere più lungo).
Ms Rosewater
Photo credit: @lisapavesi
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