Buonasera! ^^
Ritorna (con qualche ora di ritardo rispetto al solito, pardon) la rubrica dedicata a film e serie tv. Oggi la nostra Melz ci parla di una serie nuovissima approdata su Disney +, Only Murder in the Building, con un cast di attori davvero incredibile. Vi lascio alla sua recensione, fateci poi sapere se guarderete o avete già visto questa serie ;) A presto!
Only Murder in the Building
Prendete due boomer e una ventottenne appassionati di podcast true crime. Metteteli in un palazzo dove è appena stato commesso un omicidio e otterrete il trio più singolare nella storia delle serie TV investigative.
Dopo il presunto suicidio di Tim Kono, l’enigmatica Mabel (Selena Gomez), l’ex star di Brazos Charles (Steve Martin) e l’esuberante Oliver (Martin Short), regista caduto in disgrazia dopo uno dei più grandi flop della storia del teatro “Spalsh”, vogliono vederci chiaro. Per loro quello di Tim Kono, incontrato proprio quella mattina in ascensore, è un omicidio in piena regola e colgono l’occasione di raccontare le loro indagini home made in uno dei podcast che tanto amano, creandolo tutto da soli. Il titolo? Ma ovviamente Only Murders in the Building.
È una Serie TV True Crime dai tratti comici composta da 10 episodi disponibili su Disney+. Le battute veloci e i dialoghi brillanti accompagnano una narrazione non proprio lineare come solo un’indagine fatta in casa può essere. La differenza d’età dei due protagonisti rispetto a quella di Mabel è il tratto che salta più all’occhio fin dalla locandina. Cosa possono avere in comunque quelle persone? Molto più di quanto immaginiamo e la loro amicizia, così singolare e bizzarra, è una delle cose migliori di tutto il racconto.
La caratterizzazione dei personaggi è il punto focale della serie, tanto che ogni puntata ha un PoV diverso, facendoci valutare la situazione dal punto di vista di tutti, investigatori e sospettati, fino alla decima addirittura dal punto di vista della vittima! Ognuno di loro porta ferite e desideri, ognuno di loro ha qualcosa da nascondere e i nodi verranno al pettine in maniera buffa e inaspettata. Nessuno di loro è un poliziotto, ancor meno un investigatore e arriveranno a farsi aiutare anche da quattro fan del loro podcast per far sì di scoprire la verità.
Cosa mi è piaciuto? Oliver. L’ex regista ha rapito il mio cuore in più battute sarcastiche ed esilaranti, facendomi talvolta anche tanta tenerezza. Ha bisogno di soldi, non paga l’affitto da otto mesi, suo figlio è stufo di aiutarlo economicamente e trova nel podcast una via d’uscita dalla sua situazione. Allo stesso tempo, però, è il filo di congiunzione tra i tre protagonisti. Non me ne vogliate, ma fossero stati solo Charles e Mabel il podcast avrebbe avuto vita molto breve. Oliver è anche la leggerezza che serviva alla serie, il tratto comico preponderante che trasforma tutto in un’audizione a teatro.
Il personaggio di Charles, invece, è quello più sfaccettato nel carattere, nella storia, nei movimenti. Il motivo si può cercare già nei titoli d’inizio: Only Murders in the Building è un progetto di Steve Martin che si è creato un personaggio mettendo in risalto i suoi punti di forza. Charles è più profondo e sfaccettato, ma Martin ha saputo mettere in risalto anche gli altri personaggi scrivendo il personaggio sugli attori e non il contrario. La stessa Selena Gomez è eccellente nell’interpretare la ragazza dalla facciata dura, ma dal cuore tenero; così come Martin Short è bravissimo nel genere comedy.
Altra cosa che ho apprezzato è la guest star del nono episodio, Jane Lynch, la mia Sue Silvester (i fan di Glee avranno urlato esaltati come me) come controfigura di Charles, nonché motivo delle sue mille insicurezze. E, di nuovo, la capacità di mostrare argomenti complessi in chiave simpatica.
Il mio personale consiglio è quello di non arrendersi alla prima puntata, più simile a un Cluedo versione telefilmica con veramente troppi dubbi e misteri da svelare. Può sembrare inizialmente artificiosa, i protagonisti sembrano muoversi a caso nella creazione del podcast, ma ognuno, ve lo giuro, ha motivo per fare e dire determinate cose.
Senza spoiler, vi dico che la risoluzione del caso è piuttosto credibile. L'avevo prevista? A un certo punto sì, lo ammetto, ma ciò non vuol dire sia stato meno piacevole, soprattutto per una come me a cui piace aver ragione. Non c’è davvero un colpo di scena da far trattenere il fiato
Only Murders in the Building è stato rinnovato per una seconda stagione (e dal finale, c’era da aspettarselo) e io non vedo l’ora di risolvere un nuovo mistero con quei tre scemotti.
Melz
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