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venerdì 8 dicembre 2023

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "Coro" di Anna Tosone + intervista all'autrice (a cura di Anna)

Buon pomeriggio! ^^
Eccoci a un nuovo appuntamento con la consueta rubrica Milk, Cookies &Books: libri a merenda, dedicata a bambini e ragazzi. Oggi la nostra Anna ci parla di una storia deliziosa e di protagonisti davvero speciali. Scoprite Coro, di Anna Tosone, nella sua recensione e tramite le parole dell'autrice in una breve intervista che segue. Vi aspettiamo nei commenti! ;)

Coro
di Anna Tosone

Prezzo: 14,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 114
Genere: narrativa bambini, ragazzi
Editore: Sabir Editore
Data di pubblicazione: 11 agosto 2023

Una notte, in balia di un Vento fortissimo, un veliero si schianta contro l'alta scogliera di un’isoletta abbandonata e cola a picco sul fondale. Il Vento separa i due naviganti, l'Ammiraglio Mantelli e sua figlia, disperdendo lui verso il largo e lasciando la piccola Coro in balia delle Onde. Sono proprio loro a salvarla, depositandola sulla scogliera. Il Vento, tormentato dal senso di colpa per aver scatenato la tempesta, si prende cura di lei ed esaudisce ogni suo desiderio, o quasi. Tutto cambia quando per Coro arriverà il momento di tornare nel mondo...

Scoprire Coro è stata davvero una bellissima sorpresa. Mi sono ritrovata in mano un libricino leggero, stampato a caratteri grandi e suddiviso in capitoli brevi. Forse in tanti avrebbero pensato: una cosetta da bimbi. Ma io che le cosette da bimbi le adoro me ne sono innamorata all’istante e, detto tra noi, le cosette da bimbi sono degli scrigni magici che guarda caso solo i bambini sanno aprire, mentre i grandi, che trascorrono le loro grigie giornate a cercare le chiavi che aprono le porte di chissà quali ricchezze e poteri, se la sono proprio dimenticata la magia racchiusa in una cosetta da bimbi.

L’autrice Anna Tosone fa un lavoro strapazzesco, è Tenente di Vascello... avete mai conosciuto un Tenente di Vascello? Straspettacolo! Dicevo, l’autrice Anna Tosone mi ha ispirato simpatia già da come si è presentata: le piace “il profumo dello zucchero filato, ma non il suo sapore”, tranquilla Anna, tu annusalo e poi me lo mangio io, “il rumore dei passi nel fango se non sono i suoi”, nessun problema Anna, nelle pozzanghere fangose mi ci butto io con gioia, “avere grilli per la testa e sul tiglio davanti casa”, bè Anna, io non ho tigli ma di grilli per la testa... tantitroppissimi! Ed ecco come in un nanosecondo Anna e la sua Coro mi hanno conquistata.

Coro dorme nella sua culla quando si scatena una violenta tempesta che fa naufragare il vascello sul quale naviga con il padre. Il Vento soffia rabbioso e allontana Coro dall’imbarcazione, le Onde abbracciano la bimba e la portano in salvo sulla scogliera di una piccola isola abbandonata da decenni, completamente sola e tra le manine il suo unico tesoro: un magico acchiappasogni.

Il Vento è un tipo davvero impulsivo e burbero, quando si sveglia arrabbiato esagera e non riesce a controllare i suoi poteri, fa sempre quello che gli pare e combina disastri, ma è così dolce nella sua maldestra sensibilità, e non si dà pace per ciò che è accaduto a Coro per colpa di un suo momento di rabbia. La conduce al sicuro nel vecchio mulino e decide di prendersi cura di lei ad ogni costo, e di esaudire ogni suo desiderio, come solo il padre più premuroso e attento è in grado di fare.

Ma quando a Coro non bastano più i giocattoli per sentirsi felice, e inizia a desiderare, chiedere, singhiozzare, urlare per ottenere ciò che il Vento non può portarle in dono, il rapporto tra i due protagonisti si spacca e tra loro si stende il gelo.

Una commovente storia di formazione abbracciata da sentimenti puri e incondizionati, da emozioni delicate e insieme burrascose, raccontata in maniera corale da tutti gli elementi della natura e dagli animali che accompagnano la piccola Coro nelle sue avventure sull’isola.

Un concerto di differenti e meravigliose voci narranti che ci raccontano i loro stessi pensieri e turbamenti e i sogni di una bimba alla ricerca della propria verità.

In una armoniosa melodia ci cantano, con estrema dolcezza e grazia, il meraviglioso, seppure complesso, universo della crescita.

Ho davvero amato questo libro, credetemi, è stato sorprendentemente emozionante immergersi nelle riflessioni, nei dubbi, nelle speranze, nelle paure di personaggi davvero, davvero originali. Il Vento burbero e paterno, le Onde gentili e materne, la Bonaccia lenta e pigrona, il Torrente riflessivo e filosofico, la Montagna antica e nostalgica, il Gabbiano libero e determinato, le Meduse solitarie profetesse del mare... La sensazione che ti lascia questo piccolo libriccino, proprio per niente “una cosetta da bimbi”, è di avere incontrato dei meravigliosi nuovi amici, di quelli che porterai nel cuore per sempre, di quelli che ti aspetteranno sempre tra le pagine quando sentirai la loro mancanza.

Quando ho chiuso il libro non sono riuscita a posarlo sul comodino, quel libriccino leggero, stampato a caratteri grandi e suddiviso in capitoli brevi, proprio per niente “una cosetta da bimbi”, non voleva andare a dormire.

Le voci di tutto il Coro, le loro risate, il loro chiacchiericcio, continuavano a risuonarmi nella mente e allora ho fatto l’unica cosa che si può fare con un nuovo piccolo amico che non ha nessuna voglia di fare la nanna: l’ho stretto al cuore e con lui mi sono addormentata, aprendo i miei sogni al Vento, al Torrente, alle Onde, alle Nuvole...

Grazie di cuore all'autrice Anna Tosone che ha accettato con disponibilità e cortesia una mia piccola intervista!

Anna, tu sei Tenente di Vascello, ma come ti è venuta l’idea di scrivere un libro per bambini, e da
cosa hai tratto ispirazione?

Coro è nata in una tersa giornata di dicembre, mentre navigavo, in divisa, verso l’isola del Tino, un posto magico a poche miglia dal golfo in cui vivo e lavoro da qualche anno. Il vento era troppo forte per parlare con il resto dell’equipaggio, seduto a prora con le mani sulla battagliola, la ringhiera delle barche per intenderci. Mi guardavo attorno, con la solita curiosità di chi scrive, alla continua ricerca di dettagli, storie, personaggi, e continuavo a rimuginare sul tarlo di quei giorni (avevo appena compiuto trent’anni): i miei desideri. Erano cambiati? Come? Perché qualcuno l’avevo messo da parte? Cosa desideravo da bambina? E in quel momento? Quanto e come ciò che desideravo influenzava me, chi mi circondava, il mondo che vivevo? E cose così...

Quando ho messo piede sull’isola Coro è scesa con me, e ho deciso che l’avrei fatta crescere in un posto come quello, nello stesso vento di quella giornata, affidando a lei il compito di risolvere tutti i miei interrogativi.

Ho dedicato la storia ai bambini perché credo sia importante illuminare fin da piccoli i nostri desideri, osservarli, tenerli lì, ripensarli, sentire dove ci vogliono portare, che riflessi hanno sul modo in cui viviamo. E poi perché ho scoperto che a scrivere per loro è più facile saltare fuori dalla divisa che indosso ogni giorno, allontanarmi da regole, stereotipi, gerarchie, quotidianità e tornare libera di osare, fantasticare, sperimentare.

Anna, La protagonista si chiama Coro, ha un significato particolare il suo nome all’interno della sua splendida avventura?

Quando ho deciso che avrei portato avanti la storia utilizzando le voci narranti di tanti dei personaggi e degli elementi naturali che abitano il mondo della protagonista, il nome Coro mi è sembrato piccolo, dolce e perfetto: l’insieme di voci diverse, accordate a raccontare la stessa storia!

Ho amato tutti i protagonisti del libro, in particolare Vento con il suo carattere burbero ma sensibile e Torrente, così riflessivo, un vero filosofo, ma quale è invece il tuo personaggio preferito?

A me è tanto cara la Bonaccia, così pigra, silenziosa e sola, maledetta dai velisti e dagli uccelli, sempre costretta a riempire i vuoti che il Vento le lascia e così vittima, come succede a tanti di noi, della sua stessa tristezza. Sono una iperattiva, sempre di corsa, chiacchierona...mettermi nei suoi panni è stato un vero esercizio! Ma forse il mio personaggio preferito è il Gabbiano, sarebbe il compagno perfetto per uno dei miei viaggi: risoluto, essenziale, curioso, adattabile, in grado di lasciarmi spazio senza perdermi mai di vista!

Grazie alla casa editrice Sabir per la copia del libro in cambio di una onesta recensione.

Anna


Photo credit: @anna_bookfantasy

sabato 2 dicembre 2023

Review Tour: "L'ascesa al potere" di Chloe C. Penaranda (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi partecipiamo al blogtour dedicato a L'ascesa al potere, di Chloe C. Penaranda, secondo volume di una saga romantasy pubblicata da Queen Edizioni. Il primo libro, La nascita di un erede, era stato recensito sempre da Giulia. Vediamo cosa ne pensa adesso di questo seguito. Curios*? Vi aspettiamo nei commenti!

L'ascesa al potere
di Chloe C. Penaranda

Prezzo: 4,99 € (eBook) 17,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 609
Genere: fantasy romance, romantasy
Editore: Queen Edizioni
Data di pubblicazione: 25 novembre 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

In uno scontro tra corti, si verserà del sangue. Ma in uno scontro tra destini, il sangue sarà la chiave del potere. Obbligata al servizio del re, Faythe deve tenere sé stessa e i suoi amici al sicuro. Nel frattempo, la lealtà di Nik viene messa alla prova, mentre il principe combatte contro i metodi crudeli del proprio padre. Con i regni che si preparano a riunirsi, Faythe è costretta a nascondere la sua vera identità. Ma i sospetti crescono in fretta con l'arrivo del misterioso generale di una corte alleata. Avvicinarsi a Reylan potrebbe essere l'occasione giusta per scoprire la verità sul passato di Faythe, ma è arduo guadagnarsi la sua fiducia, e ancor più difficile mantenerla. Mentre il sentore di una guerra fa vacillare l'alleanza tra le corti, Faythe si ritrova in uno scontro tra pericolo e desiderio, una forza che potrebbe far breccia attraverso le barriere del suo cuore. Ma la minaccia di una battaglia non è il solo conflitto da temere. Faythe non può dimenticare il patto che ha stretto nel bosco per salvare la vita del suo amico, ed è il momento di rispettarlo. Il suo compito la condurrà verso sconvolgenti scoperte all'interno del castello, e la trascinerà verso qualcosa di ben più sinistro della guerra che incombe.

Buongiorno a tutti e a tutte! Eccomi tornata con una recensione di un libro che è il secondo di una saga. Oggi sono qui per parlarvi di L’ascesa al potere, che mi è stato gentilmente omaggiato dalla Queen Edizioni in cambio di un’onestissima recensione. Non voglio perdermi in chiacchiere, anche perché sto scrivendo queste parole proprio dopo aver finito il libro e sono a dir poco emozionata di potervi parlare di questo secondo volume. Cominciamo dal principio. Naturalmente non posso promettervi che non ci saranno spoiler del primo libro, ma posso fare uno sforzo per quanto riguarda il secondo.

Ci eravamo lasciati con la nostra Faythe che era diventata un burattino nelle mani di re Orlon in cambio della libertà dei suoi due migliori amici, Jakon e Marlowe. Nei primi capitoli già la vedono in azione nel suo nuovo ruolo di capo delle spie. La situazione rispetto alla fine del primo libro non è cambiata granché. Re Orlon la tiene ancora in pugno, però conoscendo la Faythe del primo libro, sappiamo che non si farà mettere i piedi in testa ancora a lungo. In questo secondo volume sappiamo all’incirca cosa ci aspetta, alla fine del primo ci eravamo lasciati con una promessa ad Aurialis, scovare la sua vestigia che si trovava per sfortuna di Faythe proprio all’interno della mura del palazzo che la tenevano prigioniera. Quello che però non ci si aspetta è l’entrata in scena di alcuni personaggi di spicco, molto importanti ai fini della storia.

Come conseguenza delle alleanze che si erano strette all’inizio della grande guerra, High Farrow ospiterà i suoi due più grandi alleati, re Varlas di Olmstone e re Agalhor di Rhyenelle. Per un’intera settimana questi ospiti presenzieranno al concilio del re. Ma una sorpresa attenderà tutta la corte, il generale Reylan Arrowood, il famoso leone bianco del sud, farà la sua comparsa al posto di re Agalhor. Reylan sin da subito si rivela un personaggio forte, scaltro e valoroso. Entrerà nella vita di Faythe come un uragano e la sconvolgerà per un po’ la vita. Reylan si rivelerà sotto la sua facciata di freddezza e astio, un Fae dal cuore grande e dal coraggio smisurato. Un Fae che sa cosa significa la sofferenza e la morte e che farà di tutto per evitare a Faythe un destino come il suo.

“«Dovresti andartene subito, risparmiarti di venire intrappolato in una ragnatela di domande senza risposta, concetti impossibili e propositi pericolosi»
Eppure, lo sapeva. Prima ancora che la bocca di lui si incurvasse in un lieve segno di divertimento, conosceva già la sua risposta.
«Ho affrontato mostri peggiori, Faythe», le disse, con un inaspettato ma rassicurante calore. «Lascia che ti aiuti con i tuoi.»”

All’interno di questo secondo volume, conosciamo anche un altro bellissimo personaggio, ovvero la principessa Tauria, che oltre a essere la protetta del re di High Farrow, era l’unica erede al trono di Fenstead. Tauria è una Fae dalla bellezza strabiliante, con un cuore e una forza di volontà fuori dal normale. Dopo tutto quello che ha passato, non ci si aspetta così tanta forza d’animo e invece Tauria è tutto ciò che non ti aspetti, coraggiosa, intelligente, senza paura e forte. Sarà un personaggio fondamentale all’interno della vita della protagonista, sarà colei che la ascolterà nei momenti di solitudine e colei che le infonderà coraggio quando serve. Però credo anche che in questo libro non abbiamo scoperto al 100% la vera forza di questo personaggio, spero vivamente che nei prossimi libri si riveli un personaggio ancora più bello di quanto già non sia.

Dopo la presentazione di questi personaggi nuovi, come posso non parlarvi di Nik, il primo personaggio che ha rubato il mio cuore. Nik in questo secondo volume si rivelerà per il vero Fae che è, saggio e gentile di cuore. Come avevamo già intuito dal primo libro, non è per niente figlio di suo padre, in lui non albeggia quella cattiveria che invece riempie il re di HighFarrow, come verremo a scoprire successivamente Nik è il degno di figlio di sua madre, una Fae coraggiosa che però è stata messa a tacere dal potere maligno.

Come non posso poi parlarvi di Faythe. In questo secondo libro, subirà una vera evoluzione, dalla debole umana qual era, si trasformerà in una forte e coraggiosa guerriera, pronta a tutto pur di non far trionfare il male, anche pronta a sacrificare la propria vita in cambio della pace eterna. Faythe si dimostrerà una protagonista vera, non di quelle perfette, che fanno tutto correttamente senza commettere errori, lei farà i suoi sbagli e poi imparerà da essi, non si farà abbattere davanti a niente e nessuno, scoprirà una nuova forza dentro se stessa che la aiuterà ad andare avanti nella sua missione.

“Potere, forza, saggezza, coraggio, conoscenza, resilienza, oscurità e luce: siete tutti legati allo stesso percorso di destino”

Non posso mentirvi, questo libro mi è piaciuto eccome, l’ho divorato nel giro di un giorno e non vi mentirò neanche nel dire che in una parte in particolare mi sono emozionata. Non nego certamente le critiche che ho sentito riguardo questo libro. Non è la copia sputata di Throne of glass, ma ci va molto vicino, eppure ci sono quei particolari che mi fanno dire "vale la pena andare fino in fondo". Non posso negarvi che il mio pensiero è che all’interno delle saghe fantasy c’è un primo e un dopo rispetto all’uscita di TOG, quindi secondo me è normale che le storie vadano a cercare quella forza, quella potenza che è tipica di quella saga, ma nonostante queste similitudini io mi trovo in dovere di consigliarvi la lettura di questa saga, non ve ne pentirete.
Giulia


Photo credit: @_gbooklover_

venerdì 1 dicembre 2023

Review Tour: "Liwaria. Il volto della morte" di Giada Abbiati

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi ho il piacere e l’onore di inaugurare un fantastico Review Tour, quello organizzato da Giada Abbiati in occasione dell’uscita del romanzo Liwaria. Il volto della morte, secondo capitolo della sua saga fantasy, iniziata con Liwaria. La spada di diamante blu. Io ringrazio come sempre l’autrice per la fiducia riposta in me e per avermi concesso questa possibilità. Penso di aver letto uno dei libri più interessanti di quest'anno. Non lasciatevelo scappare!

Liwaria. Il volto della morte
di Giada Abbiati

Prezzo: 5,99 € (eBook) 17,16 € (cop. flessibile)
Pagine: 544
Genere: fantasy, epi-fantasy, dark-fantasy
Editore: self-publishing
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2023

Dopo la sconfitta di Agares, Hilya viene richiamata nella Terra delle Squame di Drago per celebrare la supremazia sui Senzaluce. Ma se le ombre di queste creature le sembravano impossibili da dissipare, quelle che si celano sotto Liwaria sono persino più dense e difficili da estirpare. Mentre il tradimento di Aislinn riporta in vita Maelia e i suoi eserciti di morti, Hilya è costretta ad abbracciare il suo ruolo di paladina e affrontare le ombre del passato di Liwaria e delle ostilità tra i popoli, di cui però non conosce né genesi né soluzione. Dalle montagne di Caude alla Foresta delle Conifere Blu, il mondo sta morendo e nemmeno la spada di diamante blu può arrestare un declino annunciato e, anzi, fomentato da chi dice di voler proteggere il continente. Hilya si ritroverà di nuovo al centro delle macchinazioni dei sovrani, dei soldati pentiti e dell’Elfa Nera. La Senzaluce, a sua volta, brama il riscatto e la morte sopra ogni altra cosa, in una somiglianza pericolosa con il destino di Hilya, che dovrà scontrarsi di nuovo con la propria natura di mezzosangue e pagare lo scotto di chi Liwaria l’aveva abbandonata già molto tempo prima di lei. Combattendo la volontà di mollare la spada e condannare quelle poche persone che ha ancora al proprio fianco, Hilya dovrà guardare la morte in faccia... con il rischio di assumerne il volto.

Amo immensamente la saga di Liwaria e non vedevo l’ora di scoprire questo secondo volume cosa ci avrebbe riservato. Beh, è il caso di dirvi che Giada Abbiati non ci risparmia nulla e ci regala ancora una volta tantissime emozioni. Se con il primo libro avevamo avuto modo di conoscere in parte Liwaria e il suo marciume, questo mondo immenso, variegato, ma in rovina, qui verranno approfonditi aspetti che erano stati solo accennati o non indagati a fondo per dare spazio ad altro. Liwaria a livello di tematiche affronta quello ambientale e sociale, mettendo i suoi protagonisti di fronte a delle responsabilità non indifferenti; e allo stesso tempo è un sollecito verso l* lettor* che assiste alla disfatta di un mondo per motivi puramente egoistici. È facile immaginare un futuro catastrofico quando anche il nostro mondo è dominato dall’egoismo ed esortare a prendere la situazione in mano prima che sia troppo tardi è sempre una buona cosa. L’autrice lo fa tramite il suo romanzo, un epic-fantasy in cui bisogna salvare una terra arrivata al collasso e per farlo bisogna usare l’unica arma a disposizione, la stessa che potrebbe anche distruggerla. Questa arma è Hilya, una giovane mezzosangue in possesso di una spada di diamante impossibile da forgiare, che nel primo volume ci ha fatto saggiare tutto il suo potenziale. La profezia che incombeva su Hilya qui viene stata smentita, considerando anche tutto ciò che è successo e il modo in cui si è concluso il primo libro. Hilya cerca ancora il suo riscatto, ma allo stesso tempo non può rifiutare il suo ruolo di paladina, non quando Liwaria ha ancora tanto bisogno di lei, non quando i sensi di colpa per quanto accaduto ai gargoyle continuano a tormentarla. E così, ancora una volta, ritroviamo una Hilya pronta a combattere, a fare di tutto per dimostrare il suo valore, ma soprattutto di non essere un’assassina. C’è chi ancora muove i fili di tutta questa storia senza curarsi delle conseguenze, qualcuno che dovrebbe proteggere Liwaria e che invece persegue la sua vendetta, portando rovina e morte. Bisognerà unire le forze, ma anche guardarsi le spalle perché chiunque può essere un nemico, specie quando la posta in gioco è molto alta. 

Se nel primo volume avevamo avuto modo di conoscere molti personaggi e affezionarci a loro, qui continueremo a farlo, ma sappiate che il più delle volte vi faranno soffrire. Un aspetto del secondo volume che ho apprezzato molto è sicuramente il modo in cui l’autrice è riuscita a renderlo ancora più dark. Le intenzioni dei protagonisti sono spesso egoistiche e queste li portano a sacrifici di grande portata, come già in parte abbiamo visto nel primo volume. Qui è tutto ancora più esasperato e dovremo trattenere il fiato molte volte nell’attesa di capire cosa succederà al capitolo successivo.

Ho amato l’evoluzione dello stile di Giada Abbiati, che già da subito aveva dimostrato di essere un’esordiente di grande talento e che stavolta ne da ulteriore prova. Il suo stile è più sicuro, più calibrato e l’enorme disegno che è la trama di questa saga continua a dispiegarsi davanti a chi legge in maniera audace e senza alcun tentennamento. Lascia senza parole la sua complessità e il modo in cui riesce a manovrarla senza mai darci modo di provare disinteresse, anzi ogni nuova tessera del puzzle che va ad aggiungere aumenta la curiosità. Tutto ciò che porta in tavola è sempre prelibato, un piatto studiato con cura, elaborato per lungo tempo e in cui riversa il meglio di se stessa. Liwaria. Il volto della morte è un secondo capitolo che non fa sconti, in cui i protagonisti dovranno affrontare le conseguenze delle vicende del primo volume che ci porteranno a un finale davvero coinvolgente, un finale che preannuncia un seguito ancora più intenso ed eclatante. Hilya, protagonista indiscussa della saga, è affiancata da personaggi altrettanto memorabili, ma che, come lei, non sempre agiranno senza un secondo fine. Insieme cercheranno di eliminare tutti gli altri Senzaluce dopo Agares, ma la lotta per salvare il mondo diventerà anche un gioco di potere che ci farà domandare: di chi è il vero volto della morte? Hilya è disposta a collaborare, ritrovandosi nuovamente pedina dell’infido Camlost e delle sue macchinazioni, o almeno fino a quando non si spezzerà. Indossa una nuova armatura, una nuova maschera, ma prima o poi anche l'ultima maschera cadrà e allora tutti vedranno chi è davvero Hilya. E forse dovranno temerla.

<<Per loro, adesso, sono l’unica speranza contro i Senzaluce. Ma se continueranno a perseguitarci, diventerò qualcosa da cui difendersi.>>

Questa nuova avventura di Giada Abbiati si dimostra una conferma della sua bravura. I toni epici del romanzo evocano atmosfere affascinanti e allo stesso tempo tragiche. Veniamo catapultati in una storia che abbiamo imparato a conoscere ma che ancora ha tantissimo da raccontare. Una storia che è un viaggio nei meandri della propria oscurità. L'autrice ci regala personaggi grigi, ricchi di sfaccettature, non c'è nobiltà d'animo, non c'è altruismo, ma sentimenti più neri, dolorosi e rancorosi. Dèi, draghi, umani, elfi, demoni, gargoyle... è un mondo popolato da razze diverse in collisione, e non smetteremo di esplorarlo, di scoprire fin dove ognuna si spingerà, quanto sangue verrà versato. Non è una storia per chi si aspetta una lettura semplice e disimpegnata, ma una che merita ogni briciolo di attenzione, perché in qualsiasi momento gli equilibri più precari possono essere stravolti. I colpi di scena non mancano e sono ben inseriti all'interno del romanzo, preparatevi a leggere qualcosa che vi terrà svegli anche la notte. Se avete titubanze, l'autrice ha messo a disposizione i trigger warning del romanzo, per capire cosa vi aspetta, ma se deciderete di dargli un'occasione posso assicurarvi che non ve ne pentirete. Sebbene questo libro sia meno facile del primo, io l'ho trovato comunque molto scorrevole. C'è in buona dose azione e approfondimento psicologico, c'è un worldbuilding ricco e intrigante e ci sono personaggi che hanno catalizzato la mia attenzione totalmente (sì, Maelia, mia bella e affascinante elfa nera, mi riferisco proprio a te). In definitiva, credo che questo libro mi sia piaciuto ancora di più di Liwaria. La spada di diamante blu, non solo per il carattere più dark, ma per tutto quello che succede, per come l'autrice ha gestito la trama, per il peso delle scelte dei protagonisti, per i sentimenti contrastanti, per il modo in cui ogni capitolo mi ha coinvolta e tenuta incollata, per tutto un mondo che continua ad assorbirmi, a farmi soffrire, a torturarmi e che, nonostante tutto, amo immensamente. Non è impresa da poco farvi capire perché questa serie merita di essere letta, ma seguite questo blogtour e vi renderete conto dell'impressione positiva che continua a fare, di quanto ancora conquisti e della cura meticolosa dell'autrice nel dar vita a un progetto tanto memorabile. Io non posso che dare una valutazione di 5 tazzine e, nel frattempo, attendere con pazienza il prossimo volume. 

Fonte immagini: Amazon.it, Pinterest

giovedì 30 novembre 2023

Recensione: "Fourth Wing" di Rebecca Yarros (a cura di Eleonora)

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi la nostra Eleonora ci parla di uno dei romanzi più acclamati degli ultimi tempi, Fourth Wing, romantasy (con i draghi!) di Rebecca Yarros, uscito in Italia per Sperling & Kupfer. Vi lascio alla sua opinione, ma scriveteci pure le vostra nei commenti, se avete letto o sentito parlare del libro. Siamo sempre ansiose di confrontarci con voi ;) 
A presto!

Fourth Wing
di Rebecca Yarros

Prezzo: 11,99 € (eBook) 19,90 € (cop. rigida)
Pagine: 528
Genere: fantasy romance
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 7 novembre 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

L'accademia militare di Basgiath è la famosissima scuola per diventare cavalieri di draghi più spietata ed elitaria che ci sia. Una volta entrati non si hanno altro che due possibilità: laurearsi o morire. Violet Sorrengail già si immaginava a passare i prossimi anni circondata dai suoi amati libri e immersa nel silenzio della biblioteca. Nulla di più lontano da ciò che le sta per accadere. Quella generalessa di sua madre le ha ordinato di unirsi alle centinaia di candidati disposti a qualunque sacrificio pur di diventare parte dell'élite di Navarra: i cavalieri di draghi. Ma Violet ha solo vent'anni e un corpo ancora poco allenato alla battaglia: la morte per lei potrebbe arrivare in un lampo. I draghi, infatti, non si legano agli umani «fragili», ma li inceneriscono. E la maggior parte degli studenti non si farebbe scrupoli nell'eliminare Violet pur di migliorare le proprie possibilità di successo. Senza contare che tutti gli altri la farebbero fuori volentieri pur di punire la temibile e potente madre, compreso Xaden Riorson, il cavaliere più forte e spietato del Quadrante. E così Violet ogni sera va a dormire con la sfida di riuscire a vedere l'alba del giorno dopo...

Una delle uscite più attese di quest’anno dominato dai draghi, non quelli di case editrici ma le creature fantastiche (sì mr. Paolini, sto parlando pure di lei) è sicuramente Fourth Wing e, per chi lo aveva già letto in inglese il suo seguito, Iron Flame. Attualmente io sono qui per parlare solo del primo volume, il secondo è in fremente attesa di essere letto nella mia libreria e bando alle ciance parto subito col dire che ho adorato questo libro.

La protagonista è Violet Sorrengail, la figlia minore di un generale dell’esercito del regno di Navarra, che, per quanto riluttante, si sta preparando per affrontare la sfida più sanguinosa della sua vita fino a questo momento: il giorno della coscrizione. In questa giornata i giovani volontari del regno affrontano la prova per cui si sono preparati tutta la loro vita e che li porterà a entrare a far parte del Quadrante dei Cavalieri, o meglio entreranno prima nell’accademia di Basgiath, luogo dove verranno sottoposti a un addestramento brutale per poi arrivare, se tutto va bene, a essere scelti da un drago e diventare una volta per tutte Cavalieri, anche se ancora in addestramento. Peccato che Violet fino a sei mesi prima non aveva la minima intenzione di sottoporsi a questa prova, non ce l’ha nemmeno ora, ma con sua madre che è tra i nomi più noti dell’esercito e senza più suo padre ad appoggiarla, non ha altra scelta che abbandonare il suo sogno di essere una scriba e seguire le orme di famiglia, come hanno fatto anche i suoi due fratelli più grandi prima di lei. Le sue prospettive di sopravvivenza di certo non sono avallate da un fisico adatto alla fatica e alla salute, infatti tra i tre figli Sorrengail Violet è sempre stata la più debole e malaticcia, se a questo uniamo il fatto che in accademia ci sono tutti i figli dei ribelli sterminati da sua madre, obbligati con la forza a Basgiath, e che nutrono un ben giustificato risentimento per la donna, la giovane dà praticamente per certa la sua dipartita, o quantomeno una continua tortura per rimanere viva. Contro ogni pronostico però Violet supera le prove per essere ammessa all’accademia, grazie anche a qualche piccolo suggerimento da casa. La parte più semplice è alle spalle, ora comincia il vero inferno e a peggiorare le cose ci mancava solo Xaden Riorson, il figlio del capo dei ribelli che sin da subito l’ha presa di mira; per fortuna c’è anche Dain con lei, il suo migliore amico d’infanzia e forse anche in potenza qualcosa di più. Tra esercitazioni di battaglie, sfide all’ultimo sangue, vendette personali, segreti e sentimenti repressi che prima o poi vengono a galla, nonché un esito sorprendente per Violet, la sua avventura a Basgiath dimostra che forse la sua posizione tra i Cavalieri è esattamente il posto in cui deve stare. Il vincolo che inizialmente lega controvoglia Violet a Xaden si fa sempre più profondo e personale, complici anche due draghi alquanto focosi, in tutti i sensi, che contribuiscono ogni tanto a rendere parecchio imbarazzante l’atmosfera (avviso ai lettori potrebbero esserci delle scene per alcuni cringe per altri esilaranti). Noi poveri malcapitati soccomberemo alle dinamiche tra Violet e il Wing Leader del Quarto Quadrante, faremo il tifo per loro, ma ovviamente il “maiunagioia” è dietro l’angolo e quando si scatena la disfatta brucia enormemente (alias preparate i fazzoletti a tonnellate). Il finale si chiude con un odiosissimo cliffhanger e colpo di scena, che solo i più esperti cospirazionisti librari avevano potuto in qualche modo prevedere, i poveri comuni lettori no. A proposito di cospirazioni, una volta finito il libro non si può fare a meno di immergersi in tutte le teorie strampalate di tutto il booktok e bookstagram, oltre che in tutte le fanart, per cercare di prevedere come proseguirà la faccenda, ma questi sono dettagli.

Fourth Wing ti conquista da subito, i cliché più tradizionali di un fantasy con un buon elemento romance in mezzo ci sono tutti e a me francamente non dispiace per nulla, abbiamo la classica protagonista inizialmente debole e “più indifesa” rispetto a tutti ma che poi si dimostra quella con una maggiore forza caratteriale e inaspettatamente la migliore nel suo corso, abbiamo la controparte maschile descritta come un personaggio bellissimo e morally grey, col passato traumatico e dal cuore come un bignè alla crema (più o meno) disposto a fare di tutto per la protagonista, ma soprattutto ci sono dei “side characters” a cui noi non possiamo fare a meno che affezionarci e per i quali vorremmo fare una petizione all’autrice.

Il sistema che segna la struttura di Basgiath è semplice ma ben definito, al contrario di tutto quello che sta al di fuori di essa che è ancora molto confuso, anche se penso che capiremo di più nei prossimi libri. Il ritmo è bello acceso e tra rivalità e scaramucce c’è di che divertirsi. La traduzione italiana mi sembra ben fatta, anche se secondo me in lingua originale il libro rende molto di più, ma questa è una mia impressione generale. Veniamo ora alla parte che ho adorato di più, e come me penso molti: i draghi! Il legame che c’è tra drago e cavaliere è stato ben spiegato, con tutti i suoi pro e i suoi contro, a volte pure con un eccesso di informazioni, però le personalità dei singoli draghi fanno praticamente metà della storia da quando entrano in gioco. Tairn è favoloso, dispotico, saccente e al limite della brutalità ,sa decisamente qual è il suo ruolo e lo fa ben presente a tutti ad ogni occasione, cavalieri compresi. Ovviamente lui non è il solo e ce ne sono molti altri, ognuno di essi con un carattere ben definito, che a volte imita quello del cavaliere che si sono scelti. I draghi qui rappresentati non sono di certo adorabili lucertole cresciute, sono dei veri e propri combattenti, al pari, se forse non di più, delle loro controparti umane, e sotto certi aspetti il legame tra loro e gli esseri umani mi ricorda molto quello che c’è (ATTENZIONE POSSIBILE SPOILER!!) tra le dodici streghe con i loro draghi nella serie di Throne of Glass.

Di fatto altro non rimane da dire che ho adorato Fourth Wing e che, anche se forse non sarà il libro più innovativo e geniale dell’anno, mi sono affezionata un sacco a tutti i personaggi e francamente non vedo l’ora di scoprire cosa ha in serbo l’autrice nel secondo libro, col rischio di rimanere appesa sul finale visto che a quanto pare ancora non ha iniziato a scrivere il terzo libro. Ultimo appunto: la parte romance è molto molto ben presente e a dir poco esplosiva quindi se volete allacciate le cinture e attraversate il Parapetto per entrare ufficialmente nella caserma di Basgiath.
Eleonora


Fonte immagini: Pinterest

mercoledì 29 novembre 2023

Recensione: "Lirael" di Garth Nix

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi vi porto la recensione di un libro letto nell'ultimo periodo (e ascoltato in parte su Audible), ovvero Lirael, di Garth Nix. Il primo volume, Sabriel, mi era piaciuto tantissimo e non vedevo l’ora di ritrovare le atmosfere tanto amate e lo stile gradito dell’autore. La lettura l’ho fatta nuovamente insieme alla splendida Francesca di La biblioteca di Zosma, che condivide con me l’amore per il Vecchio Regno e per le avventure dell’Abhorsen.

Lirael
di Garth Nix

Prezzo: 9,99 € (eBook) 18,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 515
Genere: fantasy, epic-fantasy, dark fantasy, young adult
Editore: Fazi Editore (collana LainYA)
Data di pubblicazione: 7 marzo 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Sono passati tanti anni da quando Sabriel, la regina Abhorsen, ha sconfitto il malvagio Kerrigor; anni in cui il Vecchio Regno ha conosciuto pace e prosperità. Ma il confine tra il regno dei vivi e l’oltretomba sta per essere nuovamente messo a rischio. Lirael vive nel Ghiacciaio delle Clayr, ma non si è mai sentita veramente parte di questa comunità di chiaroveggenti. A quattordici anni ancora non possiede il dono della Veggenza, ovvero la capacità di guardare nel presente per scorgere un possibile futuro. In preda alla solitudine e a un forte senso di insicurezza, Lirael cerca di distrarsi trascorrendo le giornate nella Grande Biblioteca, dove di nascosto studia leggende e antichi incantesimi in compagnia di una misteriosa amica a quattro zampe. Dall’altra parte del Muro, ad Ancelstierre, il principe Sameth si sente altrettanto solo e incerto di fronte al futuro che lo attende. Prima o poi dovrà ricoprire il ruolo di Abhorsen seguendo le orme di sua madre Sabriel, ma la prospettiva di avere a che fare con i morti lo terrorizza. Mentre Lirael scopre tra le pagine dei libri una profezia sul suo conto che la condurrà in una missione disperata, anche Sameth si mette in viaggio per salvare un amico da nuove forze oscure che sembrano minacciare il Vecchio Regno; ma i morti non potranno essere rimandati indietro definitivamente finché non verrà alla luce il segreto che lega il destino dei due protagonisti. Dopo Sabriel, ecco il secondo emozionante capitolo della saga del Vecchio Regno: l’avventura di Lirael trascina i lettori ancora più a fondo nelle terre magiche scaturite dalla penna geniale di Garth Nix, intessendo un racconto suggestivo sulla scoperta di sé e del proprio destino, tra insidie e nemici pericolosi.

Ho iniziato Lirael senza neanche soffermarmi sul retro della copertina a leggere la trama. Non sapevo cosa vi avrei trovato, ero solo troppo curiosa di immergermi nella lettura. Sin da subito è chiaro che la storia di Lirael è molto diversa da quella di Sabriel. Se Sabriel mi aveva presa dal primo istante, tenendomi sempre col fiato sospeso, Lirael si prende un po’ più di tempo per entrare nel vivo e la prima parte è decisamente poco avvincente. Lirael è una Clayr e come ogni Clayr anche lei dovrebbe avere il dono della Veggenza. Ma arrivata all’età di quattordici anni, ancora nessuna visione del futuro. Lirael, che di suo si sente già fin troppo diversa dalle Clayr per via del suo aspetto (le Clayr hanno capelli biondi, occhi chiari e pelle leggermente scura, mentre lei ha capelli neri, occhi scuri e pelle chiarissima), considera questa situazione l’ennesima delusione. Prova rammarico per se stessa, per non essere come le altre, è proprio una condizione che la fa star male e la porta persino a pensare di togliersi la vita, poiché una Clayr senza visioni non è nulla, è inutile. Eppure in qualche modo, gli anni passano e lei resiste alla tentazione di rinunciare alla vita, aspettando fiduciosa che qualcosa cambi e che il suo destino si palesi. Nel frattempo, dovendo trascorrere del tempo nella Grande Biblioteca, si imbatte in tantissimi volumi intriganti e in misteriosi incantesimi che studia e prova, finché un giorno non crea la Canaglia, un cane spirito che diventerà per lei una guida, un amico, qualcuno di fidato da cui non riuscirà più a separarsi. Come era stato Mogget con Sabriel, anche Canaglia è un famiglio che accompagnerà la protagonista verso il suo destino, compagno d’avventure e spesso consigliere. Devo ammettere che la sua presenza è stata alquanto gradita, sia Mogget che Canaglia sono due personaggi che hanno un ruolo fondamentale all’interno della storia e spesso sono portatori di un sapere antico; grazie a loro, infatti, riusciamo a conoscere dettagli riguardo il passato, in questo libro addirittura riguardo i Sette che crearono la magia della Briglia. Se nel primo libro il worldbuilding poteva sembrare tratteggiato con cura ma poco chiaro (soprattutto all’inizio), in questo avremo una maggiore consapevolezza dell’ambientazione e del sistema magico, perché l’autore riesce ad ampliarlo in maniera intelligente e disinvolta, senza mai usare noiosi spiegoni. Le Clayr le avevamo già conosciute in Sabriel, poiché la protagonista spesso si era ritrovata a confidare in delle loro visioni per capire come salvare il padre, però restavano, al contempo, delle figure enigmatiche, quasi effimere, direi. Ebbene, qui, abbiamo invece modo di entrare nel loro mondo, di comprenderlo a fondo, di viverlo nelle loro attività, abitudini, usanze. Lirael appartiene da sempre a quel mondo, lo conosce bene, eppure sente di non appartenervi abbastanza, in quanto troppo diversa dalle altre. Sarà quando inizierà a viaggiare e a seguire il percorso che è stato tracciato per lei che acquisirà maggiore sicurezza, e a quel punto sarà chiaro che c’è ben altro da scoprire. Non solo su chi è davvero ma anche sul suo passato e, inevitabilmente, sul suo futuro (ma questo resterà ancora un mistero perché oggetto della trama del prossimo volume).

Parallelamente alla sua storia, seguiamo anche le vicende di un altro personaggio, Sameth, che altri non è che il figlio di Sabriel e Touchstone che si sono sposati, generando due figli. Oltre lui la sorella Ellimere, che pare avere, al contrario di Sam, delle innati doti come regnante, mentre lui ha tutt’altri interessi. A lui piace costruire cose, ma tutto ciò che riguarda Ancelstierre o il Vecchio Regno preferisce tenerlo lontano. Conosce bene le vicende vissute dai genitori, adesso sovrani del regno ma sempre in viaggio a tenere lontani nemici e mostri dell’oltretomba, e lui non si sente portato per quella vita. Non si sente nemmeno portato per la vita da reggente, ma è più quella di Abhorsen che lo spaventa. Infatti è su di lui che ricadono le pressioni per il futuro del regno, in quanto primo erede, tocca a lui, un giorno, prendere il posto della madre. Sam però teme la morte, la teme a tal punto da trascurare i suoi doveri, quelli impostigli dai genitori, e fare un po’ di testa sua. Per salvare un amico, si mette sulle sue tracce da solo, usando la magia con negligenza e mettendosi in pericolo. Scoprirà però che una nuova minaccia sembra incombere su tutti loro, un negromante che lo ha attaccato e che va assolutamente fermato. Ma lui, ormai ferito, non sa come fare per dare l’avvertimento. Sarà allora che si imbatterà in Lirael e dal loro incontro - ben oltre la metà del libro - si giungerà a un paio di rivelazioni molto importanti. Queste però vengono date praticamente alla fine e dovremo aspettare il prossimo volume per scoprire dove porteranno.

Lirael non è stata una lettura avvincente come Sabriel, ma è stata comunque una bella lettura. Non ci sono grandi colpi di scena, anzi direi praticamente nessuno a parte, come detto poco sopra, delle rivelazioni sul finale. Il ritmo di questo libro è molto più lento rispetto a quello del primo e forse questo può scoraggiare in un primo momento. Quello che mi è piaciuto di più è stato riuscire a comprendere meglio il mondo creato dall’autore, ma anche leggere di due protagonisti praticamente imperfetti. Lirael, così diversa dalle sue sorelle Clayr, che pensa più volte al suicidio; e Sam, oppresso dalle aspettative del suo popolo e della sua famiglia, che ha il terrore della morte, proprio lui che, come futuro Abhorsen dovrebbe varcare le soglie dell’oltretomba e rimandare indietro chi vuole uscirne. Sono entrambi personaggi profondamente turbati, per nulla a loro agio nelle proprie vite, ma che saranno costretti a delle scelte importanti, a dei sacrifici, per un bene più grande. Il loro destino sembra essere in qualche modo legato e questo, forse, darà loro la possibilità di riscattarsi, ma anche quella di comprendere molte cose che fino a quel momento sono sembrate inspiegabili. Probabilmente due personaggi così potranno risultarvi noiosi, ma io li ho trovati molto interessanti, perché non sono sicuramente il tipo di personaggi che si ritrovano in uno young adult, ovvero sempre fiduciosi delle proprie capacità, belli, impavidi, capaci di compiere le gesta più ardite senza minima esitazione. Li trovo spesso poco credibili ed ecco perché tanti di quei libri finiscono per me nel dimenticatoio, o per essere riposti dopo pochi capitoli. Garth Nix, invece, ci regala dei personaggi più che credibili, in cui è molto facile rispecchiarsi. Sono pieni di insicurezze, smarrimenti e compiono un sacco di errori. Hanno tante paure e non fanno fatica ad ammetterlo. Persino Sam, principe e futuro Abhorsen, ragazzo intelligente e pieno di talento, ce lo si aspetterebbe valoroso e intraprendente, è piuttosto un giovane pavido che non fa mistero dei suoi timori e delle sue mancanze.

Non troverete chissà quanta azione, probabilmente questo libro ha tutto ciò che hanno i libri di mezzo, fanno da tramite con l’ultimo, nel quale è concentrato il meglio, ma sicuramente avrete modo di approfondire determinati aspetti del worldbuilding che nel primo volume erano rimasti in secondo piano; avrete modo di conoscere nuovi, interessanti personaggi con cui relazionarvi, ma anche di ritrovare vecchie, amate conoscenze, sebbene siano passati degli anni dalle vicende del primo libro e qui vi sembreranno molto cambiati. Rimarrete incantati dall’atmosfera magica e allo stesso tempo oscura creata dall’autore, dai toni fortemente “dark” che, a mio parere, rappresentano la parte migliore della serie. Li vedrete alternarsi ad altri più onirici, che vi porteranno a viaggiare nel tempo, grazie alle capacità di Lirael. E se amerete tutto ciò, amerete anche i momenti più leggeri dovuti alla presenza dei famigli, che porteranno vivacità e tenerezza in una storia velata di morte, creature malvagie e tenebre. Io ho troppo un debole per questa serie e non vedo l’ora di iniziare il terzo volume, Abhorsen, e scoprire di cos'altro mi innamorerò.
Fonte immagini: Pinterest

lunedì 27 novembre 2023

Review Tour: "The Traitor Queen" di Danielle L. Jensen (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi il blog partecipa al Review Tour organizzato da Queen Edizioni in occasione dell'uscita di The Traitor Queen, di Danielle L. Jensen, secondo volume di una serie fantasy romance entrata nel cuore di molt* lettor*. Lo ha letto la nostra Giulia, che aveva già apprezzato il primo libro. Scoprite la sua opinione e fateci sapere qual è la vostra ;) A presto!

The Traitor Queen
di Danielle L. Jensen

Prezzo: 8,99 € (eBook) 17,90 € 8cop. flessibile)
Pagine: 394
Genere: fantasy romance
Editore: Queen Edizioni
Data di pubblicazione: 17 novembre 2023

La regina Lara, ormai esiliata, è stata costretta a guardare il padre prendere possesso di Ithicana, senza poter fare nulla per fermarlo. Quando scopre che suo marito, Aren, è stato catturato in battaglia, Lara sa che c’è solo un motivo per cui il padre lo tiene ancora in vita: per usarlo come esca e attirare la figlia a Maridrina. Rischiando la vita in mare, Lara torna a Ithicana con un piano per far evadere il suo re e liberare il Regno del Ponte dalle grinfie di suo padre. Per farlo, è disposta ad usare le sue stesse armi: le sorelle a cui ha risparmiato la vita. Tra nemici e alleati pronti a lottare per un gioco di potere ed entrare in possesso del Regno del Ponte, Lara metterà a rischio tutto ciò a cui tiene. Ed è costretta a fare una scelta: combattere per il suo regno, per Aren, o per sé stessa.

Buongiorno a tutti e a tutte! È da un po’ che non ci sentiamo, ma purtroppo tra università e problemi vari, sono riuscita a leggere poco e niente, però sono contenta di tornare oggi con una recensione più che positiva. Come penso vi ricorderete, qualche mesetto fa ho letto e recensito The Bridge Kingdom, un libro che mi era davvero piaciuto tanto e di cui non vedevo l’ora di leggere il seguito. Ebbene, oggi finalmente è arrivato il momento di parlarvi del secondo volume di questa meravigliosa saga. Grazie alla Queen Edizioni che mi ha fornito una copia del libro, ho potuto leggere The Traitor Queen in anteprima e finalmente finire la meravigliosa avventura di Lara e Aren.
Questa sarà una recensione priva di spoiler sul secondo volume, però non vi prometto non ce ne saranno sul primo, quindi se siete curiosi leggetevi prima The Bridge Kingdom.

Avevamo lasciato il popolo di Ithicana quasi nella disperazione più totale. La loro regina li aveva traditi, rivelando al loro peggior nemico le informazioni riservate riguardo la difesa delle isole, il re, il maestro del ponte, era stato catturato dal re ratto, il re di Maridrina. Cosa poteva andare peggio? Tutto. La sola difesa che era rimasta al popolo di Ithicana era il loro più prezioso segreto, la sola cosa che custodiva con grande gelosia, la vera città, l’isola inespugnabile e impenetrabile di Eranahl; al costo di morire torturato, Aren non avrebbe rivelato a niente e a nessuno il modo per entrare all’interno della sua città perché avrebbe significato consegnare il suo popolo, la sua gente, nelle mani nemiche e questo non se lo sarebbe mai perdonato. Lara, dopo essere stata cacciata dal popolo di Ithicana perché si era per un po’ rifugiata ad Harendell, ma dopo aver saputo che Aren era stato catturato, aveva preso la prima imbarcazione ed era salpata alla volta di Eranahl, nonostante il mal di mare, l’incapacità a nuotare e i migliaia di squali a circondare l’isola. L’aveva fatto solo per il suo re, suo marito, colui che aveva tradito e colui per il quale si sarebbe sacrificata pur di saperlo in salvo. Nonostante le mille difficoltà, una volta arrivata nella sua città, non ci sarà un bel comitato d’accoglienza per Lara, tanto che verrà rinchiusa nelle segrete finché Ahnna non deciderà di vederla per capire cosa ha da dire.

Bene, in questo secondo volume vedremo come le vite di Lara e Aren si incroceranno di nuovo per salvare quello che la regina traditrice ormai considera il suo regno, quello per cui una volta avrebbe fatto carte false per rovesciare, ma senza il quale ora si sente persa.

La prima parte del libro è interamente dedicata alla pianificazione di uno stratagemma per liberare Aren dalle grinfie di Silas Veliant, il re di Maridrina. Il castello dentro il quale Aren è segregato sembra inaccessibile o quanto meno è impossibile la fuga, non con centinaia di guardie come scorta e ad ogni possibile via di fuga. Se non fosse stato per la scaltrezza di Lara e per l’aiuto delle sue amate sorelle, Aren non sarebbe mai riuscito a sfuggire alla catena del re nemico, e sicuramente sarebbe crollato da lì a poco sia fisicamente che psicologicamente. In questa prima parte scopriamo un aspetto di Aren che prima ci era stato oscurato. Nel primo libro veniva descritto come un re forte che non si arrende mai, e questo lo aveva dimostrato ampiamente, mentre in questi capitoli lo troviamo stanco, distrutto mentalmente a causa delle sofferenze che patisce per mano della Gazza, troviamo un Aren quasi pronto a cedere pur di mettere fine alla sofferenza.

Al contrario, troviamo la stessa Lara di sempre, con un’emozione sopita che con il duro addestramento avevano eliminato, la paura di perdere Aren e consegnare Ithicana al padre non la fa dormire la notte, non riesce ad accettare il fatto di aver tradito il suo popolo ed essere la causa di tutte le loro sofferenze. Ad un certo punto del libro, verso la fine, Lara è ormai rassegnata all’idea di non poter più riconquistare la benevolenza del suo popolo e del suo amato, la troviamo a piangere sconfitta perché non può più far nulla per proteggere il regno da suo padre. Una nuova sfumatura del carattere di Lara che ho apprezzato molto, perché finalmente la vediamo umana, nonostante credo sia una delle protagoniste meglio riuscite degli ultimi anni. Una guerriera, una regina, una donna che non si abbatte di fronte a nulla, combattiva fino all’ultimo, vendicativa il giusto e protettiva fino alla morte verso chi ama e ciò in cui crede.

«Dal giorno in cui ci siamo incontrati, non c’è mai stato nessuno all’infuori di te. E non ci sarà mai nessuno all’infuori di te. Sei la mia regina, e io ho bisogno di te.»

Vi cito una frase di Aren per farvi capire quanto questa protagonista sia stata brava a entrare nel cuore dei lettori, io credo alle parole di Aren, per me è lo stesso, in quella frase ha racchiuso il senso della protagonista. Da quando ho letto di lei, dalla prima pagina io sapevo, ero consapevole che all’infuori di Lara non ci sarebbe stata nessuna degna di governare un popolo amorevole e guerriero come quello di Ithicana.

È proprio per questo che io considero questo libro uno dei migliori degli ultimi due anni. Una protagonista così forte, così umana, così perfetta nell’imperfezione mi mancava. Devo dire che dopo Throne of glass non mi era mai capitato di amare nessun’altra protagonista, dopo Aelin non c’era nessun altro in grado di farsi ricordare, ma Lara è una protagonista che rimane.
Giulia


Photo credit: @_gbooklover_

venerdì 24 novembre 2023

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "La bussola degli elfi. Prove di coraggio per salvare la Natura" di Anna Simonato

Buon pomeriggio, lettor*! ^^
In questo nuovo appuntamento con la nostra amata rubrica per bambini e ragazzi vi parlo di La bussola degli elfi. Prove di coraggio per salvare la Natura, di Anna Simonato. Questo libricino mi è arrivato a sorpresa da Storiedichi Edizioni, che ringrazio infinitamente, ed è stata anche una bella sorpresa la deliziosa storia che vi ho trovato. L’ho già letta diverse volte a mio figlio, penso sia un libro davvero perfetto se volete educare i vostri bimbi al rispetto per la Natura e l’ambiente in cui viviamo.

La bussola degli elfi
di Anna Simonato

Prezzo: 14,90 € (cop. rigida)
Pagine: 32
Genere: albo illustrato, fantasy, bambini, ragazzi, ecologia
Illustrazioni: Gloria Tundo
Editore: Storiedichi Edizioni
Data di pubblicazione: 13 ottobre 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Che cosa è successo alla Città degli Elfi? Un tempo vi regnavano la bellezza e l’armonia, ma da quando si è diffusa una malattia molto contagiosa, l’Egoismo, il mare è pieno di rifiuti, la terra non dà frutti, non c’è più cibo e gli animali rischiano di morire soffocati dai fumi delle fabbriche. Con l’aiuto di un messaggero, la Natura invita gli elfi più giovani ad affrontare alcune prove di coraggio. Grazie a un’antica bussola nascosta tra le radici di una quercia secolare, e a una formula magica, gli elfi riusciranno a sconfiggere un drago senza ali, un mostro marino e un uccello a due teste. I fiori torneranno a sbocciare, da semi magici nascosti in misteriose conchiglie, e i giovani elfi torneranno a vivere serenamente con le loro famiglie.

La bussola degli elfi si presenta come un libricino di poco più di 30 pagine, illustrato magnificamente da Gloria Tundo, ma racchiude al suo interno un messaggio davvero speciale, che è quello del rispetto per la Natura. In un periodo di crisi ambientale come quello che stiamo vivendo, è bene educare anche i più piccoli e far loro comprendere l’emergenza in cui ci troviamo. Sicuramente a scuola faranno lezioni sull'argomento, sicuramente molti genitori avranno premura di far capire loro quanto sia importante avere riguardo per il mondo in cui viviamo, ma questo libro dà loro un ulteriore occasione di guardare al problema e capirlo a fondo. Lo fa tramite un linguaggio semplice e diretto, ma soprattutto tramite una chiave metaforica fantastica che non può che colpire e affascinare. Ho sempre pensato che anche una lettura fantasy può avere da insegnare qualcosa, se la si legge in modo attento, se si riescono a cogliere i riferimenti alla vita reale. Anna Simonato, in questo libro per bambini e ragazzi, parla di elfi e di un villaggio pacifico e in armonia con la Natura, un mondo pulito e incontaminato. Ma questo mondo, col tempo, viene offuscato da un terribile male: l’Egoismo. Gli elfi iniziano a sfruttare l’ambiente che li circonda, a tagliare alberi per riempirsi le legnaie, a catturare grandi quantità di pesci e uccelli per avere più scorte di cibo, a inventare fabbriche che producono plastica e sputano in cielo grosse nuvole di fumo. La vita di molti animali è in pericolo e gli elfi, soprattutto i più giovani, restano chiusi in casa a giocare da soli e a riempirsi le pance, dimenticandosi di occuparsi della Natura. Qualcosa, fino ad ora, vi suona familiare?

Vedendo ciò, Madre Natura cerca di avvisare i giovani del villaggio inviando loro un messaggero che propone di piantare nuovi alberi, di liberare il mare dai rifiuti e ripopolarlo di pesci, di salvare gli uccellini che hanno perso la mamma a causa dei fumi delle fabbriche; ma il messaggero viene ignorato, come se quei problemi non li riguardassero. E così si abbatte su di loro una profezia, una sorte tremenda colpirà il villaggio, se nessuno farà nulla per salvare la Natura. Arriverà una pioggia violenta a distruggere tutto, il fumo oscurerà il cielo e gli elfi adulti saranno costretti a lasciare le loro case per andare a procacciare cibo altrove. Saranno i giovani elfi, a questo punto, a dover prendere in mano la situazione, se vorranno che qualcosa cambi. Ma come fare? La risposta pare averla una Vecchia Quercia magica che darà loro la possibilità di rimediare agli errori commessi superando delle prove e recitando insieme una formula magica presente sul retro di una bussola molto speciale. Sarà proprio questa bussola a condurli verso le loro prove. E così, si ritroveranno prima in un bosco ad aiutare un cerbiatto impaurito e minacciato da un enorme drago senza ali ma con artigli e denti affilati, un drago che vuol distruggere col fuoco il bosco e qualunque altra traccia di Natura esistente. Gli elfi cercheranno di farsi coraggio e, recitando insieme la formula magica, lo sconfiggeranno.

In nome di Madre Natura noi non proviamo paura; uniti tutto possiamo fare e i nemici sbaragliare.

Per la loro seconda prova, la bussola li conduce verso il mare, dove un delfino è in difficoltà, con un sacchetto di plastica infilato in una pinna. Ma anche qui un mostro comparirà a terrorizzarli e, ancora una volta, recitando la formula magica, riusciranno a superare la paura e a salvare l’animale in pericolo. La terza prova si sposta in cielo, una mamma uccello non riesce a trovare i suoi cuccioli per il troppo fumo delle fabbriche che oscura tutto. Gli elfi vorrebbero aiutarli ma compare un grosso volatile a due teste a minacciarli. La formula magica, ripetuta ancora una volta insieme, li aiuta a liberarsi del mostro. Dopo averli sfidati tutti con coraggio, però, le cose non sembrano ancora cambiate e così i giovani elfi decidono di piantare dei semi. Ancora una volta lo faranno insieme, perché solo così riescono a ottenere un vero risultato. Madre Natura, orgogliosa, si congratula con gli elfi, che finalmente hanno compreso la lezione e hanno imparato dai loro errori. Prendersi cura della Natura e dell’ambiente parte, sì, da ognuno di noi, ma è quando affrontiamo il problema uniti che facciamo davvero la differenza. Ognuno di noi è un elfo di questa storia e sono tantissimi i mostri che ogni giorno minacciano i nostri boschi, i mari, l’aria che respiriamo. Dobbiamo trovare il coraggio di agire, di non starcene rintanati ad aspettare che le cose cambino da sole o che qualcun altro se ne occupi. La Natura è un ben preziosissimo e se vogliamo lasciare alle future generazioni un posto degno di essere chiamato “casa”, dobbiamo prenderci cura di quel posto, sin da ora. E dobbiamo farlo tutti, nessuno escluso. Non avremo formule magiche da recitare, forse, ma sappiamo cosa fare per dare il nostro contributo nel mantenere pulito questo mondo, un luogo sano in cui crescere, non un luogo malato. L’Egoismo va combattuto.

La bussola degli elfi è una storia che ha tanto da insegnare, non solo ai più piccoli, ma anche agli adulti, a quelli che ancora non hanno compreso quanto sia importante partecipare in maniera attiva nella salvaguardia dell’ambiente e non solo teoricamente. I disegni di Gloria Tundo sono una meraviglia, pennellate dolci a ricreare uno stile fiabesco, perché proprio attraverso una fiaba del genere l’autrice cerca di colpire l* lettor*, mostrando a quanto di bello ogni giorno rinunciamo non prendendoci cura nel modo giusto della Natura, della terra, del cielo, del mare. È una lettura semplice ma con un messaggio inequivocabile e vi invito ad assaporarla anche voi e a fare del vostro meglio per cambiare le cose, per salvare il futuro ed evitare il peggio, anche perché la Natura sa come vendicarsi, sa come farsi sentire. E allora, comprendiamola, amiamola e salviamola, prima che sia troppo tardi.
Photo credit: @francikarou


Ringrazio la casa editrice Storiedichi Edizioni e l'Ufficio Stampa LaChicca per la copia fornita, in cambio di un'onesta opinione.

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