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lunedì 26 settembre 2022

Review Party: "Victories Greater Than Death: La Pietra di Talgan" di Charlie Jane Anders

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi inizia il Review Party di Victories Greater Than Death: La Pietra di Talgan, di Charlie Jane Anders, autrice che, a mio parere, è una tra le migliori rivelazioni lette quest’anno. Il romanzo è uno sci-fi young adult che mescola avventura spaziale e tematiche attualissime. Me ne sono davvero innamorata. Ringrazio Fanucci per avermi permesso di organizzare un evento dedicato al libro e per avermene inviato una copia in cambio di una recensione onesta.

Victories Greater Than Death: La Pietra di Talgan
di Charlie Jane Anders

Prezzo: 9,99 € (eBook) 14,99 € (cop. rigida)
Pagine: 336
Genere: sci-fi, young adult, lgbt+
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: 2 settembre 2022

Tina Mains non è un'adolescente comune. Ha un lume di salvataggio interplanetario nel petto, e trascorre ogni giorno di vita sulla Terra in trepidante attesa che questo lume si attivi e che i suoi alleati alieni, che da piccola l'avevano nascosta sulla Terra per proteggerla, la vengano a prendere per riportarla nello spazio e permetterle di compiere il suo destino: sconfiggere un terribile nemico intergalattico e far trionfare la giustizia. In quest'ardua impresa spaziale, Tina potrà fare affidamento sulla sua migliore amica Rachael e su un equipaggio di alieni e terrestri determinato a portare a termine la missione, costi quel che costi. Riusciranno a salvare l'universo da ciò che lo minaccia e a ristabilirne l'equilibrio?

“Ci sono vittorie che vanno oltre la morte”.

Chi l’avrebbe mai detto che Victories Greater Than Death: La Pietra di Talgan si sarebbe rivelata una lettura tanto piacevole? Leggendo la trama avevo intuito potesse trattarsi di una bella storia ma questo libro è molto di più. Dietro quello che sembra un semplice sci-fi per ragazzi c’è la volontà dell’autrice di parlare di temi molto attuali, come identità di genere e sessualità, ma in modo molto naturale, regalandoci diverse rappresentanze lgbt+ all’interno della sua storia e rendendo il romanzo una piccola perla capace di mescolare in modo sapiente elementi diversi e distinguersi da altri romanzi simili.

Tina Mains è una ragazza apparentemente ordinaria sulla Terra, in realtà nasconde al suo interno un lume di salvataggio pronto a esplodere da un momento all’altro e a richiamare gli alieni che l’hanno lasciata lì, affidandola alla donna che l’ha cresciuta. Ha una migliore amica, Rachel, con cui condivide gioie e dolori dell’essere adolescenti e che conosce il suo segreto. Rachel la incoraggia a liberare una volta per tutte quella luce che ha dentro e seguire il suo destino, ma sembra un’impresa non facile, soprattutto dal momento che, una volta esplosa, degli alieni molto cattivi le daranno la caccia. Quando finalmente, dopo diversi tentativi, il lume si attiva, Tina viene immediatamente rintracciata dal malvagio Marrant, un alieno con la faccia da teschio che la ragazza ha spesso visto nei suoi sogni; ma in suo soccorso ne arriva un altro, Yatto, che porta le due ragazze su un’astronave fatiscente e si presenta. È un membro dell’equipaggio della Flotta Reale, quella che un tempo era guidata dalla mitica Capitana Argentina e Tina non è che il suo clone. Presto le verranno restituiti i ricordi della Capitana e lei potrà finalmente diventare la persona che era destinata essere. Non tutto però va per il verso giusto e, se alcuni ricordi sembrano tornare, soprattutto un sapere enciclopedico non sempre utile, tutto ciò che è legato alla sfera più privata e personale della Capitana non riesce a recuperarlo. Ciò che più le premeva sapere era della pietra di Talgan, un antichissimo manufatto che sembra cercare Marrant e che è convinto lei sappia dove si trovi ma, seppure lo sa, è un ricordo che fa parte di quelli a cui non ha accesso. Mentre cerca di capirne di più, mentre prova a definire la propria identità e il proprio destino, Tina si lascia coinvolgere dalle vicende dell’astronave che l’ha salvata, l’Indomita, di cui fanno parte esseri di razze aliene differenti e un capitano, Othaar, che era grande amico della Capitana Argentina. Rachel le è rimasta accanto, disposta a vivere con lei quell’avventura incredibile, una scusa anche per sfuggire alla vita sulla Terra che non le dava le soddisfazioni di cui aveva bisogno, una vita passata a sfuggire ai bulli e rincorrere un sogno che in pochi capivano. L’Indomita si popola presto di nuovi elementi, ragazzi reclutati tra i più geniali della Terra che possano aiutare a rimettere in sesto l’astronave e a rafforzare quei settori in cui ha subìto della mancanze. Ecco che Keziah, Damini, Elza e Yiwei diventano ufficialmente parte dell’equipaggio dando un contributo sostanziale con la loro intelligenza fuori dal comune e le loro idee fresche e ingegnose. La loro presenza rassicurerà anche Tina e Rachel, facendole sentire meno sole, più parte di qualcosa, di una famiglia di terrestri con cui intendersi e sodalizzare. E se in un primo momento avranno qualche difficoltà davanti alla prospettiva di ritrovarsi in mezzo a una guerra che non gli appartiene, presto capiranno che per ognuno di loro quella è un’opportunità irripetibile, l’opportunità di poter essere, un giorno, ciò che più sognano.

C’è davvero tanto da dire su questo romanzo che ho quasi difficoltà a trovare le parole, ma vi risparmio altra trama e passo  a quello che più mi preme farvi sapere, ovvero come l’autrice sia riuscita a dar vita a una storia ben oltre le aspettative (non per niente ha vinto anche un sacco di premi che non vi sto qui a elencare, ma vi consiglio di dare una sbirciata alla sua biografia). In Victories Greater Than Death non troverete solo vicende ambientate nello spazio, scontri tra razze aliene e tecnologia avanzata, ma anche il nascere di bellissime amicizie, di storie d’amore fuori dai soliti canoni, vedrete personaggi affrontare percorsi che li porteranno a una maggiore consapevolezza di sé, della propria identità e sessualità, li vedrete prendere atto delle proprie capacità e sfruttarle per il bene comune; assisterete a grandiosi atti di coraggio, a risvolti inaspettati che metteranno in dubbio le poche certezze, seguirete le vicende di ogni personaggio ritrovandovi ad affezionarvi e a temere per la sua incolumità. Questo libro vi terrà incollat* dalla prima all’ultima pagina, con la sua trama avvincente, i capitoli brevi e ben strutturati. Lo stile dell’autrice è ottimo, nulla appare forzato, né i dialoghi né le scelte intraprese dai protagonisti. Ammetto che sin dall’inizio il romanzo mi ha fatto pensare alla più nota serie sci-fi ya Aurora Rising, dell'affiatato duo Kaufman-Kristoff, ma ammetto anche di essermi subito resa conto di quanto questo romanzo di Anders sia decisamente superiore per diversi aspetti, soprattutto il modo di parlare ai giovani e di rappresentarli. È proprio uno di quei romanzi che consiglierei alla generazione di oggi, non solo perché troverebbe tante risposte ma anche perché si sentirebbe in qualche modo compresa. Ogni personaggio in questo libro ha un percorso non facile da affrontare, prima di tutto nei riguardi di se stesso. Si sentono tutti un po’ fuori posto ma con così tanto da dare che non sanno in che maniera esprimerlo. Anche l’arte può diventare un modo per salvare l’umanità, per esempio, o cantare, suonare o creare applicazioni che possano cambiare il mondo. Ognuno ha uno spazio fondamentale all’interno della storia, che non ruota esclusivamente intorno alla protagonista Tina, ma diviene quasi una storia corale. Un’altra cosa che ho apprezzato del romanzo è l’inclusività, tema attualissimo e talvolta mal utilizzato all’interno di ya che vogliono a tutti i costi sembrare moderni. Qui abbiamo razze aliene che si presentano col pronome, che dichiarano da subito il proprio genere, e anche razze aliene che di generi ne hanno addirittura tre. Abbiamo personaggi non binari, personaggi transessuali e bisessuali e anche personaggi che non hanno ben chiaro cosa siano e quale sia il loro orientamento. E tutto questo è rappresentato così bene che mi sono quasi commossa. E, a proposito di commozione, penso che la cosa che mi ha colpita di più in assoluto sia stato il modo in cui i personaggi hanno iniziato a relazionarsi tra loro, mai in maniera forzata, sbrigativa, poco credibile, anche un semplice abbraccio viene preceduto da una richiesta a concederlo. (“Posso abbracciarti? Ti darebbe fastidio?”) Ecco, questa cosa l’ho trovata bellissima, penso di non aver mai letto nulla di simile in nessun romanzo, probabilmente una delle migliori forme di rispetto esistenti. In questo romanzo trovate cose così, che vi lasciano semplicemente senza parole.

Fatevi il favore di leggere questo libro. Se cercate un’avventura emozionante, piena di imprevisti, di personaggi originali e non stereotipati, se cercate una storia che sia anche il racconto di una bella amicizia, se avete voglia di una lettura appassionante, epica, divertente, moderna, fresca e travolgente, Victories Greater Than Death: La Pietra di Talgan è ciò che fa per voi.

Fonte immagini: Google immagini
Banner/calendario: @paranormalbookslover

1 commento:

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