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mercoledì 16 ottobre 2024

Recensione: "Santuario dell'ombra" di Aurora Ascher

Buongiorno! ^^
Oggi sono qui a parlarvi di un libro della Ne/oN che mi è stato gentilmente inviato tramite Netgalley. Si tratta di Santuario dell’ombra, di Aurora Ascher. Devo dire che le premesse del romanzo mi sembravano buone, poi basta che ci sia un circo nella trama e io vado in brodo di giuggiole. Peccato che la storia non si sia rivelata abbastanza soddisfacente e che mi abbia deluso su molti fronti. Ringrazio comunque la casa editrice per l’opportunità e adesso vi vado a spiegare perché questo libro non mi ha convinta.

Santuario dell'ombra
di Aurora Ascher

Prezzo: 10,99 € (eBook) 18,80 € (cop. flessibile)
Pagine: 384
Genere: fantasy romance, fantasy, romantasy
Editore: Ne/oN Libri
Data di pubblicazione: 11 settembre 2024
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Per gli umani, il circo di Salizar è un luogo di mistero e meraviglia. Per Harrow, è il luogo dove nascondersi da coloro che hanno massacrato il suo clan. Un rifugio dove può camuffare sia le sue capacità che la sua vera identità. Finché non arriva lui. Lui che non ricorda chi – o cosa – sia. Raith è una misteriosa creatura alata che ha perso la memoria, ha il corpo nero come la notte (o come il vuoto), e l'iride dei suoi occhi è un cerchio di fiamme. Sa solo di essere un mostro. Ma Harrow si sente immediatamente e inspiegabilmente attratta e attirata da lui, e sa che l'unico modo per tenerlo al sicuro è abbandonare il circo. Per ogni segreto svelato, un’ombra del passato di Harrow si dissipa – esponendola a un nemico che non si fermerebbe davanti a nulla per ottenere la sua vendetta su di lei. Raith non è quello che sembra – ed è ora che tutti capiscano che neanche Harrow lo è.

Non mi ero ancora imbattuta in recensioni di Sanctuary of the Shadow quando ne ho fatto richiesta su Netgalley. Sapevo vagamente di cosa parlasse ma sembrava interessante, anche perché se c’è un circo con creature magiche io me ne sento immediatamente attratta. I primi capitoli mi sono sembrati intriganti ma presto, troppo presto, il trope che più detesto ha fatto la sua comparsa: l’insta-love. Ma andiamo per gradi. Harrow lavora nel circo itinerante di Salizar, un circo di creature con straordinari poteri, che attirano il pubblico ma anche molto scetticismo. Salizar offre loro un posto da poter chiamare casa, ma anche una famiglia e, soprattutto, protezione. Harrow finge di essere una normale essere umana che legge le carte, un’umana senza alcun potere, ma in realtà anche lei è una Elementale, è addirittura una Veggente, l’ultima rimasta in vita dopo una strage compiuta da un essere spaventoso, il Wraith. Non avendo altro posto in cui andare e dovendo salvaguardare la sua identità, Harrow tiene un profilo il più possibile basso per non destare sospetti di alcun tipo. Eppure, il suo elemento, l’Acqua, trova il modo di parlarle in ogni momento e Harrow si fida, si sente guidata dall’Acqua e ne ascolta la voce. L’acqua le parla anche nei sogni e sembra darle avvertimenti, o forse semplicemente condurla verso il suo destino… È così che si ritrova faccia a faccia con un essere incredibile, un uomo tenuto in gabbia da Salizar, verso cui Harrow prova un’immediata empatia. La sua prigionia la mette a disagio e così escogita un piano per liberarlo e salvarlo dalle grinfie di Salizar, che desidera darlo in pasto agli occhi avidi del suo esigente pubblico. 

E qui veniamo alle note dolenti. Harrow non prova soltanto una forte empatia verso Raith, questa creatura possente che Salizar pensa sia un Wraith e desidera punire e umiliare, ma se ne sente fortemente attratta. Raith non ha ricordi del suo passato, non sa perché lo tengano in gabbia, non sa se è davvero l’abominio di cui parlano e se merita di stare lì dentro, ma Harrow vuole dargli una mano e lui l’accetta, perché è la prima e unica persona che non lo tratta come un mostro. Ma una volta libero, Raith sente addosso un senso di vendetta e sangue che solo l’intervento di Harrow riesce a tenere a freno. I due fuggono insieme e cercano di nascondersi, ma il desiderio che provano l’uno verso l’altra ha il sopravvento e praticamente non fanno in tempo a trovare rifugio che iniziano a dare i numeri a letto. Adesso, io non sono una lettrice pudica o roba del genere, di romantasy mi è capitato di leggerne diversi, ma questi due si conoscono appena e ci danno subito dentro come se non avessero alle calcagna gente che vuole ritrovarli, catturarli o ucciderli. Questa cosa mi ha fatto veramente ridere. Comunque, se siete amant* dello spicy, avrete capito che qui non manca, ne troverete in abbondanza. Non vi spoilero il resto perché presto la pacchia finirà per entrambi. Harrow conoscerà la verità su Raith (praticamente era rimasta solo lei a non capire quello che era palese a chiunque) e il nostro bel protagonista farà un sogno rivelatore sul suo passato. Le cose cambieranno e dovranno compiere delle scelte diverse, ma riusciranno a separarsi ora che hanno instaurato un forte legame? Il destino li tiene uniti, nel bene e nel male, e dovranno trovare il modo di conciliare i demoni del loro passato con il forte sentimento che li lega.

Oltre l’instalove, che è davvero il più rapido che abbia mai letto, questo romanzo presenta un sacco di altri difetti. Non c’è un’ambientazione ben definita, tanto per cominciare, le descrizioni sono praticamente assenti. Tutto il sistema magico, che pure poteva essere interessante, non è abbastanza approfondito da permetterci di comprenderlo al meglio. L’autrice ci immerge direttamente all’interno di questo suo mondo magico, fatto di divinità degli elementi, Elementali con poteri magici, creature spaventose ma senza spiegarci nulla. Potrebbe anche andarmi bene, perché non amo gli spiegoni, ma qui si ha l’impressione che nemmeno Ascher abbia ben chiaro ciò cui ha dato vita. Ci sono un sacco di cose che non hanno un senso o che vengono inserite di punto in bianco solo per far prendere alla storia una determinata direzione, in un capitolo si dice una cosa e in quello dopo viene contraddetta. La dea dell’Acqua che ha poteri assurdi, come quella del Fuoco, è capace di fare una magia straordinaria (che non vi dico per non fare spoiler) ma poi si arrampica sugli specchi per spiegare come mai non riesce a rintracciare Harrow, che sarebbe stata una passeggiata considerando ciò di cui è capace. È tutto un continuo nonsense. Ripeto, le premesse potevano sembrare buone e a tratti qualcosa riesce a prenderti e intrigarti, anche se troppo poche, ma in generale Santuario dell’ombra non è strutturato in maniera solida, la storia fa acqua da tutte le parti e i protagonisti ricalcano parecchi cliché. Anche i trope sono visti e rivisti. In conclusione, questo romanzo non mi ha cambiato l’esistenza e mi ha intrattenuta anche male, molte cose sono poco chiare, ho sghignazzato per tutte le cose assurde trovate nella storia, buttato gli occhi al cielo per l’ingenuità di Harrow e le sue contraddizioni, sbuffato per la delusione. Una lettura facilmente dimenticabile.

Fonte immagini: Pinterest

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