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lunedì 21 febbraio 2022

Recensione: "The Will and the Wilds" di Charlie N. Holmberg (a cura di Eleonora)

Buongiorno e buon inizio settimana, caffeinomani! ^^
Oggi la nostra Eleonora ci parla di un romanzo di Charlie N. Holmberg, conosciuta in Italia per la serie Paper Magician pubblicata da Fanucci. Il romanzo è The Will and the Wilds, un fantasy molto particolare e complesso perfetto per chi ama le coppie enemies to lovers. Vi lascio alla recensione per saperne di più! Lasciate un commento con il vostro pensiero, se vi va. A presto! ;)

The Will and the Wilds
di Charlie N. Holmberg

Prezzo: 4,99 € (eBook) 9,99 € (cop. flessibile)
Pagine: 267
Genere: fantasy
Editore: 47North
Data di pubblicazione: 21 gennaio 2020
INEDITO IN ITALIA

Enna knows to fear the mystings that roam the wildwood near her home. When one tries to kill her to obtain an enchanted stone, Enna takes a huge risk: fighting back with a mysting of her own. Maekallus’s help isn’t free. His price? A kiss. One with the power to steal her soul. But their deal leaves Maekallus bound to the mortal realm, which begins eating him alive. Only Enna’s kiss, given willingly, can save him from immediate destruction. It’s a temporary salvation for Maekallus and a lingering doom for Enna. Part of her soul now burns bright inside Maekallus, making him feel for the first time. Enna shares Maekallus’s suffering, but her small sacrifice won’t last long. If she and Maekallus can’t break the spell binding him to the mortal realm, Maekallus will be consumed completely—and Enna’s soul with him.

Chi conosce Charlie N. Holmberg probabilmente è perché ha avuto modo di leggere uno o più libri della serie Paper Magician. In quei romanzi l’autrice ha saputo catturare il lettore con uno stile semplice, sia nella scrittura che nell’evoluzione della storia riuscendo comunque a mantenere accesi l’interesse e l’attenzione. In “The wild and the wilds” tutto ciò a cui ci aveva abituato la scrittrice si è volatilizzato per lasciare il posto ad un romanzo, autoconclusivo, che ricorda libri come quelli di Naomi Novik o come la duologia di S. Jae Jones, in cui abbondano personaggi complessi, atmosfere cupe e pericolose ed in cui l’enemies to lovers trova la sua apoteosi; anche la scrittura ovviamente si è adattata al romanzo e si è fatta più corposa e complessa (quanto meno se si legge in lingua).

La protagonista, Enna, è l’unica figlia di un ex-militare reale che, sopravvisuto agli orrori del Mondo dei Mostri o The Deep, è ormai ridotto ad un guscio vuoto che a stento mantiene la connessione con la realtà. I due vivono in una casetta ai margini del bosco che costeggia un piccolo villaggio di provincia e si mantengono con un misero commercio di funghi da loro coltivati. Da generazioni in famiglia si tramanda la conoscenza e un libro di scoperte, riflessioni e annotazioni riguardo i Mysting , abitanti del Mondo dei Mostri che talvolta infestano la foresta e minacciano la vita degli esseri umani, e per questo Enna e suo padre sono additati come strambi e tenuti ai margini della vita sociale del villaggio. La ragazza però ha una marcia in più rispetto a chiunque nella percezione dei mysting, nella sua ultima impresa infatti suo padre ha trafugato una pietra in grado di avvertire la presenza di questi esseri malevoli che ha poi donato alla figlia. Un giorno però la vita viene sconvolta dall’attacco di una particolare razza di mysting, parecchio aggressiva, che punta (o almeno così sembra) ad uccidere Enna. Per sbarazzarsi della minaccia la giovane non ha altra scelta che evocare a sua volta un mysting e stringere con esso un patto affinché quest’ultimo la protegga. Alla sua chiamata si manifesta Maekallus, un narvalus, ossia un mysting umanoide caratterizzato da un lungo corno sulla fronte, come appunto quello di un narvalo, e dal nutrirsi di anime umane per vivere; non tutto va come previsto, per non dire decisamente storto, le due controparti si ritrovano l’uno legato all’altra e Maekallus è incatenato al mondo mortale da una magia. Per sopravvivere il narvalus deve assorbire parte dell’anima di Enna ma anche in questo caso le cose non vanno come previsto e ben presto il mysting comincia, incomprensibilmente, a provare emozioni e sentimenti mai conosciuti prima.

A complicare ulteriormente la situazione, non tutto è come appare e ciò che sembra solo un’innocua ma utile pietra agganciata al polso della protagonista potrebbe essere quello che serve perché si scateni una guerra tra il popolo di The Deep e gli abitanti del villaggio; quando si dice al peggio non c’è mai fine...

Per chi ama il trope degli enemies-to-lovers in questo romanzo di sicuro troverà pane per i suoi denti, Enna e Maekallus infatti se non sono acerrimi nemici poco ci manca, sono costretti a collaborare da un patto andato storto, ognuno dei due ha dei segreti e di sicuro non si fidano l’uno dell’altra, tutto quello che c’è tra loro è una mera ricerca della sopravvivenza; quando il mysting assorbe parte dell’anima della protagonista dapprima deve imparare a fare i conti con essa e non è per nulla contento di ciò che è costretto ad affrontare, per non parlare di tutti gli sforzi che vengono fatti da entrambi nel tentativo di liberarlo dal sortilegio e di spezzare il legame che si rivelano vani e di sicuro non contribuiscono ad allietare le sue giornate; dal canto suo Enna è costretta a mentire a tutti per proteggere il suo segreto e per, al contempo, mantenere il controllo della sua vita convivendo con la mancanza di una parte di sé. Il legame emotivo tra i due si sviluppa pian piano e sommessamente, ogni forma di coinvolgimento infatti viene soppressa da entrambe le parti appena prova a manifestarsi e questo è un aspetto che mi è piaciuto molto del libro.

Non sono però rimasta molto soddisfatta da questa lettura, come invece mi era capitato con la trilogia di Paper magician che invece ho adorato totalmente. Sebbene infatti i presupposti per un ottimo romanzo ci fossero tutti, mi è risultato difficile riuscire ad immergermi completamente nella storia e, soprattutto nella prima parte del racconto, è stato ostico proseguire la lettura; mi è mancata la cupezza e la magia che ho ritrovato invece nei libri delle autrici citate all’inizio, per quanto infatti tutti gli abitanti del villaggio nel libro sappiano dell’esistenza dei mysting e delle loro peculiarità sembra che la ignorino totalmente e pare proprio che gravitino in piano separato della narrazione, senza che ci sia alcun collegamento tra i due; in sostanza tutto ciò che viene narrato sulla vita del villaggio e che viene lì ambientato l’ho trovato abbastanza inutile ai fini del racconto. Uno stratagemma utile si è rivelato essere l’alternarsi dei POV di Enna e Maekallus che hanno dato un po’ di movimento alla narrazione e hanno reso bene la complessità dei due personaggi ma anche questo non è stato sufficiente a compensare la quasi totale mancanza di brio che ho riscontrato in buona parte di questo libro.

Non posso dirmi dunque completamente soddisfatta ma nemmeno completamente delusa da “The will and the wilds” (che fastidio, odio le situazioni intermedie) e quindi il mio voto è:
Eleonora


Photo credit: @eleonoranicoletto


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