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giovedì 12 maggio 2022

Recensione: serie "Fitzwilliam Darcy, gentiluomo" di Pamela Aidan (a cura di Eleonora)

Buongiorno, lettor*!
Oggi la nostra Eleonora ci parla della trilogia di Pamela Aiden dedicata a Mr. Darcy, personaggio indimenticabile di Orgoglio e Pregiudizio. Una serie che ripercorre alcuni avvenimenti che conosciamo ma che ne propone di nuovi e regala una parentesi divertente per chi è fan della Austen o dei regency in generale. Scoprite nel dettaglio di cosa tratta la serie e fateci sapere se l'avete letta o ne avete intenzione. A presto! ;)

Per Orgoglio o per Amore
di Pamela Aidan

Prezzo: 6,99 € (eBook) 14,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 272
Genere: romance storico
LinkAmazon
Editore: TEA
Data di pubblicazione: 24 febbraio 2022

«È passabile, ma non abbastanza bella per tentare un uomo par mio.» Così prende avvio la storia d'amore senza tempo tra Fitzwilliam Darcy ed Elizabeth Bennet in "Orgoglio e pregiudizio", il capolavoro di Jane Austen amato da milioni di lettori, nel quale, tuttavia, così poco si rivela del misterioso e affascinante eroe, Mr. Darcy. Tanto poco che resta aperta la domanda: chi è Fitzwilliam Darcy? Sullo sfondo dell'epoca Regency, perfettamente ricostruita nelle coloratissime atmosfere e nelle ambientazioni storiche e politiche, Pamela Aidan tenta una risposta. Rievocando gli eventi narrati nel capolavoro di Jane Austen, restando fedele agli amatissimi personaggi, dipinge uno straordinario quadro dove racconta il passato e il presente di Mr. Darcy. In "Per orgoglio o per amore", il primo episodio della trilogia, assistiamo così all'incontro tra Darcy ed Elizabeth Bennet, nell'Hertfordshire, e scopriamo che sconvolse l'esistenza del freddo e distaccato gentiluomo fin dal primo istante. Un romanzo per tutti coloro che desiderano ritrovare i luoghi, i personaggi, i dialoghi e le emozioni già conosciuti grazie a Jane Austen, per poter sognare, ancora.

Per chi non ne ha mai abbastanza di Mr. Darcy o di Orgoglio e Pregiudizio, da poco Tea ha ripubblicato la trilogia di Pamela Aidan che ripercorre e reinventa minuziosamente le vicende del mostro sacro di Jane Austen, questa volta però raccontate dal punto di vista del tanto decantato Fitzwilliam Darcy.

Nel primo volume, Per Orgoglio o per Amore, la storia inizia proprio dalla prima entrata in scena di Darcy, al ballo di Meryton, dove Bingley incontra per la prima volta la sua adorata Jane e dove lo scapolo d’oro più famoso della narrativa regency compie il madornale errore che lo distruggerà, momentaneamente, nella considerazione della futura signora Darcy. Le vicende si sviluppano nel modo che tutti conoscono, salvo che il capovolgimento della prospettiva in qualche modo riesce a dar voce ad alcuni personaggi o del tutto in secondo piano nel romanzo originale, come Bingley e Georgiana, oppure assolutamente inediti, quale ad esempio il mitico valletto di Darcy, senza il quale probabilmente una buona parte del brio e della vivacità della serie non sarebbe pervenuta al lettore.
Questo primo libro si interrompe con la partenza alla volta di Londra della comitiva di Netherfield; il secondo libro dunque si inserisce come ponte nel periodo che intercorre tra l’abbandono di Netherfield e l’incontro tra Darcy ed Elizabeth alla corte di sua spocchiosità Lady Catherine de Bourgh. Questo è l’unico dei tre volumi in cui le vicende narrate sono totalmente inventate e forse all’autrice le cose sono un filino scappate di mano. Dopo essersi reso conto dell’attrazione che prova per la secondogenita della famiglia Bennet ma ancora preda dei dubbi e della limitatezza di pensiero, dovuta all’orgoglio per la casata e per la nascita più altolocata rispetto a quella della ragazza che ormai da troppo tempo occupa la sua mente, nella speranza di togliersela definitivamente dai pensieri, e ormai pure dal cuore, Darcy si fa coinvolgere in una rimpatriata di ex compagni di college dove però nulla è come appare e l’insidia è più vicina e più complessa di quello che sembra. Tra intrighi, misteri, vecchi rancori mai sopiti, comportamenti e conversazioni anomale e riti inquietanti, quella che doveva essere una specie di vacanza si trasforma ben presto in un'avventura dalle tinte fosche, da cui il nostro protagonista riuscirà a districarsi solo grazie alla sua mente e coscienza incorruttibile e anche grazie al suo sfrontato ma molto leale valletto. Questo secondo volume, per la scelta dei personaggi che incontriamo nel corso della storia, per l’ambientazione e per la trama stessa, si avvicina maggiormente al filone dei romanzi gotici alla Ann Radcliffe; nel suo piccolo è ben fatto e ben strutturato, personalmente però mi sembra che questa scelta risulti un po’ azzardata visto il contesto in cui si inserisce. 

Il terzo e ultimo libro della serie è, ovviamente, quello risolutivo. Ritroviamo il nostro eroe, ancora alquanto confuso e in preda a turbamenti, sul punto di partire alla volta del Kent per far visita alla sua “amabile zietta”. Una volta giunto a destinazione, come tutti ben sappiamo, scopre della presenza di Lizzie in visita ai signori Collins. Fulmini e saette imperversano nella sua mente, nel cuore e pure nello stomaco (le classiche farfalle sono troppo blande) fino al momento della risoluzione finale che, com’è ben noto, non va esattamente secondo i suoi piani. Naturalmente dopo un gran lavorio di pensieri, propositi e problemi da risolvere, il nostro beneamato Darcy riesce a conquistare la sua amata Elizabeth in un finale che richiama quasi parola per parola quello originale.
Quello che mi è piaciuto di questo romanzo è sicuramente la nuova visione che offre dei personaggi che già conosciamo ma anche l’inserimento di nuovi attori che danno il loro contributo alla scena. Bingley, sebbene sia anche in questo caso una figura in secondo piano, trova tutta una nuova voce e soprattutto un nuovo spessore, acquista carattere e viene, parzialmente ma efficacemente, privato di quell’aria da tontolone innocente che lo caratterizza nel romanzo originale; lo ammetto, l’ho apprezzato maggiormente in questa versione 2.0 che tiene testa alle due insopportabili sorelle. Georgiana, anche lei fa solo una breve apparizione in Orgoglio e pregiudizio, qui è ben più presente e uno dei focus dei tre libri è proprio il rapporto che c’è tra lei ed il fratello e la sua evoluzione, non so quanto sia affidabile a livello di rappresentazione se confrontato con altri rapporti fratello-sorella o sorella-sorella descritti nei romanzi del periodo, però sicuramente offre un piacevole quadretto ogni qualvolta se ne legge. Fletcher, il valletto personale di Darcy, è forse la figura che mi è piaciuta maggiormente in questi tre libri; un po’ sfrontato, pettegolo e curiosone, ha fatto dell’impeccabile aspetto in società di Mr. Darcy la sua missione, ogni tanto pure con qualche trucchetto adottato all’insaputa del gentiluomo. La sua presenza scanzonata e inappuntabile al fianco e al servizio del suo capo ha reso sicuramente questa lettura molto più godibile e divertente.

Arriviamo ora al gran protagonista della storia, Mr. Darcy, in questa nuova veste ogni volta che si ritrova a pensare a Lizzie, sembra essere ritornato un adolescente alla sua prima cotta, si pone continuamente domande come: “Come le parlo? Cosa le dico?”, per non parlare poi dei piani degni di una squadra di ragazzine alla riscossa su come attirare la sua attenzione e su come fare colpo, in queste occasioni risulta molto tenero, salvo poi ritornare l’uomo tutto d’un pezzo, orgoglioso, riflessivo e pieno di responsabilità che tutti ricordiamo. Se non fosse per i consigli ed il supporto di Fletcher e Georgiana praticamente sarebbe costantemente preda di emicranie da stress emotivo e l’ho trovato assolutamente adorabile, solo perché non è una persona reale però. Un'altra cosa che mi è piaciuta molto dell’opera di Pamela Aidan è stata l’aderenza storica, situazioni politiche e di società realmente riconducibili a quel periodo e non menzionati nell’originale hanno aiutato sicuramente questi libri a non sembrare una sorta di emulazione di Orgoglio e Pregiudizio ma semplicemente qualcosa di separato, seppur collegato ad esso; a ciò ha contribuito anche il fatto che i dialoghi tra Darcy ed Elizabeth in moltissimi casi siano stati riportati quasi parola per parola senza interventi da parte dell’autrice.

Nel complesso dunque si può definire questa trilogia apprezzabile anche per i fan più sfegatati di Jane Austen; oltre ad essere molto godibile come lettura leggera che non richiede troppa attenzione, anche se non è assolutamente al livello dell’originale e non spicca per capacità narrative e coinvolgenti, regge benissimo il confronto, e forse addirittura lo supera, con altri romanzi che hanno voluto ripercorre e rimaneggiare gli scritti dell’autrice.
Voto: 3 (complessivamente)


Eleonora


Photo credit: @eleonoranicoletto

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