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mercoledì 25 maggio 2022

Review party: “Voce del mare" di Natasha Bowen (a cura di Marika)

 
Ben ritrovati miei carissimi Coffeeaholics adorati, è da un po' che manco su questi schermi causa riposo forzato, ma voi come state? Questa primavera calda spero vi abbia portato qualche piccola gioia. Io, dal canto mio, non mi lamento poiché ho avuto abbastanza tempo per dedicarmi a qualche passione e a una lettura in anteprima: sto parlando di Voce del mare, di Natasha Bowen, per cui ho avuto la possibilità di partecipare al review party organizzato da Amarilli Silvia Moro del blog I miei sogni tra le pagine. Ma bando alle ciance, il libro in questione è una vera e propria perla dei mari africani, nonché un racconto di miti, leggende e verità storiche.

Voce del mare
di Natasha Bowen

Prezzo: 9,99 € (eBook) 19,90 € (cop. rigida)
Pagine: 252
Genere: fantasy, retelling
Editore: Mondadori 
Data di pubblicazione: 24 maggio 2022

Un tempo, quando era ancora umana, Simi pregava gli dèi. Ora che è una sirena, una Mami Wata, è al loro servizio, anche se non riesce a rinunciare ai ricordi della sua vita precedente. Il suo compito, come quello delle sue sei sorelle, è di cercare e raccogliere le anime degli uomini e delle donne gettati in mare dalle imbarcazioni cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo; e, dopo averle onorate, fare in modo che possano tornare, benedette, alla loro terra d'origine. Ma un giorno, quando da una di quelle navi viene buttato in acqua un ragazzo ancora in vita, avviene l'impensabile. Simi decide di portarlo in salvo, contravvenendo così a una delle più antiche e inviolabili disposizioni divine. Per fare ammenda, sarà costretta a recarsi al cospetto di Olodumare, il Creatore Supremo, ma per poterlo incontrare, dovrà prima affrontare un viaggio pieno di ostacoli, nel corso del quale incontrerà terre ricche di insidie e creature leggendarie e si ritroverà ancora una volta a sfidare gli dèi, mettendo a rischio non solo il destino di tutte le Mami Wata ma anche quello del mondo così come lo ha conosciuto fino ad allora.

Tutto ha origine nell'Africa Occidentale dove vive Simi, la Mami Wata, ovvero una delle sette sirene create dalla divinità yoruba di nome Yemoja per assisterla a raccogliere le anime degli umani caduti in mare durante la schiavitù ad opera dei portoghesi nel 1400. Il compito di queste sirene divine altri non è che quello di permettere agli uomini di poter affrontare l'aldilà una volta morti in mare, ma Simi, a differenza delle altre, ha ricordi della sua vita passata, frammenti di qualcosa che ha perduto e che le apparteneva. Un giorno però, durante la traversata degli schiavisti, un ragazzo di nome Kola ferito brutalmente, ma ancora vivo, viene gettato in acqua, in balia della corrente e di tutte le divinità che attendono la sua morte. In Simi scatta qualcosa che va contro la sua natura divina e che la spinge a salvare il ragazzo e a infrangere tutte le leggi del regno dei fondali, mettendo in pericolo le altre sei Mami Wata e la stessa Yemoja. Così per fare ammenda e trovare una soluzione alle leggi della natura ormai distrutte, Simi decide di intraprendere un viaggio per trovare Olodumare, il Creatore Supremo, nonché colui che dona la vita agli uomini e alle divinità che spingerà la nostra protagonista, insieme a Kola, ad attraversare mari e terre affrontando non pochi problemi. Come se non bastasse, Simi deve resistere anche all'impulso di innamorarsi di Kola, e quindi evitare a tutti i costi di trasformarsi in schiuma. Riusciranno i nostri protagonisti a ristabilire l'ordine e a salvare coloro che sono in pericolo?
Personalmente ho trovato particolarmente interessante questo romanzo per diversi motivi: da un lato per la maestria dell'autrice nell'intessere la mitologia Yoruba dell'Africa occidentale con un'ambientazione reale; dall'altro per l'autenticità della storia delle sirene che per una volta non vengono presentate come esseri ripugnanti e crudeli o come figure mitologiche bellissime e fiabesche, al contrario sono dei personaggi arcaici e leggendari che attraverso leggi divine amministrano i mari e tutto ciò che accade nei regni dell'acqua. E proprio a proposito della religione Yoruba, la Bowen non si risparmia e presenta al lettore tutto il pantheon africano: dagli orisha come Yemoja, una divinità femminile legata alla protezione delle donne; Oko dio dell'agricoltura; Oya, la madre del caos; Olokun degli abissi etc; a Olodumare ritenuto il creatore di ogni cosa; alla figura della Mami Wata che nella tradizione locale ha sia una connotazione negativa che positiva, presentata spesso come una sirena rappresentante la bellezza e la vita. 
Per quanto riguarda i personaggi invece, Simi a mio parere ha una storia interessantissima che la contraddistingue da  eroine di altri romanzi: sicuramente determinata e coraggiosa, gli elementi che però la rendono unica sono l'avere un cuore umano nonostante l'animo divino, e la volontà di porre rimedio agli errori che lei stessa causa all'interno della narrazione. La sua perfetta controparte maschile Kola, dal canto suo, è un ragazzo che affronta la schiavitù, le vessazioni e ogni tipo di atrocità e nonostante ciò, dovendo la sua vita a Simi, decide di accompagnarla in un lungo viaggio che lo porterà alla conoscenza di mondi diversi da quello umano. Un'altra cosa su cui bisognerebbe porre l'accento, in Voce del mare, sono le tematiche che accompagnano il romanzo come: l'oppressione dei popoli, la diaspora africana, le brutalità subite per un diverso colore di pelle, e le leggi crudeli che amministravano il mondo nel 1400. 
In conclusione è una storia originale e innovativa che ho amato dall'inizio fino alla fine, in ogni suo particolare.
Voto: 5 tazzine di caffè Touba per una storia epica.
Fonte immagini: Pinterest

2 commenti:

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