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venerdì 5 dicembre 2014

Blogtour: "La Maledizione degli Enderson" - 1 tappa

Buongiorno, amici!
Oggi ho l'onore di presentarvi un nuovo Blogtour, che l'autrice ha deciso di far partire proprio da questo blog e concludere nuovamente qui. Ho molto a cuore questa giovane esordiente perché, non solo è siciliana come me, ma ha delle grandi potenzialità e sono sicura che, pian piano, riuscirà ad affermarsi sempre di più.
L'opera che ospiterò è il suo ultimo lavoro, un romanzo urban fantasy che scoprirete tramite le 6 tappe del blogtour previste. In questa prima tappa, vi presenterò il romanzo, intervisterò l'autrice e vi mostrerò i luoghi descritti nel romanzo. E, in più, lancerò un fantastico Giveaway che vi permetterà di vincere "La Maledizione degli Enderson - Il segreto"! Sarà una tappa ricchissima, seguitela fino alla fine e segnatevi tutte le altre ;)

La Maledizione degli Enderson - Il segreto
di Deborah Fedele


Prezzo ebook: 1,00 euro
Prezzo cartaceo: 13,50 euro
Pagine: 338
Linksito ufficialepagina facebook
Genere: urban fantasy, paranormal romance
Autopubblicato

Sembra un’estate come le altre quella che aspetta ad Andrea Blow, una diciassettenne con l’amore per la lettura e il sogno di diventare insegnante; partirà per Moon Coast, una cittadina di mare californiana, dove vivono i suoi zii, e passerà le vacanze tra le feste, i libri e la spiaggia. Non sa quanto quell’anno le cose saranno diverse. Due anni prima la quiete della cittadina è stata turbata dal susseguirsi di efferati omicidi, considerati, per le modalità di esecuzione, a sfondo sacrificale. Nonostante l’arresto di un uomo, secondo i più il vero killer vive ancora in città impunito: il suo nome è Jack Enderson. Turbata dalla scoperta di tali brutali crimini, Andrea decide di tenersi alla larga il più possibile da casa Enderson, una villa nascosta nella foresta, e dai suoi strani abitanti, ma una notte di luna piena, mentre rientra a casa da un party, viene seguita niente di meno che da Jack. Cosa vuole da lei? Andrea teme che possano ripetersi gli orrori di due anni prima, e che lei possa essere la prossima vittima. E’ solo l’inizio di una serie di inquietanti e sfortunati eventi che la travolgono, sconvolgendo la sua vita. Non può fare finta di niente, è il momento di indagare: dovrà rimboccarsi le maniche per scoprirne di più sulle morti delle due ragazze, e sullo strano simbolo trovato sui loro corpi, sollevando un velo che per anni ha coperto segreti terribili, che sarebbe meglio tenere nascosti… Una cascata di eventi la travolgerà in un mondo macabro e oscuro, un mondo popolato da creature della notte, e la costringerà a confrontarsi con gli inquietanti spettri del suo passato, e con le verità che per anni le sono state tenute nascoste.

L'autrice

Deborah Fedele è nata a Messina, il 23 Luglio 1991. La sua passione per i libri e per la scrittura è innata: fin da piccola colleziona romanzi, e ne scrive di suoi.
Il suo romanzo d'esordio, Sulle Ali Di Un Sogno, pubblicato nel novembre 2012, ha riscosso un inaspettato successo, aggiudicandosi per settimane il primo posto nelle classifiche di Amazon.
Deborah ama gli animali, soprattutto i cani, la montagna, e i dolci. E' laureata in Dietistica e vive a Milano, dove studia, ma resterà sempre legata al verde e al blu della sua amata terra, dove conta di tornare presto.
La Maledizione Degli Enderson è una saga urban fantasy, la sua seconda opera.

Intervista all'autrice

1) Ciao Deborah! Bentornata su Coffee&Books! E' con grande piacere che inauguro questo speciale Blogtour e ti ringrazio per avermi reso partecipe in questa tua iniziativa. Cominciamo a parlare della tua opera. Vuoi presentarla ai lettori in cinque soli aggettivi?

CIAO cara, e grazie a te che mi hai ospitata nuovamente sul tuo blog, questa volta insieme al mio secondo romanzo, La Maledizione Degli Enderson. E’ quello che io definisco un “fantasy thriller”, e i cinque aggettivi con cui potrei descriverlo sono: misterioso, coinvolgente, incalzante, leggero a tratti adrenalinico. Vi divertirete a seguire le avventure di Andrea e le sue “indagini” e non vedrete l’ora di scoprire la verità.

2) Cosa ti ha spinto a scrivere questa storia?

Avevo proprio voglia di divertirmi. Sì, volevo inventare una storia in cui avrei dovuto “scervellarmi” per far incastrare tutti i vari pezzi e disseminare indizi durante la narrazione, e cosa meglio di un thriller (anche se, lo preciso, sempre di un fantasy si tratta!) può regalare tutto questo? Inoltre volevo provare altri generi oltre al romance, di cui fai parte il mio primo libro, e la Maledizione degli Enderson è un mix di azione, avventura, mistero ma anche amore e amicizia.

3) C'è qualche romanzo o autore da cui hai tratto ispirazione per il tuo romanzo?

No, volevo scrivere qualcosa di diverso da ciò che, per me, era il solito, ma appartenendo ad un genere molto vasto, il fantasy, certamente (ed inevitabilmente) tra le pagine della Maledizione degli Enderson qualcuno potrà ritrovare tracce di altri libri. Eppure credo che, nel suo genere, sia un libro originale.

4) Che personaggio è Andrea?

Andrea è una ragazza normalissima, come molte altre. Ama i libri, soprattutto quelli del suo caro papà, George, scrittore di poca fama ma che adora, e le lunghe passeggiate nel verde; è una ragazza ironica, indipendente, poco interessata alle mode, intelligente. Si sta godendo una meritata vacanza dopo aver ottenuto il diploma e si troverà letteralmente travolta dalle vicende che vivrà, e che affronterà con coraggio. Forse, però, si lascia troppo influenzare dalle storie dei suoi libri, nelle quali pagine ama tanto smarrirsi, vivendo la sua realtà come se fosse davvero la protagonista di un romanzo. 

5) Quando hai cominciato a scrivere?

Scrivo da che io ricordi. Da bambina amavo scrivere sui quaderni, e mi spiace molto non aver con me quei ricordi di carta, smarriti negli anni. Inizialmente i miei lavori erano la “sintesi” di film o favole, ma da qualche parte si deve pur iniziare, no?
6) Quale romanzo ti è piaciuto di più scrivere tra questo e Sulle ali di un sogno?

Sulle Ali di un Sogno è il mio primo romanzo, ci sono molto legata perché ha custodito i miei sogni, speranze, ci ho messo dentro molto di me; ma La Maledizione Degli Enderson è un romanzo più maturo che ho scritto per puro divertimento, avevo voglia di vivere un’avventura tagliata su misura per me (che adoro i misteri da svelare!), infatti l’ho concluso in pochissimo tempo ed ho adorato le atmosfere dark in cui il tutto si svolge. Per cui, si capisce, ho preferito lavorare al secondo.

7) Cosa fai quando non scrivi?

Studio e lavoro. Purtroppo questi impegni mi occupano davvero molto tempo e la scrittura va a rilento, ma proprio in questi mesi riuscirò ad avere un poco di tregua per concentrarmi sui miei cari libri che attendono buoni buoni di raccontare a tutti voi le loro storie e i loro segreti.
8) Qual è il tuo romanzo preferito, quello che rileggi più spesso?

Ho amato veramente moltissimi libri, dei generi più disparati e di scrittori noti e non, eppure quando mi si chiede quale sia il mio romanzo preferito mi viene in mente Cime Tempestose. Talvolta sento la necessità di rileggerlo, sfogliarlo, concentrarmi sulle frasi che maggiormente mi hanno colpita, anche se non so dire il perché. Lo adoro tanto che, nel cassetto, custodisco una storia che parla di un amore maledetto, come quello di Heathcliff e Catherine.
9) Secondo te, cosa del tuo romanzo può catturare di più l'attenzione del lettore?

Il mix di suspense e mistero incuriosirà fin dalle prime pagine! Inoltre credo che il finale sia per nulla scontato, ma quale mamma riesce a parlar male del suo bambino? 

10) Qual è stato l'ostacolo più grosso che hai incontrato, fino ad ora, come autrice?

La possibilità di raggiungere i lettori. Credo di avere una buona storia, ma senza un editore alle spalle è molto difficile riuscire a farsi notare (non si arriva nelle librerie, ad esempio). Facebook e internet in generale sono una buona vetrina, ma il confine tra la promozione e l’invadenza dello scrittore è sottile e io non voglio assolutamente varcarlo.
11) E' previsto un seguito del romanzo, a quanto pare. Puoi già anticiparci qualcosa? Lo stai scrivendo?

Anche se la gestazione è stata lunga, il seguito è quasi ultimato. Rispetto al primo romanzo (e chi ha già letto il primo volume lo può ben immaginare) ci sarà un forte cambio di ambientazione, registro e soprattutto tematiche, si approfondiranno meglio i vari personaggi e ne subentreranno di nuovi. Non si perderà il tocco di mistero che ha accompagnato le pagine del primo romanzo ma, dato che le verità sono già state svelate, almeno in parte, l’attenzione si focalizzerà molto sulla nuova vita di Andrea.
12) C'è qualche consiglio che ti senti di dare a chi come te coltiva il sogno della scrittura?

Consiglio a tutti di non rinunciare al loro sogno: scrivere, scrivere e scrivere, e certo è lecito sognare di vedere il proprio libro tra gli scaffali di una libreria, ma non mi stancherò mai di dire che la cosa essenziale è migliorare giorno dopo giorno, avere pazienza, ed essere i primi sostenitori del nostro lavoro. Nessuno vorrà fare il “lavoro sporco” per voi, quindi rimboccatevi le maniche!


I luoghi del romanzo

Villa Enderson

Andrea si asciugò il sudore dalla fronte con il dorso della mano, e fu accecata dal sole cocente. Tra gli alberi e la fitta vegetazione intravide un’immensa villa color grigio pietra, sprofondata in un giardino incolto, abbandonato all’incuria del tempo e in stato di declino. Era al contempo sontuosa e logora, silenziosa come un mausoleo ma circondata dai rumori e i suoni più svariati: il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie mosse dal vento, il lontano sbattere di un’anta di una finestra e il cigolio dei cardini della stessa. La casa era sovrastata da piante rampicanti, che erano anche arrivate a coprire diverse finestre, e un capanno di pietra scura, forse un tempo destinato alla custodia degli attrezzi da giardino, era totalmente diroccato. Man mano che le ragazze si avvicinavano, nuovi dettagli arricchivano la loro visuale. Il giardino che circondava la villa era infestato da erbacce, quelle che un tempo erano state eleganti statue e panchine di marmo ora giacevano sotto il sole, usurate delle piogge e delle intemperie del tempo, e una grande fontana, vuota, era stata assalita da muschi e muffe. Un corvo gracchiò sopra le teste di Kate e Andrea, per andare ad appollaiarsi sopra l’imponente muro che delimitava la proprietà, e le ragazze trasalirono.

L’accolse una cantina buia, che puzzava di muffa e umido, coperta di polvere e occupata da enormi scatoloni chiusi e botti di vino lasciato a invecchiare. Entrò in casa Enderson. Si calò dalla finestra, prima le gambe, poi il busto, poi la testa.
Nell’entrare, si ferì una gamba con un coccio di vetro. Il vestito bianco si insozzò di sangue, e lei strinse i denti per esorcizzare il dolore. Si ritrovò in un ambiente enorme e affollato. C’erano cose, in quella stanza, non meglio identificate, coperte da lenzuoli bianchi. Sembrava che lì tutto fosse stato abbandonato da tempo.
Andrea avanzò qualche passo nel buio sino ad inciampare contro qualcosa. Sobbalzò, spaventata, e puntò la luce nella direzione della massa che aveva urtato con il piede. Era qualcosa di imponente, nascosto da un lenzuolo; allungò, tremante, una mano verso esso… e lo sfiorò. Il lenzuolo vibrò appena, al suo tocco. Lo tolse via, lasciandolo cadere a terra. Si ritrovò di fronte una statua spaventosa: ad altezza d’uomo, scolpita su pietra nera, raffigurava un orrendo mostro con fauci spalancate, simile a un drago per via della pelle squamosa e del volto da rettile, ma di forma umanoide. Indietreggiò, e incontrò un'altra massa dura alle sue spalle. Si voltò di scatto, tirò via il lenzuolo, e si trovò davanti un’altra orribile statua. Ricordava vagamente un gargoyle. Non impiegò molto a comprendere che quella stanza era piena di quelle statue. Scostò altri tre lenzuoli, non aveva mai visto niente di più spaventoso. Si allontanò da lì quasi attaccata alla parete, strisciando, sino a raggiungere delle scale che conducevano al piano superiore. Cos’erano quelle statue? Il lavoro di un artista folle, magari di Jack, o le divinità che gli Enderson idolatravano? Temeva la risposta.
Salì le scale di fretta, oramai aveva smesso di pensare alla follia che stava compiendo, si era concentrata su casa Enderson, e pensava a dove cercare il suo ciondolo.
Si ritrovò in un lungo corridoio elegante. Ai suoi piedi c’era un prezioso parquet, le pareti erano decorate, e il soffitto coperto di suggestivi disegni. Quella dimora doveva costare una fortuna, e avere secoli. Ai muri erano affissi dei vecchi portacandele coperti di ragnatele e bellissimi quadri, probabilmente ritratti di altri membri della famiglia. Andrea camminò lungo il corridoio, sino a giungere in un gigantesco salotto. Anche questo, ovviamente, aveva tutta l’aria di essere totalmente disabitato. Ogni cosa era nascosta da lenzuola o fogli di cellofan; un pianoforte, un immenso orologio a pendolo, divani eleganti, un imponente tavolo, una libreria quasi vuota. Anche quella stanza era abbellita da affreschi stupefacenti, e dal soffitto a cupola scendeva un immenso lampadario di cristallo. Dal salotto, si diramavano altri due corridoi, delimitati da archi poggiati su colonnati.
Uno, a sinistra, uno a destra. Si avvicinò al corridoio alla sua sinistra, e vi guardò dentro. Conduceva ad un atrio, che riconobbe come l’ingresso, in cui era presente un immenso camino di pietra grigia, sovrastato da uno specchio, delle eleganti poltroncine, e un’ampia scalinata che conduceva al piano di sopra. Spinta da una voce interiore, dall’istinto, Andrea decise di salire ancora.
L’accolse la parte della casa in cui erano presenti le stanze da letto e gli studi; guardò dentro ogni stanza. Tutto sembrava estremamente freddo, avrebbe giurato che la casa fosse disabitata, se non fosse stato per le lenzuola, che suggerivano che qualcuno dormiva ancora in quei letti.
Non notò niente di strano in quella casa, sinché non s’imbatte in un insolito studio. Gli Enderson non si preoccupavano di tenere la stanza chiusa; non credevano ci fosse qualcuno stolto abbastanza, in città, da mettere il naso in casa loro. Andrea si ritrovò senza parole, quando entrò. La paura le serpeggiò dentro, rubandole il respiro, rubandole battiti di cuore. Le pareti erano tutte nere, e tappezzate di foto. Foto. Foto vecchie, foto in bianco e nero, foto più recenti. Foto, forse, di persone morte, loro vittime.

Il cimitero di Moon Coast

<< Perché siamo qui? >> mormorò.
Kate si strinse tra le spalle. << Ora lo vedrai. >> rispose. Iniziò a camminare a gran passi verso l’interno del cimitero.
Camminarono lungo una stradina di ciottoli, oltrepassarono numerose lapidi e inquietanti mausolei, poi s’addentrarono in una folta boscaglia; era la parte più vecchia del cimitero.
Il cimitero era insolitamente grande, per una cittadina che contava soltanto 4000 anime. Tra la parte vecchia del cimitero e la nuova, comunque, c’erano differenze abissali. Non solo per il logorio di ogni cosa, evidente manifestazione dello scorrere del tempo, ma anche per lo stile architettonico delle strutture: era inquietante. Numerosi gargoyle erano stati, un tempo, dei portafiori, i vecchi mausolei semidistrutti riportavano incisioni e decori sinistri, come demoni dalle fauci spalancate, serpenti striscianti, creature orrende.
Camminarono in un silenzio reverenziale a lungo, sino a trovarsi di fronte ad una vecchia cappella. Il bianco marmoreo era stato oramai sostituito dallo sporco e seminascosto dalle piante rampicanti, la porta era scardinata, le finestre quasi tutte rotte, e frammenti di vetro frantumato giacevano in mezzo all’erba. Appollaiato sul ramo di un albero, un gufo cantava, arricchendo di un alone sinistro quel luogo, già di per sé tanto macabro. Un leggerissimo venticello sollevava i capelli delle ragazze, e muoveva le chiome degli alberi, in un fruscio melodioso.
<< Allora è vero. >> disse Kate, più a se stessa che alla cugina.
<< Vero cosa? >> ripeté Andrea.
<< Questa è una chiesa sconsacrata. Costruita sopra l’inferno, si dice >> Quella parole gelide ammutolirono Andrea.
Costruita sopra l’inferno. Non ebbe il tempo di rispondere che Kate si era già incamminata verso la chiesetta.
Spinsero appena la porta, e questa cigolò a lungo; il suono rimbombò, nello spazio vuoto dell’interno della chiesa, facendole sobbalzare, mentre la luce del sole si allungava sul pavimento, aprendosi come un ventaglio. Entrarono dentro.
La chiesa era quasi del tutto vuota, eccetto che per delle panche di legno, molte delle quali distrutte, un altare bianco come la neve, e resti di candele sul pavimento. Le pareti erano coperte da affreschi suggestivi: uno rappresentava l’inferno, raffigurato come un immenso volto di fuoco, dal quale fuoriuscivano lingue fiammeggianti che avvolgevano gli ignari umani. Poco lontani, una ciurma di angeli, dipinti con espressioni disperate in viso, stava nascosta, e ancora, altri umani impugnavano degli archi, nella vana speranza di proteggere i loro simili. I dipinti erano numerosi, il tema sempre lo stesso: demoni che tormentavano gli umani, o umani che sacrificavano le vite dei loro simili per la salvezza.
<< E’ terrificante. >> mormorò Andrea, ma la sua voce rimbombò, e l’eco si amplificò. << Ho paura, Kate. Cosa vuol dire che questa chiesa è stata costruita sull’inferno? >>

Villa Clavester

Si ritrovarono dopo non molto di fronte a Villa Clavester. L’immensa residenza bianco candido si stagliava superba davanti ai loro occhi, imponente. Andrea scese dall’auto e un leggero venticello le sollevò i capelli. Ebbe un brivido. Non era freddo… ma era come se qualcosa di gelido fosse entrato con prepotenza nella sua anima, come se qualcosa, un allarme, fosse scattato, un senso di terrore aveva infilato i suoi neri artigli nel suo cuore. Andrea si strinse tra le braccia. Non aveva paura di entrare. No. Il non conoscere la terrorizzava più della verità.
Decisa, aprì la portiera di Kate, e le prese le stampelle.
<< Non scopriremo molto, lo sai vero? >> disse Kate, stranamente docile. Andrea si strinse tra le spalle; in quel momento, una tendina di una delle finestre al piano di sopra venne scostata, con un movimento impercettibile. Era la camera della nonna. << Non ne sarei così sicura, Kate. >> rispose, in un sussurro. Si avviarono verso l’ingresso della casa.
Anche quella residenza, col buio, sembrava trasformarsi.
Le statue, che raffiguravano leoni dalle fauci spalancate, sembravano ora pericolose; gli alberi secolari del giardino, i cui rami si muovevano appena per effetto del vento, sembravano braccia che si allungavano verso il cielo, come se volessero afferrare qualcosa e trascinarla giù.
Sprofondarla.
E creavano ombre… ed era tutto così scuro. Qualunque cosa avrebbe potuto nascondersi, laggiù.
Andrea sospirò, e d’improvviso, si sentì sfiorare la mano. Si sorprese, quando riconobbe il tocco di Kate. Per un attimo si sentì vacillare; quel sostegno improvviso, inaspettato, la fece sentire debole.
Com’erano lontani, i pomeriggi di quando erano bambine, e correvano in quel giardino, si inseguivano, litigavano. Quel ricordo la fece sorridere, appena. Strinse saldamente la mano di Kate, poi avanzò verso l’ingresso, e, senza ulteriori indugi, sollevò il battente della porta. Miss Claire aprì al terzo busso.
La casa era fiocamente illuminata, ombre si allungavano sulla donna, rendendo più scura la sua immagine.
<< Siete arrivate, oramai non vi aspettavo più. >>


E, dopo aver conosciuto i luoghi del romanzo, vi mostro il calendario dell'intero Blogtour.
Ogni tappa vi aiuterà ad approfondire curiosità sul romanzo, a conoscere i suoi protagonisti, ma anche l'autrice, in un cammino che vi porterà fino al grande Giveaway finale!

Calendario Blogtour



IL GIVEAWAY DE "LA MALEDIZIONE DEGLI ENDERSON - IL SEGRETO"

Ed eccoci al tanto atteso Giveaway indetto per l'occasione, che vi permetterà di vincere 1 copia cartacea del romanzo e 2 ebook!

Regole di partecipazione

1) Seguire la pagina facebook dell'autrice;
2) Seguire questo blog e, di tappa in tappa, anche gli altri che partecipano al blogtour;
3) Commentare questo post scrivendo perché vorreste vincere una copia del romanzo e se avete mai avuto modo di indagare qualche strano mistero. Lasciate nel commento un indirizzo email valido, al quale verrete contattati in caso di vittoria;
4) Condividere il banner e il link all'iniziativa, sui vostri social, e taggando qualche amico!
5) Compilare il form sottostante.


Banner da condividere



Il Giveaway inizia oggi e termina il 22 Dicembre 2014. Il 23 Dicembre, su questo blog, verranno annunciati i nomi dei tre vincitori.


La tappa di oggi si conclude qui, spero l'abbiate trovata interessante! ;)
Vi invito nuovamente a partecipare a tutte le tappe del blogtour e a non perdere l'occasione di vincere 3 copie de "La Maledizione degli Enderson", di cui una cartacea!! (sotto)




A presto!
xoxo







4 commenti:

  1. wow meravigliaaaaaaaaa è da tanto che mi piacerebbe averlo ^^ grazie infinite per l'opportunità

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. La trama mi inspira molto e mi piacerebbe molto leggerlo ^^
    Email: crystalbreeze@hotmail.it

    RispondiElimina
  4. Appena ho letto la tram del romanzo mi ha conquistato! Io amo i misteri!Purtroppo nella vita reale non c'è stata occasione di risolvere qualche mistero ma mi piacerebbe moltissimo *_*
    Complimenti per l'intervista! E' molto bella ;)

    La mia mail: robycarace@gmail.com

    Baci <3

    RispondiElimina

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