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venerdì 5 settembre 2025

Recensione: "Raven Boys" di Maggie Stiefvater (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*! ^^
Continuiamo con le recensioni di settembre proponendovene una davvero a tema con la stagione autunnale imminente. Raven Boys è la lettura dalle vibes giuste, se state cercando magia e misteri, ed è avvincente come poche. L'ha letto la nostra Giulia, che torna a scrivere entusiasta le sue opinioni qui sul blog, e vi consiglia questo libro, ora disponibile in edizione Drago Oscar Mondadori, insieme agli altri volumi della serie.

Raven Boys
 di Maggie Stiefvater

Prezzo: 11,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 462
Genere: urban fantasy, paranormal romance
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 12 novembre 2014

È la vigilia di San Marco, la notte in cui le anime dei futuri morti si mostrano alle veggenti di Henrietta, Virginia. Blue, nata e cresciuta in una famiglia di sensitive, vede per la prima volta uno spirito e capisce che la profezia sta per compiersi: è lui il ragazzo di cui s'innamorerà e che è destinata a uccidere. Il suo nome è Gansey ed è uno dei ricchi studenti della Aglionby, prestigiosa scuola privata di Henrietta i cui studenti sono conosciuti come Raven Boys, i Ragazzi Corvo, per via dello stemma della scuola, e noti per essere portatori di guai. Blue si è sempre tenuta alla larga da loro, ma quando Gansey si presenta alla sua porta in cerca di aiuto, pur riconoscendolo come il ragazzo del destino non può voltargli le spalle. Insieme ad alcuni compagni, Gansey è da molto tempo sulle tracce della salma di Glendower, mitico re gallese il cui corpo è stato trafugato oltreoceano secoli prima e sepolto lungo la "linea di prateria" che attraversa Henrietta. La missione di Gansey non riguarda solo un'antica leggenda, ma è misteriosamente legata alla sua stessa vita. Blue decide di aiutare Gansey nella sua ricerca, lasciandosi coinvolgere in un'avventura che la porterà molto più lontano del previsto.

Buongiorno a tutti e a tutte! Che bello essere tornata qui. Devo ammettere che gli ultimi mesi sono stati intensi e un po’ pesanti, ma anche pieni di belle sorprese. Ho letto poco, è vero, ma ogni libro che ho scelto si è rivelato un viaggio incredibile. Oggi sono qui per parlarvi di uno YA uscito nel 2012, recentemente ripubblicato in una nuova edizione – per fortuna, aggiungerei.

Mi sono spesso chiesta cosa mi attirasse così tanto nella trama di Raven Boys. Forse la magia, forse il modo in cui personaggi così diversi si intrecciano, o forse il fatto che non ho mai sentito nessuno parlarne male. Alla fine credo di aver trovato la risposta: in questa storia tutto è affascinante.

Blue appartiene a una famiglia di veggenti: tutte hanno il dono di vedere il futuro, tranne lei. Ma la notte della vigilia di San Marco, quando gli spiriti dei defunti si manifestano alle sensitive di Henrietta, anche Blue ha una visione: un ragazzo. Forse è un presagio della sua morte, forse del suo primo amore.

«Ci sono solo due motivi per cui un non-veggente dovrebbe vedere uno spirito alla vigilia di San Marco, Blue. O è il tuo grande amore» disse Neeve, «o lo hai ucciso.»

Quel ragazzo è Gansey, ricco studente della prestigiosa Aglionby Academy, ossessionato dalla ricerca della tomba di Owen Glendower, antico re gallese sepolto lungo la linea di prateria che attraversa Henrietta. Con lui ci sono Ronan, Adam e Noah: i ragazzi corvo, che con il loro carisma e i loro segreti finiscono inevitabilmente per incrociare la strada di Blue.

Non sapevo bene cosa aspettarmi da questo libro. Avevo delle aspettative altissime e, fortunatamente, non sono rimasta delusa. Raven Boys ha una trama che incanta: ti cattura e non ti lascia andare. Il racconto, narrato da diversi punti di vista, permette di entrare in profondità nell’animo dei personaggi e di scoprirne l’essenza. I colpi di scena sono tanti: sorprendono, lasciano senza parole e, a volte, anche un po’ di amarezza.

Durante la lettura il senso di mistero non mi ha mai abbandonata: in certi momenti sentivo crescere dentro di me una vera e propria ansia per le scelte e le azioni dei personaggi. Mi sono immersa completamente nella storia, quasi fossi lì accanto a loro, alla ricerca della linea di prateria e dei segreti che nasconde.

L’introspezione dei personaggi è resa in maniera straordinaria. Non avevo mai letto nulla di Maggie Stiefvater e sono rimasta colpita dal suo stile: riesce a parlare di adolescenti e genitori senza cadere nei soliti cliché, senza dialoghi forzati o situazioni banali che fanno storcere il naso.

In Raven Boys ogni personaggio porta con sé una storia, un segreto, un enigma. E con un finale aperto a così tante domande che non vedo davvero l’ora di proseguire la serie per scoprire tutte le risposte rimaste in sospeso.

Se ancora non siete convinti a dare un’opportunità a questa saga, mi dispiace, perché queste pagine racchiudono tutto: amicizia, amore, magia, mistero e soprattutto il calore di una found family.

«Tutti sognano, solo che alcuni se ne dimenticano.»

Giulia


giovedì 11 gennaio 2024

Recensione: "Morte" di Laura Thalassa (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*, e ben ritrovati su Coffee&Books! ^^
Con la recensione di oggi, a cura della nostra Giulia, inauguriamo il nuovo anno qui sul blog. Ci auguriamo sia un anno ricco di belle letture e Giulia può dire sicuramente di averlo iniziato bene, visto che ci porta una recensione positiva. Si è conclusa la serie dei Cavalieri dell'Apocalisse, edita Hope Edizioni. Trovate le recensioni sul blog di tutti i precedenti volumi, ma scopriamo adesso il capitolo finale. Sarà stato all'altezza delle aspettative? Buona lettura e vi aspettiamo nei commenti ;)

Morte
di Laura Thalassa

Prezzo: 4,99 € (eBook)
Pagine: 545
Genere: fantasy, paranormal romance
Editore: Hope Edizioni
Data di pubblicazione: 11 dicembre 2023

Il giorno in cui Morte giunge nella piccola città dove abita Lazarus Gaumond e uccide tutti gli abitanti in un colpo solo, l’ultima cosa che si aspetta è di vedere una sopravvissuta. Lazarus, però, possiede un suo dono particolare: non può essere uccisa. Né dagli umani, né dalla Natura e neppure da Morte in persona. Lei possiede l’unica anima che Morte non riconosce. L’unica che non può liberare dal peso della carne. Così come non può ignorare il desiderio di fare sua la proprietaria di quell’anima. La vuole, disperatamente. E più a lungo lei cerca di arrestare la sua furia omicida, più lui non riesce a starle lontano. Fino al giorno in cui Lazarus incrocia il cammino degli altri tre Cavalieri e si trova, suo malgrado, a dover stringere con loro un patto: sedurre Morte per salvare il mondo. Una missione difficilissima, resa ancora più complicata dal fiume di sangue che scorre tra loro. Ma l’attrazione che Thanatos prova nei suoi confronti è innegabile e, per quanto Lazarus provi a contrastarla, anche reciproca. Sembra infatti impossibile resistere al fascino di quell’essere antico quanto bellissimo e al suo tenebroso abbraccio. La fine è vicina. L’umanità è destinata a perire e neppure i primi tre Cavalieri sembrano capaci di impedire a Morte di portare a termine la sua missione. Solo Lazarus può riuscirci.

Buongiorno a tutti e a tutte! Non vedevo l’ora di tornare a scrivere sul blog e quale miglior modo di iniziare l’anno se non con una recensione positiva. Come prima cosa ringrazio la Hope Edizioni per avermi omaggiata di una copia digitale di questo libro e dei precedenti, e di avermi inclusa nei loro eventi, sono molto felice di aver cominciato quest’avventura con questa saga e sinceramente, nonostante tutte le cose che mi hanno lasciata sconvolta per il no sense, di cui vi parlerò durante la recensione, sono molto contenta del finale e di essere arrivata fino alla fine di questa saga.

A fine 2021 iniziava l’avventura con il primo cavaliere dell’Apocalisse, Pestilenza, il libro che in assoluto mi è piaciuto più di tutti. Con Pestilenza abbiamo cominciato a sperimentare le dure rappresaglie di una malattia che faceva strage ovunque, una malattia che non si riusciva a curare, a fermare finché un giorno, colui che aveva sterminato metà popolazione mondiale, non incontra lei, Sara, una ragazza tosta che cercherà di ucciderlo in tutti i modi, e poi semplicemente finirà per fermare il primo cavaliere dell’apocalisse, amandolo e facendogli sperare ancora nell’umanità. Poi siamo passati, al cavaliere più spietato, a colui che dentro aveva solo sete di sangue, Guerra, colui che porterà battaglie e devastazione in tutto il mondo, finché davanti al suo cammino una ragazza non attira la sua attenzione e lui inspiegabilmente comincia a chiamarla moglie. Miriam tutto si sarebbe aspettata tranne che fare innamorare e innamorarsi di uno dei più spietati cavalieri dell’Apocalisse. Guerra è sicuramente il libro che è riuscito a coinvolgermi di meno, non sono riuscita a emozionarmi con la sua storia. Poi siamo arrivati a Carestia, ricordo che con questo libro non avevo grandi aspettative, forse anche perché venivo dal precedente un po' delusa, ma forse è proprio per questo che è riuscito a conquistarmi, sta di fatto che la storia di vendetta tra Ana e Carestia è stata una delle più combattute, seconda solo alla storia di cui vi parlerò tra poco.

Ci eravamo lasciati con il risveglio di Morte, uno dei risvegli più temuti in assoluto, è apparso sulla Terra, con le sue ali pronto a far volare via un sacco di anime umane. Mi ero fatta delle idee su come potesse essere il personaggio di Morte, e diciamo che ho centrato in pieno quasi tutte le caratteristiche del suo carattere. È sicuramente il cavaliere più spietato, con il potere più distruttivo e colui che porterà il giudizio universale sulla Terra. Thanatos è il cavaliere che incute più timore alla popolazione, inizialmente anche Lazarus ha timore di lui, eppure in lei il sentimento che emerge è la rabbia e la vendetta, verso colui che ha sterminato la sua famiglia, la famiglia che l’ha accolta e l’ha fatta sentire amata.

Morte non sa come reagire quando questa ragazza che lui non riesce a percepire gli blocca il passaggio, dovrebbe essere morta come tutti in quel villaggio eppure nonostante cerchi di strappargli l’anima con la forza, questa rimane ben salda e non vuole lasciare quel misero corpo umano. La guarda e non riesce a riconoscerla, ed è preoccupato da questo in un certo senso, perché lui conosce ogni essere umano presente sulla Terra. Un desiderio nasce dal profondo delle sue viscere, un desiderio che lui vorrebbe assecondare ma non può perché deve concludere la sua missione. Quella ragazza deve essere sua, Morte non si spiega questo sentimento primordiale che nasce dentro di lui eppure è lì e non accenna ad andarsene. Così scappa da colei che potrebbe porre fine a qualsiasi suo obiettivo.

Da questo punto della storia in poi inizia una sorta di inseguimento contemporaneo. Lazarus cerca di tracciare ogni mossa di Morte, e lui le sta sempre un passo indietro per monitorarla, così da mantenere una routine che lei possa controllare, perché per quanto voglia allontanarsi da lei non riesce, il suo pensiero rimane fisso su di lei.

Ho apprezzato molto lo scambio di punto di vista in alcuni punti della storia, l’autrice non ha alternato i pov, però ha messo qua e là dei capitoli dal punto di vista di Thanatos così che noi riuscissimo anche a capire cosa pensasse di varie vicende che si sono susseguite all’interno della storia.

Devo dire che la prima parte è un po' lentina e monotona, è fatta da una serie di uccisioni a vicenda da parte di Lazarus e Morte, visto che entrambi non possono morire, questa è una delle cose inspiegabili di questo libro, capisco che Morte in qualità di cavaliere dell’Apocalisse, come anche tutti i suoi fratelli, non possa morire, ma non ci è dato sapere perché un’umana sia immortale e come nemmeno Thanatos, colui che regna sulla vita e la morte, riesca a decidere del destino di questa ragazza.

Passata la parte un po' monotona, troviamo la seconda e la terza parte più movimentate e ricche di eventi, le vicende cominciano a inquadrarsi meglio e cominciamo a capire anche il carattere dei nostri protagonisti. Lazarus e Morte sono molto simili sotto diversi aspetti, testardi, inarrestabili e protettivi verso tutto ciò a cui tengono. Non rinunciano mai ai loro obiettivi, fino all’ultimo Morte sa cosa deve fare, anche se questo significa perdere l’amore dell’unica persona da cui vuole essere amato, perché pensa che è per questo che lui esiste, che se non riuscisse a compiere la sua missione Dio ne resterebbe molto deluso.

Una cosa che mi ha lasciata con molti punti interrogativi è la presenza costante di questa entità, che sa tutto di tutto e fa accadere cose, ovvero Dio, viene nominato davvero pochissime volte, eppure sembra che i protagonisti siano burattini nelle sue mani, da quello che percepiamo tutti gli eventi che accadono, ci sono solo perché lo vuole l’Altissimo, e la cosa che più mi ha infastidita è che non ci viene data mezza spiegazione del suo ruolo all’interno della storia.

Che dire su questo libro, se non che inspiegabilmente l’autrice riesce sempre a farmi emozionare, credo abbia questa capacità innata di entrare dentro la mia anima e toccare corde che puntualmente mi emozionano. Devo dire che il viaggio dei quattro cavalieri non poteva concludersi in modo migliore, sono davvero molto felice che la Hope abbia tradotto questa saga e mi abbia dato la possibilità di leggerla.
Giulia


Photo credit: @_gbooklover_

martedì 31 ottobre 2023

Review Party: "Wolfsong" di TJ Klune (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*! ^^
Ultimo giorno di ottobre oggi e, finalmente, Halloween. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato alcune recensioni a tema e anche quella di oggi cade abbastanza a pennello perché Wolfsong non è solo una storia d'amore ma anche una storia di creature fantastiche, pericolose e oscure, sebbene il fulcro del romanzo sia ben altro. Il libro che ha decretato il successo di TJ Klune esce oggi in una nuova veste per la casa editrice Mondadori. Scoprite tutte le opinioni di questo evento, tra cui quella della nostra Giulia, che ha letto di Oz e Joe e se n'è innamorata.
Un ringraziamento alla casa editrice per la copia digitale omaggio in cambio di un'onesta opinione.

Wolfsong
di TJ Klune

Prezzo: 11,99 € (eBook) 19,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 624
Genere: fantasy, urban-fantasy, lgbt+
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 31 ottobre 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Ox aveva 16 anni quando ha incontrato un ragazzo sulla strada verso casa. Il ragazzo che parlava, parlava e parlava. Soltanto in seguito scoprì che il ragazzo non aveva aperto bocca per quasi due anni prima di quel giorno. Ox aveva 23 anni il giorno in cui la morte arrivò in città, scavandogli un vuoto nella testa e nel cuore. Il ragazzo rincorse il mostro con lo sguardo assetato di vendetta, lasciando Ox a raccogliere i cocci. Sono trascorsi tre anni da quel fatidico giorno… e il ragazzo è tornato. Ma ora quel ragazzo è un uomo e Ox non può più ignorare il canto che ulula tra di loro.

Buongiorno a tutti e a tutte! Dopo una lunga settimana dedicata alle recensioni per Halloween, ecco qui una recensione che c’entra poco con questa festa paurosa, ma allo stesso tempo potrebbe essere azzeccata. Quando Franci ha proposto il review party di Wolfsong ero lì lì per rifiutare di leggerlo, però, vi dirò, menomale che non l'ho fatto perché si è rivelato il libro che faceva per me in questo momento.

Ho concluso di leggere questo libro in una notte e qualche ora del pomeriggio. Ebbene sì, 600 pagine volate via in meno di 6 ore! Wolfsong è un libro coinvolgente e che si fa apprezzare man mano che la storia va avanti. Devo dirvi che, in realtà, con la conclusione del primo capitolo ero molto scettica, perché non mi ha presa sin da subito, non è stato il classico colpo di fulmine, però più i capitoli scorrevano più io mi appassionavo della vita di Ox e più mi veniva voglia di non staccarmi dalle pagine.

Penso che ormai un po' tutti abbiate sentito parlare di Wolfsong e della sua trama, ma vi accenno qualcosa perché leggendola da Amazon vi assicuro che si capisce poco e nulla. Wolfsong è la storia di un ragazzo di nome Ox, che non ha una vita del tutto semplice, un padre ubriacone e poco equilibrato, con un lavoro che Ox ammira tanto ma di cui al legittimo interessato non importa nulla, tanto che un giorno prende e va via di casa, lasciando Ox e la madre pieni di debiti. Da quel momento in poi ne prende il posto all’interno della famiglia, andando a lavorare nell’officina di Gordo, un ragazzo che diventerà presto ben più di un fratello maggiore per il nostro protagonista.

Gli anni passano, Ox da bambino diventa un adolescente, e comincia a notare che nella casa alla fine della sua stradina ogni tanto la luce è accesa. Un giorno, mentre sta tornando a casa da lavoro, un bambino lo aspetta all’inizio della stradina e lo accompagna a casa, un bambino strano che appena lo vede gli salta addosso e comincia ad annusarlo e a tempestarlo di domande. Un bambino che prima di allora non aveva mai visto, che scopriamo chiamarsi Joe, e che abita proprio nella casa abbandonata in fondo alla strada. Joe, quasi costringendo Ox, lo trascina a conoscere la sua famiglia. E da qui, in un certo senso, comincia la vera storia.

Joe e Ox sono due ragazzi completamente opposti, da un lato Ox è riservato, silenzioso e timido e dall’altro Joe esuberante, casinista e gioioso. La cosa che Ox non sa è che quel bambino da un anno non parlava con nessuno, era diventato l’ombra di quello che era e di quello che è da quando ha incontrato Ox per la prima volta, come se in lui avesse trovato il suo punto fermo, il suo legame, e grazie a questo fosse riuscito in qualche modo a superare le sue paure. Ho amato alla follia il personaggio di Joe, un bambino che vediamo crescere, sbocciare e affrontare le sue paure e i suoi demoni. Quello che Ox non sa di questa famiglia è che ha un grande segreto, a noi lettori non proprio sconosciuto ma per Ox e per sua madre sarà una scoperta non da poco.

Il punto forte di questo libro è sicuramente la famiglia e tutti i legami che ne conseguono, il trope found family è quello principale, e se non ci fosse questo legame che va oltre il sangue e la parentela questa storia davvero non avrebbe senso. Il legame tra Ox, Joe, Gordo, Carter, Mark e Kelly è davvero fortissimo, un legame che va oltre ogni immaginazione. Nel giro di pochi mesi, questi ragazzi trovano davvero un porto sicuro al quale aggrapparsi, degli amici a cui poter confidare i propri problemi e con cui potersi divertire.

“Ox, ti rivelerò un segreto. Okay?”
“Certo”
“Sono sempre i più silenziosi quelli che hanno cose più importanti da dire. Comunque sì, credo che saremo amici.”

Una trama semplice che si articola e si complica sempre di più con il trascorrere dei capitoli. Attraverso le varie avventure di Ox, veniamo a conoscenza di cose del passato irrisolte, problemi che li stanno raggiungendo che devono essere risolti una volta per tutte. Una storia interessante sia dal punto di vista della storia familiare, sia dal punto di vista dell’avventura, anche se per quasi metà libro assistiamo a ben poca azione, diciamo che la parte incentrata più sulla missione finale è la seconda, dove si vengono a scoprire un po' tutte le verità nascoste.

I personaggi sono sicuramente molti e non è facile introdurre così tanti personaggi quasi contemporaneamente senza creare un minimo di confusione, infatti se devo essere sincera ho avuto bisogno di 3-4 capitoli per riuscire a distinguere tutti con le proprie caratteristiche e il proprio carattere; nei primi capitoli ho fatto un po' di difficoltà a collegare le varie vicissitudini. Devo dire però che li ho amati un po' tutti, naturalmente i personaggi perfetti non si possono creare, e questi, seppur con qualche difetto, mi hanno conquistata quasi tutti, soprattutto Gordo e Mark, tant'è che non vedo l’ora di leggere il libro dedicato a loro due.

Il fatto che questa storia mi abbia conquistata è un dato oggettivo che traspare perfettamente da questa mia recensione, in conclusione volevo soltanto dirvi di fare un pensiero su questo libro perché ne vale veramente la pena. Vi sentirete avvolti, durante la lettura del romanzo, da uno strato di protezione che non si spezzerà mai, un legame che diventa sempre più forte man mano che i nostri personaggi crescono, una storia d’amore che ha fondamenta nel soprannaturale, inspiegabile agli occhi di chi non conosce la vera storia, ma così puro che non potrete fare altro che innamorarvene.




Giulia


Photo credit: @_gbooklover_
Fonte immagine: Pinterest
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mercoledì 1 febbraio 2023

Recensione: "Wild Hunt. Cacciatori di potere" di Azzurra Pasquali

Buon pomeriggio, lettor*! ^^
Oggi, come vi avevo già anticipato, vi parlerò di Wild Hunt, romanzo che ho letto per una collaborazione e che ho semplicemente amato. Avevo già letto un altro libro di Azzurra Pasquali, Numbers, post-apocalittico con personaggi strepitosi che si era fatto apprezzare per le tematiche e l’ottima gestione dei tanti pov; anche stavolta l’autrice non è stata da meno, anzi si è confermata la "Queen del multipov". Davvero, io non ho parole per spiegare quanto brava sia stata in questa impresa e pensate che Wild Hunt è pure il suo romanzo d’esordio! Scoprite tutti i dettagli nella recensione e fatemi sapere se leggerete questo libro. A presto!

Wild Hunt. Cacciatori di potere
di Azzurra Pasquali

Prezzo: 3,99 € (eBook) 14,59 € (cop. flessibile) 
Pagine: 344
Genere: fantasy, urban-fantasy, portal-fantasy
Editore: self-publishing
Data di pubblicazione: 18 gennaio 2021

Che cosa sei disposto a sacrificare per tornare a casa? Saeriel è un regno magico popolato da creature fatate. È un luogo di contatto tra i mondi, con i quali scambia la magia e l’energia che gli permettono di sopravvivere. Quando una maledizione confina alcuni tra i suoi abitanti più potenti sulla Terra e isola il regno, Saeriel rischia il collasso. Toccherà a Robin Red, guerriera dei berretti rossi, e agli altri componenti della Caccia Selvaggia esiliati nel mondo mortale, trovare e proteggere l’unica persona che potrebbe salvare Saeriel. Quale sarà il prezzo che dovranno pagare per rivedere la propria casa? Libro autoconclusivo. Può contenere scene forti per i lettori più sensibili. Età minima consigliata: 16+

Ormai è chiaro: Azzurra Pasquali è diventata una delle autrici emergenti che apprezzo di più, una di quelle da tenere davvero d’occhio. Versatile, preparata, creativa. Ha tutte le risorse che bisogna avere per scrivere dei romanzi di qualità e ne ha dato prova. Wild Hunt è il suo primo romanzo e, sebbene l’abbia conosciuta invece con l’ultima sua fatica, Numbers, non volevo proprio perdermi la possibilità di scoprire che tipo di autrice fosse al suo esordio. Ringrazio Azzurra per avermi concesso questa occasione e per avermi fatto scoprire quanto sia sempre stata meravigliosamente brava, sin dal principio. Okay, fatta questa piccola premessa, veniamo al romanzo e a tutti i motivi per cui l’ho amato. Azzurra Pasquali sa di certo cosa significa scrivere un romanzo autoconclusivo, su questo non ci piove. Non so se sia perché non ama le serie, io in genere le preferisco, ma lei mi ha fatto rivalutare gli stand-alone e, come ho detto anche a lei, se fossero scritti tutti in questa maniera, li apprezzerei molto di più. In genere, trovo che poch* autor* riescano a gestire bene il ritmo di uno stand-alone, concentrandosi solo sul finale che è quasi sempre la parte migliore e anche la più salvabile. Qui, invece, mi sono trovata davanti a una storia con un ritmo sempre serrato, con tantissimi elementi a tenere viva la mia attenzione, con un intreccio ben congegnato capace di non farmi mai annoiare. Wild Hunt non è soltanto un urban-fantasy ma anche un portal-fantasy e questo crea delle nuove prospettive che non fanno altro che rendere il romanzo ancora più accattivante, perché l’azione si svolge tra una Mantova moderna, nel 2019, e una Saeriel più lontana, un luogo magico popolato da tantissime creature fantastiche e governato da una potentissima regina, Kendra, appartenente alla misteriosa razza Acherontia Atropos. Nei primissimi capitoli non era ben chiaro cosa stesse succedendo e perché si seguissero personaggi di un mondo e dell’altro senza capire apparentemente che collegamento avessero; quando però, con l’avanzare della lettura, le cose si sono fatte più chiare, ho pensato che Azzurra fosse stata geniale.

Quelle che seguiamo a Saeriel sono le vicende di un gruppo di cacciatori appartenenti alla Caccia Selvaggia. Come vi dicevo ieri, parlandovi di Gilded di Marissa Meyer e della sua ispirazione alla fiaba ma anche ai miti del nord Europa, anche qui si parla dello stesso mito. L’autrice ha difatti spiegato nelle note di essersi ispirata ai miti e alle leggende irlandesi, scozzesi e islandesi, mescolando con elementi originali di sua fantasia. Se anche qui troviamo appunto l’elemento della Caccia Selvaggia in tutta la sua gloriosa spettacolarità, la nota assolutamente originale riguarda i portali che queste creature riescono ad attraversare per catturare una Traccia, portali che li conducono ovunque si nascondano le creature smarrite di Saeriel di cui Kendra vuole riappropriarsi per riportare equilibrio nel mondo. Sono dell’idea che quando si è studiata bene una materia la si può usare più adeguatamente per i propri scopi e Azzurra deve aver fatto davvero bene i propri compiti, perché ho trovato il worldbuilding sempre convincente e mai debole, in nessun punto. Anzi posso dire che tutto nel romanzo ha una sua spiegazione, una sua risposta, e ogni personaggio un ruolo ben preciso. Parlando proprio dei personaggi, come vi dicevo nell’introduzione, Azzurra Pasquali è in assoluto la Queen del multipov. Anche in Wild Hunt seguiamo il punto di vista di tanti personaggi e, come era stato per Numbers, ognuno è ben riconoscibile. L’autrice sta ben attenta ai dettagli (ho notato cose che mi hanno davvero stupita) e non lascia proprio nulla al caso. I tempi sono studiati con attenzione e se deve rivelare qualcosa ne dà un piccolo assaggio ma la tira fuori nel momento più opportuno. Ho adorato tutto ciò, tutta questa meticolosa cura che non è facile trovare in un romanzo d’esordio. Ho letto parecchi urban-fantasy e questo, per essere uno stand-alone, è decisamente uno dei migliori e più riusciti. Inoltre, parte dell'ambientazione è italiana e questo non fa che aggiungere punti a favore. Nonostante il romanzo si aggiri sulle 335 pagine - che possono sembrare poche, considerando certi mattoni che sfornano alcun* autor* al loro esordio, Wild Hunt vanta una cura maniacale in molti dettagli, non solo a livello di editing ma anche di struttura della storia, dei personaggi e di interazioni tra i personaggi. In così poche pagine penserete che non ci sia il tempo di affezionarsi a nessuno o che magari non sia stato dato il giusto spazio per approfondirli a dovere, invece devo dirvi che così non è. Sono riuscita ad affezionarmi a tutti i personaggi, tutti, nessuno escluso e, sebbene alcuni rapporti nascano abbastanza velocemente, non si sviluppano alla stessa velocità ma viene dato loro il tempo di crescere, di maturare.

La protagonista del romanzo è Robin Red, che appartiene al clan dei Berretti Rossi (anche questi sono parte del folklore irlandese) ed è la figlia del capo-clan. Il padre ha dei progetti per lei, ma Robin vuole tutt’altro per se stessa: vuole entrare nella Caccia Selvaggia e servire la regina Kendra. Andando quindi contro la volontà del padre, affronta la prova per legarsi a un’entità che l’aiuti nel combattimento, ma la prova, inaspettatamente, la metterà in contatto con ben due entità, Sangue e Guerra. Robin è una guerriera davvero potente ed è impossibile non attiri delle attenzioni. La regina Kendra un po’ la teme, mentre il mastino della Caccia Selvaggia, il mezzolupo Fenris, ne prova immediata ammirazione. Anche il selkie Roan simpatizza da subito per lei e ben presto la ragazza si ritrova a far parte di un gruppo affiatato di cacciatori, facendo bene la sua parte e dimostrando tutte le sue abilità e il suo coraggio. Ma Kendra è una regina avida, oltre che invidiosa, le ricerche delle Tracce diventano sempre di più e i cacciatori obbediscono ai suoi ordini senza sapere davvero cosa si nasconda dietro la loro Caccia. Quando, finalmente, un giorno i suoi piani vengono smascherati, Kendra per difendersi maledirà con lo Scaccio i suoi cacciatori relegandoli lontano da Saeriel, sulla Terra, chi in un’epoca chi in un’altra, destinati a non riunirsi mai più. Ma nel 2019, a Mantova, succede qualcosa. Una ragazzina con gli occhi di due diversi colori incontra una vecchina che sembra predirle qualcosa e, da quel momento, tutto cambierà. L’Orda di creature infernali che insegue i guerrieri della Caccia Selvaggia si paleserà sulla Terra e creerà scompiglio, i cacciatori potranno finalmente riunirsi ma ciò che li aspetta è una sfida che supera le loro capacità; uniranno comunque le forze e torneranno a combattere perché adesso sanno davvero per cosa combattere e chi è il vero nemico da sconfiggere. Pensate che questa non è che una piccola parte di ciò che vi aspetta leggendo Wild Hunt, perché oltre a tutta l’azione, l’avventura e i combattimenti, troverete anche amore, amicizia, lealtà. 

Azzurra Pasquali non fa mancare proprio nulla in questo romanzo, persino i dialoghi sono assolutamente perfetti (cavolo, è riuscita anche a inserirmi una citazione di Star Wars e penso di amarla per questo); tra l’altro mi ha regalato uno dei personaggi più belli di sempre, Roan, un guerriero selkie che non esita a farsi in quattro per chi ama, a sopportare tutto pur di far star bene quella persona, anche vederla con un altro se questo significa saperla felice e al sicuro. E, a dirla tutta, il triangolo che nasce in questo libro è appassionante come pochi, non ci sono ripicche alla Edward e Jacob per accaparrarsi il cuore di Bella, ma c’è un astio non troppo astio che alla fine si traduce in rispetto reciproco, in accettazione, in lealtà verso il cuore di Robin, che sa bene cosa vuole e chi (anche se la mia bella ship non deve toccarmela nessuno, perché è un piccolo sogno che custodirò per sempre). Oltre Roan, ho apprezzato molto anche Fenris, che può sembrare un personaggio un po’ freddo all’inizio - Robin pensa voglia tenerla lontana - ma poi scopriremo che fa tutto per delle ragioni e queste ragioni vi faranno sciogliere il cuore. C’è una bellissima tensione tra loro due e, sebbene la scintilla sia scoccata da subito, il fuoco sarà lento a divampare, cosa che ho gradito enormemente. E poi anche tutti i personaggi secondari meritano menzione, nessuno è da meno, ma permettetemi di lodare Kyle ed Elisa, due ragazzini apparentemente slegati da Saeriel, dalla Caccia Selvaggia e dalla magia, che invece si riveleranno delle bellissime sorprese e chiuderanno alla grande il romanzo.

Vorrei dire ancora tantissime cose su Wild Hunt ma non voglio proprio negarvi il piacere di scoprirle da sol*. Dovete leggere questo libro, dare un’opportunità ad Azzurra Pasquali, fidarvi del fantasy italiano perché in molte occasioni merita davvero fiducia. Vivete questa avventura incredibile, folgorante, appassionante che tocca temi come casa, appartenenza, famiglia, e innamoratevi di Saeriel, delle sue creature, dei suoi cacciatori, innamoratevi dello stile di Azzurra e vedrete che ne vorrete ancora! Sono assolutamente soddisfatta da questa lettura e non vedo l'ora che l'autrice sforni qualche altra bella storia e mi regali lo svago che solo lei sa regalarmi <3
Voto: 5 tazzine piene di caffè perfetto e cremoso
Photo credit: @francikarou @coffeeandbooks
Fonte immagini: Pinterest

sabato 2 luglio 2022

Recensione: "Death is not the worst. Resonance" di Julia Sienna

Buon pomeriggio, lettor*!
Oggi vi parlo di un volume che ho praticamente divorato e che mi ha estasiata. Si tratta di Death is not the worst. Resonance, di Julia Sienna, seguito di DINTW Inheritance, di cui vi ho già parlato QUI. Urban-fantasy con protagonisti Predatori e Cacciatori alle prese con una guerra antica senza esclusione di colpi. Vi lascio alla mia opinione, che ha richiesto tante ore di lavoro e concentrazione ma mi sembrava il minimo per una storia tanto complessa e potente. Buona lettura!

Death is not the worst. Resonance
di Julia Sienna

Serie: Death is not the worst 2
Prezzo: 4,99 € (eBook) 20,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 736
Genere: urban-fantasy, azione
Editore: Gainsworth Publishing
Data di pubblicazione: 13 giugno 2022

L'anno nuovo è iniziato. Dopo aver gettato la famiglia Averhart nelle tenebre di un incubo senza apparente via di uscita, William è pronto a fare altrettanto con l'intero mondo dei Cacciatori. Il suo Metodo funziona, la cura per sopire i suoi demoni pure; serve solo un ultimo colpo di lima per rendere tutto perfetto. Intanto, tra le mura di Willow Creek, comincia la lotta per sottrarre Catherine alla crudeltà di leggi troppo antiche e cieche per accettare la sua nuova natura. Riusciranno gli Averhart, aiutati dalla Consigliera Yoshimoto, a salvare il loro Clan e fermare la Fratellanza? E chi è lo spietato Generale che William ha voluto in testa al suo esercito? Indagini, riti sciamanici, fiamme e pallottole si susseguono in una corsa contro il tempo che coinvolgerà presto tutti gli Stati Uniti. La guerra è arrivata. Bisogna solo scegliere da che parte stare. La saga di Death is not the Worst continua con un secondo capitolo pieno d'azione, zanne e artigli, dove il confine tra Amore e Vendetta si fa sempre più labile e intriso di sangue.

Death is not the worst
, come ormai saprete se avete letto la mia recensione del primo volume, nasce, in un primo momento, come un romanzo a quattro mani. Dopo qualche anno Julia Sienna riesce a riavere i diritti sulla sua opera e a ridarle, stavolta da sola, nuova vita. Ed ecco che la Gainsworth Publishing ci regala quest’opera in una veste rimaneggiata e più curata e assolutamente all’altezza del suo potenziale. Julia Sienna aveva già fatto un ottimo lavoro con il primo volume e con la rilettura mi aveva conquistata e fatta innamorare, ma con questo secondo libro penso si sia davvero superata. Innanzitutto, è evidente il livello di qualità di quest’opera, ancora maggiore rispetto al primo volume, quindi chapeau a Julia Sienna che continua a migliorarsi e a regalare a chi la legge sempre qualcosa di straordinario e indimenticabile. E poi i miei complimenti per essere riuscita non solo a perfezionare lo stile ma anche a dar spazio a tutti i personaggi e approfondirli a dovere. Ormai posso dirmi affezionata al Clan degli Averhart e, se nel primo volume mi era mancato sapere di più riguardo ad alcuni di loro, stavolta non posso che dirmi soddisfatta. DINTW Resonance riparte da dove terminava il precedente volume. Cercherò di fare il minor numero di spoiler possibile, ma penso che alcune cose non potrò proprio evitare di dirle. Dopo i fatti di Capodanno che hanno portato a una svolta eclatante, Catherine viene portata in salvo con la speranza che non tutto sia perduto. William, il terribile Predatore e nemico giurato degli Averhart, non si è risparmiato e ha lasciato su Cat un ricordo indelebile della sua brutalità e delle sue ombre. Ma Cat è forte e, anche se l’esperienza l’ha segnata e turbata, forse non tutto è perduto. Forse c’è ancora una speranza per lei e per i Cacciatori. Nel frattempo, Xander, il Capocaccia, e Julius, lo Sciamano, vengono alla scoperta di alcune novità riguardanti il loro nemico. In qualche modo riesce ad aggirare le barriere nelle case dei Cacciatori e fare irruzione senza lasciare traccia. Bisogna scoprire in che modo ci riesca e fermarlo, perché di questo passo riuscirà ad avere un vantaggio enorme e metterli alle strette o farli fuori tutti. E se la Fratellanza si è unita per dare manforte ai piani malvagi di William, anche ai Clan dei Cacciatori non resta che unire le forze, dar vita a una Resistenza, perché è più chiaro che mai che sono in guerra e che per battere un nemico astuto come William c’è bisogno di fare squadra.

Adesso capisco perché l’autrice continuava a pubblicare fiamme quando pubblicizzava l’uscita del romanzo e parlava di fuoco. In questo libro esplode letteralmente tutto. È il caos. Ed è proprio William a procurarlo (<<Creare caos era una sua specialità, lo era sempre stata, così come rendere inafferrabili i suoi reali intenti>>). Sin dalle prime pagine veniamo catapultati in una storia ben avviata che non ha bisogno di preamboli o spiegazioni (il bello dello stile di Sienna è anche il suo buon uso dello show don't tell). Entriamo subito nel vivo dell’azione, con una scrittura dinamica ed esaltante che non permette a chi legge di abbassare la concentrazione. Ma il vero cardiopalma arriverà verso la metà del romanzo, quando l’autrice ci regalerà ancora più azione, ancora più concitazione, tenendoci con il fiato sospeso, come se stessimo guardando un film carico di adrenalina. Ammetto che da questo punto in poi non sono più riuscita a mettere giù il romanzo, nemmeno per andare a dormire. Affascinata dal modo in cui Julia Sienna è stata capace di intrecciare i fili della trama, ma anche dal suo stile sempre sicuro in cui tutto è ponderato alla perfezione - ogni parola, ogni scena - ho lasciato che il mio amore per questa storia crescesse insieme alla tensione che si veniva a creare, dimenticandomi di tutto il resto. E quando un romanzo ti fa questo effetto direi che è decisamente buon romanzo. Questo, in realtà, è molto più che buono, perché di urban-fantasy ne ho letti parecchi ma mai così complessi e ben articolati. C’è un lavoro dietro questa serie che ha dell’incredibile e leggendo questo secondo volume ne ho avuto l'assoluta certezza. Un po’ mi è dispiaciuto che le vicende di Cat e Tris siano state accantonate stavolta per dare maggior spazio ad altro, ma è stata la soluzione migliore. Hanno avuto modo di emergere così anche gli altri personaggi e vi giuro che Xander e Akane non vi faranno rimpiangere la storia d'amore tra Cat e Tris, anzi si dimostreranno all’altezza di quella, con la loro bella dose di maledizioni dietro e l’ingrediente angst che io adoro tanto.

Superata la metà si corre verso un finale che lascia le porte aperte per il seguito. Ancora una volta abbiamo tanta azione - inserita in una Las Vegas che fa da scenario a nuovi combattimenti ed esplosioni - e qualche colpo di scena capace di privarti di più di un battito del cuore, ma ci saranno delle soddisfazioni e la speranza è che possiamo ritrovarle anche nel volume finale (Julia, ti prego, regalaci una gioia, non chiediamo altro). Non so davvero come andrà a finire, cos’abbia ancora in serbo Julia Sienna e quanto ancora ci farà penare, ma se mi aspetta un altro volume simile voglio già averlo tra le mani. La resa dei conti è più vicina che mai! Oltre elogiare l’autrice in questa recensione, voglio farlo anche con i suoi personaggi. Che fossero dei gran bei personaggi avevo avuto modo di appurarlo leggendo il volume precedente, ma qui ne abbiamo la conferma. Nessuno di loro è lasciato al caso, tutti hanno una loro chiara connotazione all’interno della storia e mettono a disposizione le proprie abilità per il bene comune. Tutti si renderanno utili, alla fine, nessuno verrà lasciato in disparte e questo lavoro di squadra è stata una delle cose che ho apprezzato di più. Oltre la suspense, le sparatorie, gli agguati e i piani strategici, oltre il sangue, i ricordi dolorosi e gli addestramenti, c’è anche una piccola dose di leggerezza che non guasta mai e che contribuisce a renderci ancora più cari e vicini i protagonisti. Non è comunque molta perché questo libro è decisamente più tosto del primo, ma è bastata a farmi rendere conto di quanto l’autrice sia stata brava a dosare ogni ingrediente nella giusta quantità. Passando alla controparte, se William, nel primo libro, era sembrato uno dei peggiori Predatori che i nostri Cacciatori avessero mai conosciuto (e uno dei peggiori incubi per noi lettor*), qui ne avremo un altro altrettanto inquietante, che ha un conto in sospeso con uno di loro. Scopriremo come ogni mossa del nemico sia studiata nel dettaglio, per essere sempre un passo avanti, ma i Cacciatori non saranno da meno, non si faranno intimorire e tireranno fuori tutte le loro armi migliori e ogni residuo di coraggio per stare al passo e non farsi sopraffare. Gli Averhart sono uniti più che mai in questa nuova avventura, leali l’un l’altro e pronti a lottare insieme, come una vera famiglia. Li ho amati tutti, nessuno escluso, ma ammetto di aver goduto parecchio nell’avere molte più scene con Xander e Akane (i miei preferiti :P). Non mi resta, a questo punto, che consigliarvi (se ancora non l’aveste capito) di recuperare questa serie e lasciarvi condurre nei meandri di una guerra senza tempo, tra Predatori senza scrupoli e Cacciatori pronti a tutto, una guerra in cui vi sentirete coinvolt* al 100% come se anche voi foste membri del clan degli Averhart. Non vedo l’ora di leggere il capitolo finale, sono sicura che sarà un altro capolavoro e mi farà entusiasmare parecchio. Complimenti a Julia, di tutto cuore.
Fonte immagini: Pinterest

sabato 21 maggio 2022

Review Party: "Dark Wings. Ali di fuoco" di Krisha Skies (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*!
Oggi la nostra Giulia ci parla di "Dark Wings. Ali di fuoco", di Krisha Skies, libro letto in occasione di un Review Party. Si tratta del secondo volume del Ciclo delle Ali Oscure. Conoscete questa serie e la sua autrice? Scoprite di più nella recensione che segue e passate a leggere anche le altre recensioni del Review Party (calendario in fondo al post) ;) A presto!

Dark Wings. Ali di fuoco
di Krisha Skies

Prezzo: 21,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 421
Genere: urban-fantasy, paranormal fantasy
Editore: Horti di Giano
Data di pubblicazione: 9 febbraio 2022

La guerra incombe tra gli Alati di Azra e gli umani dei Paesi federati del Patto Meridionale. La giovane umana Lyan Alba, dopo gli eventi di quattro anni prima vissuti nella capitale azrariana, per sfuggire a un passato difficile da gestire ha deciso di lasciare la sua famiglia per cominciare una nuova vita nella città-Stato di Cartago. Ma un nuovo conflitto sta per travolgerla e un attacco inatteso arriva dal cielo, facendo iniziare una guerriglia urbana tra invasori e Milizia per la Resistenza umana. La forza latente che Lyan ha sempre cercato di tenere nascosta e inerte dentro di sé si risveglia prepotentemente, richiamando l’attenzione dei membri della società segreta azrariana delle Ali di Fuoco. Così il passato torna a perseguitarla e nuove avventure la coinvolgeranno, costringendola a intrecciare il suo destino ancora una volta con quei trascorsi da cui era fuggita invano. Dovrà quindi fare i conti con un amore che sembra impossibile e con un destino che le chiederà di compiere delle scelte che potrebbero segnare per sempre la sua esistenza e quella delle persone che ama. Dopo Dark Wings, è finalmente disponibile il secondo capitolo della saga "Il ciclo delle Ali Oscure".

Quando mi è stato proposto di leggere questo libro in anteprima, sinceramente non vedevo l’ora di farlo. Non ricordavo quanto mi erano piaciuti il mondo e la storia creati da Krisha, e ritornare a leggere di Lyan e Azalel è stato bello, bellissimo. Non ricordavo come fosse finito il primo libro, ma ricordavo che avevo pianto, avevo sofferto per il comportamento di Lyan e Azalel, ma li avevo capiti, avevo compreso la storia e le loro motivazioni e non mi aspettavo che questo libro, rispetto al primo, potesse piacermi ancora di più.

Sono passati quattro anni da quando abbiamo lasciato Lyan a Cartago, sono passati quattro anni dall’ultima volta che Lyan ha pronunciato il nome di Azalel. Quattro anni in cui lei ha studiato molto e finalmente sta mostrando la sua tesi per la laurea. È passato tantissimo da quando lei ha scoperto i suoi poteri, la Lungimiranza che le permette di scovare il passato delle persone, quel potere che le permette di scoprire anche i segreti più nascosti, in tutto questo tempo ha tenuto segregato il suo potere nella parte più oscura di sé, e nessuno l’ha trovata, fino ad adesso. Proprio il giorno della sua laurea, questo potere che era stato ben custodito dentro di lei esce fuori e, involontariamente, immedesimandosi nel corpo di un ragazzo che lei conosce fin troppo bene, scopre una parte tetra e dolorosa del passato di Azalel, vive in prima persona la morte dei suoi genitori. Proprio quando tutto sembrava non potesse andare peggio di così, la guerra tra gli azrariani e gli umani incombe sempre più potente, e sta arrivando alle porte di Cartago. Lyan, che da quando è stata costretta a lasciare Azra, ha trovato lavoro come insegnante ed educatrice presso un centro di accoglienza per gli azrariani internati che allo scoppio della guerra abitavano e lavoravano nelle città “umane”, lavoro che le permette di mantenersi e studiare allo stesso tempo, di certo non si sarebbe aspettata che il generale che sta invadendo la sua città sia proprio un membro delle Ali di Fuoco, e che proprio Azalel gli abbia detto dove la ragazza si trovava. Lyan è arrabbiata e delusa da Azalel ma, allo stesso tempo, come lei gli ha promesso, non ha mai smesso di amarlo, non ha mai smesso di pensarlo e non ha mai smesso di soffrire per lui. Azalel sembra cambiato, sembra più duro, più forte e più insensibile, e quasi Lyan non riconosce più quel ragazzo che tanto aveva amato.

La vita di Lyan dopo l’arrivo dell’armata alata è cambiata completamente, cosa vorranno da lei le Ali di Fuoco? Perché Azalel li ha condotti da lei? Ma soprattutto riuscirà Lyan a tirarsi fuori da questa situazione tragica?

Parto col dire che le mie alte aspettative, in merito a questo secondo libro, sono state leggermente deluse, perchè sinceramente mi aspettavo che la storia di questo libro non fosse impostata come in realtà è stato fatto. Mi aspettavo azione, avventura, nuove verità da scoprire, un’evoluzione dell’amore tra Lyan e Azalel, e devo dire che sono stata accontentata in parte. La storia di questo secondo volume, come anche l’autrice spiega nei ringraziamenti e come anche io ho capito leggendo, è interamente incentrata sul rapporto conflittuale tra Lyan e Azalel, sono stata felicissima di sapere che finalmente siano riusciti a confessarsi tutta la verità che i loro cuori celavano, però mi aspettavo un’evoluzione anche per quanto riguarda tutto il contesto al di fuori. Vengono svelate nuove cose, vi è l’arrivo di nuovi personaggi fondamentali e che personalmente ho adorato, però ho letto tutto il libro con la speranza che arrivasse quel colpo di scena che non è mai arrivato. Questo non è per dire che il libro non mi è piaciuto, anzi ho molto apprezzato la scelta dell’autrice di mettere in un certo senso un po' più di verità nel rapporto tra i due protagonisti, ho amato l'evolversi e l’affermarsi dei loro sentimenti, anche se alcune volte avrei voluto ucciderli entrambi per motivi differenti, se da un lato ho odiato l’infantilità di Lyan nel prendere alcune decisioni, dall’altro ho odiato la vigliaccheria di Azalel in determinati punti della storia. Ma ho anche imparato ad amare e accettare la determinazione e l’amore che entrambi provano, un amore che va oltre il tempo e lo spazio, si amano anche se sanno che potrebbe essere il motivo della loro fine.

“Avrei voluto dirgli di non lasciarmi andare, perchè non mi importava niente delle Ali di fuoco, della guerra: per me contavano solo il modo in cui mi stringeva in quel momento e il battito del suo cuore all’unisono con il mio”

Se da un lato Lyan ha passato quattro anni a cercare di nascondersi dal nemico e involontariamente anche da Azalel, lui non ha fatto altro che cercarla ovunque e non si è mai arreso. Nemmeno quando tutti dicevano che lei era morta, non avrebbe mai voluto vivere una vita in un mondo in cui lei non esisteva più.
Azalel non è più lo stesso ragazzo che abbiamo incontrato nel primo libro, è cambiato, è più freddo, calcolatore, sembra diventato un esperto nel celare le proprie emozioni. Però, nonostante questo, soffre, soffre più di tutti, il cuore di pietra che mostra a tutti sanguina, e Lyan ne è consapevole, le basta guardarlo negli occhi per una frazione di secondo per capire che se non fa qualcosa per fermare quello che sta accadendo intorno a loro, probabilmente perderà l’unico uomo che è mai stata in grado di amare.

“ Eppure, pensare a te mi ha impedito di perdere me stesso. Il tuo ricordo è stato ciò a cui mi appigliavo ogni volta che sentivo di non riuscire più a capire che cosa fossi e cosa stessi diventando”

Seppure in piccola parte, questo volume aggiunge alcune cose alla storia iniziale, abbiamo l’introduzione di nuovi personaggi e soprattutto veniamo a scoprire nuovi segreti che si celano dietro le Ali di Fuoco.
Un personaggio secondario che ho amato e che vorrei protagonista di una sua storia personale, è sicuramente Kamael, un Alato cresciuto da due umani, che Lyan sente come un fratello più piccolo. Ma non è solo quello che li lega e purtroppo Lyan viene a scoprire troppo tardi cosa è Kamael e cosa soprattutto può fare. E credo sia stato un personaggio fondamentale per fare capire a Lyan molte cose su se stessa e sui suoi poteri da Lungimirante, un personaggio che si ama o si odia. Mi ha conquistato con la sua aria da spavaldo. Nonostante si sia rivelato un bel personaggio, in alcune circostanze l’avrei preso a sberle volentieri, è ancora un ragazzo e questo si nota in alcune sue risposte e in certe decisioni che prende.

Concludo dicendo che non vedo l’ora di leggere il terzo capitolo di questa saga che mi ha conquistato e che spero potrà conquistare anche voi.




Giulia


Photo credit: @g_booklover

giovedì 3 marzo 2022

Recensione: "Luna d'inverno" di Ilaria Varese (a cura di Giulia)

Buongiorno! ^^
Oggi su Coffee&Books si torna a parlare di Ilaria Varese e della sua saga Winter Fè. Ha letto "Luna d'inverno", il primo libro della serie, la nostra Giulia che ci regala la sua sincera opinione. Voi avete già conosciuto Gwen e la sua storia? Che cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti! ;)

Luna d'inverno
di Ilaria Varese

Prezzo: 9,99 € (eBook), 17,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 366
Genere: urban fantasy, fantasy
Editore: La Corte Editore
Data di pubblicazione: 9 maggio 2019

Lunghi capelli bianchi, occhi azzurri e pelle color della luna. Gwenfyr Flannigain è una ragazza di Bristol, nata e cresciuta in una delle tante fattorie del Tennessee, dove vive insieme al fratello maggiore Chase e al padre Roderick. Una famiglia come tante, se non fosse per il fatto che sono licantropi di sangue puro da diverse generazioni. Eccetto lei, Gwen, che nonostante discenda come il fratello da un'antica stirpe di lupi, non ha mai subito la sua prima trasformazione. Ha 22 anni, ormai, e sa che non succederà più. Gwen è "difettosa": condannata a vivere a metà tra il mondo degli umani e quello del branco, ma senza far realmente parte né di uno né dell'altro. Ma un evento sta per sconvolgere la sua vita: a meno di un mese dal suo compleanno - data che coincide con il solstizio d'inverno, il Winter Fe', un periodo molto particolare per le creature mannare - suo padre, il capobranco, viene a conoscenza della morte dell'Alfa della contea confinante per mano di un licantropo sanguinario, Nicholas Hasson. L'accaduto mette in allenta tutti. Il branco è in pericolo. Gwen è in pericolo. E, presto, nulla sarà più come prima.

Luna d’inverno, Winter Fè, Ilaria Varese, quante volte in questo ultimo anno abbiamo sentito nei vari social quali Instagram, Tik Tok e Youtube questi nomi? Io un milione di volte e quindi mangiata dalla curiosità, ho approfittato che il primo fosse disponibile su Prime Reading per leggerlo. Luna d’inverno vale davvero tutto l’hype che gli è stato fatto attorno? Questa storia parla di Winter Fè, o meglio conosciuta come Gwen. Una ragazza discendente da una grande famiglia di lupi di sangue puro. Una piccola bambina nata sotto il solstizio d’inverno, che definirei "speciale" per il fatto che dopo 20 anni ancora non ha subito la sua prima trasformazione, una ragazza né troppo umana né troppo lupa. Chi sei Gwenfyr Flannigan? Sei la ragazza che va all’università, che ha degli amici umani, che cerca di conoscere dei ragazzi oppure sei quella che percepisce il potere dei lupi, che tiene testa a suo padre alfa e che si allena con pallottole d’argento per non essere un peso per la sua famiglia? Se voi l’avete capito sono bene accetti suggerimenti, perché io, sinceramente, dopo la fine del libro, sono ancora più confusa di prima.

Ma tornando alla storia, Gwen, come penso abbiate capito, non è una ragazza come tante e, a rendere ancora più visibile questa sua caratteristica, sono i suoi capelli bianchi e la sua carnagione che richiama il colore della luna. La sua vita cambia drasticamente quando, nel momento più importante della sua vita, ovvero l’adolescenza, non avviene qualcosa di fondamentale, manca alla sua prima trasformazione da lupo e questo la fa sentire sbagliata e dannatamente difettosa. Questo sicuramente non lo dà a vedere a suo fratello Chase e a suo padre, che però grazie ai loro poteri da licantropi riescono immediatamente a fiutare la paura e il senso di delusione che Gwen prova di tanto in tanto.

“Quella notte, la prima notte d’inverno, io ero una di loro. Io ero il branco.”

Con l’imminente arrivo del Winter Fè, che è quel periodo di luna piena perenne dove ogni lupo non riesce a controllare il potere “della bestia”, cominciano ad accadere cose strane. Dopo vari atti vandalici e uccisioni degli alfa delle contee vicine, Rick, il padre di Gwen, capisce che qualcuno potrebbe attaccarlo da un momento all’altro, ma soprattutto sa che la prima persona presa di mira sarà sua figlia Gwen.

Come primo libro di una saga relativamente lunga (4 libri pubblicati), mi aspettavo fosse un’introduzione a questo nuovo mondo. Sono rimasta positivamente sorpresa, perché, pur essendo un libro molto descrittivo, non è mai noioso e ripetitivo, ho letto con attenzione le bellissime descrizioni del branco e delle sue regole. Ho letteralmente adorato tutte le descrizioni delle varie gerarchie all’interno di esso, ma la cosa che mi è piaciuta sono stati i personaggi stessi. Nonostante siano decisamente tanti per i miei standard, sono tutti caratterizzati alla perfezione, con pregi e difetti. Il personaggio che mi è piaciuto di più in assoluto è la protagonista. Gwen è quel tipo di ragazza che non ha paura di nulla, affronta sempre tutti gli ostacoli che la vita le pone davanti senza mai lamentarsi di nulla. Coraggiosa, sfrontata e anche molto emotiva, forse è proprio questo che mi è piaciuto di più, mi sono sentita molto vicina a lei in quei momenti di sconforto. Nonostante le vicende si svolgono in un arco temporale breve, vediamo un accenno di evoluzione nel suo carattere, se nella prima parte del libro sembra molto immatura, ho notato una certa consapevolezza della sua forza e del suo ruolo.

Un’altra cosa che ho apprezzato molto è il rapporto padre-figlia, i loro dialoghi, la loro complicità e il loro capirsi senza dire nulla l’ho trovato molto emozionante, l’amore che Rick prova per la figlia è letteralmente immenso.

Il cattivo, in questo primo libro, non viene spiegato del tutto, anche perché così sembra solo un sociopatico, l’ho trovato molto fuori contesto e non mi è piaciuto proprio. Odio proprio tutto quei cattivi che fanno le cose solo perché godono a vedere le persone soffrire, ed è per questo che non penso di continuare la serie, almeno per ora, e mi dispiace molto però proprio non riesco a digerire certe frasi e certe scene.

Sicuramente il finale invoglia a continuare, perché, cavolo, ha un finale pazzesco che apre moltissimi dubbi. Chi è Christian? Cosa scopriremo su Gwen? Cosa succederà dopo? Sono tre delle milioni domande che mi sono posta a fine libro. Un finale che ti lascia appeso e sorpreso soprattutto.

Consiglio sicuramente questo libro, non sarà perfetto, ma chi o cosa è perfetto? Niente. Quindi se siete indecisi se iniziare o meno a leggerlo, fatelo! Non ve ne pentirete!

Giulia


Photo credit: @_gbooklover_

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