Buon pomeriggio, cari lettori e dramanti! ^^
Oggi qui è una giornata ventosa, grigia, triste. Ma fortuna che c'è questa rubrichetta a tirar su il morale. La scorsa settimana Alessia ci ha parlato dell'action "Healer", oggi, invece, Angy ci allieta con la recensione di Personal Taste, che ha per protagonista - neanche a chiederlo - Lee Min Ho :P Se non lo conoscete, sappiate che Angy lo consiglia davvero e... leggete la sua simpaticissima recensione per scoprire tanti altri motivi per guardarlo ;)
Personal Taste
Anno: 2010
Cast Principale: Lee Min Ho, Son Ye-Jin
Genere: romantico, commedia
Regia: Son Hyeong-Seok, No Jong-Chan
Network: MBC
Paese d'origine: Corea del Sud
Inutile dirlo: quando devo recensire un drama che mi è piaciuto molto divento “leggermente” impaziente. È questo l’effetto drama. Vi consiglio di guardarne uno e provarlo se non lo avete ancora fatto. Oggi vi parlo di Personal Taste, anche conosciuto come Personal Preference, un titolo che è tutto un programma e che, in realtà, racchiude in sé un bellissimo messaggio. Questo drama è il drama degli equivoci, piuttosto divertenti devo dire e, con le cuffie alle orecchie, facendo l’altalena tra due delle canzoni più belle della OST, Fine (pronuncia in inglese) di Tiago Iorc e Like a fool degli 2AM, vi racconto un po’ dei suoi protagonisti e delle loro storie. Questa spassosa commedia romantica ha inizio con - forse - la protagonista di drama più sfigata della storia. Lei è Park Gae In, (Son Ye Jin), una solare “falegnama” che si occupa di disegnare mobili e costruirli con le sue deliziose manine. Tutto made in Korea, naturalmente. L’ottimismo se la porta via ‘sta ragazza. Altro che “Gino, l’ottimismo è il sale della vita”. Era Gino, vero? Gae In ripone così tanta fiducia negli altri da prenderla beatamente in quel posto una volta sì e l’altra pure, eppure non smette di sorridere o di sottoporre se stessa a incredibili prove di fede negli altri. Anche quando il suo ragazzo la molla per sposare la sua migliore amica, di lei. Una roba da prenderlo a randellate sui denti, credetemi, lui e l’amica. O peggio, da fargli rivivere sulla propria pelle “Misery non deve morire” fotogramma per fotogramma.

I due non vanno d’accordo per niente, nonostante gli sforzi. Lui è troppo maniaco dell’ordine, lei è troppo disordinata e in troppe occasione si lascia sfuggire il fatto che lui sia gay. Insomma, se lo sei, dirlo non dovrebbe dar fastidio, ma se non lo sei e fingi solo di esserlo… be’, fai un po’ fatica, no? Jin Ho lo sopporta, ma a denti stretti. Lei si impegna per non ricaderci e fra un “non dirlo più” e un “stiamo diventando migliori amici, come due piccoli pokemon”, qualcosa nel loro rapporto cambia, l’attrazione cresce (estica***! È Min Ho! Sai che fatica), ma lei lo crede sempre gay e lui non confessa perché, diamine, crede che lei lo voglia solo come migliore amico, l’unico che la capisce, l’unico che la sostiene, l’unico che tiene testa a quell’imbecille del suo ex che, a proposito, è concorrente di Jin Ho nella gara per accaparrarsi la progettazione della galleria d’arte. Ragazzi, love is in the air, altrimenti che cavolo l’ho visto a fare? Ok, per Min Ho (di suo guarderei pure uno spot sulla cartaigienica se lo facesse), ma non solo. Da questo drama mi aspettavo un grande amore e i signori coreani me lo hanno dato, come sempre. Quello di Gae In e Jin Ho diventa un grande amore, soprattutto quando entrambi giocano a carte scoperte.

*** Angela ***
Adoro! Lo metto subitissimo in lista <3
RispondiEliminaCarinissimo e molto diverso dai soliti drama.
RispondiEliminaDove si può vedere? Su viki non c'è, su YouTube è incompleto... Potete aiutarmi a trovarlo?
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