Buon pomeriggio, miei amati lettori e buon inizio settimana! ^^
Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai drama. La scorsa settimana abbiamo avuto modo di saperne di più sul toccante drama "Just Between Lovers", che ha visto la cara Marika. Oggi, invece, Patrisha Mar ci parlerà di Beautiful Mind, un altro drama bellissimo, intenso e assolutamente imperdibile. Buona lettura! ^^
Beautiful Mind
Episodi: 14
Anno: 2016
Cast principale: Jang Hyuk, Park So-Dam
Genere: romantico, drammatico, medical drama
Regia: Mo Wan-Il
Network: KBS2
Paese d'Origine: Sud Corea
Disponibile su: Viki
Ciao a tutti, oggi mi trovo qui a parlare di un drama che mi ha lasciato senza parole, splendido. Mi è piaciuto inaspettatamente e così tanto che dovevo scrivervi la recensione. Appartiene al filone dei medical drama, un genere che non rientra proprio nelle mie corde, ma che non disdegno se la trama mi avvince, proprio come è successo in questo caso. Parto da una premessa: ho scoperto che Beautiful mind in patria non è andato bene, al punto che il canale televisivo che lo trasmetteva ha deciso di ridurre il numero delle puntate da 16 a 14, permettendo comunque la chiusura di tutti i plot narrativi. Non temete, ci sono riusciti, perché il drama ha una bella fine, soddisfacente e non lascia l'amaro in bocca, quindi chi si appresta a vederlo in futuro, magari perché incuriosito dalla mia recensione o semplicemente perché la trama lo interessa, non rimarrà deluso. Resto comunque basita davanti al fatto che un drama così ben strutturato, originale e con una bellissima storia e un protagonista unico e incredibile, non abbia raggiunto il cuore degli spettatori, scivolando via tra le decine di drama trasmessi ogni anno. E pensare che chi lo ha visto, e lo dimostrano le migliaia di recensioni anche su Vikitv, gli danno un punteggio altissimo, punteggio che merita per tanti motivi. Ma procedo con ordine e intanto vi accenno qualcosa della trama.
Il protagonista assoluto di Beautiful Mind è il neurochirurgo Lee Young-oh (Jang Hyuk), un dottore geniale, attento, sicuro di sé, capace e soprattutto un luminare nel suo campo. Non ha amici, neppure una famiglia tranne il padre adottivo, primario dell'ospedale in cui lavora, ha una specie di relazione con una dottoressa, ma il loro rapporto è strano, più a senso unico da parte di lei. È un uomo imprevedibile, irascibile e caparbio, e appare spesso freddo e distaccato. Ma perché è così? Qual è il suo segreto? Lee ha un disturbo asociale della personalità, per la precisione è un sociopatico e nulla può fare per cambiare. Nasconde il suo segreto con tutto se stesso, cerca di sembrare il più normale possibile, imitando o assecondando le emozioni degli altri, che però lui non riesce a comprendere, e processare; non prova empatia e cerca di capire gli altri studiando alcuni atteggiamenti che hanno, la postura, i tic. I colleghi non lo apprezzano, è spesso isolato, oggetto di pettegolezzo, ma a lui non importa o almeno così pare, fa la sua vita e gli basta così. Però tutto viene rimesso in discussione quando viene accusato di alcune table death, morti in ospedale, e quando conosce la poliziotta Gye Jin-sung (Park So-dam), che si pone nei suoi confronti, inizialmente, in una posizione di contrasto totale. La donna non si fida di lui, lo ritiene responsabile. Eppure più i due continuano a interagire, più l'opinione della ragazza inizia a mutare. La donna cerca di comprendere il dottore, gli si avvicina molto più di quanto lei stessa si aspettasse.
Gye Jin-sung crede nella speranza, nella giustizia, nella bontà delle persone e questo suo carattere positivo, nonostante il lavoro che fa, la aiuta ad andare al di là dell'apparenza, di entrare nel cuore e nell'anima del dottore, di sentire il dolore che lui nasconde dentro di sé, e cercare di lenirlo. E proprio questi suoi tentativi fanno breccia nella corazza di quest'uomo solo e distante. Il dottor Lee all'improvviso si ritrova a mettersi in gioco, a sentire con prepotenza qualcosa, anche se non sa definire cosa, vorrebbe tentare di provare emozioni, vorrebbe capire i suoi pazienti, vorrebbe empatizzare con loro. E senza neppure rendersene conto, Lee Young-ho compie davvero dei passi per andare avanti, anche se coscientemente non crede di farlo, anzi cerca di chiudere fuori dalla sua vita la poliziotta, a cui lui stesso ha chiesto disperatamente aiuto (adoro che la definisca il suo Wi-fi delle emozioni), perché ha paura, comincia ad avere paura delle risposte che potrebbe avere alle sue domande, ha paura di avere speranza, ha paura di non essere in grado di qualcosa per lei quando vorrebbe disperatamente farlo. Il rapporto tra questi due personaggi è speciale, cresce piano piano con l'evolversi della storia, diventa naturale e dolce, a tratti tenero. Un po' mi ricordano la bella e la bestia, lei che gli sta vicino nonostante tutto, e lui che cerca di respingerla perché è diverso, ma a modo suo, si sta attaccando a lei e la sta amando. Ci sono scene memorabili tra loro, bellissime, e il rimpianto, se ce ne deve essere uno, è che magari ce ne sono poche, ma d'altronde il drama non è un romance, resta comunque un medical drama con la parte crime, diciamo così. Comunque quello che ci viene mostrato è sufficiente per percepire il cambiamento, per vivere la nuova consapevolezza del dottore, che arriva a compiere un gesto talmente umano e meraviglioso per amore, che vale per mille dichiarazioni e che mi ha fatto adorare Lee Young-oh in maniera incredibile. Sono rimasta a bocca aperta, ma non aggiungo altro.
Ed è fantastico gustare questo sviluppo che personalmente mi ha emozionato tanto e mi ha fatto sbalzare il drama in alto nella classifica di quelli che ho preferito. Ma c'è molto altro in questo drama, prima di tutto la storia della poliziotta, anche lei ha i suoi problemi, problemi seri che la portano a rischiare persino la vita. Poi le storie dei pazienti, che si intrecciano alla trama principale e a quella del protagonista, perché spesso servono quasi a far capire qualcosa di se stesso al dottore. Ma sono storie umane, commuoventi e intense, molto ben scritte. Poi, oltre alle sottotrame che cambiano di puntata in puntata, abbiamo invece la trama principale, che si snoda per tutto l'arco narrativo e arriva a conclusione con l'ultimo episodio. Riguarda appunto le morti avvenute in ospedale, le indagini svolte dal dottore e la poliziotta, il mistero che si nasconde dietro a questa storia, ma preferisco non dire nulla di più per non fare spoiler. La sceneggiatura è ottima dialoghi, situazioni, scene, sviluppo, è tutto perfetto. Ho amato ogni aspetto di questo drama e continuo a non capacitarmi della riduzione delle puntate. Questo era un drama che ne meritava venti, senza dubbio. Ci sono altri personaggi che devono citati perché molto interessanti. Abbiamo il second lead, il dottor Hyun Suk-joo (Yoon Hyun-min), un uomo buono e giusto che si ritrova a dover compiere scelte difficili e importanti e a cercare il modo per diventare un buon dottore, non sempre riuscendoci. Ha un rapporto conflittuale con il dottor Lee. Poi c'è Kim Min-jae (Park Se-young), anche lei dottoressa, interesse amoroso inizialmente del dottor Lee, che non sempre si comporta nel modo giusto e che commetterà degli errori per amore.
Gye Jin-sung crede nella speranza, nella giustizia, nella bontà delle persone e questo suo carattere positivo, nonostante il lavoro che fa, la aiuta ad andare al di là dell'apparenza, di entrare nel cuore e nell'anima del dottore, di sentire il dolore che lui nasconde dentro di sé, e cercare di lenirlo. E proprio questi suoi tentativi fanno breccia nella corazza di quest'uomo solo e distante. Il dottor Lee all'improvviso si ritrova a mettersi in gioco, a sentire con prepotenza qualcosa, anche se non sa definire cosa, vorrebbe tentare di provare emozioni, vorrebbe capire i suoi pazienti, vorrebbe empatizzare con loro. E senza neppure rendersene conto, Lee Young-ho compie davvero dei passi per andare avanti, anche se coscientemente non crede di farlo, anzi cerca di chiudere fuori dalla sua vita la poliziotta, a cui lui stesso ha chiesto disperatamente aiuto (adoro che la definisca il suo Wi-fi delle emozioni), perché ha paura, comincia ad avere paura delle risposte che potrebbe avere alle sue domande, ha paura di avere speranza, ha paura di non essere in grado di qualcosa per lei quando vorrebbe disperatamente farlo. Il rapporto tra questi due personaggi è speciale, cresce piano piano con l'evolversi della storia, diventa naturale e dolce, a tratti tenero. Un po' mi ricordano la bella e la bestia, lei che gli sta vicino nonostante tutto, e lui che cerca di respingerla perché è diverso, ma a modo suo, si sta attaccando a lei e la sta amando. Ci sono scene memorabili tra loro, bellissime, e il rimpianto, se ce ne deve essere uno, è che magari ce ne sono poche, ma d'altronde il drama non è un romance, resta comunque un medical drama con la parte crime, diciamo così. Comunque quello che ci viene mostrato è sufficiente per percepire il cambiamento, per vivere la nuova consapevolezza del dottore, che arriva a compiere un gesto talmente umano e meraviglioso per amore, che vale per mille dichiarazioni e che mi ha fatto adorare Lee Young-oh in maniera incredibile. Sono rimasta a bocca aperta, ma non aggiungo altro.
Ed è fantastico gustare questo sviluppo che personalmente mi ha emozionato tanto e mi ha fatto sbalzare il drama in alto nella classifica di quelli che ho preferito. Ma c'è molto altro in questo drama, prima di tutto la storia della poliziotta, anche lei ha i suoi problemi, problemi seri che la portano a rischiare persino la vita. Poi le storie dei pazienti, che si intrecciano alla trama principale e a quella del protagonista, perché spesso servono quasi a far capire qualcosa di se stesso al dottore. Ma sono storie umane, commuoventi e intense, molto ben scritte. Poi, oltre alle sottotrame che cambiano di puntata in puntata, abbiamo invece la trama principale, che si snoda per tutto l'arco narrativo e arriva a conclusione con l'ultimo episodio. Riguarda appunto le morti avvenute in ospedale, le indagini svolte dal dottore e la poliziotta, il mistero che si nasconde dietro a questa storia, ma preferisco non dire nulla di più per non fare spoiler. La sceneggiatura è ottima dialoghi, situazioni, scene, sviluppo, è tutto perfetto. Ho amato ogni aspetto di questo drama e continuo a non capacitarmi della riduzione delle puntate. Questo era un drama che ne meritava venti, senza dubbio. Ci sono altri personaggi che devono citati perché molto interessanti. Abbiamo il second lead, il dottor Hyun Suk-joo (Yoon Hyun-min), un uomo buono e giusto che si ritrova a dover compiere scelte difficili e importanti e a cercare il modo per diventare un buon dottore, non sempre riuscendoci. Ha un rapporto conflittuale con il dottor Lee. Poi c'è Kim Min-jae (Park Se-young), anche lei dottoressa, interesse amoroso inizialmente del dottor Lee, che non sempre si comporta nel modo giusto e che commetterà degli errori per amore.
Il dottor Yang Sung-Eun (Dong Ha) è giovane, simpatico, allegro, figlio di papà che vuole dimostrare di potercela fare in un ambiente ostico come quello ospedaliero, ma che forse prende le cose ancora poco sul serio. Imparerà a sue spese cosa vuol dire lavorare in un ospedale e venire a contatto con i pazienti e la loro realtà. E adesso mi ritrovo a fare un plauso speciale a Jang Hyuk, attore che ormai ho imparato ad amare e stimare per la scelta che compie per quanto riguarda i drama che interpreta. Sono tutti diversi, i suoi personaggi sono complessi, difficili, e li interpreta con una capacità di empatia, con una mimica e una umanità che lasciano senza parole. Il suo dottor Lee è un capolavoro di recitazione, la sua storia ti entra nel cuore, e nonostante il personaggio appaia, almeno inizialmente, distante e persino pericoloso, tu lo senti, vuoi che soffra meno, parteggi per lui e questo grazie al modo in cui Jang lo interpreta, regalandogli mille sfumature nascoste nelle espressioni del viso e dello sguardo. La sensibilità con cui Jang ci regala il dottor Lee vale da sola la visione del drama. Credo di aver appena fatto una dichiarazione d'amore imperituro per questo attore.
Menzione speciale per la colonna sonora, assolutamente meravigliosa, su cui svetta Dirt, tema portante del drama. Insomma, spero di avervi convinto a vedere Beautiful mind, a dargli una chance perché se la merita tutta. Alla prossima. Fighting!
***Patty***
Nessun commento:
Posta un commento
Commentare non costa nulla!:) Lascia pure il tuo commento, sarò felice di risponderti;)