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martedì 13 luglio 2021

Recensione: "Detectorists" I, II, III serie (a cura di Ms Rosewater)

Buongiorno, lettori! ^^
Oggi la bravissima Ms Rosewater ci parla di una serie un po' di nicchia ma molto speciale, Detectorists, con Mackenzie Crook e Toby Jones. Probabilmente molti di voi non la conosceranno, ma sono certa che dopo aver letto la recensione sarete talmente incuriositi da volerla recuperare. Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate. A presto!

 Dectorists (I, II e III serie)
scritto, prodotto e diretto da Mackenzie Crook

Con: Mackenzie Crook, Toby Jones
Genere: comedy
Durata media episodi: 30 min.
Prodotto da: BBC (2014-2017)

Detectorists è una serie televisiva ambientata in una piccola città di finzione nel Danedury, nel nord Essex. La trama ruota attorno alla vita quotidiana, agli amori e alle ambizioni come trovatori di tesori di Andy e Lance, membri della Danebury Metal Detecting Club.

“Pub?” (Andy e Lance)

E' probabile che sia la prima e ultima volta che sentirete parlare di questa serie della BBC, talmente di nicchia e di gusto British da risultare una produzione outsider e - lo ammetto - quasi incomprensibile per un pubblico come quello italiano, dal gusto forgiato perlopiù da produzioni americane, costruite sulla personalità di personaggi dalle qualità particolari, ricche di effetti speciali, dotate di narrazioni schematiche e infallibili, proiettano lo spettatore in una dimensione abbastanza difficile da riconoscere nel quotidiano, dove ogni pezzo finisce sempre per trovare il suo posto, e le sfumature spesso vanno perdute.

Lance (Toby Jones) e Andy (Mackenzie Crook) sono i protagonisti più low profile che possiate immaginare, un operaio di logistica in crisi di mezza età, inizialmente ancora innamorato dell'ex moglie fedifraga e un semi-disoccupato (in realtà un vero archeologo) che vive di lavoretti interinali e abita con la fidanzata (maestra elementare), accomunati dalla passione per il metal-detecting (hobby che forse in Italia è meno popolare dell'allevamento di piccioni viaggiatori); fanno addirittura parte di un club locale, frequentato da altri personaggi della zona, dove si riuniscono per confrontarsi sui ritrovamenti (moltissimi bottoni e tappi), discutere di possibili ricerche di reperti importanti (la nave sassone della prima serie, le monete d'oro della terza), della rivalità con un'altra organizzazione di appassionati molto meno corretta e (naturalmente) bere té e, quando fa caldo, la nota limonata della fantastica Sheila, moglie del presidente del club.

Quando ho guardato i primi due episodi, lo confesso, ero abbastanza sconcertata e non riuscivo a capire come avrei potuto interessarmi a ben tre serie di questa roba, senza omicidi, senza alieni, senza fantasmi, senza enigmi da risolvere, con due protagonisti a prima vista veramente sfigati. Bisogna essere aperti e pazientare, perché “Detectorists” va assorbita lentamente: come la vita, è un accumulo progressivo di situazioni, particolari, immagini, che costruiscono la storia e la personalità di ognuno in relazione con gli altri, e rivelano come siamo. Ogni giorno è uguale e diverso dagli altri, ogni giorno ci porta da qualche parte, ci avvicina al nostro obiettivo, oppure no. È così che avvengono i grandi sconvolgimenti che cambiano la vita, anche se in apparenza nulla o quasi nulla cambia. “Detectorists” si inserisce perfettamente nel flusso dell'esistenza di chiunque e, con le debite differenze, ci si può facilmente immaginare di essere, come i nostri amici (parola scelta con cura), a spasso per la campagna alla ricerca di un tesoro, impegnati a riconquistare una ex moglie rapace e superficiale o al pub a bere una birra.

Come tutti, anche loro devono affrontare delle delusioni, alcune veramente dure da mandare giù, che li portano a un altro bivio, a compiere scelte che in una serie mainstrean verrebbero risolte con un premio al coraggio, ma che qui non hanno altro compenso che l'incertezza del futuro e la rinuncia a un sogno per il bene della propria coscienza.

La carta vincente è proprio la filosofia del “keep it simple”, la quotidianità che non è mai celebrazione della normalità, consolazione o accettazione delle situazioni di stampo stoico; non esistono veri nemici (a parte i poteri economici) e anche se tra gli uomini ci sono degli avversari, vanno smontati con l'umorismo, non fatti a pezzi con insulti o magari botte. E per quanto fastidiosi e ridicoli, possono avere pure loro un lato positivo. Se conflitti ci sono, non sono mai tanto esasperati da sfociare in drammi irreparabili.

Accanto ai detectorists, l'altra grande protagonista (direi forse la protagonista assoluta) è la Natura, sempre presente durante le battute di metal detecting, motore narrativo ed evidente oggetto d'amore per il personaggio di Mackenzie Crook, che è anche ideatore, sceneggiatore e regista. I ritmi del racconto, la scelta delle immagini della campagna inglese, le stesse trame che coinvolgono la tutela del paesaggio e dell'ambiente sono parte della personalità dell'autore e diventano elementi indispensabili di una narrazione quasi contemplativa e certamente rigenerante.

Tutti questi aspetti, uniti all'umorismo, alle situazioni e ai personaggi assurdi e memorabili, fanno di “Detectorists” una serie speciale, rivoluzionaria perché così semplice, priva di orpelli, controcorrente rispetto a qualsiasi altra, che ha un potere magico, taumaturgico, una cura per lo spirito in questi tempi cupi, al di là dei virus. L'alchimia tra i due protagonisti è un elemento di forza e conferma Toby Jones come uno dei migliori attori contemporanei inglesi, troppo spesso relegati da Hollywood a ruoli di comprimari, ma in grado di passare da Truman Capote a Lance e rendere entrambi veri. Vale la pena di citare anche la partecipazione della grande Diana Rigg (The Avengers, serie originale) in una delle sue ultime interpretazioni.

La vera rivoluzione sarà gentile e farà ridere.

Voto: 5 tazzine di ottimo tè.



Ms Rosewater

Trama: Mad for Series
Foto: @lisapavesi

5 commenti:

  1. Potrebbe interessarle il nostro libro: https://www.colinsackett.co.uk/landscapesofdetectorists.php

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  2. Thank you, really interesting! Ms Rosewater

    RispondiElimina
  3. "The Detectorist" è una serie fantastica e concordo pienamente con la recensione di Ms Rosewater.
    Un appunto sulla "presentazione" nel riquadro rosa: è un vero peccato leggere "trovatori di tesori" invece del corretto "cercatori di tesori" su un blog letterario.

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    Risposte
    1. La trama nel riquadro rosa è stata presa dal sito indicato alla fine del post e non l'ho modificata perché non era mia proprietà. Grazie comunque del commento e di aver apprezzato la recensione di Ms Rosewater <3

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