Buon pomeriggio! Eccoci ad un nuovo appuntamento con Coffee&Ciak. La scorsa settimana abbiamo pensato di consigliarvi alcuni dei nostri film horror preferiti (non tutti necessariamente paurosi) perfetti da guardare in queste serate di autunno o per prepararsi ad Halloween (trovate l'articolo QUI). Oggi restiamo sullo stesso tema, ma vi consigliamo delle serie TV. Anche qui sono tantissimi i titoli che potrebbero fare al caso vostro e tra i nostri consigli troverete una bella varietà, dalla commedia ironica, al paranormale, al k-drama dalle tinte oscure. Insomma, vedete un po' voi quale vi ispira di più e fateci sapere nei commenti quali sono le vostre preferite.
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L'INCUBO DI HILL HOUSE (FRANCI)
L’incubo di Hill House è una serie tv che fa parte di una duologia, The Haunting, creata e diretta da Mike Flanagan. Ogni serie è ispirata a un romanzo differente. La prima all’omonimo “L’incubo di Hill House, di Shirley Jackson, mentre la seconda, “The Haunting of the Bly Manor”, a “Il Giro di Vite” di Henry James. Si tratta di due serie horror/paranormali. Solitamente non guardo l’horror, ma come vi ho già detto, ci sono elementi a cui non so resistere, primo tra tutti le case stregate.
In L’incubo di Hill House conosciamo una famiglia, la famiglia Crain, che va a vivere per un periodo nella vecchia e fatiscente Hill House, per ristrutturarla e poi rivenderla. Ma quel periodo è costellato di esperienze inspiegabili che segnano tutti i ragazzi e persino i genitori. Con il tempo e reduci dagli orrori vissuti a Hill House, la famiglia va disgregandosi, salvo poi ritrovarsi a causa di un nuovo lutto riconducibile alla Casa. Dovranno così fare i conti con i fantasmi del passato e con tutti quei problemi che non hanno mai davvero affrontato o voluto vedere.
L’incubo di Hill House è una storia capace di tenere col fiato sospeso, merito di una trama intricata e affascinante che si svela a poco a poco e di un’ambientazione inquietante e suggestiva come poche. Non mancano le scene macabre, che fanno accapponare la pelle, quelle che sei costrett* a guardare con un occhio semiaperto e uno chiuso, ma non potrei fare a meno di consigliarla per la bellezza intrinseca della storia, per i personaggi ben costruiti e per lo splendido set capace di intrigare anche chi non è amante del genere horror. Terrificante e, allo stesso tempo, irresistibile.
HOTEL DE LUNA (MARIKA)
Oggi per questo nuovo appuntamento legato agli sceneggiati televisivi, ho deciso di parlarvi di Hotel del Luna, un drama (parola usata per indicare le serie tv asiatiche) coreano del 2019 che potrete trovare su Netflix e su Viki Rakuten (piattaforma famosissima con tantissimi sceneggiati coreani sottotitolati in italiano. Alcuni sono bloccati perché serve il pass per vederli, quindi una sorta di abbonamento, altri come il drama di cui mi accingo a parlarvi, sono gratuiti e disponibili per tutti). Alla luce del fatto che il fenomeno “korean world addicted” sta prendendo sempre più piede anche grazie al recente Squid Game (disponibile su Netflix), perché non introdurvi qualcosa di diverso dello stesso mondo? Hotel del Luna è uno sceneggiato dark fantasy, perfetto per questo periodo. Tutto è ambientato in questo enorme edificio non visibile ai comuni mortali e attivo soprattutto di notte e solo per umani particolari: ovvero fantasmi, e anime appena decedute che sono ancora legate alla Terra per qualche motivo. Qui, tutti sono in cerca della redenzione e del famoso passaggio all’aldilà per sperare in una reincarnazione, tranne il direttore dell’hotel, Jang Man-wol, una giovane donna elegantissima, geniale e apparentemente gelida. Quest’ultima ha una vita particolarissima alle spalle, ed è un essere di circa mille anni la cui storia comincia nell’epoca Goryeo (per intenderci pieno periodo Longobardi in Italia, impero bizantino ad Oriente) quando viene accusata di aver ucciso tantissime persone e condannata a gestire un Hotel delle anime per un millennio. Man-Wol attraversa così diversi secoli, differenti guerre e sofferenze, facendosi carico di tutti i fantasmi lasciati indietro per aver subito ingiustizie durante la vita. Si dedica completamente alla missione fino a quando un giorno, durante gli anni 90’, incontra il padre del protagonista con cui stringe un patto: in cambio di denaro e salute, Gu Chan-sung da adulto dovrà lavorare per lei. Il ragazzo cresce e si trasforma in un uomo intelligente e sensibile capace di interagire con i fantasmi e di trattarli con rispetto e gentilezza. Così le vite di Man- wol e Chan-sung si ritrovano intrecciate non solo dal patto che li lega, ma anche da sentimenti che vanno oltre un legame imposto. Personalmente lo trovo un drama fantastico che racchiude anche diverse tematiche, quali: il rancore per le persone che ci hanno ferito in passato, le morti ingiuste, e le situazioni irrisolte che tormentano la coscienza umana. Per quanto riguarda i protagonisti invece, sono due figure che imparerete ad amare episodio dopo episodio grazie ai loro caratteri particolari. A prescindere dalla tematica molto Halloween mood, vi consiglio di dargli una possibilità!
LA FAMIGLIA ADDAMS (MS ROSEWATER)
Dalle divertenti vignette di Charles Addams pubblicate sul New Yorker negli anni 30, fu tratta questa serie (purtroppo di due sole stagioni) in rigoroso bianco e nero, che ha ispirato Tim Burton per i suoi film: nell'America ottimista e perbenista delle candide villette e dei prati falciati perfettamente, gli Addams coltivano con amore rose che decapitano per tenere le spine e si beano delle ragnatele che pendono copiose da muri e finestre, si preoccupano se le porte non scricchiolano abbastanza e se i figli sono troppo coloriti. Per loro Halloween è come Natale e il Natale è agghiacciante, con i canti e la spaventosa bontà che pervade le strade come un orribile morbo.
Gli Addams capovolgono il concetto di ciò che è bene, ciò che è bello e buono, svelando l'ipocrisia della cultura americana intrisa di buonismo zuccheroso e mostrando che non c'è un solo modo giusto di essere e che c'è spazio per tutti. Fenomenali tutti i personaggi, da Gomez e Morticia, sposi eternamente innamorati, ai piccoli Pugsley e Mercoledì bambini sanguinari (tra di loro), al maggiordomo Lurch e Nonna Addams, fino ai bizzarrissimi Cugino It e zio Fester (interpretato dal grande Jackie Coogan), nonché l'incredibile Mano (forse la creazione più geniale di Charles Addams).
Una serie ormai classica, ma sempre valida, da recuperare in dvd o nei servizi di streaming.
AMERICAN HORROR STORY (MELZ)
Avete presente la famosa maglietta nera con la scritta “Normal People Scare Me” che andava tanto di moda qualche anno fa? Ha tutto inizio così, dallo strambo Tate nella prima stagione. American Horror Story è uno dei prodotti della mente di Ryan Murphy, una serie antologica che va avanti da tempo e affronta i terrori della mente umana. In ogni stagione gli stessi attori interpretano personaggi diversi (a volte anche più di uno nelle stesse puntate), ma, per quanto questo possa sembrare confusionario, è invece un espediente geniale per farci ammirare la bravura di queste persone e farci affezionare a loro ulteriormente. Murder House, il primo capitolo, affronta il tema dei fantasmi; Asylum (stagione acclamata da tutti), oltre al tema del manicomio e perciò di quanto anche una malattia mentale possa fare paura (in maniera del tutto ingiustificata), offre uno spunto sull’omofobia e di come essa veniva trattata un tempo. La terza, Coven, è un classico sulle streghe, mentre Freak Show torna ai nostri demoni interiori – quelli più reali di tutti – raccontando aneddoti sulla diversità in un circo in cui persone diverse vengono trattate come fenomeni da baraccone, appunto. La quinta stagione, Hotel, affronta il vampirismo in termini poco convenzionali e la sesta, Roanoke, utilizza l’escamotage del reality show per raccontare strani avvenimenti che hanno segnato una famiglia, tornando sul tema dei fantasmi. Ma è Cult, la settima, che è, se possibile, la più terrificante di tutti: ambientata in America in un tempo molto vicino al nostro 2021, due fazioni di estremisti in due diverse fazioni politiche. Ally Mayfair-Richards, una ristoratrice che vive in Michigan e ha una relazione con una donna di nome Ivy, ha un crollo emotivo quando apprende che Donald Trump ha vinto le elezioni. Mentre lei comincia a vedere clown ovunque e si rivolge al suo terapista, il Dott. Rudy Vincent, Kai Anderson, un tipo con i capelli blu le cui idee razziste si basano sull'impiego della paura per controllare la gente, ne è entusiasta. Una visione attuale e terrificante di qualcosa che non potrebbe accadere, ma accade già. Bastano queste, accanto alle altre tre, a spiegare l’essenza di questa serie TV che si impegna a terrorizzare mischiando tratti paranormali a tratti dannatamente reali. All Monsters are Human, si dice, ed è proprio così.
SABRINA. VITA DA STREGA (ELEONORA)
Per quanto riguarda serie tv horror e simili ahimè sono piuttosto carente (molto più che per i film) ma se avete voglia di un bel rewatch ottobrino stile anni novanta, molto soft e con decise sfumature da commedia adolescenziale c’è “Sabrina, vita da strega”. Si basa sull’omonima serie di fumetti Sabrina: the Teenage Witch e si compone di sette stagioni (di cui le prime sono decisamente le migliori). Tutta la storia ruota attorno a Sabrina, mezza strega e mezza umana che vive con le zie streghe, Hilda e Zelda, e con Salem, il gatto nero parlante. Una volta venuta a conoscenza del suo retaggio, Sabrina deve imparare a gestire i suoi poteri per diventare una vera strega e nel frattempo destreggiarsi con la vita da adolescente comune alle prese con tutti i “problemi” del caso. Perché (ri)guardarlo? Detto con il cuore, il motivo migliore è Salem il gatto e le due zie un po’ fuori di testa, loro tre insieme sono quelli che danno il maggiore contributo per aggrovigliare ulteriormente situazioni già complicate in partenza dall’inesperienza di Sabrina e Salem da solo è fonte di meravigliosi suggerimenti caustici e a volte un po' cattivelli, ma d’altronde cosa ci si può aspettare di diverso da un ex stregone che voleva conquistare il mondo? Sabrina è simpatica e pasticciona come si conviene ad una giovane strega alle prime armi nella formulazione di incantesimi però a volte è veramente insopportabile. Come ho detto all’inizio le prime quattro stagioni sono quelle riuscite meglio, poi tutto si fa troppo tendente all’assurdo e i vari episodi più di qualche volta fanno storcere il naso, in pratica per me viene un po’ perso il focus sulla parte stregonesca e le stagioni rimanenti diventano troppo simili ad una normale sitcom, non che non lo fossero già, ma poi si esagera. Per chi vuole una versione più horror della faccenda su Netflix si trova la serie “Le Terrificanti avventure di Sabrina”, liberamente ispirato a questa serie (MOLTO liberamente) e reboot della serie della Archie Comics, è ambientata nell’universo di Riverdale.
A presto!
xoxo
Fonte immagini: Google immagini
L’incubo di Hill House mi incuriosisce tantissimo! Prima di recuperare la serie pensavo però di leggere il romanzo di Shirley Jackson ... le fissazioni da lettori ahah
RispondiEliminaC'entrano ben poco l'uno con l'altro, nel senso che la storia del libro e quella della serie sono molto diverse, quindi puoi anche guardare la serie senza aver letto il libro o viceversa ;)
Eliminami hai incuriosito con hotel de luna, con i kdrama sono un po' acerba per cui accetto tutti i consigli. le altre viste e apprezzate!
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