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venerdì 26 agosto 2022

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "Osso. Anche i cani sognano" di Michele Serra (a cura di Anna)

Buon pomeriggio! ^^
Oggi, come ogni venerdì, un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata a bambini e ragazzi. Anna ci parla di Osso. Anche i cani sognano, una storia delicata di amicizia tra un uomo e un animale, una storia indimenticabile e magnificamente illustrata. Scopritela nella recensione e fateci sapere il vostro pensiero. A presto! 

Osso. Anche i cani sognano
di Michele Serra

Prezzo: 10, 99 € (eBook) 16,00 € (cop. flessiibe)
Pagine: 128 
Genere: narrativa per bambini
Illustrazioni: Alessandro Sanna
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 13 maggio 2021

Questa storia inizia con un cane. Anzi, con un cane e un uomo. Il cane è magro, denutrito, spunta all'improvviso come un'apparizione e ha fame, molta fame. L'uomo è un vecchio, è stanco e vive immerso nella solitudine in una casa al confine tra il mondo degli uomini e quello degli animali. Insieme a loro c'è il bosco. Pieno di luci, ombre e cose nascoste. Assomiglia ai sogni, a quello che abbiamo dentro ma a cui non sappiamo dare un nome. Il cane appare e scompare davanti alla casa, proprio come un sogno, mentre il vecchio vorrebbe avvicinarlo, nutrirlo, prendersi cura di lui. Comincia col dargli un nome: Osso, che gli suggerisce la nipote. Poi si mette ad aspettare, con una ciotola di cibo appoggiata sul prato. E così, lentamente, i due si studiano, si conoscono. O forse il loro incontro è avvenuto migliaia di anni fa... quando gli uomini cacciavano e vivevano nelle capanne, con la nascita della straordinaria alleanza tra l'uomo e il lupo, tra gli esseri umani e la natura. Avrete sicuramente accarezzato un cane, nella vostra vita. Prima di voi, infinite volte la mano di un essere umano si è posata su un cane. Ci sembra il più banale dei gesti. Non lo è. Se avrete la pazienza di leggere questa storia, proverò a spiegarvi perché. Età di lettura: da 6 anni.

Un uomo, un cane, la natura, l’amicizia
. Potrei non aggiungere altro in questa mia recensione. Queste quattro parole dicono già tutto. Queste quattro parole insieme sono già il canto del cuore di chi, come me, ama gli animali. Ma questo breve romanzo è così delicato ed emozionante che non sarebbe giusto non parlarvene come si deve. Quando è nata l’amicizia tra uomo e cane? Quando uomo e cane hanno capito di potersi fidare l’uno dell'altro e stringere una alleanza?

Ci racconta la leggenda del primo incontro tra uomo e cane, migliaia di anni fa, Michele Serra, giornalista, scrittore, autore televisivo e umorista, in Osso. Anche i cani sognano, un bellissimo libro per bambini, illustrato magistralmente da uno dei più noti e premiati illustratori italiani, Alessandro Sanna, già vincitore di tre Premi Andersen e Children’s Laureate.

“Era un giorno di inverno di trentamila anni fa”...uomini e lupi erano rivali, entrambi prede e predatori reciproci, “secondo la dura legge della natura, che trasforma la morte in nutrimento e in nuova vita”.

Due ragazzi, Pelledilince e Pelledibufalo, sono a caccia nella foresta quando la giovane donna, con il suo neonato in grembo, sente dei rumori provenire dall’interno di una tana. Sono tre cuccioli di lupo orfani, affamati, avvertono l’odore del latte della ragazza, non hanno paura, la riconoscono come una madre e nemmeno la ragazza ha paura, li riconosce come piccoli e indifesi e sente il richiamo della vita. Decide di portarli con sé al villaggio, sfidare l’autorità del capo, allevarli e nutrirli insieme al suo bambino. Cuccioli di uomo e cuccioli di lupo crescono insieme come in un branco, e seppure i primi sappiano comunicare con la parola, gestiscano il potere del fuoco e siano in grado di costruire capanne e villaggi, e i secondi mantengano l’istinto primitivo di abili cacciatori e di determinati e pericolosi guardiani del gruppo, insieme imparano cos’è l’amicizia, l’affetto, la generosità, la condivisione, la cooperazione, la lealtà, la fedeltà. Diversi ma alleati.

“È difficile dire che cosa spinse proprio quella ragazza, e proprio quel giorno, a capire per prima che dentro il lupo c’era il cane, dentro la belva c’era un amico dell’uomo. Forse l’istinto materno, forse l’orrore della morte o forse la fantasia che le fece immaginare di correre nei boschi non per fuggire dal lupo, non per inseguire il lupo, ma insieme al lupo, fianco a fianco.”

Sullo sfondo di questa meravigliosa leggenda si sviluppa la trama di Osso. Anche i cani sognano, una favola, una storia breve ma che arriva dritta al cuore di chi, come me, ha avuto la fortuna di amare, ama o amerà un cane nella sua vita.

Mentre riposa solitario nel prato davanti a casa, ai margini della città, sul limitare del bosco vivo, selvaggio, misterioso, un vecchio sente di essere osservato. In lontananza un spettro, uno scheletro, una bestia denutrita, disperata, a malapena in grado di stare in piedi, senza più energie per scappare o per vivere, lo osserva.

“Aveva fame. Una fame tremenda, una fame finale, da ultimi giorni di vita. [...] stava a circa venti metri dal vecchio: il punto di compromesso tra la paura e la fame.”

Bastano pochi istanti perché il vecchio, guidato dall’impulso, decida di provare a salvare il cane.

“Diceva, quell’impulso: devo dargli subito da mangiare, a questo cane. Esattamente come, vedendo una pianta che sta seccando, viene l’impulso di annaffiarla. O vedendo un oggetto che sta per cadere, lo si afferra. E se qualcuno sta per affogare, o per precipitare in un burrone, gli si tende la mano per salvarlo. Perché quella voragine fa paura anche a noi. E salvando lui, cerchiamo di salvare noi stessi.”

La quotidianità del vecchio, fatta dei soliti gesti, della solita solitudine, si tinge di attesa e di cura. Ogni giorno posa, al limitare del bosco, una ciotola di cibo per Osso, per quello scheletro malridotto che con un nome diventa a tutti gli effetti il cane, la creatura di cui prendersi cura. E Osso tutte le notti divora, furtivo, il suo pasto, per poi tornare a nascondersi nel fitto bosco buio, senza farsi vedere. Finché una mattina il vecchio e il cane incrociano i loro sguardi e finalmente si presentano: il vecchio lo saluta “Buongiorno Osso” e il cane lo fiuta per registrare il suo odore e farlo suo. È l’inizio non solo di una vera amicizia, ma anche di una rinascita, per entrambi. La rinascita di Osso che trova conforto, sicurezza e cure amorevoli, la forza di reagire alla disperazione di una vita di stenti e la vitalità e il desiderio di correre di nuovo nel prato, seguire le tracce degli animali nella boscaglia e l’allegria di giocare con il vecchio e la sua nipotina Lucilla e fare amicizia con il suo enorme, peloso cagnolone maremmano Roba.

“Tutto era quieto, attorno al cane, e quieto il cane, con la pancia piena e il cuore a riposo. [...] dormiva, Osso, come da chissà quanto tempo non gli riusciva di fare. Nessuno saprà mai da quali spaventi, da quali fughe, da quale freddo senza riparo, da quale solitudine senza soccorso veniva quel piccolo cane.”

E la rinascita del vecchio che trova lo stimolo a scoprire un nuovo linguaggio del cuore, un'energia che lo porta a uscire di casa, oltre il prato, e muoversi, camminare nuovamente all’aria aperta, lungo i sentieri del bosco che salgono verso la montagna, seguendone i colori, i suoni, i profumi, dimenticati da anni, un nuovo senso della vita.

“Adesso doveva tenere conto di quel piccolo cane, e della piccola cura che doveva dargli. Si sentì un po’ meno libero, ma un po’ meno solo.”

Ogni singola parola di questo breve racconto è dolce, calda, avvolgente. Ogni singola parola vibra di un sentimento puro e incondizionato. Ogni singola parola sprigiona una emozione struggente e libera. Ogni singola illustrazione di questo breve racconto è morbida, leggera e incantata, come i sogni. Ogni singola illustrazione ci accompagna nel mistero del bosco, nel silenzio della natura. Ogni singola illustrazione ci conduce nel mondo dei segreti nascosti dietro a una coda che scodinzola velocissima, dietro a un naso che curioso fiuta una pista, dietro a delle costole che mostrano i segni dolorosi della fame finale, dietro al battito di un cuore che finalmente trova pace, dietro uno sguardo pieno d’amore.

E l’ultimo capitolo... pura poesia.
Il vecchio credeva forse di avere visto tutto, di non dovere scoprire più niente, ma “il misterioso regno della natura, le cui leggi sono più forti dell’uomo” sa sempre riservare nuove sorprese.

In questa favola in cui ogni singola illustrazione già sembra un portale magico, e in cui il limitare del bosco da cui compare Osso sembra il passaggio verso un’altra dimensione fatta di quiete, silenzio, profumi, melodie ed emozioni, non potevo che trovare “passaporte” con due dei miei libri del cuore.

Dio solo sa che vita ha vissuto Osso, se la solitudine o la violenza hanno riempito le sue giornate, se il freddo o le intemperie hanno provato il suo fisico e quanta fame abbia sofferto... in Osso. Anche i cani sognano conosciamo il cane soltanto dal punto di vista dell’uomo, del vecchio, ma in uno dei miei libri preferiti, Zanna Bianca di Jack London del 1906, (recensione QUI) il punto di vista è capovolto, il punto di vista è quello del lupo selvaggio e feroce, che grazie all’amore di un uomo diventa un compagno fedele e sereno. Dalle avventure di Zanna Bianca possiamo dedurre le sofferenze che forse anche Osso ha dovuto subire fino all’incontro con il vecchio, del tutto simile a quello di Zanna Bianca con Weedon Scott, all’inizio sospettoso e distante, fatto di avvicinamenti lenti e fughe repentine, ma che giorno dopo giorno diventa un incontro che cambierà ben più di una sola vita.

L’uomogli parlò come nessuno aveva mai fatto. Parlava con delicatezza, in modo confortante, con una dolcezza che in qualche modo toccò qualcosa dentro Zanna Bianca. [...] Provava quel senso di sicurezza che era stato deluso dalla sua esperienza con gli uomini. [...] una gentilezza che faceva sorgere dentro di lui emozioni mai provate prima. Percepiva una strana soddisfazione, come se qualche bisogno venisse gratificato e come se nel suo essere ci fosse qualche vuoto che stava per essere riempito.

Non trovo le parole giuste per descrivere le emozioni che questo parallelismo mi ha regalato, leggete anche voi la storia di Osso e di Zanna Bianca per scoprirle...

E ancora un portale magico si apre con un gioiello della letteratura mondiale: Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupery del 1943. Il rapporto di fiducia e di rispetto che si crea giorno dopo giorno tra il vecchio e Osso richiama le dolci vibrazioni dell’amicizia tra il Piccolo Principe e la Volpe. Il vecchio posa tutti i giorni una ciotola di cibo per il cane randagio pelle e ossa, sperando di salvarlo, di ridargli forza e gioia di vivere, e rimane a lungo sul limitare del bosco per farsi vedere, annusare, conoscere, creando così un rituale di cure... Ed ecco, splendide, le parole che descrivono lo stesso “addomesticamento” reciproco tra il Piccolo Principe e la Volpe:

“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Con il passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, inizierò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... ci vogliono i riti. [...] Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”

Io credo che non serva aggiungere altro...

Anna


Photo credit: anna_bookfantasy

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