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martedì 17 gennaio 2023

Review Party: "Noi i cattivi" di Amanda Foody e C.L. Herman


Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi parliamo di una nuovissima uscita Oscar Mondadori che non vedevo l’ora arrivasse in Italia: Noi i cattivi, di Amanda Foody e Christine Lynn Herman. È stata una lettura decisamente inaspettata e sconvolgente, ma vi spiego tutto nella recensione, continuate a leggere!
Grazie mille a Una libraia in corsia per avermi inclusa in questo evento e alla casa editrice per la copia eBook omaggio in cambio di un’onesta opinione.

Noi i cattivi
di Amanda Foody e C.L. Herman

Prezzo: 9,99 € (eBook) 22,00 € (cop. rigida)
Pagine: 396
Genere: dark fantasy, young adult
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 17 gennaio 2022

A ogni generazione, al sorgere della Luna di Sangue, le sette famiglie della remota città di Ilvernath scelgono ciascuna un proprio campione che combatterà in un torneo all'ultimo sangue. In palio c'è il controllo assoluto sull'alta magia, la più potente al mondo, a lungo ritenuta esaurita e ora gelosamente custodita in segreto da una delle sette famiglie maledette di Ilvernath. Finora i crudeli Lowe hanno vinto quasi tutti i tornei, e si preparano a confermare il proprio dominio. Ma quest'anno c'è qualcosa di nuovo: grazie al bestseller Una tradizione tragica, che ha svelato tutti i segreti del torneo della Luna di Sangue, i sette contendenti sono sotto i riflettori del mondo intero. Possono avere nuove informazioni, nuovi mezzi per vincere. Più di tutto, possono avere una scelta: accettare il loro destino, o riscrivere la storia. Una storia che, però, deve essere intrisa di sangue.

Noi i cattivi
è il libro che non ti aspetti. Ammetto di aver avuto qualche remora appena iniziato, il wordbuilding mi è sembrato da subito troppo fumoso e non riuscivo a focalizzare bene l’ambientazione e il tempo in cui la storia era ambientata. Ma piano piano sono riuscita a cogliere vari dettagli che mi hanno fatto comprendere. Non si tratta di un distopico come Hunger Games, a cui il romanzo è stato paragonato. Ci sono sicuramente alcuni legami con la saga di Suzanne Collins e tra poco ve ne parlerò meglio, ma qui siamo davanti a una storia che parla di magia e di maledizioni. Ilvernath è un’antica città su cui perdura una maledizione e questa consiste in un torneo letale che vede affrontarsi sette campioni appartenenti alle sette famiglie più importanti della città. Non è qualcosa che si possa fermare tanto facilmente, è ormai una tradizione consolidata, l’unico modo per assicurarsi il possesso della rara Alta magia di Ilvernath, non una magia Comune, bensì una <<spaventosamente potente>>. I Lowe hanno sempre dominato il torneo. Sono da sempre conosciuti come la famiglia più spietata della città, su di loro si raccontano storie terribili e pare siano tutte vere. Alastair Lowe è il campione prediletto della famiglia, sebbene non sia ancora stato ufficialmente nominato. Suo fratello Hendry non è come lui. È, sì, il più amato, bello e apprezzato, ma è Alastair il più temibile. È stato addestrato sin da bambino a essere un mostro. Le storie raccapriccianti che gli venivano raccontate avevano il solo scopo di renderlo più forte, più preparato, un assassino perfetto. A capo della famiglia vi è la terrificante nonna Marianne, una donna che nessuno vorrebbe mai contraddire. Il suo casato si regge sul detto "Il sangue prima di tutto" ed è davvero così per loro. I Lowe sono disposti a qualunque sacrificio pur di predominare. Ecco perché sono temuti e, allo stesso tempo, disprezzati da tutti. Ed ecco perché c'è chi vorrebbe interrompere la tradizione delle loro vittorie. Ma il tempo dei Lowe sarà davvero giunto al termine? Difficile dirlo considerando l'arma micidiale che verrà data in mano al loro campione...

Anche Isobel Maclan è una campionessa designata. Intelligente, implacabile, come ogni campionessa dovrebbe essere, Isobel fa parte di una famiglia considerata dai più spregevole per i modi in cui cerca di accaparrarsi la magia. Ma loro non si ritengono tali, hanno anzi tutte le intenzioni di dimostrare di cosa sono capaci e togliere finalmente il titolo ai Lowe di campioni indiscussi. Isobel è molto amata dai giornalisti, è la <<fidanzatina omicida>> di Ilvernath, titolo che lei disprezza perché non ha mai voluto essere ciò che è, una campionessa, eppure fa di tutto per piacere, per assecondare quella farsa; il suo unico intento è però dimostrare il proprio valore e non essere più trattata come feccia.

I Grieve sono una delle famiglie con più rancore di Ilvernath. Non si sono mai distinti nel torneo, la loro magia è considerata debole rispetto a quella delle altre famiglie, ma Gavin vuole a tutti i costi cambiare le cose. Da quando qualcuno della sua famiglia ha pubblicato il besteseller Una tradizione tragica, un libro che spiega per filo e per segno come funziona il torneo e parla delle famiglie partecipanti elencandone forze e debolezze - tutti dettagli che negli anni erano stati mantenuti segreti - ha capito di doverne approfittare e studiare quanto il più possibile i propri avversari. Perché il torneo al quale parteciperà non sarà quello in cui nuovamente un Grieve verrà ucciso per primo. Probabilmente non trionferà, ma cercherà di sopravvivere quanto più a lungo possibile. 

E poi c’è Briony Thorburn, anche lei cresciuta come una leader, fisicamente più addestrata di altri campioni e pronta a qualsiasi sfida l’aspetti. I Thorburn, dopo i Lowe, sono una delle famiglie più in vista di Ilvernath, considerati quelli che meglio potrebbero gestire l’Alta magia, se non dovesse conquistarla nuovamente la famiglia Lowe. Ma Briony dovrà fare i conti con un test che non aveva previsto e che alla fine designerà come campionessa la sorella minore Innes. Questa cosa la destabilizza, lei è sempre stata convinta di essere scelta perché che nessuno ha la sua preparazione, nemmeno Innes, troppo impegnata a leggere e a pensare di strategia piuttosto che di forza. Il suo primo pensiero, superato lo shock, è quello di proteggere la sorella e fermare a tutti i costi il torneo. Ma non è possibile fermarlo se non minando alle sue fondamenta, che risalgono nella storia, storia che lei non ha mai voluto studiare.

Altri tre saranno i protagonisti del torneo, ma solo di questi quattro, i principali, avremo il punto di vista nel romanzo. Come vi dicevo inizialmente, tutto il contesto intorno alla storia che ci viene narrata è alquanto vago e poco approfondito. Il duo di autrici ha preferito concentrarsi sui protagonisti e sulla loro caratterizzazione e devo dire che la scelta, per quanto contestabile, funziona. L'analisi psicologica di ognuno di loro è molto interessante e ci porta a conoscerne i pregi ma anche i lati oscuri. Per quanto possano sembrare crudeli e disposti a tutto per vincere, ci sono dei motivi che li spingono a fare ciò che fanno, per colpa anche delle loro famiglie e della maledizione che si sono gettate addosso. Le colpe dei padri ricadono sui figli? Esattamente così e se sei figlio e non hai modo di cambiare le cose, puoi solo soccombere alle regole e cercare di rimanere in vita. 

Chiudendo un occhio sul wordbuilding fatiscente, ammetto che tutto il resto è talmente ben riuscito da avermi parecchio sorpresa. Mi aspettavo una storia leggera come Le ombre su di noi di Levenseller, ma mi sono ritrovata a leggere qualcosa di molto più complesso e oscuro, qualcosa di talmente bizzarro e affascinante da non riuscire a staccare gli occhi dalle pagine. Un po’ come era stato per Hunger Games, a suo tempo. Anche qui abbiamo un torneo al quale soltanto uno potrà sopravvivere. I campioni sono soltanto sette e dovranno farsi fuori a colpi di incantamenti. La magia è contenuta, per lo più, in degli anelli che portano alle dita e ognuna ha un livello diverso di violenza. Gli incantamenti di livello dieci sono ovviamente i più pericolosi, ma anche i più difficili da gestire. Ogni campione si attrezza come può prima dell’inizio del Torneo, comprando incantamenti presso le botteghe di artigiani magici, che usano la scusa dell’evento anche per farsi pubblicità sostenendo qualcuno dei campioni, oppure fabbricandosi incantamenti da soli o che appartengono alla tradizione familiare. Molto ricorda Hunger Games, non lo si può negare, eppure, a suo modo, la storia riesce a essere anche originale, soprattutto per via dell'elemento magico presente. Oltre l’ottima caratterizzazione dei personaggi, un altro dei punti forti del romanzo sono i colpi di scena. Vi giuro che mi hanno fatto saltare dalla sedia non so quante volte, è stato elettrizzante. Succedono cose che non ti aspetti assolutamente, anche perché accaparrarsi il titolo di vincitore del Torneo significa prestigio assoluto per l’intera famiglia, ogni ragazz* è consapevole delle proprie responsabilità e non vuole deludere nessuno. In realtà, non vogliono nemmeno morire o uccidere, ma sanno che se non saranno loro a farlo, lo farà sicuramente un altro membro della famiglia e quindi non cambierà nulla. Possono solo fare del proprio meglio per sopravvivere, fino alla fine. Anche qui nasceranno alleanze più o meno sincere, anche qui verrà versato sangue, si combatterà, si soffrirà. La tensione sarà sempre altissima, non avrete un minuto per rilassarvi o per provare a immaginarvi cosa succederà dopo perché tutto verrà stravolto e ribaltato all’improvviso. Chi vincerà? Qualcuno riuscirà a compromettere il torneo una volta per tutte o la tradizione continuerà a perpetrarsi... e anche le morti?

Noi i cattivi è il primo volume di una duologia e, quando arriverete alla fine, non potrete fare a meno di desiderare il secondo. Spero che la casa editrice non ci faccia attendere troppo per questo seguito perché sono sicura che potrei impazzire. In definitiva, se avete amato Hunger Games, se amate la magia e le storie incentrate sui personaggi, allora questo libro dovete assolutamente leggerlo. Categorico. Anche se il contesto è poco dettagliato, avrete molto altro su cui concentrarvi durante la lettura, ve lo assicuro. Personaggi grigi e ben definiti, un sistema magico molto particolareggiato che vi farà esaltare e tutta una serie di imprevisti che vi terranno con il fiato sospeso. Un dark fantasy coi controfiocchi, un guilty pleasure per eccellenza. Qualche trigger warning da non sottovalutare, ma in generale una lettura molto molto scorrevole e appassionante. Non mancheranno ship per cui fare il tifo (anche se un po' faranno soffrire) e tematiche apprezzabili che ben si adattano al tipo di storia e che fanno riflettere sull'oscurità dell'animo umano, su quanto si è disposti a oltrepassare il limite pur di primeggiare, ma anche sul voler trovare la propria strada, sul non cercare sempre di compiacere gli altri, sul rompere gli schemi anche quando sembrano infrangibili. Scoprite questo romanzo e poi fatemi sapere che ne pensate! 
Vi aspetto nei commenti ;)
Fonte immagini: Pinterest, Google immagini

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