
Oggi vi parlo di un romanzo che a fine mese uscirà per Mondadori e che io ho avuto il piacere e la fortuna di leggere in anteprima. Si tratta di un libro dedicato principalmente ai giovani, ma che contiene spunti e riflessioni anche per lettori adulti. Una storia sconvolgente, che rappresenta una realtà distorta e disastrosa, in mano a bambini e ragazzi. Una storia che si legge tutta d'un fiato e che vi consiglio di non perdere.
Ringrazio immensamente la casa editrice per avermi inviato una copia del romanzo (e un bel kit di sopravvivenza :P) dandomi la possibilità di leggerlo in anteprima, in cambio di una mia onesta opinione.
Berlin. I fuochi di Tegel
di Fabio Geda e Marco Magnone

Serie: Berlin #1
Prezzo: 14,00 euro
Pagine: 200
Genere: ragazzi, apocalittico, distopico, avventura
Editore: Mondadori (collana I Grandi)
Data di pubblicazione: 27 Ottobre 2015
Aprile 1978. In una gelida notte berlinese, qualcuno strappa il piccolo Theo dai suoi sogni e lo porta via dall'isola dove vive con Christa e le ragazze dell'Havel. Il loro gruppo è nato come tanti altri dopo che un misterioso virus ha ucciso gli adulti di Berlino Ovest. E non è facile sopravvivere senza energia elettrica né riscaldamento, col cibo sempre più scarso e la consapevolezza che, alla fine dell'adolescenza, il virus colpirà ognuno di loro. Per salvare Theo ora Christa ha bisogno dell'aiuto di Jakob e dei suoi compagni di Gropiusstadt: insieme dovranno attraversare una Berlino fantasma fino all'aeroporto di Tegel, covo del più violento gruppo della città. Là, i fuochi che salgono nella notte confondono le luci con le ombre, il bene con il male, la vita con la morte. E quando sorgerà l'alba del nuovo giorno, nemmeno Jakob e Christa saranno più gli stessi.
<<"Continuerete a riempire la terra di storia e il tempo di vita" avevano detto i suoi genitori prima di morire. Lo avevano detto per consolarla. O forse per consolarsi. "E non lasciar svanire i ricordi. Mai, Anche quando saranno solo un filo di ragnatela. Ci siamo capiti?"
"Sì" aveva risposto lei.
"Promettilo."
"Ve lo prometto.">>

Il romanzo si concentra in appena 200 pagine, ma devo dire che sono 200 pagine ricche di spunti e contenuti interessanti. Lo stile è piacevole e la storia appassiona fin da subito. I protagonisti sono tanti, ma riesci ad affezionarti ad ognuno di loro. C'è Christa, con la sua passione per la squadra del cuore, che serba tanti ricordi dei genitori e che riesce a fare letteralmente magie davanti ad un fuoco. C'è Nora, coraggiosa e appassionata ragazza che non si tira mai indietro. Jakob, che porta sempre nello zaino un libro - Il Signore delle Mosche - e ha paura solo dei topi. E poi Sven, Bernd e Britta, tutti pronti a unire le forze per salvare il piccolo Theo, il Nato dalla Morte, dalle grinfie dei ragazzi di Tegel. Hanno tutti qualcosa da raccontare, qualcosa da dimostrare, soprattutto a se stessi, e anche il più improbabile dei compagni può diventare un piccolo vero eroe. Affronteranno le loro peggiori paure, vivranno i pericoli che la nuova era ha messo loro davanti e lo faranno a testa alta. Ho ammirato questi ragazzi, capaci di tanto ardore e astuzia e intraprendenza, pieni di vigore, anche a un passo dalla morte, ma anche pieni di imperfezioni (in fondo, sono sempre dei ragazzi). Anche di fronte alla consapevolezza della fine, riescono a tenere viva una piccola luce di speranza, a lottare per essa. A lottare per un mondo migliore. Jakob è quello più bravo in questo, quello che crede davvero che anche per loro un futuro sia possibile. I ragazzi di Tegel, invece, rappresentano la corrente opposta, coloro che non temono la morte, che inneggiano alla violenza e al caos e che si godono ogni attimo, ogni momento, senza sottostare ad alcun principio. Ho apprezzato del romanzo soprattutto i flashback del passato, quelli relativi alla vita dei ragazzi prima dell'avvento del virus. Piccoli spaccati delle loro giornate, delle loro passioni, del rapporto con i propri genitori. C'è tanta malinconia nel rivivere quei ricordi, che a volte si presentano con irruenza, portando confusione e tristezza nella mente e nel cuore dei protagonisti. Ma il mondo è definitivamente cambiato e i ricordi servono solo per aiutarli ad andare avanti, per farsi coraggio e affrontare al meglio tutto ciò che verrà. E' una storia notevole quella che ci raccontano Geda e Magnone, che racchiude in sé la bellezza tipica delle storie per ragazzi, quelle storie che riescono a far riflettere con una facilità disarmante, facendoci apprezzare anche le più piccole cose. I due autori non scendono in particolari, non si perdono nelle descrizioni dei dettagli, non approfondiscono il passato dei protagonisti ma ce lo offrono in dosi misurate, dando più spazio al presente, ai dialoghi, ai fatti. I personaggi vivono questo, non hanno il tempo né la forza di indugiare sul passato e non possono permettersi di fare progetti per il futuro perché un futuro, molto probabilmente, non lo avranno. Non vedranno mai i loro capelli ingrigirsi, non vedranno mai la loro pelle raggrinzirsi, non scopriranno mai cosa significhi essere saggi arrivati ad una certa età. Sono bloccati nel presente e non hanno altro che loro stessi, oltre dei ricordi sempre meno nitidi e che fanno male, e ben poco altro. Ma nonostante tutto sono ragazzi che si sono conformati a quel mondo alterato, l'unico che gli resta, sono ragazzi che hanno trovato il modo di organizzarsi e che ogni giorno lottano per la sopravvivenza, lottano contro mali ancora peggiori della morte. Lottano contro la paura di morire.

Una storia forte, pazzesca, raccontata con stile accattivante da due bravissimi autori italiani. Dedicata principalmente ai giovani, ma capace di arrivare al cuore di tutti. Non perdete questa bella uscita firmata Mondadori, un romanzo in cui bene e male si mescolano, portando i protagonisti a confrontarsi, a misurarsi, a sfidare il proprio destino e a decidere per cosa è meglio continuare a vivere e, soprattutto, in che modo farlo.

A presto!
xoxo

Sembra interessante, credo che ci farò un pensierino!
RispondiEliminaA me è piaciuto molto, poi è scritto da due autori italiani! Direi che è un punto a favore ;)
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