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venerdì 24 dicembre 2021

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "Lo Schiaccianoci" di Ernst T.A. Hoffmann (a cura di Anna)

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata a bambini e ragazzi! 
Restiamo sempre in ambito natalizio e scopriamo insieme un racconto bellissimo, quello de Lo Schiaccianoci, di E.T.A. Hoffmann, un classico intramontabile! Vi lascio alla recensione di Anna, a presto!

Lo Schiaccianoci. Un racconto di Natale
di Ernst T.A. Hoffmann

Prezzo: 0,99 € (eBook) 4,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 112
Genere: classici per bambini, fiabe
Editore: Garzanti (collana I piccoli grandi libri)
Data di pubblicazione: 3 dicembre 2020

La notte della vigilia di Natale, la piccola Marie Stahlbaum riceve in dono dal padrino uno splendido schiaccianoci di legno dalle sembianze umane. Ma quello che sembra essere un semplice giocattolo è in realtà un oggetto magico animato di vita propria: un eroe coraggioso che difenderà Marie dal malvagio Re dei topi, con sette teste e sette corone, e la condurrà al cospetto della Principessa Pirlipat, nel Regno delle Bambole, tra pastorelli e soldatini d'argento, cestini di zucchero e canditi. Pubblicata nel 1816 e diventata un celebre balletto di Caikovskij, la fiaba dello Schiaccianoci continua ancora oggi a far sognare bambini e adulti di tutto il mondo.

Lo Schiaccianoci
, conosciuto anche come Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi o Il Principe Schiaccianoci, è la favola di Natale per eccellenza, quella che da due secoli fa sognare grandi e piccini. Chi non conosce la trasposizione del balletto classico di Tchajkovskij, che riprende la versione della fiaba riscritta da Alexander Dumas con le sue musiche intramontabili: il Galop dei bambini, il Valzer dei fiori, la Danza della Fata Confetto, la Danza Russa? E chi non riconosce, tra le splendide decorazioni dell’albero di Natale, il gentile ed elegante soldatino di legno Schiaccianoci, con la sua giubba rossa e la dentatura importante? Il personaggio del Soldatino Schiaccianoci appartiene al folklore tedesco già da diversi secoli prima della nascita della favola di Hoffman: le prime statuine furono realizzate nella regione di Erzgebirge (Sassonia-Germania) alla fine del 1600. La leggenda narra che in uno sperduto paesino tedesco di montagna viveva un ricco contadino dal cuore di pietra. A causa del suo brutto carattere era solo e trascorreva il Natale nella sua casetta nel bosco, davanti al fuoco, a schiacciare le noci degli alberi dei dintorni. Quando, ormai debole e vecchio, non riuscì più a usare le mani, chiese aiuto agli abitanti del paese offrendo una ricompensa a chi avrebbe saputo inventare un attrezzo per aprire il nobile frutto con facilità. Un giorno alla sua porta bussò un pover’uomo, un intagliatore di legna, che portava con sé in dono una statuina con le sembianze di un soldato dipinto in colori brillanti e dotato di una grande mascella schiaccianoci. Il ricco contadino apprezzò il gesto tanto da fare sciogliere il suo cuore: donò agli abitanti del paese tutti i suoi averi e non fu mai più solo. Da allora lo Schiaccianoci è diventato simbolo del folklore tedesco e famoso in tutto il mondo come portafortuna, si dice che con la sua imponente dentatura spaventi gli spiriti maligni proteggendo la famiglia e la casa del suo proprietario.

È la vigilia di Natale nella ricca dimora di Norimberga della famiglia Stahlbaum, e i due fratellini Fritz e Marie, radunati intorno al maestoso e scintillante albero di Natale decorato con centinaia di lumini e leccornie di ogni genere, attendono con trepidazione il momento dell’apertura dei regali.

Tra i magnifici doni ricevuti e i favolosi marchingegni animati, opera dell’ingegnoso orologiaio e padrino Drosselmaier, Marie rimane incantata da un semplice soldatino schiaccianoci che se ne sta in disparte silenzioso, umile e discreto, con la sua giubba rossa, i bottoni bianchi, calzoni e stivaletti abbinati, in attesa del proprio turno di attenzioni. Complice un sogno o l'immaginazione oppure forse la magia della notte di Natale, Marie si ritrova protagonista di un’incredibile avventura nella quale lo Schiaccianoci, i soldatini ussari, le bambole, i biscotti e tutti i giocattoli prendono vita, pronti a combattere contro il Re dei Topi dalle Sette Teste e il suo esercito di roditori famelici. Come una fiaba all’interno della fiaba, Marie viene trasportata nella leggenda della Principessa Pirlipat e della Strega Mauserinks prima, e in un mondo magico dal dolce paesaggio poi. Con lei scopriremo un profumatissimo prato su cui milioni di scintille splendono come pietre preziose, il Prato di Canditi, un boschetto di abeti dai cui rami pendono frutti d’oro e argento, il Bosco di Natale, un candido e delizioso lago, il Lago di Latte di Mandorle, un villaggio di piccole casette color biscotto dai tetti decorati di caramelle colorate, il Borgo di Panpepato, un inebriante e rosato lago, il Lago delle Rose e uno scintillante castello, il Castello di Marzapane...

In questa favola antica ci sono tutti gli ingredienti di un capolavoro anche se, purtroppo, accostati come un lungo elenco poco particolareggiato di eventi che avrebbero meritato più spazio, maggiore rappresentazione, più ampio respiro. Le originali caratteristiche dei personaggi sono soltanto accennate, le descrizioni pregevoli dei paesaggi solo sfiorate e le emozioni e i sentimenti sottesi non approfonditi. Lo ha compreso benissimo Dumas traendone spunto per sviluppare la sua bellissima versione Storia di uno Schiaccianoci nel 1845, rendendola più scorrevole e leggera e addolcendo i passaggi troppo cruenti e macchinosi nonché i complessi riferimenti storici e bellici. Lo ha compreso anche il grande compositore Tchajkovskij che ha musicato la splendida coreografia di Marius Pepita, dando vita alla favola spettacolare che oggi noi tutti conosciamo e amiamo e che incarna l’essenza dolce e romantica del Natale visto con gli occhi dei bambini.

E.T.A. Hoffman rimane uno scrittore geniale, capostipite della ricca tradizione dei giocattoli che prendono vita, quindi “passaporta” assoluta con opere straordinarie come Toy Story della Walt Disney Pictures Pixar del 1995, La Bottega dei Giocattoli di A. Carter del 1967, Il Soldatino di Piombo di H. C. Andersen del 1838, Roverandom di J.R.R. Tolkien del 1925 e del recentissimo Il Maialino di Natale di J. K. Rowling del 2021.

Una favola meravigliosa che è essa stessa un portale magico e dalla quale si aprono collegamenti incantati con altri bellissimi romanzi, come scrive lo stesso autore… ”purché si abbiano gli occhi per vederli”.

Ecco le altre “passaporte”: lo Schiaccianoci accompagna Marie all’interno del vecchio e imponente guardaroba che non è altro che l’ingresso nel regno dei dolci. Esattamente come in Le Cronache di Narnia di J. R. R. Tolkien del 1950 il portale è un armadio magico.

E il mondo di leccornie, con i suoi ruscelli di aranciata, le cascate di limonata, il torrente dei canditi, il Fiume Miele, il Borgo delle Caramelle, non ricorda anche a voi quello sfolgorante paesaggio nascosto all’interno de La Fabbrica di Cioccolato di R. Dahl del 1964?

Mi sono innamorata di questa fiaba e leggerò presto anche la sua incredibile versione Disney, Lo Schiaccianoci e I Quattro Regni del 2018.

Il mio più sincero augurio di cuore per un Buon Natale proprio con una frase tratta dal romanzo:

“La neve cadeva delicatamente per le strade, e le persone correvano a casa, con le braccia piene di scatole allegramente impacchettate con la carta di negozi di giocattoli, negozi di caramelle, e panetterie. Perché era la vigilia di Natale, e come cadde il tramonto, i bambini si misero in silenziosa attesa della notte che stava per sopraggiungere, e con essa i doni di Gesù Bambino”.

Anna


Photo credit: @anna_bookfantasy

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