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martedì 8 marzo 2022

Review Tour: "Il gelo comanda" di Richard K. Morgan

Buongiorno, caffeinomani! ^^
Oggi parliamo del secondo volume della serie Cosa resta degli eroi, di Richard K. Morgan. Sono arrivata quasi alla fine di questo lungo e folle viaggio. Non mi sarei mai aspettata di riuscire a macinare così tante pagine di uno stesso autore (di solito non leggo mai di seguito libri di un’unica serie) ma Morgan mi ha preso in contropiede e si è rivelato sorprendente sotto tanti punti di vista. Ringrazio ancora una volta Amarilli Silvia Moro per avermi coinvolta in questo evento e la casa editrice per la copia digitale in cambio di un’onesta opinione.

Il gelo comanda
di Richard K. Morgan

Serie: Cosa resta degli eroi #2
Prezzo: 9,99 € (eBook) 19,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 564
Genere: fantasy, grimdark
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 15 febbraio 2022

Il mondo sonnecchia immerso negli sporchi compromessi e nella violenza di sempre. Eppure c'è qualcosa che non va. Ringil Eskiath porta avanti la sua guerra privata contro i mercanti di schiavi, e dentro di lui cova una voragine che potrebbe farlo sprofondare ma che alimenta anche nuovi, spaventosi poteri. Archeth, l'ultima Kiriath, lotta per far evolvere l'Impero, ma si trova ad affrontare le sue più segrete speranze, e i suoi terrori, proprio là dove i due sentimenti si confondono. Egar Rovina del Drago, irrequieto e deluso, intercetta il filo che sembra condurre alla scoperta di un pericolo agghiacciante. Perché un antico male solo addormentato si sta risvegliando, con tutto il suo carico di bellezza e orrore. In questo secondo capitolo della sua fosca trilogia, Richard K. Morgan alza ulteriormente il tiro dell'audace traiettoria, facendo affondare i suoi eroi nella nebbia del dubbio e nella lotta contro i loro sogni spezzati. Una palude di disperazione da guadare stringendosi al petto i pochi amori che non cedono, e per i quali c'è il rischio di spingersi dove loro stessi, forse, non ci riconoscerebbero più.

Prima di iniziare a scrivere questa recensione ho avuto bisogno di riordinare un po’ le idee, di ritornare al libro e ripercorrere i punti salienti di questa seconda avventura del nostro anti-eroe Ringil e dei suoi compagni d’avventura Archeth e Egar. Questo breve riavvolgersi di pellicola mi ha aiutato a capire se Morgan, effettivamente, mi piaccia o no. Se ricordate, nella recensione del primo volume, avevo lasciato questo giudizio in sospeso. L’acciaio sopravvive si era rivelata un’avventura incredibile, lo stile dell’autore mi è piaciuto da subito, ma non ero sicura che tutto ciò che l’autore aveva messo nel piatto fosse ben chiaro. Mi ero persa un po’ qui e là, diciamo. Questo senso di smarrimento si è un po’ attenuato con l’andare avanti e sono riuscita a sentirmi più al passo con la storia e meglio inserita nel mondo dell’autore, anche perché pian piano vengono fuori sempre più dettagli. Il gelo comanda è stata una lettura intensa, non posso negarlo. Sono partita pensando che Morgan non ce l’avesse fatta a conquistarmi del tutto, ma da metà romanzo in poi è stato capace di ribaltare tutti i miei pensieri e, sì, alla fine, farsi apprezzare totalmente. È vero che nella sua prosa possiamo imbatterci in quanto di più crudo e molesto e sbagliato possa esistere, ma, ehi, questo è il grimdark e Morgan porta alta la bandiera del genere. Parlare di questo libro non sarà affatto facile, perché succedono così tante cose che è impossibile riassumerle tutte, perciò cercherò di essere concisa ma chiara (credici, Francesca, ahahah). Inoltre, aspettatevi SPOILER (!!!) sul primo libro, perché sono indispensabili per parlarvi del secondo.

Come ne L’acciaio sopravvive, anche in questo volume, purtroppo, ritroviamo i nostri eroi separati e seguiamo le loro vicende e i loro punti di vista in maniera alternata e parallela. Dopo la battaglia a Beksanara contro i Dwenda, i destini di Ringil, Egar e Archeth subiscono dei drastici cambiamenti. Archeth se ne ritorna a Yhelteth, con Egar come suo ospite. L’equilibrio della capitale imperiale è messo a repentaglio dagli attacchi della Cittadella, che cerca di prendere d’assalto il palazzo e riconsegnare l’impero nelle mani di Dio e della Rivelazione. Archeth deve più che mai restare lucida e sempre a disposizione dell’imperatore che sembra non poter fare a meno di lei e le affida sempre qualche compito importante e delicato. Egar, Rovina del Drago, si ritrova in una situazione di stallo che non gli piace affatto, che gli fa rimpiangere i vecchi tempi e le imprese eroiche al fianco di Ringil, e lo fa sentire vecchio e annoiato. Ecco perché, nel tentativo di uscire da questo stato di stasi, decide di lanciarsi in un’indagine tutta personale e provare ad aiutare Archeth e Ringil a modo suo. Ringil, invece, esiliato e rinnegato dalla famiglia, si dà ad una vendetta individuale contro chi commercia schiavi, non risparmiando la sua Amica dei Corvi che, fedele, non lo abbandona mai. Questa prima parte del romanzo procede senza tanti picchi, lanciando però qualche interessante indizio ogni tanto, da cogliere e conservare per il finale, il momento in cui Morgan fa combaciare tutti i pezzi del puzzle. I tre protagonisti vengono sviscerati in tutte le loro sfumature davanti ai nostri occhi. L’autore ce li presenta così come sono, senza scontarci nulla, mettendo in bella mostra tutti i loro difetti che, all’occhio del lettore, appaiono anche un po’ come i loro pregi. L’arroganza di Ringil, la prudenza di Archeth, l’impulsività di Egar sono tratti che impariamo quasi ad apprezzare. Non sono caratteristiche classiche che riscontriamo negli eroi di ogni fantasy che leggiamo. Loro ricalcano perfettamente l’aspetto tipico di ogni anti-eroe che si rispetti e che spesso si ritrovano in romanzi del genere. 

Le loro vicende vanno a intrecciarsi con quelle di un mondo in subbuglio, che si prepara a un grande cambiamento. Se pensavamo di esserci liberati dei Dwenda, ecco che, invece, scopriamo avere delle mire precise ed allearsi con gli umani. E se gli dèi della Corte Oscura potevano sembrare solo personaggi appartenenti a leggende, tirati in ballo ogni tanto per dare colore a qualche imprecazione dei protagonisti, eccoli prendere parte ai loro destini e muovere fila qua e là. Morgan ha intessuto una trama davvero affascinante che va diventando sempre più contorta e complessa. Il tutto è condito da un linguaggio, come sempre, sporco e ruvido, che accompagna scene in cui nulla è risparmiato al lettore. Fate attenzione ai trigger warning che, mai come in questo libro, potrebbero turbarvi: stupro, violenza, infanticidio, sbudellamenti, schiavitù, torture, uso di droghe, decapitazioni sono soltanto alcuni esempi. Ammetto che nella prima parte del romanzo ho avuto qualche remora anch’io e non ero sicura che, alla fine, sarei riuscita ad apprezzare il libro, ero addirittura intenzionata ad abbassare il voto. Senza parlare di quella parte centrale del libro, tanto fumosa e incomprensibile che stava quasi per farmi desistere e mollare tutto. Fortuna che non l’ho fatto, perché, superati i Luoghi Grigi insieme a Ringil, la trama ha preso una piega talmente interessante che non sono più riuscita a smettere di leggere. L’ultima parte è, infatti, secondo me, la più riuscita, in cui tutto si riavvia, in un certo senso, e, allo stesso tempo, si ribalta.

Ritroviamo Egar in un mare di guai e Archeth che prova a tirarcelo fuori, continuando a mantenere davanti all’imperatore una placida diplomazia che poco le si addice. Ringil fa il suo ritorno da un’avventura che lo ha profondamente cambiato, in tutti i sensi, e dà il suo contributo, insieme ad Archeth, nel cercare di salvare Egar da morte certa. Ecco che qui i loro destini si intrecciano ancora, ma la situazione non è idilliaca come può sembrare. C’è un nemico da annientare, demoni del passato da affrontare ancora e demoni del presente da padroneggiare. Ringil riuscirà a sopravvivere a se stesso e a tutto questo? Dovrete scoprirlo da voi. Questa terza parte è davvero molto frenetica, non c’è tempo di prendere fiato. Ho apprezzato tantissimo questo ritmo così concitato, ma soprattutto apprezzo quando i tre protagonisti sono, finalmente, insieme. Sono talmente diversi tra loro che non ti aspetteresti possano essere tanto amici, eppure hanno un legame speciale, forgiato dalle imprese del passato in una guerra sconvolgente e assodato da una lealtà che continuano a mantenere da allora. Peccato che siano rari i momenti come questi, eppure il modo in cui si proteggono a vicenda è impagabile.

Concludo, perché sono davvero andata oltre, dicendo che Richard K. Morgan non è un autore semplice. Non è facile approcciarsi a questa serie, non è facile comprendere i protagonisti, non è facile comprendere tutto del mondo creato dall’autore, ma, chi avrà la pazienza di saper aspettare, chi non si farà sconvolgere tanto facilmente dalle scelte intraprese dai protagonisti e da tutte le loro ombre oscure, si ritroverà sicuramente ammaliato da questa serie. È vero che è brutale, cruda e impietosa col lettore, ma, in qualche modo, alla fine, lo ripaga di tutto. E poi, vorreste rinunciare all'umorismo raffinato di Ringil? È la cosa più spassosa di tutta la serie.
Secondo libro approvato e consigliato (agli stomaci forti), stavolta si becca 4,5 tazzine!
A presto!
xoxo

Fonte immagini: Pinterest

6 commenti:

  1. Io non sono avvezza al fantasy, ma mi piace lo stile di Morgan. Non mi è sempre tutto chiaro però adoro i suoi personaggi e le scene cruente!

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    1. Guarda, io ho avuto più difficoltà all'inizio del primo libro, non tanto con lo stile e il genere, ma proprio con le cose poco chiare del worldbuilding. In questo secondo libro mi è sembrato che delle cose siano state approfondite meglio o cmq erano più chiare. Sta di fatto che ho avuto meno difficoltà (a parte l'attraversamento dei Luoghi Grigi, ma secondo me è volutamente più nebulosa questa parte) e sentivo più familiarità con nomi, divinità, razze, ecc...

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  2. io sono terrorizzata da come farà continuare la storia!

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  3. Una bellissima recensione, davvero completa, che rende onore a un grande volume! Io ho concluso il terzo che è veramente lungo e ne sono ancora provata, quindi ti aspetto alla fine dell'avventura!

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    1. Sai com'è, iniziando a conoscere meglio i personaggi e addentrandomi ancora di più nella storia, mi sentivo particolarmente ispirata. Cmq sono curiosissima di scoprire come finirà questa avventura!

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