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venerdì 16 febbraio 2024

Recensione: "The Prison Healer" di Lynette Noni

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi vi parlo di uno dei libri che avevo in lettura questo mese e che finalmente ho terminato. Si tratta di The Prison Healer, di Lynette Noni. Ho approfittato anche dell’audiolibro su Audible per portare avanti la lettura perché ultimamente ho mille cose da fare e solo gli audiolibri riescono a venirmi incontro. Tra l’altro, a breve uscirà il secondo volume e volevo essere pronta a questa uscita e quindi ho recuperato!

The Prison Healer
di Lynette Noni

Prezzo: 9,99 € (eBook) 17,90 € (ed. rigida)
Pagine: 384
Genere: fantasy romance
Editore: Sperling&Kupfer
Data di pubblicazione: 4 aprile 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Kiva ha diciassette anni e ormai da tempo ricopre il ruolo di guaritrice a Zalindov, una prigione letale in cui chiunque è sacrificabile, in qualsiasi momento. Un giorno, nella sua infermeria approda la Regina Ribelle, che è stata catturata ed è gravemente malata. A Kiva viene ordinato di tenerla in vita a ogni costo affinché possa sostenere il Giudizio degli Elementi, ovvero quattro prove quasi impossibili da superare per riottenere la libertà. Consapevole che la Regina Ribelle non è in grado di affrontarle, Kiva prende il suo posto, pur sapendo che nessuno, in realtà, è mai sopravvissuto. Mentre Zalindov è in fermento e pregusta morte e distruzione, a vegliare su Kiva e ad aiutarla interviene un nuovo, misterioso detenuto, che piano piano si conquista un posto speciale nel suo cuore.

The Prison Healer era una delle uscite dello scorso anno che più mi attiravano, soprattutto per l’ambientazione. Il romanzo è infatti interamente ambientato all’interno della prigione di Zalindov. Kiva è una sopravvissuta, vive a Zalindov da dieci anni e fa la guaritrice. Il suo è un ruolo sacrificabile come un altro all’interno della realtà in cui vive, ma lei è una combattiva e cerca di tenere duro per non morire. Tra l’altro, la sua famiglia le ha promesso che arriverà a salvarla ed è proprio in vista di questa prospettiva che Kiva continua a resistere. Kiva fa del suo meglio per non legarsi troppo a qualcuno, perché a Zalindov non c’è spazio per i sentimenti, ecco perché svolge il suo lavoro in maniera fredda e scrupolosa; eppure non può fare a meno di provare affetto per il giovane Tipp, un ragazzino che le ricorda suo fratello, e che cercherà di proteggere fino alla fine. Un giorno a Zalindov viene portata una prigioniera, la Regina Ribelle Tilda, e tutti i piani di Kiva di riuscire a mantenere un profilo basso nell’attesa di fuggire da quel posto vanno in frantumi, perché alla vita della donna si lega inevitabilmente anche la sua. Tilda viene condannata al Giudizio degli Elementi, deve cioè superare quattro prove che hanno a che fare con gli elementi naturali e se riuscirà a superarli avrà salva la vita. Ma la donna è gravemente ferita e, dato che a Kiva viene ordinato di non farla assolutamente morire, sarà lei a offrirsi volontaria per le prove. Kiva non vede altra soluzione che prendere tempo in questa maniera, ma nessuno ha mai superato il Giudizio degli Elementi, nessuno può riuscirci se non con un aiuto magico. Non vi starò a rivelare come si comporterà Kiva per uscire da questa situazione, se non avete ancora letto il romanzo, troverete sicuramente molto intrigante la parte relativa al Giudizio degli Elementi. 

Mi è molto piaciuto come è stato inserito l’elemento magico all’interno della trama; sebbene non sia granché approfondito, riesce comunque a portare l’elemento fantastico in una realtà che altrimenti risulterebbe molto più cruda, triste e statica. Kiva è una protagonista tenace e l’ho apprezzata più di molte altre e sebbene cerchi di mantenere le distanze, non riesce a fare a meno di offrire sempre il suo aiuto, per quanto le sia possibile, facendo del suo meglio per alleviare le sofferenze di chiunque, persino di chi detesta. A Zalindov arriverà anche un giovane gravemente ferito, Jaren, di cui Kiva si prenderà cura e, per quanto proverà a non lasciarsi coinvolgere dal ragazzo, finirà per affezionarsi anche a lui, trovandolo un rifugio confortevole in un mondo di sofferenza. La loro storia d’amore non mi ha fatto impazzire per come è stata sviluppata, diciamo che non mi ha dato grandi batticuori, ma ho apprezzato che sia stata graduale e che non si sia persa in dettagli piccanti in cui molte autrici ormai amano indugiare (insomma, niente spicy, per fortuna!) e poi non è ciò intorno a cui ruota il romanzo (altro punto a favore!).

Un altro personaggio degno di nota è Naari, una nuova guardia carceraria di Zalindov. Sin dal primo momento l’ho vista come un personaggio un po’ enigmatico, anche ambiguo, ma andando avanti l’ho rivalutata e amata in tutto e per tutto. C’è da dire che in questo romanzo quasi ogni personaggio ha un segreto, quindi preparatevi a una serie di rivelazioni abbastanza scioccanti. La storia si fa leggere benissimo, magari non ha un ritmo super avvincente, ma per quanto mi riguarda è riuscita a tenermi incollata e a intrigarmi a dovere, tra l’altro non ho rilevato grandi problematiche stilistiche o a livello di tematiche e contenuti e già questo è più che soddisfacente. Sul finale l’autrice ci riserva un grosso colpo di scena, di quelli capaci di lasciarti a bocca aperta. Devo dire che è riuscita a prendermi in contropiede, perché non me lo aspettavo per niente, non avevo sospettato nulla e sono rimasta talmente colpita che adesso non posso che desiderare di avere tra le mani il secondo volume per scoprire cosa accadrà. 

The Prison Healer è una storia retta in maniera solida da una buona narrazione e in cui troverete intrighi, sofferenze, segreti, amore, magia, il tutto inserito in un contesto duro e claustrofobico, da cui emergono però personaggi per nulla banali. Kiva è una ragazza che tiene in mano il suo destino come sceglie lei di fare, Jaren è un ragazzo che si rivela molto diverso dai soliti bellocci che solitamente imperversano in questo tipo di romanzi, Naari è una rivelazione vera e propria. E poi anche altri personaggi, chi più chi meno, riescono a non risultare solo comparsate di poco conto. Insomma, The Prison Healer, per quanto mi riguarda, è un romanzo non indimenticabile ma di sicuro migliore di molti altri e ve lo consiglio (non in audiolibro, però. Non mi è piaciuta la lettura della narratrice Giulia Amato). Fatemi sapere se lo avete letto e cosa ne pensate voi di QUEL finale illegale! Sono sicura che il secondo volume sarà incredibile, considerando certe premesse...
Fonte immagini: Pinterest

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