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lunedì 26 febbraio 2018

Pensieri di Dramanti: "Entertainer"

Buongiorno, cari lettori e buon inizio settimana! ^^
Anche oggi si inizia con una bella recensione dramosa e a tenerci compagnia è la cara Angy, spettatrice instancabile di drama :P In questo appuntamento ci parla di Entertainer, un drama molto particolare e diverso dal solito. Vi auguro una buona lettura! :)

Entertainer


Episodi: 18
Anno: 2016
Cast Principale: Ji Sung, Hyeri, Kang Min-Hyuk, Chae Jung-An, Lee Tae-Sun, Gong Myung
Regista: Hong Sung-Chang
Genere: commedia, romance, dossier
Network: SBS
Paese d'origine: Sud Corea
Disponibile su: Viki


Quando ho iniziato la visione di Entertainer non ero certa di cosa aspettarmi. La trama, la locandina e il modo in cui presentano gli interpreti, con l’aria allegra e sbarazzina, mi portavano a pensare che avrei avuto a che fare con un drama/commedia, uno di quelli con cui ti fai due risate in leggerezza, non avrei mai pensato di trovarmi di fronte a una storia profonda, incisiva, con una gamma di sentimenti ed emozioni straripante. Questo è il termine che userei per definire Entertainer: straripante, in tutti i sensi. Nella bravura degli attori, Ji Sung su tutti, nel carisma che straripa dal suo modo di recitare colmo di fascino e charme, nella profondità delle tematiche trattate. È una storia che parla di lealtà e di come la fiducia si perda quando questa viene a mancare, ma anche di come esiste la redenzione per chi è sinceramente pentito.
Shin Suk Ho (Ji Sung) è il manager di un famoso gruppo musicale, i Jackson, e lavora per una delle più grandi agenzie dello spettacolo della Corea del Sud. Il suo obiettivo è rendere se stesso e il suo gruppo il più grandi possibili, anche a costo di rubare la canzone di un altro. Ma è quello che vuole davvero? O lo fa solo per compiacere il presidente della K-Top, il vero villain della storia? Dall’altra parte abbiamo Jo Ha Neul (Kang Min Hyuk) e la sua sorellastra Geu Rin detta Green (Hyeri). Jo Ha Neul ha una passione: il canto, ma per un caso di accusa di molestie sessuali, che è tutta da verificare, il poveretto finisce in una sorta di riformatorio. Allo stesso tempo, Suk Ho, per una serie di circostanze avverse, lascia la K-Top e cerca di mettersi in proprio reclutando Ha Neul, il quale scopre, poco dopo, essere il fratello minore del suo migliore amico defunto che, come Ha Neul, aveva il grande sogno di cantare. Suk Ho riesce a mettere insieme una band a quattro formata da ragazzi tutti diversi fra loro, ognuno con una storia diversa alle spalle: il ragazzo accusato ingiustamente di violenza sessuale, quello adottato, il ragazzo padre che si prende cura da solo di un bimbo di quattro anni e il ragazzo ricco che per compiacere la madre rinuncia ai propri sogni. Ognuno di loro regala allo spettatore tante e tali emozioni che la lacrima, credetemi, viene giù facile in questo drama, ma a me piace quando i drama fanno piangere, perché significa che mi stanno facendo provare emozioni forti.
La band attraverserà fasi dolorose per crescere. Ha Neul in particolare, il frontman del gruppo, dovrà fare i conti con il suo passato, un passato a cui è legato anche Suk Ho. Insieme lo affronteranno, insieme scopriranno cose che strazieranno il loro cuore e insieme lo supereranno. Il loro è un rapporto come tra fratelli maggiori, a volte come tra padre e figlio, e sicuramente come tra amici che farebbero l’impossibile per l’altro. Ci saranno delle scene che vi faranno venire la pelle d’oca per la portata del sentimento. In tutto questo, c’è spazio anche per un altro tipo di amore, quello verso una donna. Suk Ho, il trentacinquenne Suk Ho, si prende una bella cotta per Green, la sorellastra ventiseienne di Ha Neul, che diventerà il manager del gruppo e vivrà fianco a fianco con tutti loro. L’uomo cercherà di negare questo amore, vuoi per la differenza di età, vuoi perché è la prima volta che si innamora in questo modo e perché è la sorella adottiva di Ha Neul, il quale sembra provare anch’egli un “particolare” affetto per la ragazza, ma Green, che lo ricambia senza vergogna, non gli renderà le cose semplici e alla fine gli ricorda che nel romanzo Papà Gambalunga (uno dei miei preferiti fra l’altro) i protagonisti si sposano e vivono felici nonostante lui sia un ricco uomo d’affari e lei una studentessa più giovane. Questo aspetto del drama è di una dolcezza unica e mai reso volgare. Suk Ho cambia modo di vedere le cose, non solo per quello che ha passato, ma anche grazie al sentimento che prova per Green e all’affetto che lo unisce al fratello di lei.
Un drama che, se potessi obbligarvi a vedere lo farei, ma dato che non posso, mi limito a consigliarvelo con tutto il cuore.


*** Angela***

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