Benvenuti alla prima tappa del blogtour dedicato alla serie di Locke Lamora di Scott Lynch, in uscita oggi per Oscar Mondadori. Si tratta di un fantasy storico ricco e avventuroso, i primi due volumi erano stati pubblicati dalla casa editrice Nord diversi anni fa, ma poi la serie venne interrotta. Un vero peccato, perché trovo che sia una delle più affascinanti serie fantasy mai scritte e, nonostante i pareri discordanti su questa serie (c'è chi la ama e chi la odia), io decisamente la amo. Oggi parleremo del protagonista della serie, ma anche di altri personaggi che come lui rappresentano degli antieroi nel mondo del fantasy. Prima, però, vi lascio la scheda del primo romanzo della serie, ma vi ricordo che oggi escono, in contemporanea, tutti e tre i volumi, ovvero Gli Inganni di Locke Lamora, I Pirati dell'Oceano Rosso e La Repubblica dei Ladri. Sono volumi abbastanza consistenti, ma sono certa che una volta che vi addentrerete nel mondo di Locke Lamora e dei Bastardi Galantuomini, non vorrete più uscirne. È un mondo affascinante, intrigante, ricco di mistero, inganni, tradimenti, avventure. Vi divertirete con i protagonisti di questa serie, protagonisti talmente unici che non potrete fare a meno di amare. Per me è stato così, non vedo l'ora di conoscere anche il vostro parere.
Gli inganni di Locke Lamora
di Scott Lynch
Prezzo: 18.00 euro (cartaceo),
Pagine: 612
Genere: fantasy storico
Editore: Mondarori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 1 Dicembre 2020
Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.
Nella tappa di oggi si parla del nostro protagonista, Locke Lamora e, in generale, della figura dell’antieroe, una figura che non troviamo spesso nei romanzi ma che, invece, è molto apprezzata. I lettori forti del genere fantasy sono lettori abituati a ogni genere di sfida e non sempre si accontentano di protagonisti belli e bravi in tutto, quelli che diciamo spopolano maggiormente nel target young adult. Ogni tanto bisogna osare e osare significa anche spingersi oltre creando personaggi imperfetti e anticonvenzionali, multisfaccettati e pieni di difetti. Sinceramente, è proprio questo il tipo di protagonista che mi attrae di più, non l’eroe di turno, ma appunto l’antieroe. Locke Lamora è un personaggio che, lo si capisce da subito, può rientrare perfettamente in questa categoria. Ne Gli Inganni di Locke Lamora, Lynch ci permette di conoscere la sua storia tramite due filoni temporali, passato e presente. Il Locke bambino, quello che si ritrova sotto la tutela del Forgialadri, a vivere nel Cimitero di Colle Ombre, insieme a tanti altri bambini che verranno addestrati a diventare astuti ladri, e il Locke adulto, leader di una banda di ladri, ambizioso come pochi e talvolta anche incosciente, ma sempre furbo e pronto a tutto. Locke Lamora è un maestro della provocazione e penso che sia uno dei motivi per cui può piacere tanto questo personaggio, ma anche perché è assolutamente imperfetto. Innanzitutto, fisicamente non corrisponde a dei canoni fisici tradizionali, è piuttosto basso di statura e magrolino, con una faccia <<né bella né memorabile>>, uno che diciamo passa facilmente inosservato. Forse soltanto lo sguardo acceso può essere un segno distintivo. Sin da piccolo, Locke si dimostra incapace di essere adeguatamente circospetto, molto propenso alla teatralità nel suo svolgere i compiti che gli vengono affidati, ed ecco perché spesso e volentieri si metterà nei guai, costringendo il Forgialadri a venderlo a Padre Catena (ve ne parlerò, presto, in maniera più approfondita, nella recensione). Ma anche con il passare degli anni, Locke manterrà questo aspetto del suo carattere, sebbene a tirarlo fuori dai guai ci penserà, il più delle volte, il fido Jean Tannen, sua spalla destra e membro dei Bastardi Galantuomini. I piani di Lamora per derubare i nobili di Camorr senza intaccare il patto segreto tra ladri e nobiltà saranno sempre brillanti, ma ad alto rischio, e spesso si ritroverà ad incappare in numerosi imprevisti, nonché in intrighi e trappole di ogni tipo, eppure troverà ogni volta il modo di cavarsela, grazie al suo intuito, alla sua genialità, alle sue idee stravaganti. Insomma, sicuramente un personaggio fuori da ogni canone che, insieme agli altri Bastardi, ha come motto quello di essere più furbo e ricco degli altri. Infatti, potrebbe dirsi che lui è un po’ il contrario di Robin Hood, perché non si cura di far star meglio i meno fortunati, ma guarda i suoi interessi e quelli della sua banda.
<<La regola pratica di Locke Lamora era questa: per una buona truffa occorrevano tre mesi di programmazione, tre settimane di prove e tre secondi per conquistare o perdere per sempre la fiducia della vittima. In quell’occasione, aveva programmato di trascorrere quei tre secondi facendosi strangolare.>>
Paragonabile a questa figura di antieroe potrebbe ritenersi un altro leader di una banda di criminali, ovvero Kaz Brekker, protagonista della duologia Sei di Corvi di Leigh Bardugo. Kaz Brekker, esattamente come Locke Lamora, è un personaggio per nulla stereotipato e pieno di sfumature che lo rendono imperfetto al punto da essere molto amato dal lettore. Anche Kaz ha un passato sfortunato e impronta tutta la sua vita sulla rivincita e sulla vendetta. È un uomo freddo, calcolatore, forse meno propenso agli errori di Locke Lamora, ma anche lui dovrà vedersela con una marea di intoppi e usare la sua mente geniale per volgere tutto a suo favore. Può contare su una squadra fantastica, gli Scarti, una banda di criminali della peggior specie, ognuno con un ruolo ben preciso all’interno dei piani di Kaz. Tutti insieme funzionano come una macchina da guerra, devo dire, e aggiungerei che tutti gli Scarti potrebbero essere considerati degli antieroi, oltre, appunto, il leader Kaz, perché la Bardugo li ha resi tutti un po’ imperfetti, dando loro uno spessore e delle caratteristiche che esulano dai soliti stereotipi. Se non li avete ancora conosciuti, vi consiglio di rimediare, perché si tratta di una serie bellissima che, volente o nolente, vi entrerà nel cuore.
E parlando di personaggi anticonvenzionali, un altro che mi viene in mente di citare è Loki, il dio dell’inganno cui Mackenzie Lee ha dedicato un romanzo (uscito in Italia sempre per Oscar Mondadori). Ho sempre amato Loki, sin dalla prima apparizione in uno dei film Marvel, capace persino di eclissare, col suo fascino, la figura dell’eroe per eccellenza Thor. Anche nel romanzo della Lee conosciamo un Loki affascinante, maestro degli inganni e artista delle menzogne. Il figlio scomodo e inetto di Odino che per punizione viene mandato sulla Terra a occuparsi di misfatti che stanno mettendo in subbuglio la città di Londra e dietro i quali potrebbe esserci lo zampino di un asgardiano. Il Loki della Lee è un personaggio profondamente complesso, sia per quanto riguarda il suo rapporto con il padre e il fratello (che, devo ammettere, è stato ben rappresentato in questo romanzo), sia per quanto riguarda ciò che ha dentro il cuore, che lo porta a riflettere sul suo destino e su chi sia veramente. È davvero il cattivo che tutti pensano o c'è dell'altro? Oltre tutto ciò, l’autrice dà spazio a tematiche importanti come la pansessualità e il gender-fluid, rendendo il suo protagonista originale, fuori dagli schemi ed estremamente interessante da scoprire.
Altri personaggi che potrebbero essere citati sono Elric di Melniboné, di Michael Moorcock, ma non ne so abbastanza su di lui, purtroppo, per discuterne a dovere (prometto di rifarmi presto, vorrei infatti riuscire a mettere le mani sul drago della Oscar Mondadori, perché la serie di Moorcock è una di quelle che mi ispira di più al mondo e sono sicura che Elric sia un personaggio che valga la pena di conoscere), ma anche un altro principe, ovvero Laurent della corte di Vere, uno dei due protagonisti della serie de Il Principe Prigioniero di C.S. Pacat (edita Triskell Edizioni). Se mi conoscete, sapete bene quanto ami questa serie, la sua trama intricata e tutte le macchinazioni della corte di Vere, ma ciò che amo di più è proprio il personaggio di Laurent, un ragazzo freddo e scaltro come pochi, capace di rivelarsi la sorpresa migliore di tutte, colui che dietro il suo aspetto raffinato e imperturbabile, nasconde crepe di ogni genere, crepe che ha imparato a riparare facendosi scudo con la spietatezza e il distacco da ogni sorta di emozione. E se vogliamo ritornare in casa Oscar Mondadori, potremmo anche tirare in ballo Mia Corvere della saga Nevernight, di Jay Kristoff, un’assassina implacabile e controversa, ma con tante sfumature personali che l’hanno resa un personaggio molto amato da lettori e lettrici. Oppure, la più recente Gideon di Gideon La Nona, di Tamsyn Muir, un’altra protagonista stravagante e per nulla ordinaria, che fa divertire con le sue battutacce sboccate, che ama le riviste zozze, che combatte come un uomo ma che è attratta dalle donne, che è un bel po’ fuori di testa ma che, allo stesso tempo, è irresistibile.
Insomma, gli antieroi ci piacciono, ci piacciono davvero. Ma perché ci piacciono così tanto? Forse perché un po’ ci rivediamo in loro, perché anche noi abbiamo i nostri difetti, perché la perfezione dopo un po’ stanca (io personalmente la trovo snervante) o, addirittura, non esiste. È molto più appagante fare il tifo per l’antieroe, quello che, sia esso un assassino, un ladro, un criminale della peggior specie, un emarginato, la feccia della società, è molto più vero di quanto possa esserlo un personaggio avvenente e abile in tutto, ed è anche più interessante da leggere, se l’autore riesce a caratterizzarlo bene. E volete mettere la soddisfazione di vedere questi personaggi raggiungere i loro scopi, dopo aver affrontato innumerevoli sfide e per nulla facilitati da abilità straordinarie? Li amiamo questi personaggi imperfetti, personaggi come Kaz, Mia, Locke, Gideon, Loki. Gli antieroi sono decisamente più intriganti da scoprire, considerando che spesso, dietro le loro armature fatte di freddezza, sarcasmo, difetti di ogni genere, vi sono storie tormentate, traumi, patimenti, tutta roba che hanno imparato a metabolizzare per concentrarsi su nuovi, ambiziosi obiettivi, puntare alto per non cadere ancora più in basso, rinascere dalle proprie ceneri per dimostrare di valere qualcosa, di non essere da meno ai classici eroi. Personaggi eccentrici o reietti, sì, ma, fondamentalmente, autentici.
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Spero questa prima tappa vi sia piaciuta. Seguite il blogtour e scoprite gli altri approfondimenti riguardanti la serie dei Bastardi Galantuomini e molto altro. Vi lascio il calendario con tutte le tappe e i blog sui quali trovarle.
A presto!
xoxo
Fonte immagini: Google e Pinterest
Banner/calendario: @ParanormalBooksLover
adoro Locke è un personaggio meraviglioso
RispondiEliminaIo posso affermare con sicurezza che Locke è il mio nuovo antieroe preferito. 😍
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