Buongiorno, lettori! ^^
Oggi torniamo tutti bambini con la nuova recensione di Anna che ci parla di "Candy Candy", di Keiko Nagita. Quanti di voi lo conoscono? Sicuramente avrete visto il cartone animato, che è per tanti un ricordo indelebile dell'infanzia, ma come sarà il romanzo? Vi lascio alla recensione di Anna per scoprirlo.
A presto!
CANDY CANDY
di Keiko Nagita
Prezzo: 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 259
Genere: narrativa per bambini/ragazzi
Editore: Kappalab
Data di pubblicazione: 29 Gennaio 2015
America, inizio del Novecento. Mentre trascorre la sua infanzia presso la Casa di Pony, Candice "Candy" White teme di essere diventata ormai troppo grande per essere adottata. Il giorno in cui anche la sua migliore amica Annie se ne va con i nuovi genitori acquisiti, Candy incontra un giovane abbigliato con l'abito tradizionale scozzese che si esercita con la cornamusa sulla collina nei pressi dell'orfanotrofio, e che le dà un consiglio che l'accompagnerà per tutto il resto della vita: sorridere sempre, anche quando tutto sembra andare male. Da quel giorno, il "Principe della Collina" è sempre nei suoi pensieri, ma non lo rincontrerà mai più. Finalmente Candy viene adottata da una ricca famiglia. La aspetta però una brutta sorpresa: il suo ruolo tra le pareti domestiche è quello di compagna di giochi per i pestiferi figli dei padroni di casa. La cattiveria dei due, che odiano il carattere solare di Candy, la sua gentilezza e la sua predisposizione a essere ben accetta da chiunque, si spinge fino a renderle la vita impossibile, ma rincontro casuale con tre meravigliosi ragazzi, i più giovani esponenti di una nobile famiglia di origine scozzese, le permette di dare una svolta imprevista alla sua esistenza. Uno di loro, inoltre, assomiglia incredibilmente al Principe della Collina incontrato anni prima, benché la sua giovane età renda chiaro che non possa assolutamente trattarsi della stessa persona... Da quel momento in poi, le vicende costringeranno Candy a prendere importanti decisioni...
Candy Candy… solo pronunciare il suo dolce nome mi catapulta indietro nel tempo, all’infanzia spensierata e contemporaneamente all’inizio del ‘900, epoca in cui è ambientata la sua storia, in una America e una Europa di inizio secolo, in un mondo che presto sarà sconvolto, nella sua stabilità e nella sua quotidianità, dalla Prima Guerra Mondiale. Chi non ha amato la bionda Ragazza Tutta Lentiggini, sempre allegra e sorridente nonostante i problemi, una indomita maschiaccio in grado di lanciare il lazo, arrampicarsi sugli alberi, occuparsi dei cavalli, vagare sola di notte per le strade di Londra, rispondere a tono anche alle autorità e sempre pronta a difendere le proprie idee, i propri sentimenti e gli amici in difficoltà? Chi non ha amato la sua dolce amica Annie, compagna di orfanotrofio, il meraviglioso e sensibile Anthony, Principe delle Rose, l’elegante e raffinato Archie e suo fratello il frizzante inventore Stair? E ancora il misterioso e prepotente Terence, il solitario Albert, le direttrici della Casa di Pony, Miss Pony e Suor Lane, i perfidi fratelli Lagan e la terribile Suor Gray? In uno splendido affresco della società Americano-Scozzese di inizio secolo, l’autrice trasporta il lettore nella vita quotidiana di una ragazzina orfana adottata da una famiglia aristocratica per ragioni tutt’altro che umanitarie… Candy sarà costretta a servire i giovani crudeli e viziati fratelli Lagan, Eliza e Neil, rampolli di una ricca famiglia, parenti corollari della potente dinastia Ardlay. Presso la loro dimora Candy diventerà serva e oggetto di angherie di ogni tipo. Ma la vita di Candy, il cui vero nome Candice White che rappresenta metaforicamente la sua purezza di cuore, è destinata ad un futuro ben diverso…
I tre giovani Ardlay, Anthony, Alastair e Archibald, nipoti del signor William Ardlay, capostipite della casata e illuminato benefattore che nessuno in realtà conosce né ha mai visto, tutti e tre innamorati di Candy, riusciranno a convincere il facoltoso zio ad adottarla legalmente. Inizia per la solare e buffa Ragazza Tutta Lentiggini una nuova vita in Europa e una grande storia romantica...
Il personaggio di Candy Candy compare per la prima volta sulla rivista giapponese Nakayoshi nel 1975 come fumetto, scritto da Keiko Nagita, con lo pseudonimo Kyoko Mizuki, e illustrato da Yumiko Igarashi. La pubblicazione seriale dura 4 anni. Ne consegue un successo mondiale che porta alla ideazione di una versione animata dalla diffusione planetaria. Nel corso di quegli anni l'autrice, secondo le sue stesse parole, raccoglie così tante idee e appunti sull’evoluzione della storia di Candy da poter scrivere almeno dieci romanzi sulla sua vita. Il primo romanzo viene pubblicato nel 1978 in Giappone e riproposto in Italia nel 2014 e narra le vicende di Candy dalla sua infanzia all’orfanotrofio in Nord America, La Casa Di Pony, fino agli anni di studio nel severo Istituto Saint Paul a Londra. Se la versione manga e la versione cartone animato erano destinate ad un pubblico principalmente di ragazzine molto giovani, i romanzi hanno permesso alla scrittrice finalmente di riscattare il personaggio di Candy come una protagonista a 360 gradi nella sua evoluzione emozionale, sentimentale e femminile e di rendere quello che da molti è considerato soltanto un fumetto, un vero e proprio Romanzo di Costume all’interno del filone della narrativa per ragazzi e una vera Soap Opera per lettori Young Adults. A Keiko Nagita va il merito di avere fatto conoscere il genere shojo in Occidente. Il genere shojo è rivolto a un pubblico giovane e femminile in cui si narra la storia di ragazzine di circa tredici anni, dalla loro preadolescenza alla età adulta, in cui le illustrazioni sono caratterizzate da ricchezza di particolari decorativi come fiori, fiocchi e scintille, vestiti curati nei minimi dettagli e volti in cui gli occhi sono molto grandi e le pupille illuminate da riflessi stellati. Autrice e illustratrice hanno guardato oltre il sol Levante, verso l’Occidente, per l’ideazione dei personaggi, l’ambientazione e la vita quotidiana di Candy Candy, per esempio Candy è stata ispirata dalla attrice Hayley Mills, il volto di Pollyanna della Walt Disney.
L’occidentalizzazione della trama nella serie tv ha sfornato una serie di incongruenze temporali che ancora oggi però ricordo come forse le più caratterizzanti della storia e quindi assolutamente perdonabili. Per esempio le auto sportive guidate da Stair, che sono anni ’20 e non anni ’10, l’abbigliamento di Albert che lo rende una icona Hippie in modo totalmente anacronistico, l’abbigliamento di Candy che riflette la moda anni ’50 e il look di Terence, neoromantico anni ’70…
CANDY CANDY edito da Kappalab è al momento l’unico modo per riavvicinarsi a questa famosissima storia che ha scolpito indelebilmente il cuore e la mente di noi bambine dei primi anni ‘80. Infatti a causa di una disputa legale l’autrice e la scrittrice hanno ottenuto equamente il 50% dei diritti d’autore ma, non trovando un accordo per lo sfruttamento commerciale dell’opera, è vietata ogni riproduzione del fumetto, del cartone animato e di ogni altro media visivo legato. Si possono forse scovare rare copie della rivista e dei libri illustrati editi da Fabbri nei mercatini, ma chi, come me, ha conservato l’originale dell’anno 1 – n. 1 del giugno 1980... non se ne separerà mai!
Ebbene sì, anche in CANDY CANDY si possono trovare PASSAPORTE con altri romanzi e opere, dei sottili o espliciti punti in comune che uniscono in un unico mondo di fantasia i nostri libri del cuore.
Molte sono le Passaporte con la favola di Cenerentola: prima fra tutte il rapporto tra Candy e i fratellastri nella famiglia adottiva, che ricalca quello di Cenerentola e le sorellastra e la matrigna, in cui viene relegata a serva di casa. Il ballo tra Candy e Anthony descritto come fuori dal tempo e dallo spazio, romantico e da sogno, ricorda il ballo al castello del Principe dolce. E ancora: Candy è intenta a riordinare i meravigliosi abiti che Eliza intende indossare per la festa da ballo quando osa avvicinarne uno a sé e guardarsi allo specchio. È in quel momento che la ragazza le grida contro: “Pensi di poterli toccare senza permesso? Non indosserai mai qualcosa del genere in tutta la tua vita!”. Parole simili escono anche dalla bocca delle perfide sorellastre di Cenerentola.
Candy e Terence litigano e si punzecchiano come Elisabeth e Darcy in “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen.
Le cattiverie che Candy subisce a casa dei Lagan ricordano quelle riservate a Jane Eyre nella casa in cui si trasferisce dopo essere rimasta orfana in “Jane Eyre” di Charlotte Bronte.
Lo stato di servetta orfana in casa Lagan ricorda anche tantissimo la difficile situazione di Sara, protagonista di “La Piccola Principessa” di F.H. Burnett, vittima della crudeltà di Lavinia, ricca allieva dell’Istituto diretto da Miss Minchin.
CANDY CANDY anche in versione romanzo rimane adatto a un pubblico femminile, conserva i valori tradizionali degli anni in cui è ambientato sebbene faccia un timido ingresso nella storia un acerbo femminismo. Non sarà un capolavoro della letteratura ma il suo successo globale lo rende un romanzo da leggere assolutamente! Che tu sia una giovane quarantenne o una giovane adolescente.
Ti aspetto nella prossima recensione con CANDY CANDY - LE LETTERE, la conclusione della storia.
Anna
Foto credit: @anna_bookfantasy
Una recensione molto appassionata, Anna!
RispondiEliminaNelle passaporte hai citato un libro da cui è stato tratto un anime che amavo: Lovely Sara ;)