Buongiorno, lettori! ^^
Oggi Eleonora ci parla di un titolo di qualche anno fa, "The coldest girl in Coldtown", di Holly Black. Nonostante sia un titolo che ho sempre voluto leggere, mi ritrovo a doverlo ancora fare. Ecco perché questa recensione mi incuriosisce tanto e poi è sempre bello sentir parlare anche di titoli meno recenti, non trovate? Fateci sapere nei commenti se avete letto il libro e cosa ne pensate. A presto! ;)
The coldest girl in Coldtown
di Holly Black
Titolo edizione italiana: I segreti di Coldtown (ed. Mondadori, 17,00 €)
Prezzo: 18,55 € (cop.rigida)
Pagine: 419
Genere: fantasy, urban-fantasy
Editore: Little Brown
Data di pubblicazione: 3 Settembre 2013
Ti svegli la mattina dopo una festa: sei stesa in una vasca da bagno, la tenda tirata, intorno un profondo silenzio. Gli altri staranno ancora dormendo? Quando ti alzi e giri di stanza in stanza, scopri che durante la notte è successo qualcosa di tremendo. Legato a una sedia, trovi un misterioso ragazzo dagli occhi rossi. Vicino a lui, vivo e ammanettato, c'è Aidan, il tuo ex: appena provi a liberarlo, ti assale in preda a una fame atavica. Tutto questo non è normale, neppure se ti chiami Tana e sei nata in un mondo molto simile al nostro, un mondo in cui le persone si trasformano in mostri assetati di sangue e vivono confinati nelle Coldtown. Li chiami vampiri, ma potrebbero avere anche altri nomi. Molti di loro sono celebrità, li trovi ogni sera in televisione: tutti i canali trasmettono in diretta le loro feste più trasgressive. Ora non puoi più evitarli, e hai solo ottantotto giorni per salvarti: ma a quanto sei disposta a rinunciare per tenere in vita ciò che non vuoi perdere?
Non è semplice fare una recensione di “The coldest girl in Coldtown”, non tanto perché non mi sia piaciuto anzi, il problema è che pensando a questo libro, alla storia e alla sua protagonista mi vengono in mente a casaccio solo parole e frasi come sorprendente, razionale, ipoteticamente verosimile, l’apoteosi del “maiunagioia” , mai titolo fu più azzeccato e ultima ma non per importanza l’iconica frase del cappello parlante di Harry Potter “ difficile molto difficile, coraggio da vendere vedo e anche un cervello niente male ecc. …” (cosa non darei per avere un cappello parlante!!!!), ma non frasi coerenti che possano formare una recensione come si deve. Proviamo però a procedere con calma e vediamo se riesco a mettere in ordine le idee in maniera logica.
Tana è una ragazza di diciassette anni che si ritrova ad essere l’unica sopravvissuta ad un massacro ad opera dei non-morti, insieme al suo ex (in qualsiasi altro caso sarebbe stato imbarazzante ma non qui) infettato dal virus del vampirismo e lasciato incatenato ad un letto come “offerta per il vampiro” e al suddetto vampiro, Gavriel, inseguito e perseguitato da altri della sua specie; è una protagonista che decisamente non delude, è tosta e riesce ad affrontare le situazioni con raziocinio e a mente quanto più possibile fredda (comprensibile, povera ragazza); Tana impara a conoscersi durante la storia rimanendo comunque fedele a se stessa dall’inizio alla fine e proprio per queste sue caratteristiche (e anche altre che non diciamo sennò è spoiler) rispecchia in pieno il titolo (inglese) scelto dall’autrice.
Gavriel, il co-protagonista e anima tormentata della situazione, è decisamente un bel po’ più complicato da inquadrare, normalmente si è divisi tra un’estrema tenerezza nei suoi confronti, essendo stato rinchiuso e torturato per un decennio pare che non sia del tutto se stesso, anche se fa di tutto per rimanere sempre cosciente della realtà che lo circonda, e tra un deciso sconcerto misto ad orrore proprio per lo stesso motivo; se dovessi descriverlo con un immagine sarebbe sicuramente un luna park, bello di giorno e inquietante di notte.
Dopo il salvataggio in extremis da parte di Tana di Gavriel ed Aidan (l’ex infetto) comincia la “serie di sfortunati eventi” che porterà i tre fuggiaschi alla Coldtown (una città in cui vivono/sono rinchiusi i vampiri) più vicina; durante il loro viaggio i tre incontreranno una coppia di gemelli Winter e Midnight il cui motto è “mai più compleanni” che avranno un ruolo di non poca importanza dal momento del loro ingresso in scena fino alla fine (loro o della storia??? Mah) e le vite dei vari personaggi , in particolare quelle di Tana e Gavriel, si intrecceranno fino al punto in cui ogni decisione presa influenzerà le sorti di tutti.
All’inizio di questa recensione ho descritto il libro come razionale e ipoteticamente verosimile ed effettivamente questi sono due degli aspetti che mi sono piaciuti di più del libro, ho trovato il modo in cui l’umanità viene a patti con l’esistenza dei vampiri estremamente verosimile, se per assurdo si dovesse trovare ad avere a che fare con loro. Gli esseri umani infatti da una parte venerano i non-morti come celebrità (con tanto di fan club e blog dedicati) e dall’altra li temono (come ci si aspetta normalmente), in più il fatto che siano state create delle città isolate e monitorate dall’esterno con la speranza (improbabile) di poter controllare i vampiri, appena creati e non, è un comportamento tipico che si è visto assumere dagli uomini, realmente, in molte situazioni critiche ed è interessante osservare la descrizione della continua contrapposizione tra morbosa curiosità e paura viscerale provata dagli umani. L’apoteosi del “maiunagioia” non credo abbia bisogno di troppe spiegazioni, vista trama e personaggi, anche se ogni tanto qualche momento c’è, ad esempio come interagiscono Tana e Gavriel, come il loro rapporto cresce durante il viaggio (potremmo definirlo uno slow slow burn) e la comparsa di alcuni personaggi che si rivelano una ventata di bontà in un mondo che troppo buono non è.
Per descrivere questo libro la famosa frase del cappello parlante di Hogwarts è perfetta: “difficile molto difficile” mettere in ordine tutte le idee, “coraggio da vendere, e un cervello niente male” definizione sintetica e precisa di Tana; senza dubbio questa creazione firmata Holly Black si è rivelata sorprendente, non tanto per la presenza di colpi di scena inaspettati, al contrario gli eventi si sviluppano tranquillamente e quasi in maniera prevedibile ma nonostante questo si ha solo voglia di andare avanti fino alla fine del romanzo senza voler mettere giù il libro; la storia non è perfetta però offre abbastanza spunti di riflessione, aiutata sicuramente da tutta una serie di personaggi grigi (a partire da Tana), in cui non è difficile riconoscersi sotto alcuni aspetti e questo è quello che ho effettivamente più apprezzato. Ah, ho anche trovato parecchio astuto il doppio significato del titolo dove “cold” può essere interpretato alla lettera come freddo (bassa temperatura, ha moolto senso e non solo per i vampiri puri e semplici) ma anche come freddo nel senso di lucido, a mente fredda, caratteristiche proprie appunto di Tana, la ragazza più fredda della città fredda.
Consiglierei questo libro? Si, però credo che sia una lettura del tipo o la ami o la odi, che o dice molto o rimane completamente muta… Ai lettori l’ardua sentenza.
Eleonora
Foto credit: @eleonoranicoletto
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