Buongiorno, lettori! ^^
Questa nuova settimana la inaugura Ms Rosewater con una fantastica recensione di un libro uscito per Oscar Mondadori non molto tempo fa. Si tratta di Radicalized. Quattro storie dal futuro. Continuate a leggere per scoprire la sua opinione a riguardo e lasciate un commento, se vi va ;)
Radicalized. Quattro storie dal futuro
di Cory Doctorow
Prezzo: 7,99 € (eBook), 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 324
Genere: sci-fi, distopia
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 16 Febbraio 2021
Spietati e pieni di compassione, i quattro racconti che compongono "Radicalized" gettano uno sguardo implacabile sulle contraddizioni laceranti di quella stessa umanità che, nonostante tutto, potrebbe ancora salvarci. Per esempio. Insegnare ai figli dei vicini come hackerare i loro elettrodomestici andati in blocco dopo il fallimento della casa produttrice può farti rischiare decine di anni di carcere. Oppure. L'American Eagle, il supereroe campione di verità e giustizia, si è accorto che la polizia ha l'abitudine di commettere abusi su persone innocenti, nascondere le prove e mentire al riguardo. E ancora. L'assicurazione sanitaria della moglie di Joe si rifiuta di pagarle nuove terapie. Joe comincia a passare sempre più tempo su un forum online e poco dopo iniziano gli attentati. Infine. Una fortezza nel deserto, attrezzata con cibo, armi e antibiotici. Trenta eletti che sopravvivranno al grande crollo e ne usciranno pronti a ricostruire. Perché loro sono quelli intelligenti. E niente può andare storto.
Nell'800 e nel primissimo 900, con la rivoluzione industriale e lo sviluppo della tecnologia, il futuro sembrava lontano, informe, tutto da scoprire e da plasmare grazie ai nuovi poteri (spesso incontrollabili) che la scienza forniva all'uomo. Prima di questo momento la visione del tempo a venire aveva una portata limitata nella fantasia letteraria, ora si estendeva molto al di là dell'esistenza di un singolo individuo o di una società: si immaginavano nuovi ordini sociali, stili di vita stravolti, le dimensioni temporali e territoriali si allargavano potenzialmente all'infinito. Gli scrittori colsero con sfumature diverse l'inquietudine che generava quella nuova forza, totalmente diversa dalle energie naturali che fino a quel momento avevano dominato l'uomo. Come sarebbe stato il domani? Strabiliante come nei romanzi di Verne, inquietante e fuori controllo come nei racconti di Bulgakov, livido come in “1984” di Orwell? Oppure, ormai a metà del secolo scorso, definitivamente consegnato alle macchine di Asimov?
Trainato da progressi scientifici via via più rapidi, il futuro appariva sempre più leggibile e i limiti dell'immaginazione si erodevano; con la digitalizzazione è ormai diventato presente, anzi, quasi passato. Allo stesso tempo la funzione divinatoria (nonché quella propagandistica degli anni 50) della fantascienza si è attenuata, rafforzando la sua vocazione filosofica e di critica sociale. Sulla lettura del tempo che viviamo Cory Doctorow, noto blogger, giornalista specializzato in diritti digitali e scrittore, ha costruito quattro racconti lunghi che si muovono sul confine tra un adesso paradossale, ma del tutto credibile, e un tra poco surreale.
Se quest'introduzione rischia di essere troppo seria e di scoraggiarvi dal prendere in mano il volume in questione, rassicuratevi, una delle doti di Doctorow è la piacevolezza dello stile, scorrevole, semplice e diretto, capace di cogliere i movimenti fulminei delle vicende che si svolgono intorno a noi, isolandole, esaltandone i contorni comici, rallentando solo per un attimo il flusso, giusto il tempo di permetterci di osservarle.
In ognuna delle storie di questo volume trovate un pezzo della realtà nella quale ci troviamo ora, un invito ad andare oltre la superficie delle cose quotidiane per capirle a fondo ed essere in grado di prendere una posizione, consapevoli che (elemento che sta svanendo dal pensiero comune) ci sono sempre delle conseguenze.
In “Pane non autorizzato” una giovane cresciuta in un campo profughi è alla ricerca di un suo posto nella società occidentale e si scontra con gli elettrodomestici di casa sua, programmati per spillare occultamente denaro attraverso un sistema di copyright agli abitanti meno abbienti di un grande complesso edilizio esclusivo. Il principio di mercato regola tutti i rapporti, la competenza tecnologica diventa indispensabile per accedere ai propri diritti, ma anche la disponibilità della conoscenza e della tecnologia stessa è ineguale e viziata da disuguaglianze che generano ceti e classi sociali (se avete provato a fare lo SPID avete un'idea di cosa intendo).
Ancora più potente è il richiamo a questioni recenti di “Minoranza modello” che si ispira ai giorni della presidenza Trump e delle violenze implicitamente (a volte anche esplicitamente) autorizzate nei confronti dei cittadini di colore. Non so se l'autore abbia scritto il racconto dopo la vicenda di George Floyd e gli accadimenti successivi, ma la critica al sistema americano è tagliente, la situazione delle persone di colore vittime della violenza della polizia e del sistema giudiziario è resa perfettamente nel suo essere così paradossale.
Doctorow archivia definitivamente la filosofia del super eroe che viene in aiuto dell'umanità, un essere super partes che agisce secondo ideali di giustizia e che sembra incarnare gli Stati Uniti stessi (a partire dal nome, American Eagle): non abbiamo bisogno di delegare a esseri sovrumani le battaglie contro le ingiustizie che possiamo combattere e vincere insieme.
“Radicalized” è forse il racconto che tocca i temi più delicati, immediatamente riconoscibili anche per noi europei, legati alla sanità privata, al sistema delle assicurazioni che negli Stati Uniti, letteralmente, decide della vita delle persone. La rabbia, la frustrazione di chi ha vissuto esperienze mostruose come quelle descritte, persone appartenenti alla middle class (chiunque può essere colpito) vengono rese in una storia che non lascia indifferenti, e che restituisce il senso della tragedia della perdita di una persona cara e il senso d'impotenza di fronte a sofferenze a cui non è possibile porre rimedio.
L'ultimo racconto “La maschera della morte rossa” è un remix del racconto di Poe (che a sua volta era un remix del “Decameron” di Boccaccio, almeno nella cornice), animato da altrettanto crudele umorismo. Martin, il protagonista, è uno spietato operatore finanziario, convinto di appartenere a una varietà superiore e vincente di essere umano, e si auto-designa a rifondare la società dopo “il grande crollo”, una terribile epidemia alla quale tenta di sfuggire isolandosi in una fortezza insieme a 30 prescelti. Nonostante l'attenta pianificazione, il suo egoistico tentativo di appartarsi dalla società fallisce, se avete letto il racconto originale conoscete la sua sorte. Anche in questo caso è facile individuare l'elemento di stretta attualità, ed è chiara l'idea di un sistema in crisi da cui emergeranno vincitori, grazie alla solidarietà e alla condivisione della conoscenza, coloro che oggi sono emarginati.
L'ottimismo in apparenza ingenuo e la speranza nella capacità di unirsi per sconfiggere le ingiustizie espressi da Doctorow sono bilanciati dalla consapevolezza di quanto sia spietato il potere che sottende a quelle ingiustizie e quanto pervasivo, quasi ineludibile, il sistema che detta le regole delle nostre esistenze, una rete invisibile nella quale siamo imprigionati ma di cui possiamo imparare a servirci. La tecnologia, che sta in apparenza estremizzando l'isolamento e l'individualismo, può in realtà diventare (come nei sogni degli hacker della prima ora, oggi più concretamente) mezzo per l'aggregazione ideale e l'azione sociale.
La scrittura di Cory Doctorow non è neutra ma, come tutti quelli bravi, quando scrive innanzitutto racconta, così che prima di ogni cosa il lettore è preso dalle storie e solo dopo si trova a pensare che è proprio vero, è proprio quello che sta succedendo.
Quindi leggetelo, perché prima di tutto è bello e poi perché è intelligente.
4 tazzine: La fantascienza è viva e, letteralmente, lotta insieme a noi.
Ms Rosewater
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