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martedì 13 maggio 2025

Recensione: "Guida al Trattamento dei Vampiri per Casalinghe" di Grady Hendrix

Buongiorno, lettor*!
Approfittando di un piccolo momento di pausa dagli impegni quotidiani, sono riuscita finalmente a scrivere la recensione di un libro che mi è piaciuto molto, terminato, ahimè, diversi mesi fa. Si sono messi in mezzo parecchi imprevisti, ma volevo assolutamente parlarvene e quindi eccomi qua con la mia opinione su The Southern Book Club’s Guide To Slaying Vampires, ovvero Guida al Trattamento dei Vampiri per Casalinghe. Il titolo assai curioso e qualche recensione entusiastica letta in giro, mi hanno spinta ad acquistare questo volume e, giuro, mai avrei pensato mi avrebbe intrigata tanto. Ho finito poi con l’ascoltarlo in audiolibro, perché è davvero fatto bene e non riuscivo a staccarmene. Ve lo consiglio assolutamente!

Guida al Trattamento dei Vampiri per Casalinghe
di Grady Hendrix

Prezzo: 7,99 € (eBook) 14,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 464
Genere: horror
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 19 marzo 2024

Difficile la vita di Patricia Campbell: divisa tra un marito troppo impegnato col lavoro, i figli e l'anziana suocera, la sua unica oasi felice è un gruppo di lettura di libri true crime. Un giorno al gruppo si unisce James Harris, bello, misterioso e sensibile, che fa sentire alla donna cose ormai non provate da anni. Eppure c'è qualcosa di strano in lui: non ha un conto in banca, non esce durante il giorno e la suocera di Patricia sostiene di averlo conosciuto da ragazza. Quando alcuni bambini scompaiono senza che la polizia faccia nulla, Patricia e le amiche sospettano che James sia un serial killer. Sono loro ad aver letto troppi libri true crime o quello che si aggira nelle loro case è un mostro vero?

Immagina di trasferirti in un piccolo villaggio nel sud della Carolina, un luogo tranquillo, sereno, in cui gli abitanti possono evitare di chiudere la porta a chiave di notte, protetto dal caos del mondo esterno... E poi ritrovarti in un incubo...

L’Old Village è “uno stile di vita”, una comunità che rispecchia determinati valori, il posto ideale in cui crescere dei figli e staccare dalla frenesia della città. È proprio qui che Patricia ha scelto di vivere. Ma per quanto ami quel luogo, allo stesso tempo si sente leggermente fuori posto, perché in fondo in fondo la sua anima anela a un po’ di azione, di turbolenza. Di avventura. Ma il massimo dell’avventura nell’Old Village è partecipare a un gruppo di lettura, tutto al femminile, in cui si leggono thriller e gialli, senza disdegnare storie true crime, il vero guilty pleasure di ogni componente del bookclub. Inaspettatamente, Patricia si ritrova a stringere amicizia con delle donne molto diverse da lei, ma quella passione che le accomuna sembra tenerle incollate nel tempo, qualsiasi cosa accada. La storia si svolge, infatti, lungo un arco temporale ampio. L’autore non tralascia dettagli infinitesimali che ci accompagnano pagina dopo pagina fino alla fine, eppure riesce a essere sempre accattivante e a non annoiare mai. Seguiamo le vicende di Patricia e della sua famiglia, una famiglia apparentemente unita che però rivela più problemi del previsto, ma anche le vite delle sue amiche non sono rose e fiori. Ognuna di loro nasconde segreti dietro una facciata di perbenismo e posizioni sociali ragguardevoli. Ma presto tutte dovranno fare i conti con le loro ipocrisie e superare scetticismo e perplessità per il bene comune. 

A rendere tutto più interessante sarà sicuramente l’arrivo di James Harris, un uomo affascinante e misterioso che si introduce gradualmente nelle loro vite. Patricia è la prima a farne la conoscenza e da subito resta ammaliata dal suo charme e dalla sua avvenenza, dai suoi modi di fare eleganti e dalla sua aura di mistero. Piano piano anche gli altri lo conosceranno e in maniera inaspettata James Harris si ritroverà a essere parte integrante del gruppo di famiglie, addirittura membro del club di lettura di Patricia. La donna inizierà a provare, dopo un po’, una certa inquietudine ad averlo sempre intorno, una figura onnipresente nella sua vita e in quella dei figli, e provando a indagare su di lui si renderà conto di non sapere chi sia realmente. Quest’uomo è comparso dal nulla, ha conquistato tutti e si è insediato nelle loro vite in maniera permanente. Ma Patricia, nonostante in molti le dicano che le sue sono solo paranoie, decide di non mollare e di continuare a indagare. Sarà così che scoprirà che James Harris non è chi dice di essere, ma nasconde un segreto inimmaginabile, qualcosa a cui nemmeno tutti i libri letti l’hanno preparata. E una volta scoperto il segreto non le resterà che cacciarlo via non solo dalla sua vita ma da quella di tutto il villaggio. Ma come fare a sconfiggere qualcuno come lui?

Grady Hendrix ci introduce in una storia ricca di elementi reali e familiari - regalandoci un'atmosfera leggera e cupa allo stesso tempo, un'ambientazione nostalgica anni '90 - che si mescola con altri totalmente surreali. Riesce, nonostante tutto, a essere sempre credibile, anche quando viene fuori l’elemento fantastico e iniziamo a porci più domande del previsto. Quest'ultimo non ha una connotazione ben precisa, per quanto il titolo ci faccia immaginare si tratti di una storia di vampiri, in realtà c’è ben altro. Questa figura non viene descritta come siamo soliti trovarla nella letteratura o nei film ed è questo che, secondo me, attrae maggiormente del romanzo, il regalarci un pizzico di originalità in più rispetto all’immaginario collettivo sui vampiri. Lo sviluppo del romanzo è totalmente inaspettato, soprattutto nel finale, che vede l’unione fare la forza, un gruppo di donne tanto diverse l’una dall’altra, collaborare e dare il proprio contributo per salvare il mondo. Se pensate che la trama ruoti soltanto intorno a un club di lettura e a un vampiro misterioso, siete totalmente fuori strada. Sono molte le tematiche affrontate dall’autore, anche piuttosto delicate e complesse. Sicuramente non manca di porre l’accento sulla disuguaglianza tra personaggi ricchi, bianchi e avvantaggiati e altri poveri, neri, con lavori umili, che non vengono ascoltati, oppure vengono considerati “sacrificabili”. Nè mancano attenzioni alle dinamiche familiari più disparate, a riflessioni religiose e a slanci femministi di tutto rispetto. Ci sono anche un bel po' di trigger warning da tenere in considerazione, si parla di suicidio, di stupro, di malattie mentali, rapimento di bambini, morti di bambini e animali, quindi se volete intraprendere la lettura, valutate anche questo. 

Tra tutti i personaggi, Patricia è quello che secondo me fa davvero la differenza, che si pone a metà tra due realtà opposte, che cerca sempre di aiutare gli altri e di fare la cosa giusta, di trovare una soluzione che non crei sofferenza o disagio a nessuno. O, almeno, ci prova. Tenta, fallisce, ma continua a provare. Certo, ci vorrà più di metà libro prima che comprenda determinate cose e si svegli, ma alla fine avrà un buon riscatto e sceglierà ciò che è meglio anche per lei, perché come tutti comprende di meritare un po' di serenità. Non sono comunque da meno le altre protagoniste, che con le loro storie rappresentano una vasta gamma del mondo femminile, con tutte le sue forze e fragilità, che contrastano in maniera netta con quello maschile, talvolta più spaventoso di una sadica creatura millenaria.

Questo libro ha una buona struttura narrativa, uno stile considerevole, e nonostante la lunghezza è talmente piacevole da leggere che non ti rendi conto delle pagine che scorrono, merito anche di un piglio ironico che più volte ti fa scaturire una risata di gusto (ho riso davvero tanto, non succedeva da un po' con una lettura). La storia è caratterizzata da un crescendo di tensione (soprattutto nell'ultima parte) e non vi sono mai situazioni scontate e banali, rabbrividirete per cose totalmente inaspettate. È stato così strano passare dalla risata allo shock nel giro di poche pagine! 

Una lettura diversa dal solito, posso confermarlo, e avrei ancora molte cose da dire su questo libro ma so che poi vi rovinerei la sorpresa, perciò taccio e vi consiglio di recuperarlo e scoprire da voi che segreti nasconde e quanto può scombussolarvi e tenervi svegl* la notte. Fatemi sapere se lo avete letto o lo leggerete, vi aspetto al varco ;)
Fonte immagini: Pinterest (My midjourney art)

giovedì 15 febbraio 2024

Recensione: "Crescent City. La Casa di Fiamma e Ombra" di Sarah J. Maas (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*! ^^
Dopo le recensioni di Giulia ai primi due volumi di Crescent City, di Sarah J. Maas, oggi scopriamo finalmente cosa ne pensa dell'ultimo volume, La Casa di Fiamma e Ombra, attesissimo da tutti i fan e le fan della serie. Attenzione agli spoiler! :P
Buona lettura e lasciateci un commentino, se vi va.

Crescent City. La Casa di Fiamma e Ombra
di Sarah J. Maas

Prezzo: 12,99 € (eBook) 22,90 € (cop. rigida)
Pagine: 732
Genere: fantasy, new adult
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 30 gennaio 2024
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Bryce Quinlan non si sarebbe mai aspettata di vedere un mondo diverso da Midgard ma, ora che è successo, l’unica cosa che vuole è tornare indietro. Tutto ciò che ama è lì: la sua famiglia, i suoi amici, il suo compagno. Bloccata in un luogo spaventoso e a lei sconosciuto, avrà bisogno di tutto il suo ingegno per riuscire a tornare a casa. E non è un’impresa facile dal momento che Bryce non ha la più pallida idea di chi potersi fidare. Hunt Athalar si è trovato in molte situazioni difficilissime nella sua vita, ma questa potrebbe essere la più complicata di sempre. Dopo alcuni mesi in cui ha avuto tutto ciò che desiderava, si trova di nuovo nelle prigioni degli Asteri, privato della sua libertà e senza alcun indizio sul destino di Bryce. Vuole disperatamente aiutarla ma, finché non riuscirà a sfuggire agli Asteri, ha le mani letteralmente legate. Il mondo di Bryce e Hunt è sull’orlo del collasso, e il suo futuro poggia sulle loro spalle.

Buongiorno a tutti e a tutte! Eccomi tornata finalmente con la recensione dell’ultimo libro di una saga che mi ha tenuta incollata alle sue pagine. Non trovo le parole per descrivere le emozioni che ho provato finendo questa trilogia, non posso dire che sia conclusa del tutto, però con la fine di questo terzo libro si è chiuso un bel capitolo della saga. Non riesco ancora a credere di aver finito l’intera trilogia in una settimana, ho letto giorno e notte, pianto insieme ai personaggi, riso insieme a loro, gioito e anche tanto sofferto. Il senso di vuoto che si prova con la conclusione di una saga della Maas non lo si prova con nient’altro. Questo libro è stato il coronamento di un’avventura nata dopo la morte di Danika, Bryce sarà riuscita a rendere orgogliosa la sua migliore amica e tutte le persone che la circondano? Leggetelo per scoprirlo.

Come al solito sarà una recensione priva di spoiler del terzo volume, però potrebbero esserci SPOILER dei primi due libri, quindi mi raccomando se non avete letto i primi due, non continuate a leggere questa recensione, ma andate a recuperare la lettura dei primi due, inoltre potete trovarli recensiti QUI e QUI.

Ci eravamo lasciati con un cliffhanger da mani nei capelli, Rigelus, la mano luminosa, il più potente degli Asteri, è riuscito con l’aiuto dei Triarii di Sandriel a catturare Ruhn, Baxian, Hunt e Bryce, ma quest’ultima grazie al corno tatuato sulla schiena è riuscita a sfuggire, aprendo un portale direttamente per gli Inferi, per chiedere l’aiuto di Aidas, solo che il mondo in cui è atterrata non è per nulla l’Inferno, bensì Velaris, e colui che ora la tiene nel suo castello chiedendo informazioni è Rhysand.

I primi capitoli di questo libro sono devastanti, Ruhn, Baxian e Hunt sono rinchiusi nelle prigioni della Città Eterna con un trattamento d’élite direttamente dalle mani sapienti del Martello. Nonostante tutto ciò che stanno passando non si demoralizzano mai, i nostri personaggi sono prepotenti, sono sicuri che prima o poi Bryce tornerà a salvarli, anche se ci dovesse mettere più tempo del previsto, non molleranno. Il dolore e la sofferenza che traspare da questi capitoli fa venire i brividi, ma fortunatamente non perderanno mai la loro faccia tosta e anzi si faranno coraggio a vicenda.

<<Ruhn domandò: “Volete... sentire una... barzelletta?” il principe non attese risposta e continuò. “ Due angeli... e un principe Fae... entranoo in una... segreta”. Ruhn non finì, non ce ne fu bisogno.>>

Faranno la loro comparsa attraverso i capitoli due dei personaggi più amati di A Court of Silver Flames, che con la nostra Bryce, affronteranno la prigione dove Nesta ha trovato l’Arpa, e lì scopriremo davvero delle cose sconvolgenti direttamente dalla bocca della figlia perduta di Theia. Attraverso le parole di Silene scopriremo tutta la verità riguardo i figli delle stelle e la storia antica dei Fae. Devo dire che questi sono i capitoli che mi hanno incuriosita di più, perché ero proprio curiosa di capire cosa fosse successo nel passato, come la Maas riuscisse a collegare Velaris e Lunathion, come queste teorie potevano essere valide e credibili, e devo dire che in maniera veramente eccezionale la scrittrice è riuscita a creare questo legame profondo tra i due mondi senza suscitare nessun dubbio, riuscendo a rispondere a tutte le domande che ci eravamo fatti alla fine del secondo libro.

Una cosa di cui voglio assolutamente parlare e di cui vado fiera quando racconto il mio amore per la Maas, è la capacità di questa autrice di creare dei personaggi femminili eccezionalmente forti e coraggiosi. Non voglio fare dei parallelismi con le altre sue saghe, però in ogni saga realizzata dalla Maas si viene a creare questo duo di alleate che pensavi non potessero mai andare d’accordo e che invece poi diventano invincibili insieme. In questo libro la forza combinata di Bryce e Lydia fa davvero la differenza, la loro unione così improbabile è una delle cose che ho preferito di più in assoluto. Per non parlare poi di chi ha retto sulle spalle il libro di mezzo e quest’ultimo, io leggevo giorno e notte solo per sapere qualcosina in più del rapporto tra Lydia e Ruhn, la Maas ci ha fatto sudare veramente tanto le piccole informazioni date tra le mille scene che si accavallavano, perché la vera particolarità dei suoi libri è l’intreccio di mille storyline, che poi piano piano vanno ricostruendosi formando una storia piena di colpi di scena, azione e amore.

Concludo dicendovi che mi dispiace per tutti quelli che in questi due anni di attesa si sono fatti mille teorie, mille pensieri e poi sono rimasti delusi, io sono rimasta molto soddisfatta di questo libro, anche perché era più di ciò che mi aspettavo, è finito lasciando in sospeso molte cose e spero vivamente che la Maas riesca a concludere questa storia come solo lei sa fare.

Giulia


Photo credit: @_gbooklover_

sabato 10 febbraio 2024

Recensione: "Crescent City. La Casa di Cielo e Aria" di Sarah J. Maas (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*, e buon fine settimana! ^^
Oggi torna la nostra Giulia con una nuova recensione, quella del secondo volume della serie Crescent City di Sarah J. Maas. Scoprite cosa pensa di questo libro e se le è piaciuto come il primo.
Aspettiamo i vostri commenti! ;)

Crescent City. La Casa di Cielo e Aria
di Sarah J. Maas

Prezzo: 11,99 € (eBook) 22,90 € (cop. rigida)
Pagine: 696
Genere: fantasy new adult
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 12 aprile 2022
Acquista su: IBS, laFeltrinelli

Bryce Quinlan e Hunt Athalar hanno stretto un patto e stanno lentamente cercando di tornare alla normalità. Hanno sì salvato Crescent City, ma le loro vite sono così stravolte che l'unica cosa che vogliono è del tempo per rilassarsi. Rallentare. Capire cosa riserva il futuro. Gli Asteri finora hanno mantenuto la parola, lasciando Bryce e Hunt in pace. Ma con il tentativo dei ribelli di Ophion, in gran parte umani e Vanir, di intaccarne il potere, la minaccia che i governanti rappresentano sta diventando sempre più concreta. Quando Bryce, Hunt e i loro compagni vengono loro malgrado coinvolti nei piani dei rivoltosi, la scelta diventa chiara: rimanere in silenzio mentre la popolazione di Midgard viene oppressa o combattere per ciò che è giusto. E il silenzio non è mai stato il loro forte. In "La casa di cielo e aria", secondo romanzo ricco d'azione della nuova serie fantasy Crescent City, Sarah J. Maas dà ulteriore prova delle sue capacità di intessere l'affascinante storia di un mondo sull'orlo del baratro, celebrando il coraggio di coloro che faranno di tutto per salvarlo. .

Buongiorno a tutti e a tutte! Lunedì ho avuto il piacere di recensirvi il primo volume della splendida saga Crescent City, se ve la siete persa qui potete trovarla QUI. Inutile dirvi che in questa recensione troverete alcuni SPOILER del primo libro, quindi se non lo avete ancora letto correte subito, anche perché ora la saga è completa e non avete più scuse per rimandare la lettura. Voglio solo dire, prima di cominciare a inoltrarci all’interno della storia, che questo secondo libro mi è piaciuto leggermente meno, per varie motivazioni che ora vi spiegherò, soffre un po' della sindrome da secondo libro, in pratica viene trascinato non dai protagonisti principali ma da due personaggi secondari inaspettati, che grazie a questo volume ho imparato a valutare, conoscere e amare.

Ci eravamo lasciati con non uno ma ben due arcangeli morti, una con la testa mozzata grazie ad Hunt, uno arso vivo e successivamente aspirato con l’aspirapolvere da Bryce, beh che dire lettori e lettrici, come si fa a non amare una coppia del genere. Io li ho amati sin dal primo istante, anche se ci hanno fatto sudare parecchio prima di dichiararsi l’un l’altro. Dopo la telefonata da parte degli Asteri a Bryce ed Hunt, che con delle minacce velate hanno consigliato di non dare troppo nell’occhio e tenere un profilo basso per sempre, li abbiamo ritrovati consapevoli che se non avessero fatto ciò che gli Asteri desideravano avrebbe passato dei guai molto grossi. Bryce si è decisa a lasciare il lavoro di assistente di Jesiba, e ora lavora all’archivio reale dei Fae, e Hunt insieme a Isaiah cercano di tenere a bada la Trentatreesima Legione, fino alla nomina di un nuovo arcangelo. Ma un pericolo grande è in agguato e una ricerca estenuante attende la nostra formidabile squadra.

Il nostro bellissimo comandante mer, Tharion Ketos, è stato incaricato dalla regina del Fiume di trovare una ragazza e suo fratello entrambi dotati di un potere che non si vedeva da secoli, da quando i Thunderbird erano stato sterminati secoli prima proprio dagli Asteri. Tharion da solo non può farcela e quindi chiede l’aiuto di Bryce e di tutta la sua squadra, Ruhn, Flynn, Declan, Hunt e un personaggio non nuovo all’interno della storia ma nuovo nella squadra, il fratello più piccolo di Connor, Ithan Holstrom, cacciato dalla Tana per aver difeso la sua vecchia amica. All’interno di questa squadra, un nuovo inaspettato membro, un generale ribelle all’interno della dinastia Fae, un principe che nessuno si sarebbe mai aspettato fosse un ribelle, un uomo che ormai è cresciuto e ha capito da quale parte schierarsi. Diciamo che l’entrata di questo nuovo personaggio non è ben accetta all’interno del gruppo, tutti pensano non ci si possa fidare di lui, non solo per la sua discendenza ma anche per quello che da ragazzo ha fatto a Ruhn, Flynn e Declan, però nonostante tutto si inserisce in questo contesto bizzarro con un compito specifico per Ruhn, contattare un agente ribelle sotto copertura e molto molto vicino agli Asteri, Daybright.

La cosa molto bella di questo libro è che viene dato spazio a tutti i personaggi, ognuno di loro ha un grande spazio all’interno della narrazione, sia per raccontarsi che per raccontare le vicende dal proprio punto di vista. La Maas ha questo grande dono di creare personaggi mai scontati e sempre ben caratterizzati con una propria morale.

Un grande ruolo sicuramente all’interno di questo libro lo avrà il rapporto che nascerà tra Day e Ruhn, da lei chiamato Night. Il giorno e la notte, due anime così diverse che si trovano a dover fare fronte comune e ad allearsi per un unico obiettivo, la pace di Midgard. Day e Night hanno avuto un passato difficile e un presente ancora più tosto, due anime sole e martoriate che tramite quei brevi pensieri che si scambiano grazie al potere di Ruhn, possono essere se stessi e sinceri per un breve ma intenso momento. La scoperta dell’identità di Day, è sconvolgente, non vi dirò chi è, ma posso solo dirvi aspettatevi l’impensabile, anche perché la Maas dopo avergli fatto trascinare l’intero volume ci stravolge con il suo solito colpo di scena. Non trovo davvero le parole per descrivere l’importanza del loro rapporto per entrambi i personaggi, vivono per brevi attimi nelle loro menti e poi tornano alla vita di tutti i giorni, costretti a lavorare duro per non farsi scoprire.

“Tu mi fai sentire viva. Mi ricordi che esiste ancora qualcosa di bello in questo mondo”

Una frase che ha il potere di dire mille cose e trasmettere mille emozioni, detta in un momento all’interno del libro dove tutto sembrava perduto. Non potrò mai ringraziare abbastanza la Maas per averci donato uno dei migliori rapporti mai scritti.

Questo libro è un insieme di azione e avventura, tante scene mi sono davvero piaciute, soprattutto quando facevano gioco di squadra per arrivare a trovare quante più informazioni possibili. Una cosa che mi ha dato molto fastidio e che mi ha fatto pensare di non dare 5 stelle, è stata la presenza ingombrante dei mille segreti di Danika. Non c’è stata una cosa che lei non abbia omesso nel rapporto con Bryce, Danika era una persona piena di segreti e questa cosa un po' me l’ha resa insopportabile perché se solo si fosse fidata un po' di Bryce, tutti avremmo avuto una vita più facile, e magari al posto di 700 pagine ne avremmo lette (volentieri) 200 in meno.

Non parlerò del finale di questo secondo volume, perché dalla mia bocca uscirebbero solo parolacce e insulti, perché non ci meritavamo quel finale e quelle ingiustizie.

“Tutto è possibile grazie all'amore.” 

Giulia


Photo credit: @_gbooklover_

lunedì 5 febbraio 2024

Recensione: "Crescent City. La casa di terra e sangue" di Sarah J. Maas (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*! ^^
Questa settimana inizia con una nuova recensione, quella di Giulia al primo volume della serie Crescent City di Sarah J. Maas. Giulia è una grande fan dell'autrice, ma non aveva ancora letto questa serie, scoprite cosa ne pensa del primo volume e non perdete, nei prossimi giorni, anche le opinioni sui seguiti. A presto!

Crescent City
di Sarah J. Maas

Prezzo: 9,99 € (eBook) 19,90 € (cop. rigida)
Pagine: 621
Genere: fantasy, new adult
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 14 luglio 2020

Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d'arte e di notte passa da una festa all'altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l'imputato è finalmente dietro le sbarre ma, tutt'a un tratto, i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all'unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l'assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà. Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero. Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell'amore sono i temi principali de La casa di terra e sangue, il primo imperdibile romanzo della nuova serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola egregiamente personaggi indimenticabili, romanticismo e una suspense che tiene il lettore incollato alla pagina fino alla fine.

Buongiorno a tutti e a tutte! Devo confessare un umile peccato: prima di questa settimana non avevo mai letto Crescent City, un po' per codardia, un po' per paura, un po' perché sinceramente non mi andava di leggere una saga ancora non conclusa, perché si sa che le saghe della Maas finiscono sempre per darti tante stilettate al cuore. Quando è finalmente uscito il terzo volume, mi sono decisa, non sotto minaccia delle mie amiche, e ho preso in mano questa saga. Mi ci sono voluti sei giorni per divorarmi i tre tomi, e dopo venti pianti, cinquanta bestemmie e migliaia di audio sclero, sono qui a recensire il primo libro, La casa di terra e sangue.

Sarà una recensione in preda all’emozione e alla nostalgia, però volevo solo dire due cose prima di cominciare a parlare sul serio del libro: la prima è che non mi sono pentita nemmeno un secondo di non aver iniziato quattro anni fa questa serie, perché penso che se non avessi avuto gli altri due libri a portata di mano sarei impazzita. La seconda è più un invito per tutti, non precludetevi la lettura di certi libri solo perché etichettati frivoli o trash, i fantasy, soprattutto i libri scritti da quest’autrice, nascondono all’interno molti più insegnamenti di quanto pensiate, rispetto, onore, coraggio, speranza, amicizia, amore, spero che un giorno tutti possano essere pieni di tutte queste qualità che noi lettrici sogniamo da tanto, troppo tempo.

Vorrei partire in modo un po' bizzarro questa recensione, andando a scoprire proprio il significato del titolo, spiegandovi un po' il world building di questo nuovo mondo, che può lasciare un po' perplessi. Cos’è Crescent City? Non è altro che una città popolata da umani, Fae, folletti, angeli, streghe, mutaforma, un po' di tutto insomma. Queste varie specie si dividono in quattro Case, ognuna con le proprie caratteristiche. Il pianeta nel quale ci troviamo è chiamato Midgard, e tanto tempo fa venne conquistato da delle creature che tutt’ora lo governano, gli Asteri, che dominano questo pianeta dalla città Eterna di Pangera, che si trova da tutt’altra parte rispetto a Crescent City. Dopo aver fatto il quadro della situazione, entriamo nel vivo della nostra storia.

Non è molto facile riuscire a parlarvi di questo libro senza farvi spoiler perché diciamo che già dal capitolo 5 c’è un grande avvenimento che lascerà tutti scioccati, e da quel momento avremo un salto temporale che ci porterà nel vivo della vicenda, ma partiamo dal principio, tutto comincia con un’amicizia unica, indissolubile tra un lupo di una delle dinastie più importanti, ovvero quella Fendyr, e una mezzosangue Fae. Bryce e Danika rappresentano in tutto e per tutto il termine amicizia, sacrificherebbero se stesse per l’altra, si proteggerebbero a ogni costo e non si mentirebbero mai, oppure sì? Bryce Quinlan, a causa di un evento che la segnerà per sempre, viene assoldata dal governatore della sua città per svolgere un compito di estrema importanza: scoprire l’assassino del branco di Diavoli; in quest’indagine verrà affiancata da un angelo caduto, l’Umbra Mortis, il generale della più grande e disastrosa rivolta mai messa in atto da dei ribelli, Hunt Athalar.

Bryce in mezzo agli impegni da segretaria presso una galleria che nasconde una biblioteca enorme con all’interno libri proibiti, con l’aiuto di Hunt, grazie a degli indizi e anche a causa delle bugie di Danika, dovrà trovare l’assassino che quella notte ha rovinato per sempre la sua vita.

Bryce mi è davvero piaciuta dal primo momento, si mostra come una mezza fae festaiola a cui non importa nulla delle persone, quando invece è tutt’altro. È una ragazza intelligente, testarda e, grazie al padre adottivo Randall, ha alle spalle un addestramento da soldato, quindi quello che non riesce a fare a causa della sua parte umana viene compensato con il duro lavoro. Viene coinvolta in questi misteriosi omicidi, perché casualmente le vittime vengono uccise dopo che sono venute a contatto con lei. Durante il corso del libro assistiamo a una serie di indagini che ci fanno proprio capire il vero carattere della nostra protagonista, una ragazza intraprendente che non si ferma davanti a nessun ostacolo, anzi fa di tutto per arrivare alla verità, anche se fa veramente male.

Hunt Athalar, un personaggio indecifrabile per la prima metà del libro, un angelo che ha davvero sopportato tutto nei suoi duecento anni di vita, da combattente libero è stato reso schiavo e grazie a una corona di spine nere attorno al capo ha anche una limitazione dei suoi poteri, una sorte che è toccata a tutti gli angeli ribelli. Viviamo Hunt al 100% solo quando si trasferisce a casa di Bryce per proteggerla, abbiamo a che fare con un personaggio che ha davvero sofferto tanto, ha subìto qualsiasi punizione voi possiate immaginare, ma è sempre sopravvissuto. Un uomo, un angelo, dal carattere forte che nasconde un lato molto dolce e apprensivo sotto la facciata da Umbra Mortis, che però con Bryce non ha mai attaccato. Lei sin dal primo momento ha visto sempre e solo Hunt.

La chimica e la fiducia che si viene a creare tra questi due protagonisti è qualcosa che supera davvero il tempo e lo spazio, non si conoscono ma basta uno sguardo per capirsi. Hunt è così, solo che nella sua vita non ha mai avuto qualcuno da chiamare amico, ma per la prima volta grazie a Bryce ha qualcuno da cui tornare, qualcuno da proteggere, qualcuno con cui parlare liberamente senza avere la costante paura di essere torturato.

Molti altri personaggi ci vengono presentati all’interno del libro ma pochi di cui valga la pena parlare, primo fra tutti Ruhn Danaan, principe ereditario dei Fae di Valbara, figlio del Re dell’Autunno e possessore della spada stellare, l’arma leggendaria tramandata dall’antico Fae nato dalle Stelle e, per ultimo, fratello di Bryce. Sì, esatto, avete letto bene. Ruhn è un personaggio che a prima vista può sembrare il solito principino viziato nullafacente, e in fondo un po' lo è, però all’interno del libro impareremo a conoscere e a vedere quella parte di lui che non mostra a nessuno se non alla sua cerchia di amici, conosceremo un ragazzo sicuro di sé che, come Bryce, darebbe la vita per le persone a cui tiene. Un ragazzo dolce e premuroso, che sotto il dominio del padre ne ha passate davvero tante e le bruciature sotto i suoi tatuaggi ne sono una prova lampante. Devo dire che non ho apprezzato subito il personaggio di Ruhn, ho imparato ad ammirarlo quasi alla fine del libro, nell’ultima grande battaglia finale, quando (SPOILER) si metterà contro il padre pur di andare dalla parte del giusto e salvare la gente di Crescent City.

Altri tre personaggi per cui vale la pena spendere due parole sono Jesiba Roga, la titolare della galleria in cui lavora Bryce, un’antica strega ora divenuta maga e seconda in carica della Casa di fiamma e ombra, un personaggio che non apprezzeremo fino in fondo in questo primo libro, una maga sprezzante, prepotente, orgogliosa e per nulla collaborativa, ma che tiene a Bryce come fosse la figlia che non ha mai potuto avere. E infine voglio parlarvi di Syrinx e Lehabah, il primo una chimera, un docile animaletto domestico che Bryce adotterà per non farlo finire nelle grinfie di un cacciatore, e la seconda, discendente da Ranthia Drahl, regina delle Ceneri e dei folletti del fuoco. Che personaggione Lehabah, un folletto del fuoco di proprietà di Jesiba che ha come compito quello di proteggere i libri proibiti all’interno della biblioteca, ha un legame molto profondo con Bryce, ed è proprio grazie a Lehabah che Bryce (SPOILER) riesce a salvarsi dalla furia omicida del governatore Micah. Un folletto che sacrifica tutto pur di salvare la vita alla donna che l’ha liberata dalla schiavitù.

“Sei libera ora, non devi farlo. Sei libera Lehabah.”
“Allora fai sapere al mondo intero che il mio primo gesto da libera è stato quello di aiutare i miei amici”

Sono uscita da questa lettura distrutta, ho pianto per tutti i venti capitoli finali, e ho sofferto con Bryce, combattuto con Bryce e amato con Bryce. La Maas ha questa capacità di rendere i personaggi femminili un pugno nello stomaco per tutti i lettori, crea una sorta di aura magica attorno a loro che rendono il racconto emozionante. La penna della Maas è una sola, e ancora non ho trovato nessuno capace di trasportarmi all’interno della storia come fa lei attraverso i personaggi che crea. Leggete questa trilogia ora che è completa potete farlo.

“Tutto è possibile grazie all'amore.” 
Giulia


Photo credit: @_gbooklover_

martedì 21 novembre 2023

Review Party: "Renegades" di Marissa Meyer

Buongiorno, lettor*! ^^
In questa fresca giornata di novembre vi parlo di uno dei romanzi che ho atteso di più, ovvero Renegades, di Marissa Meyer. Ho amato l’autrice per le sue Cronache Lunari, un po’ meno per Gilded, eppure non vedevo l’ora di scoprire questa nuova storia a tema supereroi. Vi lascio alla mia opinione, ma non dimenticate di passare anche dagli altri blog che partecipano all’evento.

Renegades
di Marissa Meyer

Prezzo: 10,99 € (eBook) 21,90 € (cop. rigida)
Pagine: 432
Genere: fantasy, distopico, young adult
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 14 novembre 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

L'Era dell'Anarchia avrebbe potuto proseguire all'infinito. Poi, quasi all'improvviso… la speranza. La speranza che risplendeva luminosa, vestita con mantelli e maschere. La speranza, bellissima e piena di gioia, che prometteva di risolvere tutti i problemi, di trafiggere i nemici con la spada della giustizia. La speranza che prendeva il nome di Rinnegati. Sono passati ormai dieci anni da quando i Rinnegati, un gruppo di giovanissimi Prodigi, uomini e donne dotati di poteri straordinari, decisero di usare le loro capacità per contrastare il caos generato dal governo degli Anarchici su Gatlon City, e riportare ovunque pace e stabilità. Da quel momento i Rinnegati sono diventati per tutti i paladini della giustizia, un simbolo vivente di fiducia nel futuro e coraggio. Per tutti tranne ovviamente per gli Anarchici superstiti che, a loro volta dotati di poteri, sono fuggiti dalla città e per anni, di nascosto, hanno cercato di riorganizzarsi per portare a compimento il progetto originale del loro defunto leader Ace. Tra loro adesso c'è anche Nova, la nipote diciassettenne dell'uomo. Lei stessa un Prodigio, è affamata di vendetta e pronta a tutto pur di ottenerla. Anche a partecipare a un'operazione di infiltrazione tra le fila nemiche. L'incontro con Adrian, un Rinnegato dall'animo ribelle che crede fermamente nella giustizia, però, potrebbe rischiare di sconvolgere i suoi piani: a un passo dalla grande battaglia che attende Rinnegati e Anarchici, i sentimenti infatti possono diventare un nemico spietato...

Ho sempre avuto una predilezione per libri e film di supereroi. Con l’uscita di questa serie ho creduto di trovare finalmente pane per i miei denti. Da super fan degli X-Men non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità di una lettura così ghiotta. Marissa Meyer non delude e ci regala una storia interamente dedicata ai supereroi, uomini e donne con poteri straordinari che si ergono a paladini di giustizia e protettori del genere umano, quando pare che l’Anarchia stia portando solo caos e scompiglio. Questa organizzazione ha preso il nome di Rinnegati, opponendosi al potere anarchico - e al suo leader, Ace - e portando nel mondo una speranza. Col tempo, però, le cose sono cambiate e anche le regole, e il loro porsi sopra tutto e tutti, dettando legge, non è una cosa che piace agli Anarchici superstiti. Nova è una di loro, nonché nipote di Ace. Quando era piccola ha visto morire la sua famiglia, ha atteso l’arrivo dei Rinnegati, convinta che al momento giusto sarebbero venuti a salvarli, ma non si è presentato nessuno, e lei è rimasta sola. Soltanto Ace è arrivato alla fine, e l’ha presa sotto la sua ala protettrice. Da allora sono passati anni, Ace adesso è morto, ma il desiderio di Nova di vendicarsi dei Rinnegati, di ciò che hanno fatto alla sua vita e alle persone che amava, è più forte che mai. Nova è una super ricercata, eppure riesce sempre a farla franca. Il suo è un potere fortissimo e inquietante, con un solo tocco riesce a neutralizzare il nemico, assopendolo profondamente. Per i nemici è un grande punto interrogativo… Incubo, Anarchica o no? Lei non ama giocare secondo le regole, è testarda, sicura di sé, agguerrita. Ecco perché non si tirerà indietro al momento di infiltrarsi tra i Rinnegati per colpire il nemico da vicino. Peccato che non ha fatto i conti con Adrian, il figlio dei fondatori, un ragazzo conosciuto durante un attacco al loro Capitano e che pare abbia dei poteri incredibili. Adrian crede fermamente nella giustizia, si porta dietro un grosso segreto, e più di ogni altra cosa vuole scoprire di più su Incubo, capire se può o meno fidarsi di lei. Nova invece vuole abbattere il Consiglio e tutti i Rinnegati, riportando nel mondo la libertà ed eliminando l'oppressione. Chi la spunterà?

Renegades è un romanzo ricco di azione, non lo si può negare, c’è continuamente qualche missione da compiere, qualcosa da scoprire, qualche attacco da studiare, qualche superpotere da approfondire, qualche passato che viene a galla, qualche impresa pericolosa a tenere con il fiato sospeso. L’autrice ci permette di entrare a far parte di entrambe le fazioni di supereroi, Rinnegati e Anarchici, seguendo i punti di vista di Nova e Adrian, ma chi è che è dalla parte giusta? Chi sono i buoni e chi i cattivi? Propenderete per entrambe le parti, probabilmente, perché alla fine nessuno è solo buono o solo cattivo, dietro le azioni dei nostri supereroi ci sono ragioni importanti che li spingono a fare determinate scelte e riusciremo per lo più a comprenderle, restando attaccati fino all’ultima pagina per capire dove la loro lotta li porterà. Ma questo è solo il primo volume di una trilogia, perciò dovremo aspettare anche i prossimi per vedere l’evoluzione di molti di questi personaggi e situazioni. 

Renegades mi è piaciuto, ma non come mi sarei aspettata. Mi aspettavo una storia più originale, invece mi è sembrato di leggere un fumetto degli X-Men o guardare un episodio di The Boys. Questa storia non sembra portare nulla di nuovo nel panorama letterario supereroistico, e non mancano nemmeno dei trope classici e molto amati dei romanzi di ultima generazione, primo fra tutti l’enemies to lovers. I personaggi sono tanti, ma veramente tanti, e in un primo momento un po' ci si confonde tra identità reale e identità segreta, tra nomi veri e nomi da supereroi, anche perché l'autrice, non appena compaiono, ci tiene a precisarli entrambi. E lo fa spesso, anche quando ormai abbiamo capito di chi si tratta. Nonostante ciò, mi sono appassionata quasi subito al romanzo, perché è avvincente e perché, come vi ho detto, sono una fan sfegatata di questo tipo di storie, ma alla fine dei conti mi sono accorta che non mi ha lasciato addosso l’entusiasmo sperato. Avevo voglia di leggere qualcosa di diverso, invece ho trovato tutto abbastanza prevedibile. Quello però che più di ogni altra cosa mi ha fatto storcere il naso e mi ha irritata è stata la traduzione dei nomi dei supereroi. L’ho trovata forzata e ridicola, in alcuni casi non riuscivo a prenderli sul serio con dei nomi tanto improbabili (Schizzo, Fumogeno, Fobia, Il Custode del Timore, Pastinaca, ecc.). A parte questa enorme pecca, il romanzo ha il suo potenziale, ma mi auguro che i seguiti si rivelino più innovativi e riescano a mostrare il reale talento dell’autrice, che con le sue Cronache Lunari aveva fatto breccia nel mio cuore. È comunque la lettura ideale se siete a digiuno di storie del genere, se vi piacciono i romanzi in cui si mescolano amore e potere, segreti e giustizia, azione e divertimento. Sui nomi, però, stendiamoci un bel velo pietoso, è meglio...
Fonte immagini: Pinterest
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Un ringraziamento alla casa editrice per la copia in cambio di un'onesta opinione.

lunedì 20 novembre 2023

Review Party: "La lingua delle spine" di Leigh Bardugo

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi il blog partecipa al Review Party di La lingua delle spine, di Leigh Bardugo, un volume che ci riporta nel Grishaverse con i suoi racconti e le sue atmosfere. Direi che è un libro imperdibile, se amate questo mondo, ma potete anche leggerlo indipendentemente dalle altre serie dell’autrice.
Ringrazio la casa editrice per la copia in cambio di un’onesta opinione.

La lingua delle spine
di Leigh Bardugo

Prezzo: 9,99 € (eBook) 19,90 € (cop. rigida)
Pagine: 296
Genere: fantasy, dark fantasy, racconti
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 21 novembre 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Un mondo di oscuri affari stipulati al chiaro di luna, città infestate da spiriti, foreste inquietanti e bestie parlanti. Qui la voce di una giovane sirena può evocare tempeste mortali e un fiume può eseguire gli ordini di un ragazzo innamorato, ma solo a un prezzo indicibile. Ispirandosi a miti, folklore e fiabe, Bardugo ha scritto una raccolta di racconti straordinariamente ricchi di atmosfera, pieni di tradimenti, vendette, sacrifici e amore. Perfetti sia che siate suoi nuovi lettori sia che siate fan accaniti, questi racconti vi trasporteranno in terre familiari e misteriose, in una realtà pericolosamente intessuta di magia che milioni di persone hanno conosciuto e amato attraverso i romanzi del GrishaVerse.

Non posso negare che il Grishaverse sia un universo che in qualche maniera ha il mio cuore. La serie Tenebre e Ossa è stata una delle prime che ho letto e che da subito mi ha affascinata per il suo incredibile worldbuilding. Non è stata presa molto bene la cancellazione della serie Netflix dedicata a questo mondo originale creato da Leigh Bardugo, finalmente potevamo immergerci ancora di più nelle sue atmosfere, ammirare con i nostri occhi ciò che avevamo solo potuto immaginare con la fantasia. Ebbene, non sarà consolatorio come un rinnovamento della serie, ma l’uscita di questo volume cade abbastanza a pennello e ci riporta in terre amate, allontanando un po' della nostalgia che di certo già proviamo. Non ritroveremo personaggi di Tenebre e Ossa o di Sei di Corvi, perché questa non è che una raccolta di racconti, una sorta di volume dedicato a storie popolari legate al folklore russo, storie che in qualche modo si agganciano al Grishaverse tramite luoghi e religione (qualche accenno sicuramente lo abbiamo avuto dalla bocca di Alina nella trilogia principale) e che si fanno apprezzare per il loro sapore squisitamente dark, macabro, oscuro, ma anche magico e sorprendente. Probabilmente di tutti i libri del Grishaverse, questo per me si colloca in un posto d’onore, non solo per le storie raccontate, per l’abilità dell’autrice di creare favole dai tratti così spinosi ma allo stesso tempo bellissime e senza tempo, ma anche per la preziosità dell’edizione, illustrata interamente da Sara Kipin, che ha dato vita a immagini stupende che accompagnano ogni storia, anzi la incorniciano letteralmente. Si parte con una semplice illustrazione, un dettaglio in un angolo della pagina che a mano a mano che la storia procede va ad arricchirsi di nuovi dettagli, fino a costruire un’immagine definitiva che la rappresenta tutta. I colori sono intensi ma freddi, sui toni del rosso, dell'aranciato, del blu e del verde, e anche le storie sono scritte a colori. Insomma, un’edizione di grande pregio che vale la pena non farsi scappare.

La lingua delle spine ci porta in foreste cupe e tenebrose, quasi vive, che pretendono sincerità, ci porta in luoghi che ci sembra di conoscere ma che in realtà non conosciamo abbastanza, ci fa vivere emozioni forti, regalandoci personaggi diversi l'uno dall’altro, mai stereotipati, che in qualche modo alla fine delle loro traversie riescono anche a farci riflettere. Le storie di questo volume regalano morali inaspettate, esortando comunque al coraggio, all’astuzia, all’intelletto (sebbene talvolta neanche quello basti). Ma lasciano tutte un segno, un’impronta fatidica, tant'è che faticherete a decidere quale sia la vostra preferita e poi si fanno tutte leggere speditamente, grazie allo stile inconfondibile di Leigh Bardugo, sempre piacevole ed elegante. Mostri e creature spaventose, spiriti maligni che infestano boschi, streghe che creano pozioni di ogni tipo (ma anche persone di pan di zenzero), principesse che preferiscono la libertà alla ricchezza, corvi senza occhi, sacrifici, bestie parlanti, fiumi maledetti, orologiai sinistri, sirene, c'è davvero di tutto in questa raccolta. Rimarrete affascinati da ogni racconto, turbat* anche un po' dai risvolti raccapriccianti, ma adorerete ogni pagina, impregnata di atmosfere inquietanti che ben ricalcano le fiabe classiche nelle loro versioni più cupe. Sei racconti originali, fatti di dettagli vividi e indimenticabili, due dei quali ricordano anche fiabe che conosciamo bene, come Hansel e Gretel e Lo Schiaccianoci

La lingua delle spine
è un volume unico e irrinunciabile, se anche voi amate tutto ciò che riguarda il Grishaverse. Potete leggerlo anche senza aver letto prima gli altri libri della serie, ma forse conoscerli vi renderà più semplice la comprensione di alcuni elementi, perché anche qui si accenna ai grisha e ai loro poteri e poi c'è sicuramente un riferimento super interessante che va scovato e ammirato. Leigh Bardugo ha dato vita a un volume assolutamente da non perdere, una lettura perfetta per questa stagione, da accompagnare a una tazza di tè caldo in un freddo pomeriggio. Il tepore di queste storie vi riporterà alla mente ricordi di un mondo impresso nel cuore, al cui fianco accosterete ogni piccolo pregio di questa raccolta. Sono stata felicissima di leggerla e attenderò con ansia la mia copia per poter ammirare dal vivo il suo splendore e rileggere i racconti che mi hanno colpito di più. Sono curiosa di conoscere anche il vostro punto di vista e di scoprire quale storia amerete. Fatemelo sapere ;)

Fonte immagini: Pinterest

martedì 14 novembre 2023

Review Party: "Lavinia" di Ursula K. Le Guin

Buon pomeriggio, lettor*! ^^
Oggi vi porto la recensione di un altro libro bellissimo letto negli ultimi giorni, Lavinia, di Ursula K. Le Guin, ritradotto e pubblicato in nuova veste da Oscar Mondadori. Era da un po’ che non mi concedevo un retelling, ma non potevo proprio dire di no a Le Guin, un’autrice che amo tantissimo.
Ringrazio la casa editrice per la copia digitale in cambio di un’onesta opinione.

Lavinia
di Ursula K. Le Guin

Prezzo: 7,99 € (ebook) 14,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 312
Genere: retelling, mitologia, narrativa storica
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 7 novembre 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)

Unica figlia del re latino, la giovane Lavinia è corteggiata da Turno, re dei Rutuli. Il suo destino però è quello di sposare il principe esule venuto dall'Oriente, Enea, e da lui generare una stirpe che governerà il mondo. Un legame da cui nascerà un impero, ma al prezzo di un conflitto sanguinoso. Nonostante sia un personaggio cruciale nell'Eneide, in tutto il poema Lavinia non pronuncia una sola parola. Duemila anni dopo, finalmente Ursula Le Guin restituisce la voce alla principessa italica. Prendendo in mano la propria sorte, la giovane svela ciò che Virgilio ha taciuto: la storia della sua vita, l'amore della sua vita. Lavinia è una rilettura attuale ed emozionante degli ultimi sei libri dell'Eneide: un romanzo di austera bellezza che, come la migliore epica classica, parla di guerra e di passioni, intessendo un racconto ricco di dettagli e immaginazione, premiato con il Locus nel 2009.

Ultimamente i retelling dedicati a personaggi storici famosi, tratti dalla mitologia greca o da classici famosi, si sprecano. In questa vastità di testi, che spesso e volentieri sono scritti per seguire una moda e che poco apportano realmente a noi lettor*, emerge un libro come Lavinia, che vide la luce nel 2008 per la prima volta e che quindi può definirsi precursore di moltissimi retelling più moderni. Ursula K. Le Guin, però, precorritrice si può dire ci sia nata. Qualunque cosa lei abbia scritto anticipa i tempi e si impone come caposaldo per le tendenze future. Anche Lavinia dimostra quanto l’autrice sia geniale, perché la sua protagonista non è il genere di protagonista che si trova solitamente in un retelling, o almeno non i quelli moderni che ho avuto modo di leggere. Innanzitutto Le Guin ha scelto di dar voce a chi una voce non l’ha mai avuta, quanto meno nella storia che ce l’ha fatta conoscere. Lavinia non è che una comparsa nell’Eneide, a lei il poeta dedica pochissime righe e questo la Lavinia di Le Guin non lo trova giusto. Ecco perché decide di farsi sentire, di farsi conoscere, non senza che questo comporti un senso di colpa in quel poeta che così poco spazio le donò nella sua opera, nonostante ne meritasse di più. Quindi partiamo proprio con la scelta di una figura non tra le più gettonate e questo già per me è un punto a favore per l'autrice, non solo per il coraggio ma anche per il lavoro sicuramente impegnativo che ne consegue.

In questo libro seguiamo la vita di Lavinia, figlia di Latino, re dei Latini, sin dalla sua infanzia, una vita costellata di gioie, dolori, preghiere, trepidazione, tormenti dell’anima, amicizia, amore e molto altro. L’autrice ci lascia entrare nella realtà di questa donna senza troppa fatica, con uno stile chiaro, potente, sublime, e ripercorriamo le gesta di un personaggio di cui davvero poco si conosce, un personaggio che Le Guin ha potuto plasmare, ma senza mai snaturarlo. Lo ha fatto dandole dignità, rendendolo sempre credibile, mai sopra le righe, illogico o capriccioso. Lavinia è una giovane che conosce il suo ruolo, che attende di vivere le esperienze per saggiarne il sapore, che si comporta esattamente come si comporterebbe una donna del suo tempo. Questo però non significa che sia antiquata, anzi! Lavinia è anche una fanciulla che, nonostante il ruolo che riveste, nonostante i numerosi doveri che conosce fin troppo bene, vuol distaccarsi dall’immagine di donna riservata, silenziosa e succube, e quindi impara ad agire, a prendere in mano le redini della sua vita, a farsi sentire e rispettare, soprattutto da quel poeta che tanto l’ha bistrattata

Sarà l’incontro con lo spirito di questo, però, a darle annuncio del suo destino, quello che lei abbraccerà quando Enea, fuggito da Troia, sbarcherà nel Lazio e a lei si legherà in matrimonio. Un legame, il loro, al quale lei non opporrà resistenza, affascinata dalla purezza del cuore di Enea, che non ci viene mostrato come un eroe arrogante e tronfio ma come un uomo nobile, generoso e coraggioso, l’uomo ideale per affiancare Lavinia lungo il suo percorso, sebbene non per molto. Consapevole lei di meritare più di quanto il poeta Virgilio le ha concesso, userà la sua voce per farci conoscere la sua terra, i suoi segreti, i suoi sentimenti, lasciandoci di volta in volta senza parole, perché davvero come si può trovarle dinnanzi alla genialità di un personaggio del genere e dell'autrice che le ha concesso una nuova possibilità?

Lavinia è una storia che ha tanto da regalare, non emozioni artificiose, non passioni travolgenti come vanno di moda per adesso, ma emozioni autentiche, semplici, sane. È palese il lavoro incredibile fatto dall’autrice per rendere omaggio a Lavinia, una ricerca senza dubbio puntigliosa e attenta per dar vita a un personaggio oscurato dal tempo ma decisamente degno di nota, che qui riacquista tutta la sua dignità e con fierezza sbaraglia personaggi che parlano di ideali femministi ma che poi non li rappresentano appieno. Lavinia lo fa. Lo fa con la sua genuinità, con la sua verità, con la forza del suo carattere. Sono stata contenta di leggere questo romanzo, di aver avuto ancora una volta prova del magnifico talento di Ursula k. Le Guin, autrice dalla penna raffinata e piacevole come poche. Se cercate un retelling davvero valido, uno che si distingua a mani basse dalla massa, uno che possiate leggere senza sbadigliare ogni secondo, uno che vi affascini dalla prima all’ultima parola, beh, dovete dare una chance a Lavinia. Probabilmente non troverete nulla di simile in giro, io quanto meno non ho ancora avuto modo di leggere retelling che si facciano apprezzare quanto questo. E poi, dovete saperlo, Ursula Le Guin è sempre una garanzia ;)
Fonte immagini: Pinterest

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