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venerdì 20 agosto 2021

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - Cenerentola (a cura di Anna)

Buon pomeriggio! ^^
Oggi, per il nuovo appuntamento con la rubrica dedicata a bambini e ragazzi, Anna ci parla di una fiaba molto conosciuta, quella di Cenerentola, delle sue varie versioni e, naturalmente, delle sue Passaporte! Vi lascio all'articolo e non dimenticate di lasciare un commento ;)

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CENERENTOLA di C. Perrault tratto da TUTTE LE FIABE – ENCICLOPEDIA DELLA FANTASIA – EDIZIONE ARTISTICA DELLE PIU’ BELLE FIABE DI TUTTI I PAESI – Fratelli Fabbri Editori, 1962

"I sogni son desideri di felicità, nel sonno non hai pensieri ti esprimi con sincerità, se hai fede chissà che un giorno la sorte non ti arriderà,, tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà…"

Vi ricordate la canzone famosissima della colonna sonora di Cenerentola della Walt Disney? Dolce, romantica, delicata… ecco, dimenticatevela! Le versioni iniziali della fiaba di CENERENTOLA non lo erano affatto.

Conosciamo tutti la favola, vero? Una fanciulla rimasta orfana di madre, il padre si risposa con una donna tremenda, la Matrigna e le meschine sorellastre relegano Cenerentola al ruolo di serva, il Re indice un ballo per trovare una sposa al Principe, alla fanciulla viene impedito di partecipare, la Fata Madrina accorre in suo aiuto trasformando topi, lucertola e zucca in cavalli, cocchiere e carrozza, creando per la ragazza l’outfit da sogno che si è legato geneticamente al DNA di ogni sposa moderna. Allo scoccare della mezzanotte Cenerentola perde la scarpetta, il Principe non ne vuole saperne di sposare un’altra nobildonna, solo Cenerentola riesce a infilare il piedino nel comodo cristallo dal tacco 12 e vissero tutti felici e contenti.

E questa è la versione più nota ma in realtà sono numerosissime le versioni di questa popolarissima narrazione!

La prima in assoluto ha origine, probabilmente, da una leggenda dell’antico Egitto del VII secolo a.C. citata da Erodoto, che ha come protagonista una bellissima cortigiana di nome Rodopis a cui un’aquila rubò un sandalo facendolo cadere in grembo a Psammetico. Il ricco giovane si innamorò perdutamente della fanciulla e delle sue immaginarie, armoniche proporzioni e la cercò in tutto il regno. La schiava diventò così Regina d’Egitto.

CENERENTOLA è una pietra miliare della cultura favolistica, eredità di numerosi popoli. La prima versione diffusa in Occidente invece è quella di Gianbattista Basile dell’inizio del 1600 e narrata in napoletano, ma furono il francese Charles Perrault e i tedeschi Fratelli Grimm a contribuire al successo della fiaba e trasformarla nella versione gentile e romantica che noi tutti conosciamo.

Nella versione dei Fratelli Grimm (a cui si dà il merito di aver fissato sui libri le antiche fiabe della tradizione orale) e che risale alla fine del 1700 sono presenti molti aspetti macabri. La favola era stata trascritta raggruppando le testimonianze e i ricordi del popolo contadino ed era destinata a un pubblico adulto, più legato alla materialità e alla crudezza della vita piuttosto che ai suoi aspetti delicati.

Ed ecco che ne risultò una Cenerentola ricca di dialoghi diretti e coloriti; una fanciulla assassina macchiata dal peccato di matricidio; tre scarpette anziché una sola di vetro fatte invece di seta, d’argento e d’oro, una per ogni serata del ballo a corte; le sorellastre che nel disperato tentativo di calzare la scarpetta si mutilano le dita dei piedi e i talloni sporcando di sangue la preziosa reliquia, probabilmente un retaggio delle versioni orientali in cui vigeva la macabra tradizione di fasciare i piedi fino alla tortura per rimpicciolirli; un albero magico e uccelli al posto della Fata Madrina e dei topolini; la vendetta finale contro le sorellastre a cui verranno cavati gli occhi a suon di beccate come punizione per la falsità e crudeltà.

Perrault invece, alla fine del 1600, si dedico’ alla raccolta e trascrizione delle stesse favole della tradizione orale trasformandole però in fiabe destinate ai bambini, eliminando quindi tutti gli argomenti e i particolari troppo crudi e violenti, non adatti all’infanzia e sottolineando con maggior forza la morale educativa legata al concetto della bontà e dello spirito di sacrificio, del coraggio e della fede.

La versione di Perrault è quella che si avvicina di più all’adattamento della Disney del 1950, una trasposizione che era stata rielaborata perché fosse idonea ad un ambiente nobiliare. Fu infatti scritta per compiacere la corte del Re Sole in Francia e deliziare la nobiltà con un racconto che rispecchiasse il suo stile di vita.

Ed ecco che ne risultò una Cenerentola romantica, ricca di soavi descrizioni anziché dialoghi popolani; una fanciulla dal cuore nobile, dedita al sacrificio e sognatrice; una scarpetta di cristallo trasparente, simbolo della purezza della sua anima; delle sorellastre cattive e bruttissime che alla fine la dolce Cenerentola perdonerà, grazie al suo “valor di grazia”, e che si sposeranno con dei ricchi nobili di corte.

Sapete da cosa deriva l’appellativo di Cenerentola, che per fortuna soppiantò la iniziale alternativa “Culdicenere”? Alla morte della madre la fanciulla faceva quotidiana visita alle sue ceneri ma dopo le seconde nozze del padre con la perfida matrigna le venne negata anche questa consolazione e la fanciulla fu costretta come serva nelle cantine, i locali più freddi della casa. Trovò tepore soltanto dormendo stesa vicino al focolare, tra la cenere.

Cenere alla cenere…” La tomba dell'amata madre è la tomba della serena infanzia della ragazza; la parte innocente e infantile della fanciulla viene bruciata e distrutta giorno dopo giorno in quel focolare.

Nel nostro immaginario Cenerentola rappresenta l’ingiusta sofferenza causata dall’invidia, che non a caso rientra tra i vizi capitali del Cristianesimo.

Alcune caratteristiche della favola più amata al mondo hanno significati simbolici ed esoterici fortissimi
: per esempio la trasformazione degli stracci che indossa la ragazza in abiti di broccato d’oro, ricami in filo d’argento, pietre preziose, stole di ermellino. Il passaggio dalla cenere all’oro rappresenta la Rinascita e ricorda un mitologico uccello, l’Araba Fenice, che muore e rinasce sempre dalle sue stesse ceneri.

PASSAPORTA? Vi ricordo che anche in HARRY POTTER di J.K. Rowling, la fenice, animale famiglio dello stesso Albus Silente, incarna il tema della Rinascita del Bene e della Speranza dopo gli anni dominati dal Male e dalle Tenebre e più volte compare nei romanzi in aiuto a chi ne ha bisogno e ha dimostrato lealtà, coraggio e bontà di cuore, oltre ad essere l’emblema stesso dell’ordine della Fenice, l’organizzazione segreta che si contrappone all’Oscuro Signore.

La Fata Madrina rappresenta la Forza Magica in grado di fare superare gli ostacoli e trasformare la realtà. Grazie all’aiuto della Fata, che incarna l’amore materno perduto da Cenerentola, molti piccoli e buoni amici appartenenti alla vita quotidiana della ragazza, topolini, lucertole e oche, si trasformano diventando gli accompagnatori ufficiali della ragazza verso il ballo al castello, verso il raggiungimento della felicità.

PASSAPORTA? Vi ricordo che anche Dorothy, la protagonista di IL MERAVIGLIOSO MAGO DI OZ di L.F. Baum del 1900, è proprio grazie all’aiuto e alla protezione della “madrina”, la Strega Buona Dell’Ovest, che può iniziare il suo viaggio verso la città di Oz.

Nel famoso adattamento cinematografico del romanzo del 1939 sono gli stessi semplici e umili amici della vita quotidiana di Dorothy in Kansas a trasformarsi nei suoi accompagnatori lungo la strada dai mattoni gialli: lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone Codardo infatti non sono altri che tre contadini che lavorano nella fattoria.

Cosa dire poi delle scarpette rosse di Dorothy? Sono le scarpe incantate stesse ad offrire la soluzione magica, la via verso il lieto fine sia per Dorothy sia per Cenerentola. Altre somiglianze? Si accennava prima alla celeberrima canzone di Cenerentola nel film della Disney “I sogni son desideri”… diversa melodia e diverse parole ma lo stesso concetto è ripreso nell’altrettanto famosa colonna sonora del film IL MAGO DI OZ, cantata dall’attrice Judy Garland, “Somewhere Over The Rainbow” in cui Dorothy canta nel cortile con gli occhi al cielo e sperando che i suoi sogni possano diventare un giorno realtà.

Ancora PASSAPORTE! Il difficile rapporto tra Cenerentola e la matrigna e le sorellastre mi fa pensare al romanzo CANDY CANDY di K. Nagita16 del 1978 in cui Candice White, orfana, viene adottata da una ricca famiglia e poi costretta a diventare la serva dei meschini fratellastri Neil e Eliza, sempre protetti dalla gelida matrigna e verso i quali, nonostante anni di angherie, Candy dimostrerà sempre riconoscenza e bontà.

E infine la condizione di fanciulla ricca caduta in disgrazia in seguito alla morte di un genitore conduce direttamente la mia fantasia a collegare, come attraverso un portale magico, Cenerentola al romanzo LA PICCOLA PRINCIPESSA di F.H. Burnett del 1905, in cui la piccola Sara Crewe è costretta nel ruolo di serva presso il collegio in cui studiava prima di vedere sfumare ogni sua ricchezza. Come Cenerentola anche Sara non perderà mai la speranza che i suoi sogni possano diventare realtà e con la forza del suo buon cuore, la gentilezza, la bontà e l’umiltà anche per lei arriverà il lieto fine.

Io adoro le favole, sono parte della nostra tradizione, della nostra cultura e sono ricche di simboli, significati e insegnamenti.

Ogni favola che abbiamo letto o che ci hanno raccontato da bambini ora fa parte dei nostri cuori, dei nostri sentimenti e dei nostri ricordi… ecco perché, se volete, vi aspetto nelle prossime recensioni per parlare ancora di altre meravigliose fiabe che ci hanno fatto sognare.

A presto!

Anna

Foto credit: @anna_bookfantasy

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