Buon pomeriggio e bentornat* alla rubrica settimanale Milk, Cookies&Books. Oggi Anna ci parla di un libricino adorabile che forse non tutt* conoscono, ovvero Il gufo che aveva paura del buio, di Jill Tomlinson, una storia di formazione che aiuta ad accettarsi e a superare le paure peggiori. Vi lascio al suo articolo e, come sempre, non dimenticate di lasciare un commento ;)
Il gufo che aveva paura del buio
di Jill Tomlinson
Prezzo: 14,99 € (eBook) 8,55 € (cop. flessibile)
Pagine: 128
Genere: narrativa per bambini
Link: Amazon
Illustrazioni: Anna Laura Cantone
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 17 settembre 2020
Il racconto di Jill Tomlinson illustrato a colori e ad Alta leggibilità. Il protagonista di questa storia è il gufetto Tombolo che, contrariamente alla sua natura, ha paura del buio e si rifiuta di volare di notte per andare a caccia insieme al suo papà. Con l'aiuto della mamma e grazie a incontri davvero speciali, Tombolo affronta e supera tutte le sue paure acquistando la fiducia in se stesso. Infatti, è solo conoscendo ciò che ci è ignoto che si smette di temerlo.
Curiosando in libreria mi sono imbattuta in questo piccolo libricino dalla copertina verde acqua con il disegno di un buffo gufo strabico… che dolcezza e che allegria… non me lo sono lasciata sfuggire! Tombolo è un piccolo gufo, per l'esattezza un barbagianni. Vive con mamma e papà in cima a un grande albero ma non vuole uscire dal nido dopo il tramonto perché ha paura del buio. Un vero problema per chi è nato in questo mondo come animale notturno! Come farà Tombolo a imparare a volare oltre il nido, a crescere, a familiarizzare con il territorio, a cacciare? Eh sì, perché Tombolo rinnega la sua vera natura di cacciatore notturno, ma ha una fame da lupi e quindi Papà Gufo è costretto a uscire per tutta la notte a procurare il cibo a un cuccioletto che non ha mai la pancia piena. Non c’è proprio verso, Tombolo ha deciso che da grande sarà un uccello del giorno, non diventerà mai un uccello della notte perché “il buio non mi piace affatto”. Mamma Gufo, estremamente paziente, ogni sera al tramonto incita il piccolo barbagianni a scendere dall’albero anche solo per curiosare e vedere se in fondo c’è qualcosa di positivo da imparare del buio e nel buio. Il gufetto intimidito si convince, così a iniziare ad esplorare i dintorni all’imbrunire e, se all’inizio la sua discesa dal ramo più alto è un ruzzolone di sette capriole tale da sembrare una girandola, sera dopo sera le sue tecniche di volo e atterraggio si affinano, passando dallo schianto fulmineo al triplo rimbalzo a terra, dal rotolamento nel prato alla caduta a becco in giù, dal tonfo tipo meteora a, finalmente, l’atterraggio leggero come una piuma. E con la stessa progressione anche la sua curiosità verso il mondo dell’oscurità cresce facendogli scoprire realtà, persone e particolarità della notte davvero straordinarie!
Di certo Tombolo, nascosto nel nido, non avrebbe mai potuto immaginare quanto sono belli i fuochi d’artificio che si possono apprezzare soltanto al buio... sarà un Bambino a insegnarglielo. E sempre rintanato non avrebbe mai potuto comprendere quanto possa essere dolce rilassarsi nel buio e perdersi nei pensieri, nei ricordi e nei sogni… come gli racconterà la Vecchia Signora. E come avrebbe potuto accorgersi della gioia di cantare intorno a una falò se non fosse sceso dal suo ramo ad incontrare il Boy Scout? Chiuso nel nido sull’alto dell’albero, Tombolo avrebbe mai potuto conoscere la Bimba con la Coda di Cavallo e venire a conoscenza della magia di Babbo Natale che arriva durante la notte più magica dell’anno? Se non avesse trovato il coraggio di buttarsi dal ramo avrebbe mai potuto incontrare la Signorina Pittrice e vedere, dalle illustrazioni del suo libro, tutti gli altri animali della notte, tassi, pipistrelli, ricci, con cui il Gufetto potrebbe giocare se solo affrontasse la paura? E avrebbe mai potuto conoscere l’Uomo con il Telescopio e scoprire la meraviglia delle stelle e fare infine amicizia con Orione, il Gatto Cacciatore con cui, finalmente, imparerà a muoversi furtivo nella notte, sui tetti e imparare a cacciare?
Una delicata e divertente storia di formazione, di crescita e di superamento dei propri limiti grazie all’accettazione incondizionata della propria vera natura, del proprio sé. Il gufo che aveva paura del buio, della scrittrice inglese Jill Tomlinson, è un piccolo classico per bambini dai 6 anni, perfetto da leggere come prima lettura autonoma o in compagnia di un adulto.
I capitoli sono autoconclusivi e i titoli sono come un mantra da ripetere con gioia e positività per aiutare bambini (e adulti) a superare la paura del buio: Il buio è fantastico, Il buio è gentile, Il buio è divertente, Il buio è necessario, Il buio è affascinante, Il buio è meraviglioso, Il buio è bellissimo. Anche la struttura dei capitoli è sempre la stessa: iniziano con il gufetto che chiede da mangiare “Ho fame! Cosa c’è dopo?” e proseguono con l’invito di papà gufo ad andare insieme a caccia e il rifiuto categorico di Tombolo. In ogni capitolo mamma gufo paziente lo invita a uscire dal nido e scendere dall’albero e il piccolo barbagianni scopre un po’ alla volta i segreti del notte rimanendo sempre fedele, più per abitudine che per convinzione, al concetto “a me il buio non piace affatto’, la frase che Tombolo ripete all’infinito. Il ritmo del libro si basa proprio sulla figura retorica della ripetizione, così familiare ai bambini. I bambini sono abituati a ripetere, rifare le stesse cose, rivedere lo stesso cartone animato, farsi rileggere sempre la stessa favola per capire, imparare, costruire poco alla volta dei riferimenti e degli schemi utili ad interiorizzare gli insegnamenti impliciti, i valori, creando con la trama un legame, una sorta di familiarità.
Jill Tomlinson adotta una struttura frammentata vincente perché guida i più piccoli in un percorso semplice, conosciuto, aspettato e rassicurante, proprio mentre esplorano una paura veramente potente. Il piccolo barbagianni incarna la rivincita sulla paura del buio. E’ il simpatico personaggio che esprime le emozioni che ogni bimbo prova di fronte all’ignoto che si nasconde nell’oscurità e diventa un amico di cui fidarsi per riuscire ad uscire dall’impasse.
“E’ l’ignoto che temiamo quando guardiamo il buio, nient’altro” diceva Silente in HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE.
Perché dopo tutto, affrontare quello che ci spaventa di più è l’unico segreto per smettere di temerlo.
Anna
Photo credit: @anna_bookfantast
Adorabile! ** Un libro che mi avrebbe aiutata un sacco quando ero bambina :')
RispondiEliminaEh sì Nicole, la paura del buio ha perseguitato per molti anni anche me...e ancora oggi dormo con la lucina notturna 😝
RispondiElimina@anna_bookfantasy