Buongiorno, lettor*!
Oggi la nostra Melz ci parla del romanzo fantasy di un'autrice emergente, "Le cronache di Ethis. La prescelta e la principessa", su cui, dalle premesse, aveva buone aspettative ma che poi le ha dato qualche delusione. Purtroppo può anche capitare questo ed è giusto esprimere la nostra sincera opinione se qualche lettura non ci convince. Fateci sapere se conoscete questo romanzo e cosa ne pensate. A presto!
Le cronache di Ethis. La prescelta e la principessa
di Simona Gurzì
Prezzo: 2,99 € (eBook) 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 356
Genere: fantasy
Editore: self-publishing
Data di pubblicazione: 23 ottobre 2021
La vita di Selphine, giovane appassionata di lettura, cambia drasticamente quando un uomo misterioso la riporta in quello che è il suo vero luogo d'appartenenza: il Regno di Ethis. La ragazza ricorda così di appartenere agli Oscuri, un popolo in continua combutta con i Guerrieri della Luce per quei territori che hanno visto solo guerra negli ultimi secoli. Selphine riuscirà a compiere il suo destino? E Theros, l'affascinante Principe dei Guerrieri della Luce, l'aiuterà o rappresenterà solo una pericolosa tentazione per lei?
Tutto parte da Selphine, una giovane che scopre di esser sempre appartenuta al mondo di Ethis, in particolar modo alla fazione degli Oscuri. Una volta tornata in quella che è a tutti gli effetti casa sua scoprirà di avere un altro importantissimo compito: lei è la prescelta. La principessa di Ethis, inoltre, è scomparsa e il principe Theros, giovane appartenente ai Cavalieri della Luce, è deciso a trovarla.
Bene, questa è la trama a grandi linee, qualsiasi altra informazione la renderebbe un enorme spoiler, ma non è necessaria al fine della mia recensione. Non è necessario perché, dopo qualche punto di forza, ho trovato più di un punto dolente durante la lettura.
Le Cronache di Ethis non presenta errori di battitura, spazi doppi o virgole ridondanti, si vede perfettamente che questo libro ha subito un’eccellente correzione di bozze. Gode poi di una bella impaginazione, il disegno a ogni capitolo è un segno distintivo della storia, la scelta del carattere per il titolo delinea la personalità di questa novella autrice, ma…
Quando ero solo al 23% qualcosa mi ha fatto storcere il naso. La rappresentazione del luoghi è una lista di cose, lo show, don’t tell non è purtroppo presente, cosa che contraddistingue la maggior parte dei racconti che, personalmente, amo e che, prima di ogni cosa, mi fanno vivere la narrazione. La scena iniziale è così repentina che non ho avuto il tempo di empatizzare con Selphine e provare una qualche emozione per la scoperta. Insomma, Sephine prende la notizia con una calma disarmante e per me questo è surreale. Hai appena ricordato la tua intera vita! E perché sei nel mondo umano? Non ci è spiegato, appena saputo della cosa. Il ritmo repentino, poi, riappare nel suo primo incontro con Theros. Non sto giudicando la sua decisione di lasciarla andare (anche se molto singolare, considerando che è la nemica e loro sono addestrati a uccidere membri della fazione opposta, ma col senno di poi ci sta), ma la velocità con cui tutto accade. Non ho trovato il tempo di assaporare le loro storie, i dialoghi e le emozioni perché non ci sono. A proposito dei dialoghi: altra fretta. Sebbene alcuni, come quelli della principessa siano più elaborati, altri sono frettolosi come la narrazione. Sei battute precedute da un “devo parlarti” e seguite da un “devo andare”.
La caratterizzazione dei personaggi in generale, con tutta questa fretta, risulta carente. Presentati tutti nello stesso modo, ovvero dicendo il loro colore di occhi e capelli, non risultano particolarmente delineati tanto da capire a primo impatto di chi si parla. Una persona come me che ha difficoltà a memorizzare subito i nomi, si trova completamente perduta. Ogni volta dovevo tornare indietro per capire chi fosse chi perché non vi è alcun riferimento a cose dette in precedenza. In più, se in un dialogo non era esplicitamente scritto chi stesse parlando, io non lo avrei sicuramente capito: tutti hanno lo stesso modo di parlare e lo stesso tono nel rivolgersi a chiunque, seppur con qualche parola poco gentile se si tratta di un nemico anziché di un amico/alleato. La persona caratterizzata meglio è la principessa Anomis, il suo carattere è più preciso, abbiamo dettagli del suo abbigliamento in modo da immaginarla anche fisicamente e ciò che la riguarda è spiegato di più.
Mi dispiace scrivere tutto questo perché si tratta di una scrittrice emergente, ma allo stesso tempo sono sempre stata dell’avviso che una critica costruttiva sia meglio di una bugia. La trama in sé non ha nulla che non vada, nonostante alcune cose ricordino fin troppo cose già viste (oscuri, guardiani della luce, non-morti). Un po’ più di attenzione in più nell’entrare nell’intimo dei personaggi avrebbe ovviato il problema: sono molti i libri che narrano di Draghi e prescelti, quello che fa la differenza e riuscire a entrare nella storia.
Detto questo, faccio un grande in bocca al lupo a questa autrice. Non è una frase di circostanza quella che con altro studio si possa fare uno salto e passare a un livello successivo. C’è una base, mancano degli accorgimenti, dei dettagli che per un racconto sono fondamentali e si può. La scrittura non è solo talento, si può sempre migliorare. Certo, la mia è solo un’opinione e ricordiamoci sempre che la Rowling e King hanno avuto problemi a trovare un editore, perciò prego di prenderla per quello che è, la mia opinione e i miei consigli.
Purtroppo non posso dare più di due tazzine.
Alla prossima,
Melz
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