Buongiorno caffeinomani! ^^
Oggi la settimana inizia con una recensione di Eleonora che ci parla di Zainab conquista New York, un romanzo che ha attirato la sua attenzione in libreria e che ha reclamato di essere letto. Le sarà piaciuto? Scoprite il suo parere! A presto ;)
Zainab conquista New York
di Ayesha Harruna Attah
Prezzo: 11,99 € (eBook) 18,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 367
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Marcos Y Marcos
Data di pubblicazione: 2 marzo 2022
Quante tentazioni, New York: impossibile resistere. Zainab finalmente si trasferisce nella città dei suoi sogni. Vuole diventare illustratrice, bersi tutta Manhattan e per la prima volta fare l'amore. Ma, come sempre capita, le cose girano come credono loro: trovare un posto abbordabile, che non puzzi di gatto o senza cuginetti appiccicati dove vivere è un'impresa, l'amica di sempre se la tira da gran banchiera, lo stage alla Altogether inizia con una pila infinita di scansioni: la via per diventare una celebre graphic novelist sembra molto, molto in salita. Per di più, ci si mettono di mezzo strane, stranissime voci di antenate dall'Africa che la frenano a ogni passo.
Il romanzo di oggi esce dalla mia comfort zone abituale ma c’era qualcosa che mi attirava sin dall’inizio, vuoi perché è la storia di una ragazza che lascia la sua città trasferendosi in un altro posto nella speranza di capire cosa vuole fare e diventare nella vita, vuoi per la presenza di tre spiriti di antenate a farle da guida, un po’ alla Mulan, fatto sta che quando l’ho visto in libreria l’ho preso.
Zainab è una ragazza di ventun anni che dal Ghana si trasferisce a New York per inseguire il suo desiderio di diventare una illustratrice/disegnatrice/fumettista e per fare un tirocinio in un’azienda del settore. Quando arriva in città si scontra immediatamente con i problemi del “fuorisede” a partire da come raggiungere l’alloggio, carica di valigie, fino a trovare un posto dove vivere che non sia quello affittato alla cieca e che si rivela un tugurio. Fortunatamente a New York, Zainab può contare sull’appoggio di alcuni parenti che abitano lì da anni e che non ci pensano due volte a ospitarla in caso di emergenza; peccato che la convivenza non vada liscia come la protagonista sperava e condividere la casa con i familiari si rivela decisamente una scelta poco consigliabile. Caso vuole che il tragitto per arrivare al primo tugurio sia stato fatto in compagnia di una ragazza che ha una stanza libera in casa ed è disposta ad affittargliela. La terza e ultima convivenza va finalmente a buon fine; meno un problema. Ora Zainab può concentrarsi sullo stage che l’ha portata nella Grande Mela, insieme a un master ottenuto in un’importante scuola per illustratori, presso un’agenzia giornalistica dove viene impiegata per fare un lavoro d’ufficio ripetitivo e noiosetto. La nuova vita a New York non è proprio come se l’era immaginata però nel bene e nel male le riserva delle sorprese inaspettate, il re-incontro con il suo migliore amico d’infanzia e la “conoscenza” con tre improbabili consigliere e supporters che la aiuteranno a districarsi nel marasma della città, della vita e delle sue emozioni molto incasinate. Le tre in questione sono le sue antenate, da parte di madre che, nella forma di voci che parlano direttamente ai pensieri della ragazza, forniscono desiderate e indesiderate perle di saggezza, giudizi e ammonimenti sul comportamento dei giovani del “giorno d’oggi”, nipote compresa. Sono assolutamente adorabili!
Comunque, il punto di questo libro e del trasferimento di Zainab, sostanzialmente, è il trovare la propria dimensione, emotiva, lavorativa e semplicemente un posto in cui sentirsi “a casa”. Infatti New York per la protagonista rappresenta proprio questo, il sentirsi centrata e nel posto giusto dove realizzare i suoi sogni e dove realizzarsi come persona, pur rimanendo comunque ancorata alle sue radici grazie alla comunità ghanese che spesso fa capolino tra le pagine del libro e nelle giornate della ragazza, con colori, termini e tradizioni che ne esaltano veramente la cultura.
Ma, c’è un ma. Nonostante tutti gli aspetti positivi e caratteristici di questo libro, ho fatto un po’ fatica a godermelo fino in fondo, a mio parere manca un po’ di sprint alla storia e alla narrazione. Zainab vuole cominciare a costruire il suo futuro e la sua vita ma pare che per tre quarti del libro si preoccupi di più della sua situazione sentimentale che altro, per poi avere o improvvisi colpi di genio che la riportano sulla retta via, o “aiuti da casa” che la riportano anch’essi con i piedi per terra. Per essere una ragazza che deve fare un master nell’illustrazione con una passione per il disegno mi sarei aspettata una maggiore presenza di questo suo sogno/passione che invece viene nominato solo occasionalmente quando c’è da andare a visitare un museo, un workshop o ci sono degli schizzi preparatori che sbucano da pile di scartoffie; del master poi ci si dimentica in tre secondi netti. Capisco che il trasferimento in una nuova città rappresenti un salto nel vuoto, richieda degli adattamenti e, perché no, un’esplorazione dei nuovi dintorni, ma qui mi è parso proprio che si perdesse di vista l’obbiettivo principale e che si procedesse a zig zag tra potenziali fidanzati e serate fuori a fare cose.
Mi sono piaciuti molto i continui riferimenti alla cultura ghanese e la descrizione dei rapporti di Zainab con la famiglia e gli amici, così come ho adorato la presenza delle tre voci-nonnine battibeccanti e sempre pronte a dare la loro opinione, ma avrei preferito meno “giri a vuoto” e più mete da raggiungere o anche solo da decidere.
Eleonora
Photo credit: @eleonoranicoletto
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