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martedì 16 maggio 2023

Review Party: "The Jasmine Throne. Il Trono di Gelsomino" di Tasha Suri

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi anche io vi parlo di The Jasmine Throne. Il Trono di Gelsomino, di Tasha Suri, romanzo fantasy edito Fanucci Editore, vincitore nella categoria “Best Novel” del The World Fantasy Award 2022. Di Tasha Suri avevo già letto, lo scorso anno, L’Impero di sabbia e me ne ero innamorata, ecco perché mi sono rivolta fiduciosa a questo suo nuovo romanzo pubblicato in Italia, primo di una trilogia.
Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio in cambio di un’onesta opinione.

The Jasmine Throne. Il Trono di Gelsomino
di Tasha Suri

Prezzo: 9,99 € (eBook) 25,00 € (cop. rigida)
Pagine: 528
Genere: fantasy 
Editore: Fanucci Editore
Traduzione: Francesco Vitellini
Data di pubblicazione: 25 aprile 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli

Esiliata dal dispotico fratello, la principessa Malini passa le giornate tra le mura di un tempio in cui è tenuta prigioniera, sognando la sua vendetta. La giovane Priya, invece, tiene nascosta la sua identità e lavora come serva nella dimora dell’odiato reggente. Ma quando Priya viene assegnata alle stanze di Malini e quando quest’ultima scopre la vera natura dell’altra, i loro destini si intrecciano irrimediabilmente. Una principessa che vuole rubare il trono al fratello e una serva in possesso di una magia proibita che cerca disperatamente di salvare la propria famiglia. Insieme, metteranno a ferro e fuoco l’impero. The Jasmine Throne – Il trono di gelsomino dà inizio a una trilogia fantasy ambientata in un mondo ispirato alla storia e alle leggende indiane, in cui una principessa spietata e una potente sacerdotessa diventano delle improbabili alleate “in questo racconto ferocemente e sfacciatamente femminista” (S.A. Chakraborty).

Il Trono di Gelsomino è, come L’Impero di sabbia, ispirato alla storia e a leggende indiane. Senz’altro in questo dettaglio sta la più grande originalità del romanzo, ma è soprattutto verso la complessità del worldbuilding che ho trovato maggiore interesse. Tasha Suri ha uno stile affascinante come poch* e riesce a dar vita a un mondo completamente nuovo e credibile. Si avvale di una struttura ricca, in cui sistema politico, religioso e magico si combinano magnificamente e in cui due protagoniste femminili forti e coraggiose riescono a sovvertire l’impero diventando alleate. Non è facile parlare del romanzo visto quante cose ci sono da dire e considerata la sua complessità, ma sappiate che la storia mi ha presa da subito e non sono riuscita a staccarmi un secondo. La prima parte è sicuramente molto lenta, ma sapevo già cosa aspettarmi dall’autrice, perché è quasi una sua impronta, anche L’impero di sabbia ha rodato lentamente. Questa lentezza non fa che permettere a chi legge di entrare meglio nella storia, di adattarsi al contesto, di prendere confidenza con ogni dettaglio, di sentirsi parte della storia. Ed è proprio l’effetto che ha fatto a me, mi sono sentita trasportare in un mondo pericoloso e terrificante, ma anche presa per mano, in un certo senso, da Priya e Malini. Il cambio di pov non è stato sempre piacevole in certi momenti, ammetto che alcuni hanno quasi spezzato il ritmo o la magia della storia, soprattutto considerando che qualcuno non era poi così utile, ma li ho trovati comunque interessanti da esplorare, nonostante io non sia una fan dei romanzi con multipov. Ho sentito il dolore di Malini, nel dover essere esiliata per non aver voluto bruciare e ascendere come suo fratello, l’imperatore, desiderava. Un’usanza che viene considerata sacra ma che trovo più che altro barbara, sopratutto perché rivolta alle donne che in qualche modo, col fuoco, si vogliono purificare. Una maniera per renderle utili (?) o piuttosto la visione misogina di un uomo crudele e sadico? Il regno di Chandra è un regno di paura e sono in molti a desiderare il ritorno dell’Era dei Fiori. Ma bisogna agire in segreto. 

Priya è una serva che di segreti ne ha molti, ma non è disposta a rivelarli, non è disposta a rinunciare alla sua protezione se non per un fine davvero meritevole. Ecco perché esegue i compiti che le vengono assegnati senza lamentarsi, disposta persino a servire sull’Hirana la principessa prigioniera. Ma quando i destini delle due donne si incrociano, non potranno più pensare ognuna alla propria salvezza, troveranno piuttosto il modo di collaborare, di salvarsi insieme e di liberare l’impero dal crudele gioco di Chandra. Certo non sarà impresa facile e dovranno anche fare i conti con i ribelli di Ahiranya che pensano di cambiare le cose con maschere e sotterfugi. In tutto questo metteteci anche un terribile morbo che prende sempre più piede, giorno dopo giorno e per il quale non pare esserci soluzione, e avrete la ricetta per un romanzo avvincente e suggestivo come pochi.

La seconda parte del romanzo è quella che mi ha inchiodata di più, in cui succede davvero di tutto, ed è anche dedicata al rafforzamento del rapporto tra le due protagoniste. Bisognose l’una dell’altra, in un modo che solo loro riescono a percepire, diventeranno subito complici, poi amiche e infine qualcosa di più. E l’autrice riesce a rendere i loro momenti particolarmente toccanti, sottolineando come ciò che provano non sia una mostruosità ma qualcosa di naturale e vero, qualcosa di sincero che non può e non deve far paura. Non mi ha presa in maniera particolare il loro rapporto, ma l’ho comunque ammirato e letto con piacere, nell’attesa di scoprire dove avrebbe condotto. Ovviamente non tutto arriva a una conclusione definitiva, essendo questo il primo volume di una trilogia c’è ancora tantissimo in ballo e la mia curiosità resta alta per i prossimi volumi. 

Il Trono di Gelsomino è davvero un fantasy epico, in cui si intrecciano destini, sofferenze, culti, doveri, sangue, vendetta. È una storia che prende poco alla volta, che carbura lentamente, come la storia d’amore tra Malini e Priya, ma se amate questo tipo di espediente, allora vi troverete bene. Forse L’Impero di sabbia mi aveva fatto un effetto diverso, questo libro ha un’impronta più opprimente, il suo impatto è meno folgorante, ma Tasha Suri ha un potenziale enorme e, nonostante qui cada in qualche difetto, la trovo ugualmente un’autrice da non sottovalutare. Il worldbuilding cui ha dato vita mi ha stupita e appassionata, diciamo proprio che è stato una manna dal cielo dopo alcuni romanzi privi di un elemento così importante. La sua cura si denota in ogni dettaglio di questa storia, che narra di un mondo dominato con pugno di ferro e malignità, di una Natura che elargisce vita e poteri, di un femminismo volto a creare una differenza epocale. È una storia che probabilmente non riuscirà a farsi apprezzare da tutt*, ma che sa essere portatrice di tante tematiche interessanti e catturare anche lettor* di fantasy più esigenti. Provate a darle un’occasione ;)


Fonte immagini: Pinterest

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